• Non ci sono risultati.

Letteratura Internet e città

Capitolo 2 I presupposti che supportano città e letteratura come filo conduttore di un ipermedia nella glottodidattica

2.2 Letteratura motivazionale ed esperienziale

2.2.2 Letteratura Internet e città

Letteratura e Internet, nell’insegnamento dell’italiano come L2 o LS, sono due ambiti di applicazione che possono convergere con ottime ricadute didattiche che vengono potenziate sensibilmente qualora si tratti di autori ancora in vita, con i quali poter avere uno scambio, di letteratura e città, la città in cui gli studenti si trovano, il tutto strutturato in un ipermedia. 38

Dagli autori del presente si può leggere una città viva grazie anche all’utilizzo di un linguaggio letterario contemporaneo che rende i luoghi patrimonio di apprendimento linguistico. Se si lavora dunque nell’apprendimento dell’italiano L2 con un ipermedia costituito da testi autentici tratti da autori contemporanei, testi forniti con varie forme multimediali,

38 «Che rapporto c'è tra letteratura e nuovi media?» scrive il giornalista

Paolo di Stefano dalle colonne del Corriere della Sera, «Ammettiamolo pure, sono passati oltre dieci anni dalla nascita del web e ancora nessuno saprebbe rispondere con precisione a questa domanda», noi possiamo però assegnare a questo rapporto applicazioni glottodidattiche molto forti. http://www.giugenna.com/2009/10/01/il-miserabile-e-la-rete- letteraria-sul-corriere-della-sera/

149

perlustrando la città alla caccia dei luoghi da cui nascono le storie, ascoltare tali storie dall’autore che le ha scritte, e infine, drammatizzare alcuni racconti e produrne materiale multimediale, tutto ciò è un gioco con la lingua per imparare, un approccio ludico alla L2: perché il gioco è la capacità di fare esperienza di ciò che ci circonda come forma di problem solving.

Un percorso didattico che si sviluppa con un ipermedia, con argomento letteratura e luoghi della città, la presenza possibilmente di uno scrittore e la produzione in ultima istanza dello studente (come vedremo nella terza parte), si avvicina all’idea dell’unico volume con il quale Jorge Luis Borges proponeva di sostituire l’immensa biblioteca. Il libro ideale di Borges trova la propria trasfigurazione nella contemporaneità, in cui riferimenti, ipertestualità, multimedialità, luoghi, tecnologia, ma anche pagine e persone, creano la Biblioteca dell’umanità.

Un percorso didattico così ideato, attraverso l’ipertestualità di un ipermedia, fornisce altresì contesti di apprendimento significativi grazie alla differenziazione della proposta: non solo pagina scritta ma anche immagini, interviste video testi su web, presenza dello scrittore e dei luoghi della città in un montaggio di più codici espressivi. La lettura non lineare del materiale, ma attraverso una connessione interdisciplinare in cui rimane assicurato nondimeno un posto fondamentale al testo letterario avvalorato dalla sua contestualizzazione. Sono tutti stimoli forti nell’apprendimento della L2, stimoli che rafforzano la spinta motivazionale e anche sottolineano l’importanza del lettore nel processo letterario. È rilevante l’impegno del docente nel serbare “un posto fondamentale ai

150

testi a non amputare l’opera dal suo contesto; a riconoscere l’importanza del lettore nel processo letterario” (Caon, 2004: 49). Il processo letterario, insito in un ipermedia con argomento la letteratura e la città, è, quindi, composto anche dal lettore in apprendimento linguistico della L2. Trattandosi inoltre di classe o gruppo di apprendenti, bisogna considerare la forza del lavoro sinergico, la cooperazione sinergica che pone a disposizione le competenze e le conoscenze del singolo e mette in campo discipline e passioni di ognuno creando una realtà multidisciplinare e interculturale. Concordiamo con Henry Jenkins (2010) laddove sottolinea come le istituzione scolastiche debbano avere come obiettivo quello di formare dei problem solver dotati di autonomia, ma che subentri la necessità di capire che “agli studenti che entrano nel mondo del lavoro viene sempre più richiesto di lavorare in gruppo, di attingere a diversi set di competenze e di collaborare per risolvere problemi” (Jenkins, 2010: 96).

In questo frangente la glottodidattica delinea obiettivi molto simili alla letteratura. Consideriamo che Alberto Manguel (2008) nei suoi Appunti per una definizione di lettore ideale scrive:

Il lettore ideale non ricostruisce una storia, la ricrea. Il lettore ideale non segue una storia: vi prende parte. Il lettore ideale non ha una nazionalità precisa.

Il lettore ideale non esaurisce mai la geografia del libro. Il lettore ideale desidera giungere alla fine del libro, ma anche sapere che il libro non finirà mai (Manguel, 2008: 35).

Queste sono peculiarità che fanno sì che l’apprendente della lingua italiana, L2 o LS, in questo contesto, sia un lettore

151

ideale e quindi l’utilizzatore ideale di un ipermedia strutturato su letteratura e città.

Il testo letterario, inoltre, è un modo per vedere la realtà attraverso altre parole, le parole dell’apprendimento linguistico, e dunque attraverso altri occhi. Utilizzare un testo letterario nell’apprendimento della L2 significa affiancare alla didattica uno strumento indispensabile all’accrescimento umano perché, come si legge all’inizio del film The Visitor, You can live your whole life / and never know who you are / until you see the world / through the eyes of others”39.

In questo percorso didattico attraverso ipermedia il testo letterario ridiviene textum, ovvero viene tessuto da altre mani e altri occhi, con altri modelli espressivi e con diverse modalità e tecnologie: tale nuovo tessuto - la storia ricreata dal lettore ideale di Manguel – viene inter-legato in altre forme.

L’intessere, o tessere nuovamente, e l’inter-legare come obiettivo della glottodidattica in questo contesto va a intrecciare due concetti cari a Bauman: la questione dell’identità liquida, dell’individuo come bricoleur (2003) costruttore e creatore della propria identità con il materiale che ha a disposizione, e il desiderio di appartenenza, ovvero luoghi cui è affidato un sentimento (2005).

Oggi, in epoca di cultura digitale e di apertura e condivisione di risorse tramite la Rete, la letteratura non va più a formare una identità nazionale: la letteratura è condivisione mondiale. Il plurilinguismo di chi scrive e di chi legge, le traduzioni in tutte le lingue, il nomadismo, spesso anche per motivi politici,

39 The Visitor, di Thomas McCarthy, 2009.

152

di molti scrittori nell’ultimo secolo, i lettori che si spostano in tutto il mondo, hanno reso la letteratura un qualcosa di disgiunto dalla nazione dell’autore. La crisi dell’appartenenza e dell’identità (rimandiamo all’approfondimento nel paragrafo 2.3) e la continua ricerca e costruzione di una identità puzzle (Bauman, 2003) ha spinto, e spinge, il lettore, a crearsi una letteratura personale senza nessun legame con confini o bandiere. L’aspetto che interessa noi in questo contesto è quello delle finalità della presenza della letteratura in un ipermedia.

Attraverso un ipermedia come strumento di classe nell’insegnamento della lingua italiana si dovrebbe, quindi, cercare, attraverso varie tecniche didattiche, modelli operativi, tecnologie, di entrare in contatto con la letteratura di un paese, o di una città: in tal modo l’insegnamento linguistico diviene non solo applicazione alla lingua, ma anche tramite di interculturalità e formatore di identità. Possiamo trarre la conclusione che la glottodidattica è sì una «scienza pratica nata per risolvere» come scrive Balboni (2004), ma anche uno strumento di formazione dell’identità.