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Le pari opportunità nel settore turistico

La parità di genere implica che uomini e donne abbiano le stesse opportunità, diritti e doveri in ogni ambito della vita. L’uguaglianza esiste nel momento in cui entrambi i sessi hanno le stesse

possibilità di accesso al potere, al lavoro e all’educazione. Il punto chiave per il raggiungimento di tali aspetti è da ricercare nell’empowerment delle donne ossia nel rafforzamento del loro potere decisionale, nell’accrescimento del potenziale e quindi nella possibilità di controllare attivamente e responsabilmente la propria vita (De Blasio et al., 2003).

Si può affermare che a livello normativo in tema di pari opportunità nel turismo, non ci siano sostanziali differenze rispetto a quanto illustrato nel precedente paragrafo, poiché il settore turistico rientra tra le attività economiche e come tale ne segue le disposizioni. Tuttavia ciò che rende questo ambito particolare è la prevalenza numerica delle lavoratrici, infatti esse formano un nucleo consistente e in costante crescita.

Il settore turistico rappresenta uno strumento importante di empowerment sia per lo sviluppo delle donne nei Paesi arretrati sia per il rafforzamento del ruolo femminile nel mercato del lavoro dei Paesi industrializzati. Esso può fungere da punto di partenza per il perseguimento di una politica paritaria e per il raggiungimento di un’economia che garantisca le stesse possibilità di accesso ai due sessi.

Il caso dei Paesi in via di sviluppo è sicuramente il più eclatante: il turismo può aiutare le donne ad uscire dal circuito della povertà attraverso l’impiego, le iniziative imprenditoriali, la formazione e l’istruzione. Il turista apporta un aumento della richiesta di servizi locali creando così ulteriori opportunità lavorative e dando una spinta all’intera catena produttiva (UNWTO, 2010). In tutto questo le donne possono giocare un ruolo di punta grazia all’attenzione alla comunità, alla sostenibilità ambientale e al prossimo che tendenzialmente hanno. Per la ricerca di una maggiore indipendenza economica, le donne possono trovare un’occasione di riscatto poiché il settore turistico richiede investimenti non eccessivi. Da qui ne consegue anche una maggiore partecipazione alla sfera politica nonché un aumento del livello di istruzione. Inoltre, nelle realtà più emarginate la figura femminile svolge un ruolo fondamentale nell’approvvigionamento idrico e alimentare per la sopravvivenza della propria famiglia; le accortezze apprese per lo svolgimento di tali funzioni, sono spontaneamente applicate anche alla preservazione dell’ambiente e delle risorse

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naturali. Queste importanti conoscenze possono essere introdotte nella comunità locale e insegnate alle generazioni più giovani portando ad un circolo virtuoso nel’intera società e all’assunzione condivisa di comportamenti positivi applicabili anche al mondo del turismo e dell’accoglienza (Ateljevic, 2008).

Tuttavia, anche in questo settore si notano delle forti discriminazioni sia nei Paesi più arretrati e in via di sviluppo, sia nei Paesi industrializzati. Il primo rapporto mondiale sulle donne nel turismo divulgato dall’Organizzazione Mondiale nel Turismo in occasione dell’IBT di Berlino del 2011, una delle più prestigiose fiere internazionali del settore, è la prima indagine che raccoglie tutti gli elementi per valutare la situazione delle donne nel mondo del turismo a livello delle pari opportunità. Questo report è strutturato in cinque aree: occupazione, imprenditorialità, educazione, leadership e comunità. Ciò che è emerso a livello globale è che le donne, nonostante costituiscano una grande percentuale degli addetti al turismo, ricoprono cariche meno importanti e guadagnano mediamente tra il 10-15% in meno rispetto ai loro colleghi uomini (Candido et al., 2012).

Dopo questa breve introduzione, ci si soffermerà esclusivamente sul caso italiano proponendo un’analisi di dati relativi al grado di partecipazione e di occupazione delle donne nel turismo, sottolineando così le peculiarità che lo distinguono dagli altri ambiti economici e cercando di delineare le opportunità che nella nostra realtà esso può apportare.

IV.2.1. Essere operatrici turistiche in Italia

L’Ente Bilaterale Nazionale Turismo, abbreviato in EBNT51, ha pubblicato nel 2012 il primo Osservatorio Permanente per le Pari Opportunità volto allo studio dell’evoluzione dell’occupazione

                                                                                                               

51 E’ un organismo paritetico senza fini di lucro costituito nel 1991 dalle organizzazioni sindacali nazionali

dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative nel settore Turismo: Federalberghi, Fipe, Fiavet, Faita, Federreti, Filcams - CGIL, Fisascat - CISL, Uiltucs - UIL. Svolge e promuove attività di ricerca, documentazione, informazione e valutazione. Fornisce un supporto tecnico-scientifico sulle politiche e sui sistemi formativi del mercato del lavoro. Svolge un ruolo centrale nella creazione e nel consolidamento dell'occupazione di settore e ne studia l'evoluzione, anche in relazione al tema delle pari opportunità, promuovendo interventi mirati volti al superamento di ogni forma di discriminazione nel luogo di lavoro.

femminile nel settore. Questa indagine pone in luce tutti gli elementi più significativi sulla tematica offrendo uno spaccato complessivo del rapporto che intercorre tra l’occupazione e il ruolo partecipativo delle donne.

E’ rilevante sottolineare che trovare dati in materia di parità di genere nel turismo in Italia è piuttosto arduo poiché le attività femminili tendono a restare nell’ombra e ad essere meno considerare nel panorama economico. Inoltre, sono ancora molte le lavoratrici che svolgono attività legate al volontariato come le Pro Loco oppure occupano posizioni precarie, non regolarizzate o di tipo esclusivamente stagionale (A.I.T.R., 2007). L’indagine dell’EBNT è sino ad ora la prima ad essere stata realizzata in maniera specifica mettendo a confronto le differenze di genere.

Come rivela il grafico 4.1, il turismo è l’unico settore economico che presenta una maggioranza di sesso femminile tra gli occupati con il 51,7% di lavoratrici contro il 48,3% di lavoratori; inoltre, come si avrà modo di sostenere in seguito, i dati evidenziano che le donne contribuiscono in maniera rilevante allo sviluppo non soltanto quantitativo ma anche qualitativo del settore stesso. Nello specifico i settori turistici in cui la presenza femminile è più evidente sono, in ordine, le agenzie di viaggio e i tour operator, le attività di ristorazione e, infine, la ricettività.

                                                                                                               

Interviene, infine, con forme di sostegno al reddito a favore dei lavoratori dipendenti (www.ebnt.it/chi- siamo.php).

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