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2. Le forze armate nella Repubblica Popolare (1949-1976)

2.1 Regionalismo nelle forze armate (1949-1953)

Quando il primo ottobre 1949 dall'alto della porta di Tian'anmen Mao proclama la nascita della Repubblica Popolare Cinese, l'EPL conta circa cinque milioni di soldati, quattro volte tanto rispetto all'inizio della guerra civile. Si tratta in buona parte di truppe che hanno a disposizione solo l'equipaggiamento abbandonato dall'esercito giapponese nel 1945 o sottratto ai nazionalisti nel corso della guerra civile, quasi totalmente sprovvisto di artiglieria pesante, mezzi di trasporto moderni e forze aree e navali, e dispiegato su un territorio troppo esteso per essere adeguatamente rifornito. Infine, nonostante l'annuncio della vittoria da

1 Frederick C. TEIWES, “Establishment and consolidation of the new regime”, in Roderick

MACFARQUHAR, John K. FAIRBANK (a cura di), The Cambridge History of China, Volume 14,

The People's Republic, Part I: The Emergence of Revolutionary China (1949 – 1965),

parte dei comunisti e l'insediamento del nuovo governo a Pechino, fino alla primavera del 1950 l'EPL è ancora impegnato nella soppressione delle ultime sacche di resistenza nazionalista nelle province della Cina occidentale e meridionale.

La storia del movimento comunista e dell'Armata Rossa cinese durante la resistenza al Giappone e la guerra civile porta allo sviluppo parallelo di cinque gruppi principali di forze armate, ognuno dei quali opera in maniera autonoma rispetto agli altri ed elabora una propria tradizione indipendente. Il primo di questi gruppi, inizialmente suddiviso nella Prima, Terza e Quinta Armata, ha origine nella base dei monti Jinggang e nel soviet del Jiangxi, sotto la guida di Mao e Zhu De; nel 1931 nascono altre due formazioni indipendenti dalla prima, la Seconda Armata guidata da He Long, stanziata nello Hunan settentrionale, e la Quarta Armata di Zhang Guotao nello Anhui centrale. Nell'ottobre del 1934 avviene una prima significativa divisione all'interno del primo gruppo, quando all'inizio della Lunga Marcia le forze guidate da Fang Zhimin ( 方志敏) e da Chen Yi ( 陈毅) rimangono nel Jiangxi e nel Fujian, mentre la Seconda Armata di He Long rimane nello Hunan e la Quarta muove verso il Tibet. Dopo la costituzione del secondo fronte unito nel 1937 i primi tre gruppi vengono riorganizzati nell'Ottava Armata (八路军, ba lu jun) e vengono rinominati rispettivamente 115ma, 120ma e 129ma divisione, mentre le forze rimaste nel Jiangxi prendono la denominazione di Nuova Quarta Armata (新四军, xin si jun). Entro breve il primo gruppo subisce un'ulteriore separazione con la creazione della base dell'area di confine Shanxi- Chahar-Hebei da parte di Nie Rongzhen (聂荣臻): da questo momento fino alla fine della guerra civile ognuno di questi cinque gruppi opererà autonomamente e aldilà dei successivi cambi di denominazione non subirà mutamenti sostanziali. Nel febbraio del 1949 i cinque gruppi dai quali è formato l'EPL vengono riorganizzati nelle cinque Armate di Campo ( 野 战 军 , yezhanjun): la Prima stanziata nel nordovest, la Seconda nella Cina centrale, la Terza ad est, la Quarta in Manciuria e nel Guangdong e la Quinta nell'area di Pechino e nello Shandong2.

2 William W. WHITSON, “The Field Army in Chinese Communist Military Politics”, The China

Il forte regionalismo che caratterizza il processo formativo dell'EPL nel corso della guerra fa sì che al momento della fondazione della Repubblica Popolare le cinque armate siano maggiormente radicate a livello locale rispetto all'autorità centrale, in modo simile al fenomeno del warlordism degli anni venti e trenta. Nell'immediato dopoguerra le armate risultano l'unica istituzione in grado di garantire l'unità nazionale, e nel 1949 viene provvisoriamente istituito un sistema amministrativo decentralizzato che suddivide il paese in sei regioni poste temporaneamente sotto il controllo dell'esercito, corrispondenti alla collocazione geografica delle cinque armate nelle ultime fasi della guerra civile: nordest, nord, est, centro sud, sudovest e nordovest. Tra il 1949 e il 1953 le figure chiave di ognuna delle regioni militari occupano le principali posizioni della burocrazia del partito, della burocrazia dell'esercito e dell'amministrazione civile a livello regionale, in particolare la segreteria del partito e le cariche di comandante e commissario politico della regione militare3. In virtù dei legami personali creati nel periodo precedente al 1949 all'interno delle armate, questi leader risultano dunque al vertice di ogni attività all'interno della propria regione di riferimento, senza distinzione tra funzioni militari e civili: ad esempio il già citato Gao Gang, leader della regione militare del nordest, nel 1949 assume contemporaneamente la carica di segretario del partito, presidente del governo regionale e comandante e commissario politico delle forze armate, al punto che la regione verrà definita da Deng Xiaoping come “il regno di Gao Gang”4. A partire dal 1952 risulta evidente la necessità di avviare un processo di accentramento del sistema politico e il partito inizia ad assegnare incarichi nell'amministrazione centrale a diversi leader regionali, tra i quali Deng Xiaoping, Rao Shushi e lo stesso Gao Gang, che nel mese di novembre viene posto alla guida della Commissione per la pianificazione statale. Anche dopo essere stati trasferiti a Pechino i leader regionali continuano comunque ad esercitare una forte influenza nelle aree di provenienza, in alcuni casi continuando a ricoprire gli incarichi assunti dopo il 1949 nelle strutture

3 Kenneth LIEBERTHAL, Governing China: From Revolution Through Reform, New York, Londra,

W. W. Norton and Company, 2004, pag. 97; Frederick C. TEIWES, Politics at Mao's Court: Gao

Gang and Party Factionalism in the Early 1950s, New York, M. E. Sharpe, Inc., 1990, pp. 22-

24; WHITSON, “The Field Army”, cit., pag. 11.

regionali militari e del partito anche dopo le elezioni dei nuovi governi locali5. Il regionalismo interno all'esercito viene significativamente minato per la prima volta durante la guerra di Corea. Già nell'estate del 1950, prima del coinvolgimento diretto della RPC nel conflitto, più di 60 000 uomini della Quarta Armata al momento impegnati nella Cina meridionale vengono riposizionati nella regione militare del nordest, ed un numero uguale di truppe della Terza e Quarta Armata vengono trasferite nello Shandong6. In totale circa due terzi degli ufficiali e dei soldati dell'EPL prenderanno parte al conflitto, e solamente 26 dei 73 corpi d'armata dai quali l'EPL è composto nel 1950 rimangono nelle regioni di appartenenza7. Ciononostante, in seguito alla fine della guerra la maggior parte delle unità impiegate in Corea farà ritorno nelle regioni controllate dall'armata di appartenenza.

Nel 1954 le sei regioni vengono riorganizzate in dodici nuove regioni militari: Shenyang, Pechino, Jinan, Nanchino, Canton, Kunming, Wuhan, Chengdu, Lanzhou, Tibet, Xinjiang e Mongolia Interna. Nel 1956 le tensioni nello stretto di Taiwan porteranno all'istituzione della regione militare di Fuzhou, che comprende le provincie del Jiangsu e del Fujian prima incluse nella regione di Nanchino; nella seconda metà degli anni sessanta verranno ridotte ad undici. Nonostante ciò, anche dopo la riorganizzazione i legami di appartenenza alle cinque armate continueranno ad influenzare il sistema burocratico militare per decenni8.