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LE ISTITUZIONI PUBBLICHE ED IL LORO RUOLO

DI

CONTROLLO

SULL’ATTIVITA’

DELLE

SOCIETA’

L'attività agonistica in Italia è orientata al miglioramento fisico e morale degli atleti, per realizzare questo obiettivo, lo Stato Italiano si avvale delle competenze del Comitato Olimpico e delle Federazioni. Il Comitato Olimpico Italiano (C.O.N.I.) ha il compito di organizzare e potenziare lo sport seguendo le direttive del Comitato Olimpico Internazionale (C.I.O.).

Le risorse per conseguire i fini istituzionali provengono al C.O.N.I. dai contributi devoluti dallo Stato e da altri enti pubblici, dalle donazioni e lasciti da parte di privati oltre che dalle somme derivanti dal tesseramento degli atleti dalle entrate che derivano dalle manifestazioni sportive.

Il Comitato Olimpico è governato dal consiglio nazionale, dalla giunta, dal presidente, dal segretario generale e dal collegio dei revisori. Questi organi costituiscono la struttura centrale dell'ente.

L'attuazione delle direttive emanate dagli organi centrali viene trasferita agli organi periferici del C.O.N.I. tramite i comitati regionali, i comitati provinciali e fiduciari locali, in questo modo si coordinano gli organi del vertice con gli enti periferici.

Dal punto di vista funzionale il comitato è organizzato in federazioni, che sono organi del C.O.N.I. queste gestiscono l'attività agonistica di loro competenza e sono costituite da società e associazioni sportive ad esse affiliate.

Alla federazione è riconosciuta una autonomia tecnica, organizzativa e di gestione, il C.O.N.I. attua un controllo di tipo amministrativo e contabile sulle federazioni stesse.

I regolamenti delle federazioni, approvati dal presidente del C.O.N.I., stabiliscono le norme tecniche e amministrative che vengono utilizzate per il funzionamento e per il controllo sulle regole sportive degli organismi sportivi che praticano nel territorio nazionale attività. La F.C.I.(Federazione Ciclistica Italiana), riconosciuta ai fini sportivi dal C.O.N.I., è dotata di autonomia tecnica e di gestione sotto la vigilanza del C.O.N.I. stesso.

La F.C.I., è affiliata all’U.C.I.(Unione Ciclistica Internazionale), quale unica rappresentante del movimento ciclistico Italiano.

La F.C.I., svolge la propria attività seguendo i regolamenti, le delibere e gli indirizzi dell’U.C.I., che tuttavia non devono essere in contrasto con i regolamenti, le delibere e gli indirizzi del C.I.O. e del C.O.N.I.

Nel nostro paese quindi la F.C.I., è l'unica associazione legittimata ad organizzare l'attività ciclistica e a rappresentare l'attività agonistica in campo internazionale.

È organizzata verticalmente con i comitati regionali e provinciali ed attribuisce alle leghe l'organizzazione dell'attività agonistica tra professionisti

Le società che si avvalgono delle prestazioni dei ciclisti professionisti e che partecipano al circuito Word Tour, Professional e Continental sono associate nel Consiglio del Ciclismo dei Professionisti (C.C.P,).

Gli organi di governo della federazione sono il presidente federale, l'assemblea nazionale, il consiglio federale, il consiglio di presidenza, il collegio dei revisori dei conti.

È importante prendere in considerazione alcuni dei compiti del consiglio federale e le sue attribuzioni. Il consiglio federale è l'organo di amministrazione e di gestione della F.C.I., al quale spetta la realizzazione delle direttive dell'assemblea nazionale con i compiti di: - deliberare il bilancio preventivo e redigere il conto consuntivo da

trasmettere per l'approvazione del C.O.N.I. - amministrare il patrimonio federale;

- emanare e modificare regolamenti federali;

- vigilare sull'osservazione lo statuto del regolamento federale; - stabilire i controlli ed eventuali provvedimenti da adottarsi nei

confronti dei soggetti che svolgono un'attività professionistica ai sensi dell'articolo 12 della legge 91/81.

La commissione di vigilanza delle società professionistiche (COVISP) è composta dal coordinatore da tre componenti con specifiche caratteristiche professionali in materia giuridico-contabile ed economico-finanziario.

Ha poteri consultivi, propositivi, di controllo e sanzionatori. In particolare controlla la gestione delle società di ciclismo professionistiche mediante l'esame dei bilanci annuali della società sottoposta a vigilanza.

Nei bilanci e nei controlli periodici deve emergere un indicatore dello stato di salute della società, rappresentato dal rapporto ricavi/indebitamento (R.I.). Il che risulta dall'ultimo bilancio d'esercizio regolarmente approvato.

Il giudizio federale sull’equilibrio economico-finanziario viene dato prendendo in considerazione il valore minimo pari a 1 del rapporto ricavi su indebitamento (RI) che rappresenta anche il valore soglia da rispettare per non dover subire sanzioni.

La misura del parametro di riferimento viene stabilita annualmente su proposta della Commissione di Vigilanza al Consiglio Federale entro il 31 dicembre con determinazione di eventuali limiti

all’indebitamento complessivo rispetto al valore del medesimo risultante dai dati contabili del semestre precedente.

- Nel caso di ritardo di quindici giorni della trasmissione da parte della società dei dati e dei documenti, la COVISP propone al consiglio federale le sanzioni dell’ammontare con diffida.

- In caso di ritardo superiore ai quindici giorni la COVISP propone al Consiglio Federale l’applicazione di una ammenda di euro 15.000,00.

- In caso di omessa trasmissione da parte della società dei dati e dei documenti dopo piu’ solleciti la COVISP propone al Consiglio Federale e in caso di urgenza al Presidente Federale l’applicazione di una ammenda di euro 25.000,00 e che la società non possa provvedere al tesseramento e al deposito dei nuovi contratti di corridori e di tutto lo staff.

CONCLUSIONI

In questo primo capitolo abbiamo visto come l’impresa sportiva sia fortemente correlata al mercato e alla creazione di valore attraverso elementi propri che si differenziano dalla classica impresa commerciale.

Uno degli elementi più rilevanti è sicuramente l’indotto che queste aziende producono all’interno dell’intero mercato; infatti, questo indotto costituisce il 2,4% del PIL, coinvolgendo aziende del settore, creando occupazione attraverso lo stesso indotto, fino a coinvolgere il consumatore finale. Gli elementi che creano sviluppo, quindi, si possono identificare nell’organizzazione, formazione, finanza, brand e sponsorizzazioni.

L’organizzazione consente di sviluppare le competenze, la collaborazione, la cooperazione e la diffusione delle informazioni all’interno del gruppo.

La formazione permette la crescita e l’occupazione attraverso la globalizzazione dei mercati. Tutti gli sportivi attraverso la libera circolazione, partecipando ai vari tornei, mettono in atto quel processo di divulgazione del marchio che rappresenta sicuramente la caratteristica principale delle aziende sportive trattate. In questo modo lo sport diventa un prodotto che coinvolge consumatori ed investitori.

Il prodotto sportivo vede coinvolto un particolare ramo della finanza, cioè la gestione del rischio; poiché questo prodotto ha caratteristiche mutevoli nel tempo il rischio si concretizza nell’esclusione dalle competizioni o mancate vittorie. Sono queste variabili aleatorie difficilmente controllabili in un settore così complesso e concorrenziale che vanno a ripercuotersi sui ricavi delle società sportive. È fondamentale, quindi, scindere il risultato sportivo da

quello economico, in modo che quest’ultimo non sia legato esclusivamente all’esito della prestazione agonistica.

Una delle entrate più rilevanti per le aziende sportive è sicuramente lo sfruttamento del proprio brand o immagine, attraverso la gestione e la commercializzazione dello stesso. La conoscenza del valore del proprio marchio permette la vendita del proprio prodotto alle migliori condizioni alle tv, allo sponsor e ai fornitori.

Le sponsorizzazioni rappresentano ancora per molteplici sport l’entrata maggiore. Da un lato, le aziende sportive, attraverso accordi di marketing e di sponsorizzazione, tendono a diffondere l’immagine dello sponsor; dall’altro, è lo stesso sponsor che, sfruttando l’evento sportivo, rende visibile il proprio marchio.

Lo sport nel tempo ha avuto una rilevante evoluzione normativa che ha permesso di colmare vuoti esistenti dalla nascita delle prime semplici attività sportive. Si è passati dalla semplice associazione sportiva degli anni 60 alla forma di società di capitale con scopo di lucro prevista dalla Legge 91 del 23 Marzo 1981; questo cambiamento ha permesso un maggior controllo da parte della federazione. In particolare la legge ha regolato la forma giuridica, i controlli federali e i rapporti tra atleti e società.

Lo sport è regolamentato da più strutture che vede al vertice il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) con il compito di dettare le direttive, mentre le risorse devolute dallo Stato pervengono al CONI. Il CONI è suddiviso in federazioni che hanno il compito di gestire la propria attività agonistica; ha anche il compito di approvare i regolamenti che contengono le norme tecniche e amministrative per il funzionamento ed il controllo delle regole sportive.

La Federazione Ciclistica Italiana (FCI), affiliata all’UCI (Unione Ciclistica Internazionale), segue i suoi regolamenti che non devono essere in contrasto con quelli del CONI. Al suo interno è presente un organo di controllo denominato COVISP (Comitato di vigilanza delle società sportive professionistiche).

CAPITOLO 2