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3. Prove di innovazione sociale nel Casalasco

3.4. Legami di Terra

3.4.1. Legami di Terra nel Casalasco

Legami di Terra non è stato solo coltivazione, ma anche produzione di rela-

zioni tra le persone che lavoravano negli orti, tra associazioni, realtà diverse e operatori.

Alla maturazione delle prime verdure si è subito pensato a come impiegare le eccedenze. Oltre ad una ovvia ridistribuzione tra gli ortolani diveniva possibile poter distribuire le verdure anche all’esterno della cerchia dell’orto. Così i primi consumatori furono gli impiegati dei servizi sociali e delle amministrazioni dei Comuni in cui si trovavano gli orti. Con il passare dei mesi, la stagione calda e la buona produttività della terra, si è arrivati a raccogliere anche ingenti quan- titativi di verdura di diverso tipo. Divenne così necessario strutturare una rete di distribuzione, ma anche di lavorazione dei prodotti. Passaggio questo non semplice da attuare poiché si andarono a scontrare la grande disponibilità di

prodotti (ovviamente soggetti al deperimento) e le difficoltà organizzative, gli ostacoli burocratici e le normativa sull’igiene.

Gli orti e i loro prodotti hanno colto il CON.CA.S.S. impreparato: i suoi uffici sono diventati punto di ritrovo di lavoratori e verdure, ma senza fornire il sup- porto adatto. Ad una prima invasione di zucchine nella sala colloqui consegue l’allestimento del seminterrato del palazzo (più fresco, arieggiato e spazioso) del Consorzio come magazzino per le verdure raccolte in attesa di distribuzio- ne e di lavorazione. Le alte temperature dell’estate 2016 e la ovvia deperibilità dei prodotti fanno emergere la concreta necessità di avere un frigorifero che possa mantenere più a lungo i prodotti ed evitare lo spreco. La mancanza di un adeguato sistema di conservazione detterà di conseguenza la perdita di insalate e verdure a foglia che non vengono distribuite in tempo.

All’enorme quantità di pomodori nati dalle piantine fornite da una grande a- zienda del territorio, si provvede in parte alla distribuzione presso il “carrello sociale” gestito dai servizi sociali di Casalmaggiore, ma per il resto diviene sempre più pressante la necessità di lavorare i prodotti per conservarli a lun- go. Proprio a causa dei rigidi parametri che tutelano la preparazione di ali- menti, i primi ad attivarsi per il lavoro di trasformazione sono gli operatori del Consorzio stesso. Si innesca così un circolo virtuoso di divisione dei compiti che mette all’opera i professionisti nelle proprie case per produrre conserve, salse e confetture da consumare internamente, ma anche da proporre come assaggi. In concomitanza si presenta l’opportunità di presentare il progetto

Legami di Terra durante una manifestazione locale a Castelfranco d’Oglio,

frazione di Drizzona, e di conseguenza avere uno stand e proporre assaggi gastronomici. Parte così la corsa alla ricerca di una cucina professionale pre- stata gratuitamente da una parrocchia della zona e in cui il gruppo di Drizzona insieme agli operatori preparano alcuni piatti per la manifestazione a partire dal raccolto degli orti.

L’organizzazione dell’evento ha coinvolto maggiorente gli ortolani del Comune in cui si sarebbe svolto l’evento proprio perché incentrato sull’orto specifico di Drizzona, ma ha impegnato anche gli operatori e i lavoratori degli altri orti nell’allestimento del banchetto e delle cassette di ortaggi da vendere. Si è quindi potuto assistere al rimescolamento di operatori dei servizi e quelli che vengono solitamente definiti utenti in un lavoro coordinato e unico per propor-

re la vendita delle cassette di verdura solidale e gli assaggi dei lavorati. La giornata ha dato la possibilità alla comunità di vedere da vicino gli orti sociali e capire quale sia il metodo di coltivazione, ad una conferenza stampa più for- male è seguito un confronto con i lavoratori stessi che hanno potuto accom- pagnare nella visita ai bancali pieni di fiori e verdure, e in seguito a proporre gli assaggi dei piatti cucinati da loro stessi. Si è trattato anche di un momento di coinvolgimento delle famiglie degli ortolani, le quali hanno potuto partecipa- re al momento conviviale.

Di seguito vi sono stati altri eventi in cui Legami di Terra ha potuto presentarsi al distretto, come nella cornice della Festa della Zucca a Casalmaggiore, il pranzo sociale a Scandolara Ravara o come pure la partecipazione alla mani- festazione Librando presso il Borgo di Castelponzone. In tutte queste giornate si è sempre assistito al coinvolgimento di operatori del servizio e ortolani nell’allestimento del banchetto informativo e nella distribuzione degli assaggi dei prodotti lavorati. In queste cornici CON.CA.S.S. ha sempre voluto connet- tere Legami di Terra a FareLegami dando continuità all’azione complessiva attuata sul territorio, sponsorizzando così entrambi i progetti.

La necessità di distribuire le verdure durante questo tipo di eventi, ma anche la volontà di diffonderle al dettaglio i prodotti ha imposto la pianificazione di una strategia di lavorazione conforme alle norme igienico-sanitarie. La prima scelta cadde sulla delega alla preparazione ad una gastronomia locale e suc- cessivamente sul laboratorio di trasformazione interno alla Casa Circondariale di Cremona e gestito dalla Cooperativa Nazareth. È stato necessario anche creare un piccolo marchio che desse riconoscibilità ai prodotti e produrre del materiale informativo che permettesse a tutti di conoscere meglio le attività del progetto. Soprattutto in questo frangente sono state messe in campo da parte degli operatori abilità fondamentali che hanno permesso di assolvere interna- mente a determinate necessità evitando un’esternalizzazione costosa delle mansioni. Vi è stato un indubbio lavoro aggiuntivo che ha coinvolto gli opera- tori anche in attività di cui solitamente non sarebbero responsabili e quindi un forte sconfinamento dai propri ruoli standard.

A stagione terminata Legami di Terra ha potuto mantenere viva l’attenzione grazie alla singola distribuzione di vasetti di salse e conserve e durante il pe- riodo di Natale alla vendita di confezioni regalo. La risposta complessiva dei

clienti che hanno assaggiato le verdure e i lavorati è stata spesso positiva: i prodotti in vasetto sono stati esauriti, mentre vi è stata una sempre maggiore richiesta di cassette di verdura corrispondente alla diffusione delle informazio- ni sul progetto. Questo riscontro denota l’apertura della cittadinanza a questo tipo di prodotti ecologicamente e socialmente sostenibili e dal sapore indub- biamente buono. Tale gener-attività ha permesso anche di diffondere l’idea, inserendo così Legami di Terra tra i punti significativi sulla mappa del sito web “Italia che cambia”135.