• Non ci sono risultati.

2. Le forze armate nella Repubblica Popolare (1949-1976)

2.5 Le prime fasi della Rivoluzione Culturale (1965-1967)

Il radicalismo politico ed economico che aveva caratterizzato il Grande Balzo in Avanti e le campagne di rettificazione dei tardi anni cinquanta viene fortemente attenuato nei primi anni del decennio successivo, periodo nel quale Mao è meno partecipe alla vita politica attiva in favore di leader più moderati come Liu Shaoqi, vicepresidente del partito e suo successore designato sin dal 1945, e Deng Xiaoping, allora membro della segreteria. Nello stesso periodo le tensioni emerse all'interno delle forze armate nel corso del decennio precedente sembrano essersi placate, grazie al consolidamento del sistema di controllo del partito ed alla crescente politicizzazione dell'esercito, in particolare dopo le campagne lanciate nel 1963. La trasformazione dell'EPL in uno dei principali attori sulla scena politica cinese non sembra però essere un freno al progresso in ambito strettamente militare: la Repubblica Popolare è in grado di affrontare in modo efficiente una breve guerra di frontiera con l'India del 1962 e nell'ottobre del 1964 di effettuare con successo il primo test nucleare nel sito di Lop Nur, nella provincia dello Xinjiang. L'EPL sotto la guida di Lin Biao è dunque un esercito fortemente ideologizzato ma allo stesso tempo efficiente.

Il lancio della Rivoluzione Culturale nell'estate del 1966 coincide con il momento di maggiore dissenso tra l'esercito ed il partito dalla crisi di Lushan. La rinnovata radicalizzazione della vita politica cinese suscita ancora una volta le proteste di quanti nell'esercito, soprattutto nei settori maggiormente specializzati come la marina e l'aviazione, temono che l'enfasi sulla preparazione ideologica a discapito dell'addestramento militare possa influire negativamente sulle capacità operative dell'EPL, principalmente in relazione all'evolversi della situazione in Vietnam. Il dissenso si concentra anche sulla questione della partecipazione di massa dell'esercito alla produzione agricola e industriale, pratica che era stata gradualmente ridotta dopo il Grande Balzo e che Mao riafferma in occasione delle

celebrazioni del giorno dell'esercito il primo agosto del 196633. Negli anni successivi riemergeranno gradualmente tutte le problematiche già sorte nella seconda metà degli anni cinquanta: il ruolo dell'EPL nella vita politica, la separazione tra le funzioni civili e quelle militari e le divisioni regionali.

Sempre in agosto si tiene l'XI Plenum del Comitato Centrale. Il plenum determina innanzitutto la purga del capo di stato maggiore dell'EPL Luo Ruiqing, principale rappresentante del dissenso emerso nei mesi precedenti; in secondo luogo Liu Shaoqi, pur mantenendo la carica di presidente della repubblica ed il proprio posto nel Politburo, viene rimosso dalla vicepresidenza del partito, spianando la strada alla definitiva ascesa di Lin Biao, principale artefice del culto della personalità di Mao e suo successore designato, divenuto ora unico vicepresidente e seconda figura più importante nella gerarchia del PCC. Infine, i marescialli Ye Jianying, Xu Xiangqian e Nie Rongzhen vengono nominati membri del Politburo. Il plenum porta dunque ad un maggiore controllo dei vertici del partito sull'esercito e sull'apparato di sicurezza interna, e l'EPL si afferma come principale base di potere per Mao e gli altri vertici del PCC34.

Sempre in agosto, con la Dichiarazione in Sedici Punti sulla Rivoluzione Culturale ( 文革十六条 , wenge shiliu tiao), Mao dà il via alla mobilitazione di massa di studenti e lavoratori e alla formazione delle squadre di Guardie Rosse (红卫兵, hong weibing). L'EPL inizialmente resta ai margini dei disordini e non interviene direttamente negli scontri tra le fazioni di Guardie Rosse o tra queste ultime e l'establishment politico, pur garantendo il proprio appoggio a Mao ed al Gruppo per la Rivoluzione Culturale (中央文革小组, zhongyang wenge xiaozu), formato dai sostenitori più radicali del presidente tra i quali la moglie Jiang Qing ( 江 青 ), Chen Boda ( 陈 伯 达 ) e Zhang Chunqiao ( 张 春 桥 ). In autunno la mobilitazione coinvolge anche l'esercito e nelle accademie militari vengono organizzate squadre di Guardie Rosse che in ottobre arriveranno addirittura ad

33 John GITTINGS, “The Chinese Army's Role in the Cultural Revolution”, Pacific Affairs, 39, 3-4,

1966, pag. 274, 275.

34 HARDING, “The Chinese State in Crisis”, cit., pp. 139-140; Harvey W. NELSEN, The Chinese

Military System. An Organizational Study of the Chinese People's Liberation Army, Boulder,

occupare la sede del Ministero della Difesa ed il quartier generale dell'aviazione35. Nei mesi successivi il partito perde rapidamente il controllo della situazione e presto il paese sprofonda nei disordini e nella violenza. A fine anno l'apparato provinciale del partito e dell'amministrazione statale è ormai al collasso, e nel tentativo di ristabilire l'ordine Mao in gennaio autorizza le formazioni di Guardie Rosse a creare nuovi organi politici in sostituzione dei comitati di partito. Il grado di fazionalismo raggiunto nei mesi precedenti rende impossibile determinare chi all'interno delle organizzazioni di massa sia effettivamente autorizzato a prendere il potere; nuove direttive pubblicate in febbraio ordinano dunque la creazione di comitati rivoluzionari formati sia dai rappresentanti delle organizzazioni rivoluzionarie che da ufficiali dell'esercito e quadri locali appartenenti al vecchio establishment. Con la burocrazia del partito ormai allo sfascio e le fazioni di Guardie Rosse totalmente incontrollabili, l'unico attore istituzionale sul quale i vertici del PCC possono fare affidamento è l'esercito: Pechino ordina dunque alle guarnigioni cittadine ed ai comandi provinciali dell'EPL di istituire dei comitati di controllo militare ( 军 事 管 制 委 员 会 , junshi guanzhi weiyuanhui) aventi il compito di scegliere quali fazioni e quali vecchi quadri sostenere e di creare un nuovo sistema amministrativo36. Nel corso del 1967, oltre a mantenere il controllo dei comitati rivoluzionari, l'EPL si occuperà anche dell'amministrazione di banche, fabbriche e stazioni radiofoniche, supervisionando l'attività agricola e la produzione industriale, garantendo l'ordine pubblico e guidando di fatto il paese. Si stima che nel corso della Rivoluzione Culturale circa due milioni tra ufficiali e soldati dell'EPL prendano parte ad attività non militari37.