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4. LUBUNCA: LO SLANG QUEER DEL TURCO

4.3 Uso: il lessico lubunca

4.3.2 Lessemi più frequent

Possiamo affermare che il lubunca nella sua forma di utilizzo più diffusa non comprende più di circa 20 parole, mentre il restante lessico è utilizzato da una cerchia molto ristretta di parlanti.

Oltre alle tre di cui sopra, vi sono altre parole che ricorrono spesso tra i parlanti

lubunca. Sono termini molto conosciuti e utilizzati, che si ritrovano in tutte le fonti sul lubunca e il cui significato sembra ormai abbastanza uniformato e stigmatizzato tra i

suoi parlanti. Queste parole sono conosciute all’interno della comunità di pratica del network LGBTQ ma, come mostrano anche questionari, quasi totalmente sconosciute alla maggioranza della popolazione turca.

Tra queste parole vi sono anche due verbi, alıkmak e naşlatmak.

Alıkmak, dal verbo turco almak ‘prendere’ svolge una funzione simile a quelle del 55

verbo etmek in turco standard, cioè un ausiliare che crea nuovi verbi accompagnato a diversi sostantivi, per esempio sipet alıkmak, ‘fare sesso orale’ (Informatore E). Oltre a svolgere la funzione di ausiliare, alıkmak assume anche altri significati:

ilgilenmek , ‘essere interessati’(con questo significato lo si ritrova anche Aktunç come

argo omosessuale), beğenmek ‘piacere’, avere interesse per’ (Informatore A), per esempio bana alıktı, ‘era interessato a me, gli sono piaciuto’ (Informatore D). Questo ultimo significato sembra essere il più diffuso tra i parlanti (Informatore A, C, D, I). La radice verbale naş-, dal romani naş- ‘andare via, scappare, fuggire’ (Kontovas 2012:13), è utilizzata sia nella sua forma verbale normale naşlamak che nella forma causativa naşlatmak. Naşlamak può voler dire ‘andare, scappare, fuggire’ ma il significato più conosciuto è ‘avere un’erezione’, per esempio laçonun similyası

naşlamadı, ‘il pene del laço non si è alzato’ (Informatore A); e nella sua forma

causativa naşlatmak ‘eiaculare, venire’, per esempio naslattı o similyayı naşlattı ,’ è venuto, ha eiaculato’ (Informatore D). Un altro significato di naşlatmak indicato da

Lubunca Sözlük, ma non riscontrato nei questionari e nelle interviste, presente anche

in Aktunç, è ‘inviare, spedire’.

I due termini che indicano i genitali maschili e femminili sono molto conosciuti e ricorrono spesso nella conversazione: similya e putka. Similya ‘pene’, dal ladino

semilya/semilla ‘seme’ (Kontovas 2012:8) è conosciuta dal 30% dei partecipanti e

tutti indicano lo stesso significato; spesso è utilizzata in co-occorenza con gli aggettivi but ‘grande’, dal romani but ‘molto, tanto, grande’ e kürdan ‘piccolo’, dal turco kürdan ‘stecchino’, per parlare delle dimensioni del pene per esempio similya

butmuydu? kürdan mıydı? ‘il pene era grande o piccolo?’ (Informatore D).

L’aggettivo but, oltre ad essere usato in riferimento alle dimensione del pene, anche nelle forme superlative di butlarbudu o butbare ‘molto grande, gigante’ (Informatore C e E), può essere utilizzato con altri sostantivi e aggettivi, per esempio but şugar

Secondo Kontovas (2012: 17) alıkmak potrebbe derivare dal verbo turco almak nella sua forma

55

causativa alıktırmak (‘compare, ottenere qualcosa’). L’origine del morfema -ık- rimane comunque incerta e non compare in nessun altra parola lubunca. Kontovas ipotizza tre diverse origini: potrebbe

‘molto bello’ . Al contrario, l’aggettivo kürdan si usa solo in relazione alle dimensioni

del pene, soprattutto tra uomini e donne trans*. Infatti, Informatore H afferma “ noi (lesbiche) kürdan non lo utilizziamo perchè si riferisce solo alle dimensioni del pene, mentre but la usiamo molto, per dire büyük [‘grande’] in generale, but è utilizzato da tutti”.

Putka ‘vagina’, dal bulgaro putka ‘vagina’, compare anche in Aktunç con lo stesso significato; meno conosciuta del corrispondete maschile, a volte compare anche nella versione meno utilizzata di happutka. Anche il lessema minc- nelle sue diverse forme minco, minço, minc, ‘culo, sedere’ è tra le parole che ricorrono più spesso, soprattutto tra gli uomini (Informatore H). Il significato originario della parola, dal romani minc è ‘vagina’, e anche in Aktunç si ritrova questo significato, che però sembra essere pressoché in totale disuso nel lubunca attuale (nessuna definizione del questionario riporta il significato di ‘vagina’ e tutti gli intervistati conoscono il termine esclusivamente con il significato di ‘culo’ o ‘ano’).

Vi sono in lubunca una grande varietà di termini per l’identificazione di genere e orientamento sessuale, ma in particolare tre parole sono le più utilizzate: lubunya,

laço e gacı.

Lubunya è la parola da cui ha origine il nome di questo slang e viene dal romani

lubni ‘prostituta donna’. Il termine lubunya, a volte anche labunya o lubun, è utilizzato

anche in turco parlato per riferirsi a uomini omosessuali con il significato di ‘frocio, finocchio, checca’ e più di recente anche ‘queer’; in lubunca il termine è utilizzato anche come modo di rivolgersi per chiamare gli amici, per esempio hey lubunya,

habbe alıkalım mı?, “hey lubunya, andiamo a mangiare?”).

Laço, dal romani lacho ‘buono’ è conosciuta da 31% e il 18% l’ha almeno sentita. Il Lubunca Sözlük indica tre sfumature di significato per questo termini: ‘attivo’, ‘uomo attivo adulto’, ‘uomo’. Oggi laço si usa per riferirsi ad un ‘uomo adulto, di mezza età’ o ‘amante, tipo, compagno’, a volte anche ‘uomo eterosessuale’ (Informatore A e C). In questo senso il termine mantiene l’accezione di ‘maschile, mascolino, virile’ da cui l’aggettivo, anch’esso molto utilizzato, laçovari o laçolaçovari ‘mascolino’

(Informatore D).

Anche il corrispondente femminile gacı è un termine molto diffuso. Dal romani gaci, ‘non-gypsy woman’ in Kontovas (2012:13), in lubunca viene a significare ‘donna’, sia

donna biologica che donna transgender. A volte si trova anche il sinonimo has gacı (in Aktunç è presente solo queste forma), che secondo alcuni (Informatore D) è utilizzato solo per indicare una donna biologica, donna cisgender, mentre per altri è sinonimo di gacı anche nel senso di donna trans* (Informatore H). Come per laço, l’aggettivo corrispondente si forma nella medesima modalità: gacıvari o gacıgacıvari ‘femminile, effeminato’, molto usato soprattutto in riferimento a uomini omosessuali (Informatore A).

Un altro lessema molto utilizzato è çor-, dal romani cor, ‘rubare’. Il sostantivo çorcu, ‘ladro’,compare anche in Aktunç come argot generale e il questionario sembra confermare una conoscenza più diffusa e non limitata solamente agli individui LGBTQ. Allo stesso modo il verbo corrispondente, çorlamak è utilizzato con lo stesso significato del turco çalmak ‘rubare, impadronirsi di, intascarsi’.

Due parole che il lubunca condivide con l’argot generale, e per questo motivo, molto usate e conosciute sono kevaşe e denyo (cfr 4.3.5).

Vi sono due parole il cui significato è molto noto all’interno dell’ambiente LGBTQ ma che non sono più utilizzate frequentemente in particolare tra i giovani: balamoz (a volte si trova come malamoz), dal romani balamoz, ‘uomo adulto/anziano, uomo al di sopra dei 50 anni’ (Informatore E); paparon, dal greco παπαρουνα, ‘un tipo di sigaretta’ (in Kontovas 2012: 8), parola molto in uso tra i trans* durante gli anni ’80 e ’90 per riferirsi alla polizia, rimane ancora oggi molto conosciuta ma spesso al suo posto viene utilizzato il termine beybi, ‘polizia’.

Infine, una parola molto in voga soprattutto negli ultimi anni, è şugar. Questo termine, un tempo più diffuso nella versione originaria şukar, appunto dal romani

şukar, ‘bello, carino’, è oggi molto diffuso come şugar, la cui paretimologia proviene

dall’inglese sugar ‘zucchero’, e utilizzato per dire ‘dolce, carino, bello, adorabile’. Anche la parola kür, ‘bugia’ o ‘bugiardo’ è citata dagli intervistati tra le parole che utilizzano frequentemente, insieme all’ausiliare alıkmak, kür alıkmak ‘mentire, dire bugie’, o nell’espressione kür koli vermek , letteralmente ‘avere un falso rapporto sessuale’, indica una tecnica utilizzata per simulare un rapporto anale senza che avvenga realmente la penetrazione (Informatore A).