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Le modifiche attuate dalla giurisprudenza e dalla legislazione

Seguendo lo sviluppo della società e il cambiamento dell’ambiente dottrinale, l’interpretazione tradizionale dell’art. 1384 non era più conforme alla richiesta sociale, sia perché l’arrivo dell’età industriale e commerciale spingeva ad un cambiamento dell’interpretazione del fondamento della responsabilità; sia perché v’era il bisogno di cambiare l’interpretazione tassativa dell’ambito della responsabilità. Al riguardo, le maggiori modifiche sono state introdotte nel regime della responsabilità per fatto altrui del diritto francese.

a) Le modifiche del fondamento della responsabilità per fatto altrui

Seguendo lo sviluppo sociale, le nuove idee, basandosi sulla società nuova, penetravano largamente nella dottrina civile, che sempre più si veniva emancipando dal preconcetto che sulla colpa soltanto dovesse venir basata la responsabilità civile. In questo nuovo ambiente giuridico, dunque, si suggeriva non solo di migliorare i testi normativi delle fattispecie di responsabilità, in particolare per le prove liberatorie a favore dei soggetti responsabili, ma anche di allargare i metodi di interpretazione del fondamento della responsabilità.

Per quanto concerne la responsabilità per il fatto dei minori, con legge 5 aprile 1937 venivano introdotti i commi 7 e 8 dell’art. 1384 del Codice Napoleone: veniva concessa ai genitori ed agli artigiani la prova liberatoria di non aver potuto impedire il fatto, mentre veniva stabilita la necessità della prova della colpa da parte dell’attore

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Toullier C. B. M., Il diritto civile francese (secondo l’ordine del codice), XI, Napoli, 1832, 240 ss; Lacantinerie G., Barde L., Delle obbligazioni, Trattato teorico-pratico di diritto civile (IV), cit., 615 ss.

per la responsabilità degli istitutori.117 Secondo l’opinione tradizionale, “non aver potuto impedire il fatto” era considerato come l’espressione della culpa in vigilando. Però, quest’opinione è stata abbandonata dalla dottrina francese. Alla luce della dottrina attuale, la responsabilità dei genitori, ecc., è quella oggettiva sulla base della relation d’autorité, secondo la quale i responsabili hanno il dovere di controllare gli autori del fatto a causa del loro état.118

Nella responsabilità dei preponenti, dal punto di vista del testo del codice, non v’è nessun cambiamento. Però, al di là del testo immutato, è stata modificata l’interpretazione dottrinale riguardo al fondamento. Infatti, gli studiosi francesi, abbandonando la teoria della culpa in eligendo che non è più conforme alla vita sociale, si rivolgono alle teorie del rischio. Però, queste teorie, a causa della loro generalità, non sono riuscite a spiegare la specialità della responsabilità per fatto altrui. Dunque, in conformità al sistema della responsabilità extracontrattuale, la dottrina francese preferisce ritenere che il lien de préposition tra il responsabile e l’autore del fatto sulla idée d’association è il fondamento della responsabilità dei preponenti.119

b) Le modifiche dell’ambito della responsabilità per fatto altrui

Dall’entrata in vige del Codice Napoleone, la dottrina francese considerava l’art. 1384, 1 comma sempre come una clausola descrittiva, soltanto per indicare le fattispecie della responsabilità previste dai commi successivi, e la responsabilità per fatto altrui, senza possibilità di estensione; esso era limitato alle fattispecie previste dalla legge, ovvero alle responsabilità del padre, della madre, del precettore,

117 Comporti M., Fatti illeciti: le responsabilità presunte, cit., 133. 118

Cfr. Viney G., Jourdain P., Le conditions de la responsabilité, in Traité de droit civil, Paris, 1989, 974 ss. Intanto, nella giurisprudenza, l’opinione tradizionale secondo la quale la responsabilità dei genitori si basa sulla culpa in vigilando e in educando è stata sostanzialmente abrogata. La più importante sentenza è quella pronunciata il 19 febbraio 1997 dalla Sezione civile della Corte di Cassazione. La seguente massima è una tra quelle enunciate: seule la force majeure ou la faute de la victime peut exonérer les pére et mére de la responsabilité de plein droit encourue du fait des dommages causés par leur enfant mineur. Secondo questa sentenza, “non aver potuto impedire il fatto” nell’art. 1384, 7 comma dovrebbe essere interpretato come “non aver potuto impedire il fatto in caso di forza maggiore o di colpa del danneggiato”, Quindi, nel caso in cui un danno al terzo è cagionato dal minore, i genitori dovrebbero assumere la responsabilità oggettiva senza la prova dell’assenza della colpa propria. Viney G., Jourdain P., Le conditions de la responsabilité, cit., 1000 ss.

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dell’artigiano, del padrone e del committente. Quindi, le corti francesi avevano rifiutato la possibilità dell’applicazione dell’art. 1384 nei casi seguenti: la responsabilità del marito per il fatto della sua moglie; la responsabilità dei sorveglianti per il fatto degli infermi di mente; la responsabilità dei tutori per il fatto dei minori; ecc. Per questi casi, i soggetti che abbiano colpa propria possono assumere la responsabilità normale per colpa secondo gli articoli 1382 e 1383.120 Però, rispetto ai casi previsti dall’art. 1384, i danneggiati, in base agli articoli 1382 e 1383, i soggetti devono assumersi tutti i rischi sostanziali e processuali per provare la colpa dei responsabili.

Allo scopo della tutela dei danneggiati, l’opinione tradizionale dell’art. 1384, 1 comma è abrogata dalla dottrina francese sotto l’influenza della famosa sentenza del Blieck dell’assemlea della Corte di Cassazione (il 29 marzo 1991).121 Infatti, secondo la dottrina attuale, la responsabilité générale du fait d’autrui è costruita in base all’art. 1384, 1 comma. In altre parole, oltre alle fattispecie tipiche previste dall’art. 1384, la responsabilità per fatto altrui può estendersi ai nuovi casi in cui esiste un rapporto speciale tra il responsabile e l’autore del fatto.122

C. Riepilogo

a) La sintesi della dottrina francese

Durante un’evoluzione di duecento anni, la responsabilità per fatto altrui nel diritto francese ha subito molti cambiamenti sostanziali, malgrado le parole del Codice

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Lacantinerie G., Barde L., Delle obbligazioni, cit., 616 ss.

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In questo caso, un infermo di mente paziente del manicomio di Weevauters, dotato di libero accesso al manicomio, incendiava la foresta del Blieck. Il Blieck agiva contro questo manicomio. Però, il manicomio rifiutava di assumere la responsabilità, in base alla ragione che i lavoratori del manicomio non avevano la colpa in vigilanza, perciò, non era obbligato ad assumere la responsabilità secondo l’art. 1383. Per di più, nell’art. 1384 non è prevista disposizione della responsabilità del manicomio per il fatto di un infermo di mente. Ma la Corte di Cassazione respingeva queste obiezioni. Secondo la Cassazione, il centro di assistenza psichiatrica, nell’ambito in cui i pazienti hanno libero accesso sotto la tutela del centro, deve rispondere del fatto degli infermi di mente secondo l’art. 1384, 1 comma, perché il centro ha la qualità e il dovere di controllare e vigilare su questi infermi. Cfr. Viney G., Jourdain P., Le conditions de la responsabilité, cit., 837.

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Napoleone siano rimaste quasi immutate. Nel diritto francese attuale, la responsabilità per fatto altrui, riferendosi ai casi in cui i responsabili devono rispondere degli autori del fatto, è un’eccezione del principio generale della colpa previsto dagli articoli 1382 e 1383, eccezione che si basa non sulla colpa in vigilando o in eligendo, ma sulla base di un rapporto intercorrente tra il responsabile e l’autore del fatto in considerazione del sistema del codice. Per quanto riguarda l’ambito della responsabilità per fatto altrui, le fattispecie tipiche sono la responsabilità dei genitori nell’art. 1384, 4 comma, la responsabilità dei padroni e dei committenti nell’art. 1384, 5 comma, la responsabilità dei precettori e degli artigiani nell’art. 1384, 6 comma. Oltre a queste fattispecie tipiche, l’ambito della responsabilità per fatto altrui può essere esteso in base all’art. 1384, 1 comma fino a tutte le fattispecie del rispondere di altri, comunque, includendo i casi relativi ai rapporti di sorveglianza, di potestà e di preposizione tra i responsabili e gli autori del fatto.

b) Le disposizioni del progetto di riforma dell’obbligazione

È necessario ricordare che in Francia alcuni studiosi hanno recentemente pubblicato un progetto di riforma dell’obbligazione.123 Infatti, questo progetto, che introduce alcune innovazioni, è la sintesi della dottrina francese attuale. Prima di tutto, nella sezione II “Dispositions propres à la responsabilité extracontractuelle”, v’è una parte chiamata le fait d’autrui che include 7 articoli. Fra di loro, l’art. 1355 prevede la responsabilità generale per fatto altrui.124 Dopo la clausola generale, sono introdotti due tipi principali di fattispecie della responsabilità per fatto altrui, una è la fattispecie della responsabilità sulla base della relation d’autorité, secondo la quale i responsabili devono controllare gli autori del fatto nella vita quotidiana, riguardando cioè le responsabilità dei genitori, tutori, precettori, ecc., per il fatto dei minori o infermi di mente dall’art. 1356 all’art. 1358; l’altra è la fattispecie della responsabilità sulla base

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Cfr. Avant-projet de réforme du droit des obligations (Articles 1101 à 1386 du Code civil) et du droit de la prescription (Articles 2234 à 2281 du Code civil), a cura di Pierre Catala (22 settembre 2005).

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Art. 1355, 1 comma : On est responsable de plein droit des dommages causés par ceux dont on règle le mode de vie ou dont on organise, encadre ou contrôle l’activité dans son propre intérêt.

del lien de préposition, secondo la quale i responsabili possono organizzare, vigilare o controllare l’attività degli autori del fatto dans son propre intérêt, riguardando cioè le responsabilità dei preponenti dall’art. 1359 all’art. 1360.125

2. La responsabilità per fatto altrui nel Codice civile italiano del 1865

A. L’articolo 1153 del Codice civile italiano del 1865

“Ciascuno parimente è obbligato non solo per il danno che cagiona per fatto proprio, ma anche per quello che viene arrecato con il fatto delle persone delle quali deve rispondere, o con le cose che ha in custodia.

Il padre, e, in sua mancanza la madre, sono obbligati per i danni cagionati dai loro figli minori abitanti con essi;

i tutori per i danni cagionati dai loro amministrati abitanti con essi;

i padroni ed i committenti per i danni cagionati dai loro domestici e commessi nell’esercizio delle incombenze alle quali li hanno destinati;

i precettori e gli artigiani per i danni cagionati dai loro allievi ed apprendisti nel tempo in cui sono sotto la loro vigilanza.

La detta responsabilità non ha luogo allorché i genitori, i tutori, i precettori e gli artigiani provano di non avere potuto impedire il fatto di cui dovrebbero essere responsabili.”

Ad eccezione di lievi varianti meramente linguistiche, l’art. 1153 ricalcava l’art. 1384 del Codice Napoleone. L’unica differenza sostanziale, per le norme del Codice civile italiano del 1865, era che la presunzione di responsabilità dei genitori si estendeva ai tutori per i danni cagionati dai loro amministrati abitanti con essi, cioè

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Cfr. Viney G., Exposé des motifs (Sous-titre III De la responsabilité civile), in Avant-projet de réforme du droit des obligations, 161 ss.

l’art. 1153, 3 comma.126