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1.3 Analisi sociolinguistica dello slang

1.3.1 Lo slang come varietà indipendente

Secondo Mattiello (2005: 12), tra le altre varietà non-standard della lingua, lo slang rappresenta una varietà diastratica (diversa da jargon e cant) e diatopica (diversa dal dialetto e dal vernacolare) .17

Come detto nel capitolo precedente, è difficile individuare delle differenze precise tra slang, argot e jargon. Si tratta pur sempre di linguaggi creati da un gruppo specifico i cui membri sono legati da un legame particolare (territorio, età, subcultura, classe sociale), che si realizzano nella forma parlata della lingua.

Secondo Eble (1996: 11) la parola slang, in riferimento all’inglese, si riferisce al vocabolario specializzato di gruppi dell’ underworld ed è stata usata in modo interscambiabile con argot, cant, flesh. Eble (1996: 15) individua nella novità (novelty) e nella caducità (ephemerality) le caratteristiche del lessico slang: le parole slang esistono per un breve periodo perché possono essere

Le variabilità di una lingua è generalmente classificata secondo 5 parametri: variabilità diatopica

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rimpiazzate da altri termini o scomparire del tutto per poi riapparire a seconda della moda.

Il fattore della moda è sottolineato anche da Coleman (2004:2), che sostiene che lo slang si differenzi dalle altre varietà sociali non-standard della lingua proprio perché usato, come la moda, con funzione esclusiva, per definire chi è fuori dal gruppo.

Mattiello (2005) tiene ben distinti i termini jargon e slang e sottolinea anche le differenze che intercorrono tra lo slang e la lingua colloquiale. Lo slang è più spontaneo, familiare e meno prestigioso dei linguaggi tecnici o jargon (Mattiello 2005:12). Inoltre, benché anche lo slang, come l’argot, abbia spesso una dimensione criptica, il suo utilizzo non può essere limitato a questo scopo. Per quanto riguarda il rapporto tra lo slang e la lingua colloquiale, secondo Mattiello (2005: 14-15) la differenze risiede nel fatto che la lingua colloquiale- vernacolare (vernacular) fa solitamente riferimento a una variante parlata di una lingua standard o di un dialetto, mentre lo slang è un ibrido, che presenta anche molti contributi lessicali stranieri. Anche se la lingua colloquiale- vernacolare mantiene un livello basso di formalità è comunque parte dello standard. L’umorismo, l’aggressività, la volgarità tipici del lessico slang non si riscontrano nella lingua colloquiale. Inoltre la lingua colloquiale, al contrario dello slang (ma questo non è sempre vero!), presenta molte variazioni fonologiche e grammaticali (Mattiello 2008:38-39).

Per riassumere, possiamo dire che, alla luce degli studi di sociolinguistica: - jargon è un termine ampio usato per tutta la terminologia relativa ad

un’attività specifica, un gruppo o una professione 18

Jargon: a special words and phrases that are used by particular groups of people, especially in their

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work (Online Cambridge Dictionary); vocabulaire propre à une profession, à une discipline ou à une activité quelconques, généralement inconnu du profane, argot de métier (Dictionnaire de Français La Rousse Online).

- argot indica una dimensione più segreta, che include, ma non è limitata a, i ladri e criminali, ed è creato appositamente per non essere compreso da esterni.19

- slang, più in generale, è una varietà sociale non-standard della lingua,

caratterizzata da una maggiore espressività e informalità.20

Un termine non esclude l’altro nel descrivere questi fenomeni linguistici, e lo stesso repertorio linguistico può costituire un esempio di argot in alcuni contesti, e di slang in altri (come vedremo per esempio per il lubunca).

Inoltre, è opportuno distinguere tra uno slang specifico e quello generale. Con slang specifico ci si riferisce a quella terminologia usata dai membri di un gruppo per mostrare la propria appartenenza e stabilire legami di solidarietà e intimità con gli altri membri. Lo slang specifico è usato in diversi contesti per marcare uno o più aspetti della propria identità, come età, status sociale, stile di vita, o un interesse speciale.

Lo slang generale, invece, è usato dai parlanti per evitare le convenzioni e abbassare il livello di formalità della comunicazione. Il suo utilizzo segnala l’intenzione dei parlanti di rompere con le convenzioni, abbassare il livello di serietà ed evitare i clichès della lingua standard. Le parole dello slang generale hanno una circolazione molto più ampia in quanto non sono “neither group -nor subject- restricted” (Mattiello 2005: 16).

A seconda dell’aspetto che si intende privilegiare, lo slang può essere interpretato come una varietà, un registro o uno stile. Gli ultimi due termini sono spesso usati in modo simile, alcuni linguisti (Romaine 2000, Wardaugh 2006, Anderson e Trudgill 1996) tengono leggermente separati i due termini,

Argot: words and expressions that are used by small groups of people and that are not easily

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understood by other people (Online Cambridge Dictionary); ensemble des mots particuliers qu'adopte un groupe social vivant replié sur lui-même et qui veut se distinguer et/ou se protéger du reste de la société (Dictionnaire de Français La Rousse Online).

Slang: very informal language that is usually spoken rather than written, used especially by

altri utilizzano una terminologia diversa (come sottocodice, linguaggio

settoriale, tecnoletto in Berruto 2003: 124).

1.3.1.1 Registro

Nella sua accezione di varietà di un gruppo sociale, lo slang si può definire anche come anche un registro. Nel Dictionary of Linguistics and Phonetics (Crystal 1993: 295) la definizione di registro è la seguente: "a variety of

language defined according to its use in social situations, e.g. a register of scientific, religious, formal English.’’

In Romaine (2000: 21) il registro “ is typically concerned with variation in

language conditioned by uses rather than users”, cioè prende in

considerazione ciò che i parlanti fanno, la situazione e il contesto, l’obiettivo, l’oggetto del discorso e la relazione tra i partecipanti.

Possiamo dire quindi, che jargon e slang sono dei particolari tipi di registro, caratterizzati da un vocabolario speciale associato a determinate situazioni con diversi obiettivi sociali.

Ovviamente, ogni persona padroneggia più di un registro, ed ognuno di essi è un mezzo per esprimere qualcosa a seconda del contesto (Wardaugh 2006: 52).

Se da un lato è utile da un punto di vista metodologico circoscrivere un repertorio linguistico e definirlo come lo slang di un determinato gruppo, è probabile che questo non sia completamente omogeneo per quanto riguarda la sua distribuzione sociale, ma si sovrapponga piuttosto con le risorse linguistiche di altri gruppi sociali.

1.3.1.2 Stile

L’utilizzo dello slang può anche riguardare una scelta stilistica.

Lo stile (Romaine 2000: 22), nella sociolinguistica tradizionale, è definito in base al livello di formalità o informalità e ha come parametro di riferimento la lingua standard. Non è possibile, però, stabilire dei parametri fissi per determinare quanto un termine sia “formale”, “informale, “colloquiale” ecc. La scelta stilistica, cioè il livello di formalità, di un parlante può dipendere da molti fattori: l’occasione, lo status sociale, l’età e altri fattori relativi all’interlocutore, l’argomento, il coinvolgimento emotivo dei partecipanti.

La scelta di uno stile è anche sintomo di appartenenza ad un gruppo e si ricollega al concetto di prestigio.

Secondo Andersson e Trudgill (1990: 69) per esempio, l’elemento fondamentale nell’utilizzo dello slang è il suo essere molto al di sotto del livello “stilisticamente neutrale” della lingua.

D’altronde, l’abbassamento del livello di formalità della conversazione è anche uno dei parametri indicati da Dumas & Lighter (1978) per identificare una parola come slang (cfr. 1.2.1).

Inoltre, il concetto di stile è anche compatibile con l’approccio post- modernista, come vedremo nel capitolo successivo, per cui le identità non esistono prima del discorso ma sono create da esso (Motschenbacher 2010: 50). In questo senso, il concetto di stile è utile per descrivere la diversità linguistica intra-gender. Lo stile può essere inteso come un atto di

performance, cioè il modo in cui le persone performano, “fanno”, il genere

linguisticamente. (cfr. 2.3 )

Come abbiamo visto, il concetto di slang è trasversale a diverse categorie e una definizione non esclude necessariamente l’altra; proprio per il suo carattere transitorio “what is slang for one person, generation or situation may