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2. Secondo capitolo Le problematiche di agenzia nelle società a proprietà diffusa,

3.4 Il legame fra Composition e earning quality: evidenze empiriche

Avendo a questo punto delineato i modelli utilizzabili per individuare eventuali politiche di earning management attuate dalle realtà societarie, si vogliono indagare i

33 Il numero “8” si riferisce al fatto che vengono utilizzate otto variabili esplicative per calcolare la probabilità di manipolazione;

risultati empirici ottenuti in merito al legame fra earning quality e Composizione dell’ Audit Committee. Il ruolo del Comitato è quello di monitorare i processi di financial reporting in modo da ottenere una reportistica finanziaria considerata “reliable”, ne consegue che questa attività ha un’influenza sulla possibilità di determinare un reddito di qualità, in particolare le caratteristiche di indipendenza e professionalità dei singoli membri dovrebbero garantire che l’attività di monitoraggio venga svolta con il suddetto obiettivo. Risulta d’interesse dunque analizzare alcuni dei risultati empirici rilevati in merito all’indagine di questa relazione.

Al-Rassas e Kamardin (2016) si pongono l’obiettivo di indagare l’effetto delle caratteristiche di indipendenza e professionalità del Comitato, della tipologia di assetto proprietario e dell’attività di Internal Audit sulla qualità degli earning. Il campione di analisi è costituito da 508 imprese quotate presso la Borsa di Kuala Lampur con un periodo di analisi relativo agli anni 2009-2012. L’obiettivo è studiare la relazione esistente fra le variabili menzionate sopra e il valore degli accrual discrezionali, calcolato tramite il Modified Jones Model34 e utilizzato come proxy per la qualità degli earning. Il modello di regressione utilizzato per testare la relazione descritta è il seguente:

|𝐷𝐴| = 𝛽 𝐴𝐶𝐼𝑁𝐷 + 𝛽 𝐴𝐶𝐸𝑋𝑃𝐸𝑅𝑇 + 𝛽 𝐼𝐴𝐹𝐼𝑁𝐹 + 𝛽 𝐼𝐴𝐹𝑆𝑂𝑈𝑅 + 𝛽 𝐵𝐼𝐺4 + 𝛽 𝑂𝑊𝐶𝑂 + 𝛽 𝑅𝑂𝐴 + 𝛽 𝐿𝐸𝑉 + 𝛽 𝑆𝐼𝑍𝐸 + 𝛽 𝐿𝑂𝑆𝑆 + 𝛽 𝐺𝑅𝑂𝑊𝑇𝐻 + 𝛽 𝑌𝐸𝐴𝑅𝑆 + 𝛽 𝐼𝑁𝐷𝑈𝑆𝑇𝑅𝐼𝐸𝑆 + 𝜀

Dove |DA| rappresenta il valore assoluto degli accrual discrezionali, mentre le variabili esplicative utilizzate possono essere sintetizzate tramite la seguente tabella, nella quale vengono inserite anche le variabili di controllo, rappresentate da FSIZE, ROA, LEV,

LOSS e SGROWTH.

Tabella 3: “Descrizione delle variabili esplicative”

Variabili Descrizione

ACIND Descrive il grado di indipendenza dell’ Audit Committee, misurato come il rapporto fra il numero di membri indipendenti e il totale dei membri del Comitato.

ACEXPERT Descrive il grado di professionalità del Comitato, misurato rapportando il numero di membri con background finanziario al totale dei membri del Comitato.

IAFINV Misura l’entità di risorse finanziarie utilizzate per investire nell’attività di Internal Audit.

IAFSOUR Variabile pari a 1 se l’Internal Audit è stabilito in-house o pari a 0, in caso contrario.

BIG4 OWCO

Variabile pari a 1 se l’attività di Audit è svolta da una delle BIG4 o pari a 0 in caso contrario.

Misura il grado di concentrazione dell’azionariato, dato dalla percentuale di flottante.

FSIZE È una misura delle dimensioni aziendali, data dall’entità del totale dell’attivo (total assets).

LEV Rappresenta il grado di leva finanziaria, misurato dal totale delle passività rapportato al totale dell’attivo.

ROA Misura quanto l’impresa riesce a utilizzare efficientemente i propri asset nel generare utile. È misurato dal rapporto fra reddito netto e totale dell’attivo.

LOSS Variabile pari a 1 se l’impresa ha registrato perdite e pari a 0 in caso contrario.

SGROWTH Rappresenta la percentuale annua di crescita delle vendite.

Fonte: adattato da Al-Rassas e Kamardin (2016).

Dall’analisi dei risultati ottenuti si evidenzia una relazione positiva fra indipendenza del Comitato, grado di investimento nella funzione di Internal Audit, Audit effettuato da Big4 e qualità degli earning, mentre il grado di concentrazione evidenzia una relazione negativa con quest’ultima. Non viene invece rilevato un legame significativo fra professionalità dei membri del Comitato e qualità degli earning. Si evidenzia dunque che l’indipendenza sia una caratteristica che possa assicurare l’ottenimento di una

reportistica finanziaria maggiormente affidabile e che anche l’investimento nell’attività di Internal Audit concorra all’ottenimento di quest’ultimo risultato, confermando dunque che le caratteristiche dei membri dell’ Audit Committee possano essere determinanti per limitare attività di earning management, attraverso una maggiore efficacia dell’attività di monitoraggio esercitata da soggetti indipendenti.

Rimane invece dubbio il contributo apportato dalla professionalità, in merito a ciò, risulta utile approfondire i risultati raggiunti da ulteriori studi che si sono occupati di indagare il contributo apportato dal suddetto requisito in termini di affidabilità della reportistica finanziaria. In particolare il dibattito è incentrato sull’analisi del tipo di qualificazione normativa di financial expert che potrebbe avere un impatto positivo in termini di earnings quality, ovvero si vuole stabilire quale sia, da questo punto di vista, l’alternativa migliore fra la qualifica di Accounting Financial Expert (AFEs) o Non- accounting Financial Expert (NAFEs).35. Alcuni studi in merito propongono di adottare

una definizione più ristretta (Krishanan e Visvanathan, 2008) e altri una più ampia (Davidson, 2004) o addirittura la necessità di una convivenza di entrambe le nozioni, in modo da ottenere un impatto sinergico migliore in termini di qualità degli earnings (Klein e Neal, 2008). Bilal et al. (2016) si pongono dunque l’obiettivo di fornire un contributo definitivo in merito all’alternativa da considerare migliore fra la nozione di “AFEs” e “NACFEs” per la qualità degli earnings. Attraverso una meta-analisi dei risultati derivanti da 90 studi empirici relativi al periodo 2003-2016, riguardanti lo studio della relazione esistente fra l’expertise degli Audit Committee e la earning quality36, viene rilevato che la professionalità come requisito generale ha una relazione

35 Si veda Capitolo 1, par 1.2;

36 Sono state utilizzate le seguenti parole chiave per individuare gli studi d’interesse: audit committee financial expertise, audit committee financial literacy, accounting expertise, non-accounting expertise, audit committee effectiveness, earning quality, earnings management, conservatism, discretionary

positiva con la qualità degli earnings, ma in particolare la presenza di Accounting Financial Experts (AFEs) ha un impatto maggiormente significativo su quest’ultima rispetto a quello dei Non-Accounting Financial Experts (NAFEs). Il suddetto risultato potrebbe costituire un’occasione di riflessione per i regulators negli Stati Uniti, per valutare se sia opportuno mantenere la qualificazione di NAFEs per i membri degli Audit Committee, o se sia invece necessario richiedere il requisito più restrittivo della qualifica di AFEs, in ogni caso la suddetta questione risulta aperta.

Dato che le precedenti considerazioni sono attinenti al contesto statunitense, risulta di rilievo menzionare il contributo di Velte et al. (2011) relativo al contesto economico tedesco. Il presente studio è volto a indagare la relazione fra professionalità e indipendenza dei membri degli Audit Committee e la qualità degli earnings relativamente a un campione di 71 società quotate nel DAX nel periodo 2002-2009. In questo caso viene riscontrato che la presenza di un solo financial expert all’interno dell’ Audit Committee non è sufficiente per promuovere un incremento dell’ accounting quality, per cui risulta necessaria la presenza di un maggior numero di membri qualificati all’interno del Comitato.

Anche Baxter e Cotter (2009) si pongono l’obiettivo di approfondire l’eventuale contributo positivo che le caratteristiche dell’ Audit Committee possono fornire in termini di earning quality. Viene analizzato dunque un campione costituito da 309 imprese quotate presso l’ Australian Stock Exchange (ASX), con l’obiettivo di testare se le caratteristiche di indipendenza, professionalità, attività (intesa come frequenza di riunioni) e dimensione dell’ Audit Committee siano associate con la qualità degli earning. In particolare vengono messe a confronto due metodologie di misura degli

accruals, financial reporting quality and corporate governance. I database e le fonti editoriali utilizzate sono le seguenti: ISI Web of science, ScienceDirect, EJS, EBSCO, Emerald, ABI Inform, SSRN.

accrual, ovvero viene utilizzato sia il Modified Jones Model che il modello di Dechov e Dichev basato sulla stima dei flussi di cassa relativi al capitale circolante37. Si analizza dunque l’impatto che le variabili esplicative menzionate sopra hanno sul livello di earning quality definito dai due differenti modelli attraverso la seguente analisi di regressione:

𝐸𝑄 = 𝛽1𝐴𝐶𝐼𝑁𝐷 + 𝛽2𝐴𝐶𝐸𝑋𝑃𝐸𝑅𝑇 + 𝛽3𝐴𝐶𝐿𝐸𝐺𝐸𝑋 + 𝛽4𝐴𝐶𝑀𝐸𝐸𝑇 + 𝛽5𝐴𝐶𝑆𝐼𝑍𝐸 + 𝛽6𝐴𝑈𝐷𝐼𝑇𝑂𝑅 + 𝛽7𝐿𝑁𝑇𝐴 + 𝛽8𝐿𝐸𝑉 + 𝛽9𝐿𝑁𝑂𝐶 + 𝜀

Dove EQ rappresenta la misura di earning quality utilizzata, definita come EQJones quando si utilizza il calcolo degli accrual discrezionali e EQDD quando si utilizza la stima di variazione del capitale circolante.

Le varibili esplicative e di controllo utilizzate vengono descritte nella seguente tabella. Tabella 4: “Descrizione delle variabili utilizzate da Baxter e Cotter”

Variabili Descrizione

ACIND Descrive il grado di indipendenza dell’ Audit Committee, misurato come il rapporto fra il numero di membri indipendenti e il totale dei membri del Comitato.

ACEXPERT Descrive il grado di professionalità del Comitato, misurato rapportando il numero di membri con background finanziario al totale dei membri del Comitato.

ACLEGEX Numero dei membri del Comitato qualificati da iscrizione all’albo di liberi professionisti in ambito legale.

ACMEET Numero di riunioni svolte dal Comitato in un anno. ACSIZE Numero dei membri appartenenti all’ Audit Committee

.

AUDITOR Assume valore pari a 1 se l’attività di Audit è svolta da una delle Big4 e pari a 0 in caso contrario.

LNTA Misura il totale dell’attivo.

LEV Misura il grado di leva finanziaria, dato dal rapporto fra il totale delle passività e il totale dell’attivo.

LNOC Misura la durata del ciclo operativo, ovvero il tempo medio di incasso dei crediti commerciali.

Fonte: adattato da Baxter e Cotter (2009).

Dall’analisi dei risultati si rileva che nel caso in cui si utilizza il modello di Jones, non viene identificata una relazione significativa con nessuna delle variabili sopra menzionate, mentre se come modello di riferimento si adotta quello di Dechov e Dichev si riscontra una relazione positiva fra la qualità degli earning e la presenza di soggetti dotati di professionalità, dimostrando in questo caso che la presenza di soggetti qualificati possa fornire un contributo positivo all’attendibilità della reportistica finanziaria. Si rileva inoltre anche una relazione positiva fra la qualità degli earning e la presenza delle Big4 come auditors.

Sulla base dei contributi analizzati si ritiene che esista una relazione fra le caratteristiche dei membri del Comitato e il miglioramento dell’affidabilità della reportistica finanziaria, specificando che in alcuni contesti di analisi tenda ad essere maggiormente valorizzata l’indipendenza più che la professionalità o viceversa.

La riflessione tuttavia da sottolineare è che esista un legame fra le dinamiche di Corporate Governance e di financial reporting, sottolineando il contributo che l’Audit Committee può fornire nel corretto svolgimento della suddetta attività.

4. Quarto capitolo- Analisi empirica

4.1 Obiettivi della ricerca

L’importanza del ruolo svolto dall’ Audit Committee è stata sottolineata sia tramite la teoria dell’ Audit Committee Effectiveness, la quale mette in luce i requisiti necessari affinché il Comitato possa svolgere efficacemente il proprio ruolo, sia attraverso modelli teorici, come quello dell’agenzia. Quest’ultimo attribuisce al Board e di conseguenza anche ai Comitati istituiti al suo interno, il ruolo di monitoraggio e gestione di eventuali situazioni di conflitto d’interesse, spesso causate da asimmetrie informative fra manager e azionisti, nel caso di società a proprietà diffusa, fra azionisti di maggioranza e di minoranza nelle società a proprietà concentrata. In questo modo si sottolinea che il ruolo del Comitato risulta cruciale a prescindere dalla struttura proprietaria del contesto societario di riferimento, tuttavia, tramite la presente ricerca, risulterà comunque rilevante comprendere se esistano differenze nella composizione interna del Comitato a seconda della tipologia di assetto proprietario analizzata.

Viene compiuto poi un passo ulteriore dalla letteratura empirica sul tema, in quanto il fine di analizzare la presenza e la composizione interna del Comitato è quello di comprendere se queste caratteristiche risultino determinanti nei processi di reporting finanziario ritenuti più critici, come l’individuazione di politiche di earning management. L’occasione di riflessione infatti è in merito alla corretta determinazione degli earning d’esercizio da parte dei manager, sottolineando la necessità di un organo di controllo che possa rilevare eventuali pratiche valutative potenzialmente finalizzate ad ottenere il livello di earning desiderato, senza riflettere la reale situazione finanziaria della realtà considerata. Viene dunque sottolineato il contributo apportato dal modello di Jones e successivamente dal Modified Jones Model al fine di rilevare la componente