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3. Capitolo Terzo: Annotazioni in margine alla traduzione

3.2. Aspetti traduttivi

3.2.1. Lessico

3.2.1.3. Lessico di Dream Daddy

All’interno del testo originale è presente spesso il sostantivo ricorrente ‘Dad’59, tradotto

in italiano col termine ‘Papà’. La figlia del protagonista, Amanda, si rivolge naturalmente al proprio padre con tale appellativo. Talvolta, questo termine è usato 57 ‹https://en.oxforddictionaries.com/definition/guy›

58 ‹https://dizionari.corriere.it/dizionario_inglese/Inglese/G/guy_1.shtml›

59 Tale vocativo, come le abbreviazioni menzionate in precedenza, fa parte della categoria dei kinship

terms, appellativi che possono funzionare sia da nome che da titolo. Generalmente, questi termini

sono utilizzati dai giovani in rapporto a un parente adulto, anche se talvolta, in ambito rurale, si può trovare la locuzione ‘cousin + nome proprio’ in riferimento a un parente anche della stessa età dell’interlocutore (Gramley, Pätzold 2004: 197).

anche dal protagonista per riferirsi a se stesso e sarà comunque tradotto nella stessa maniera. L’unica volta in cui tale traduzione non è stata ritenuta opportuna, è all’interno del Livello 8, dove compare il seguente dialogo:

You: Well, I think I might only be able to give you Dad Band puns, but I’ll give it a shot. You: You know, like the punk band?

Mat: I thought you said you only knew Dad Band puns. You: I’m a hard Dad.

In questo frangente, il protagonista, Amanda e un barista di nome Mat stanno cercando di trovare un nome creativo per un dolce alle banane. Come si evince dal testo, la peculiarità del bar in cui si trovano, gestito da Mat, sono i nomi delle pietanze disponibili, poiché questi sono tutti giochi di parole su dei gruppi musicali più o meno in voga. Alla richiesta di Mat di collaborare con lui per trovare un nome destinato a questo dolce, il protagonista avanza l’obiezione di poter fornire solamente dei ‘Dad Band puns’, implicando che tali giochi di parole non sarebbero stati in linea con quelli esistenti, probabilmente poiché, essendo egli padre di una figlia adolescente, la sua conoscenza musicale farà riferimento a un panorama di qualche anno addietro, e quindi non affine ai nomi delle band citati nei nomi delle pietanze. Tradurre la collocazione ‘Dad Band puns’ con ‘giochi di parole su Gruppi da Papà’ non sarebbe risultato convincente, in quanto il personaggio pone la propria conoscenza di gruppi musicali su un piano differente da quello dei giovani. Per questo motivo, le linee di dialogo sopracitate sono state tradotte con le seguenti:

Tu: Beh, penso che potrò offrirti solo dei giochi di parole su Gruppi da Vecchi, ma ci proverò.

Tu: Hai capito, come il gruppo punk?

Mat: Pensavo che avessi detto di conoscere solo dei giochi di parole su Gruppi da Vecchi. Tu: Sono un Vecchio hardcore.

Il termine ‘Dad’ è stato sostituito con la locuzione ‘da Vecchi’ e l’aggettivo sostantivato ‘Vecchio’. Tale scelta è stata dettata dal fatto che la contrapposizione giovani-vecchi risulta evidente e si è voluto porre l’accento su questo contrasto, al fine di renderlo

comprensibile, anche a costo di perdere la ricorsività del sostantivo ‘Dad’, che invece si è cercato di mantenere in altre occasioni. Nel Livello 2, ad esempio, figura la seguente stringa di dialogo:

Amanda: Yikes, Dad breath. Go brush your teeth.

Amanda, dopo che il padre le parla da appena sveglio, si riferisce al suo alito come ‘Dad breath’. Piuttosto che tradurre anche in questa sede con un plausibile ‘Alito da Vecchi’, si è optato per la seguente traduzione:

Amanda: Bleh, papà, il tuo alito. Vatti a lavare i denti.

Dato che non era presente alcuna accezione particolare, come nel caso precedente, la scelta traduttiva è ricaduta su un cambio di sintassi, trasformando la locuzione sopracitata in un semplice vocativo all’interno di un inciso. In questo modo, si è potuto mantenere la traduzione del termine ricorrente ‘Dad’.

A differenza di BB, videogioco prettamente fantasy, DD è caratterizzato da un’ambientazione pseudo-realistica, in quanto la storia si svolge nella cittadina immaginaria di Maple Bay, collocata negli Stati Uniti. Per questo motivo, mentre in BB non sono presenti dei termini culturo-specifici, se non quelli tipici dei GDR, in DD ci si trova a volte di fronte ad alcuni realia60, o culturemi, tipici del nord America. Questo

risulta più evidente nell’ambito del Livello 3, dove Amanda riceve una lettera dal college al quale vorrebbe iscriversi. La ragazza si definisce in questa sede come una ‘photography major’. Tale appellativo, secondo il sistema scolastico degli USA, sta a significare che Amanda ha scelto di iscriversi a un corso di fotografia per la sua istruzione post-liceale. Poiché in italiano non esiste corrispondenza con la ricca terminologia americana di denominazione riguardo agli studenti, come ad esempio freshman per designare gli studenti del primo anno delle superiori, sophomore per il secondo e lo stesso ‘major’ per indicare uno studente universitario, si è optato per 60 I realia, detti anche culturemi, sono elementi culturo-specifici che fanno riferimento non solo a una data lingua, ma all’intera cultura di appartenenza. Tali termini risultano ostici in fase di traduzione, in quanto, essendo strettamente legati alla cultura dalla quale derivano, difficilmente si troverà una corrispondenza nella lingua d’arrivo. Per un approfondimento, si veda Osimo (2004: 63-67).

eliminare tale termine, sostituendolo con una frase più generica, come si può evincere dal seguente esempio:

Amanda: I mean, obviously, I’m a photography major. Amanda: Cioè, per forza, studio fotografia.

In questo modo, la battuta di dialogo è stata resa culturalmente neutra, in accordo con la pratica di localizzazione videoludica (cfr. par. 1.3). Tuttavia, tale pratica consta anche talvolta di sostituire i riferimenti culturali con altri tipici della lingua d’arrivo. Poiché si è scelto di mantenere l’ambientazione nordamericana in sede di traduzione, non è stato questo il caso per quanto riguarda la localizzazione di DD: ad esempio, un altro termine all’interno dello stesso Livello, caratterizzato da una certa componente culturale, è quello di ‘college’. Si veda la seguente battuta:

Amanda: This is from McGowan College of Art and Design!

Tale battuta è stata tradotta con la seguente:

Amanda: Questa è dal McGowan College di Arte e Design!

Come si può notare, è stato tradotto esclusivamente tutto ciò che si trova dopo il termine ‘college’. Sebbene la presenza di tale nome possa sembrare una scelta straniante, non è stata reputata tale, poiché, nonostante sia facile presumere che il giocatore italiano non conoscerà in maniera approfondita il sistema scolastico americano, ciò non vale per il singolo termine ‘college’. Complice anche una pletora di serie televisive statunitensi dagli anni ’80 dello scorso secolo a oggi, il college è riconosciuto su territorio nostrano come istituzione educativa dei paesi angolofoni61.

Un altro culturema è presente nel Livello 4 (e, nella sua ripetizione, nel Livello 6). Il vicino di casa del protagonista, Joseph, si presenta alla sua porta. In una battuta, egli si 61 Ne è a dimostrazione il termine stesso, presente nel Vocabolario Treccani:

definisce come ‘youth minister’, figura tipica delle piccole comunità clericali americane che gestisce i ritrovi dei giovani all’interno delle attività della chiesa:

Joseph: Hey, in all seriousness, raising a kid on your own can’t be easy. If you ever need to... talk about... stuff... I’m the youth minister at a church down the street.

Un vero e proprio corrispondente in italiano non esiste e, perciò, si è optato per la seguente traduzione:

Joseph: Ehi, seriamente, crescere una figlia da solo non dev’essere facile. Se avessi mai bisogno di... parlare di... qualunque cosa... io sono il parroco dei giovani della chiesa in fondo alla strada.

Una scelta così esplicativa sembra essere sufficiente ai fini di inquadrare l’incarico parrocchiale del personaggio, considerato anche che talvolta tale locuzione ricorre anche in italiano62.

Se, come detto in precedenza, è ricorrente il termine ‘Dad’, talvolta sarà logico aspettarsi anche una controparte, sempre colloquiale, per definire i propri figli, sebbene quella che appare nel gioco non sia propriamente un kinship term, bensì possa rientrare nella categoria dei cosiddetti descriptors (cfr. Gramley, Pätzold 2004: 197-98). Gli scrittori di DD hanno ripiegato su dei termini tipici della varietà nordamericana, quali ‘kid’ e ‘kiddo’. Il secondo termine, variazione del primo, si trova, ad esempio, all’interno del Livello 4 (e nel Livello 6, che ne è in parte una ripetizione):

You: Right. Well kiddo, I’m gonna go catch some Z’s.

La traduzione della sopracitata battuta di dialogo è stata la seguente:

Tu: Giusto. Vabbè bimba, vado a schiacciare un pisolino.

Il termine in esame è connotato in inglese americano in senso colloquiale e si riferisce a 62 Si veda, ad esempio, il titolo di un articolo dell’edizione online del quotidiano abruzzese ‘Il Centro’:

delle persone più giovani dell’interlocutore63. Dato l’aspetto dialettale, si è optato per la

traduzione menzionata sopra, che, a sua volta, oltre a essere un semplice diminutivo di ‘bambina’, è connotata anche regionalmente in italiano per quanto riguarda i dialetti toscani. Il primo termine menzionato, ‘kid’, è stato invece tradotto nell’esempio seguente con ‘ragazzina’, essendo anche meno connotato a livello dialettale di ‘kiddo’. Si veda il turno di dialogo presente nel Livello 5 e la sua traduzione:

Amanda: I do my best! But wow, I can’t believe that kid’s only ten. What was I even doing at her age?

Amanda: Faccio del mio meglio! Ma wow, non riesco a credere che quella ragazzina abbia solo dieci anni. Che diamine facevo io alla sua età?

La scelta traduttiva è stata dettata anche dal fatto che Amanda si riferisce a Daisy, una bambina considerata in quel frangente una sua rivale. Poiché il termine ‘bimba’ presenta anche un’accezione affettiva, tale traduzione sarebbe stata di conseguenza fuori luogo. In altre occasioni, quando è il protagonista a usarlo in riferimento a sua figlia, il descriptor ‘kid’ presenta la stessa traduzione del caso menzionato in precedenza, poiché caratterizzato dalla medesima accezione affettiva di quest’ultimo. Si veda il seguente esempio e la sua traduzione:

You: Good eye, kid.

Tu: Hai buon occhio, bimba.

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