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Capitolo 2 LE INITIAL COIN OFFERINGS

2.5 Le fasi di lancio

Dopo aver analizzato le diverse tipologie di token e spiegato generalmente cos’è e come funziona una ICO, si prosegue definendo dapprima gli step generali e poi le specifiche fasi che un emittente dovrebbe seguire per emettere un’offerta iniziale di moneta. Generalmente una ICO è composta da tre step principali: l’esposizione del progetto o dell’idea imprenditoriale, l’emissione dell’offerta ed infine l’acquisto da parte del pubblico dei token. ESPOSIZIONE DEL PROGETTO TOKEN OFFER ACQUISTO DEI TOKEN

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Se si entra nello specifico, si possono individuare 6 fasi distinte:

Fase 1 – Come prima cosa l’emittente annuncia la sua intenzione di voler sviluppare un determinato progetto, al fine di pubblicizzarlo e suscitare curiosità tra gli interessati. Questo step è estremamente importante per trasmettere una buona prima impressione ai potenziali investitori.

Fase 2 – Nella seconda fase invece l’emittente fornisce ai soggetti interessati le informazioni circa il progetto che intende realizzare; questo avviene attraverso la creazione di un documento chiamato white paper il quale ha come scopo quello di evidenziare le caratteristiche del progetto e renderlo attrattivo verso i potenziali investitori. Deve essere quasi uno strumento di marketing, senza risultare troppo esasperato; in altre parole deve essere uno strumento credibile agli occhi degli investitori, dovrebbe convincerli ad investire nel progetto senza limitarsi a diventare un mero strumento di promozione. Il white paper – anche se lontanamente – può essere assimilato al prospetto informativo richiesto per la quotazione.

Fase 3 – Successivamente il white paper viene emesso e pubblicato nel sito internet dedicato. In questa fase sarà molto importante ottenere l’approvazione o il sostegno di soggetti che ricoprono una posizione di rilievo all’interno della community della rete scelta; in questo modo infatti il progetto sarà percepito come promettente e realizzabile dagli altri soggetti ancora non convinti.

Fase 4 – A questo punto dovranno essere creati i token da scambiare con altre criptovalute che, come già accennato, tipicamente sono ether o bitcoin. Per la creazione dei token ci si può rivolgere a siti creati appositamente (token factory), oppure seguire le istruzioni dettate da piattaforme specifiche, come avviene nel caso di Ethereum. Generalmente creare un token è abbastanza semplice: per prima cosa va determinata l’offerta totale, ovvero il numero di token acquistabili (hard cap). Fissare un limite di token acquistabili è essenziale in quanto il numero limitato aumenta automaticamente la richiesta, come vuole la legge della domanda ed offerta. Consequenzialmente, si dovrà decidere quanto, per ogni token, l’investitore dovrà pagare in criptovaluta24 e, qualora

considerato necessario ai fini di una equa distribuzione dei token, stabilire un limite

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massimo acquistabile da parte di uno stesso soggetto. Infine, l’emittente dovrà attribuire un nome ed un simbolo al proprio token, in modo sia facilmente riconoscibile.

Fase 5 – In questa fase è necessario determinare il periodo di tempo nel quale i token verranno offerti, decisione che spetta esclusivamente all’emittente. La determinazione del periodo di tempo è di estrema importanza affinché una ICO abbia successo, e può dipendere da diversi fattori come ad esempio la divisione della ICO in due fasi (di prevendita e di vendita), oppure il posto in classifica occupato dai siti che discutono delle token offer esistenti25, o ancora il supporto della comunità al progetto e così via. Inoltre,

sarà opportuno allineare le tempistiche della ICO con i ritmi di vita del target di riferimento, evitando periodi di vacanza o i giorni in cui i soggetti determinanti per la riuscita dell’operazione risultano irreperibili. I token sono offerti per un limitato periodo di tempo, mediamente 40 giorni26 e generalmente in due tranche: la prima chiamata pre-

sale e la seconda, che rappresenta la vera e propria token sale. I soggetti che aderiscono all’offerta nella fase di prevendita solitamente hanno diritto ad acquistare i token con un rapporto di conversione più conveniente rispetto a chi acquista direttamente nella fase di vendita. Congiuntamente alla durata, gli emittenti devono decidere anche l’ammontare minimo (soft cap) da raggiungere obbligatoriamente affinché l’offerta sia da considerare riuscita e quindi valida. Qualora non sia raggiunto il minimo richiesto l’ICO sarà da considerarsi fallita e l’emittente dovrà restituire le somme già ricevute ai sostenitori; viceversa, qualora il minimo venga superato l’offerta si chiude positivamente e le risorse raccolte verranno utilizzate per portare in realizzazione il progetto descritto nel white paper.

Fase 6 – Una volta conclusa la quinta fase, l’emittente deve occuparsi dell’aspetto pubblicitario della propria offerta, al fine farla conoscere e convincere una quantità di soggetti più ampia possibile. Negli ultimi anni sono nate delle piattaforme che vengono ampliamente utilizzate per diffondere le informazioni delle ICO, e tra le principali si possono trovare tokenmarket.net, icoalert.com, smithandcrown.com, icowhatchlist.com

25 Se il posto ricoperto nella classifica è ancora troppo basso, sarà opportuno concedere più tempo per

l’acquisto del token e viceversa.

26 Media calcolata prendendo in considerazione le maggiori ICO fino al dicembre 2017: Mastercoin (Omni

coin): 30 giorni - Ethereum (ether): 42 giorni - NXT: 51 giorni - DAO Project: 28 giorni - Waves: 49 giorni - Stratis: 36 giorni.

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che spesso offrono opzioni speciali come la possibilità di ottenere un posizionamento premium e pubblicità. Prima della nascita delle piattaforme dedicate era più difficile far conoscere la propria ICO, poiché il potenziale investitore doveva appositamente entrare nel sito del progetto per conoscere meglio tutti i dettagli.

A questo punto la ICO può essere definitivamente emessa: i sostenitori e gli investitori potranno acquistare i token pagandoli nella criptovaluta richiesta.

Tabella 5 – Le principali fasi di lancio di una ICO