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LE LINEE GUIDA DEL PROGRAMMA PER LA DIFESA NAZIONALE DEL

Come già accennato, le provocazioni nord-coreane proseguirono nel 2013. Tali sviluppi sarebbero stati particolarmente rilevanti anche per le riforme della politica di sicurezza giapponese che ebbero luogo quel anno. Il 17 settembre del 2013, infatti, il Gabinetto e il Consiglio per la Sicurezza Nazionale introdussero le Linee Guida del Programma per la Difesa Nazionale (National Defense Program Guidelines, NDPG),450

nonché il Medium Term Defense Program per il periodo 2014 - 2018.451 Queste nuove

linee guida furono realizzate in conformità con la Strategia per la Sicurezza Nazionale a cui si stava lavorando nello stesso periodo.452

448 Ibidem.

449 MASLOW S., op. cit.

450 Linee Guida del Programma per la Difesa Nazionale 2013, disponibili sul sito ufficiale del Ministero della

Difesa del Giappone in:

http://www.mod.go.jp/j/approach/agenda/guideline/2014/pdf/20131217_e2.pdf; (ultimo accesso:

17/08/2018).

451 Si tratta di un documento più dettagliato che traduce gli obiettivi e le strategie formulate nelle Linee

Guida del Programma di Difesa Nazionale in programmi di acquisizione di nuovo materiale per la difesa e in piani organizzativi per le Forze di Auto-difesa. BERGENWALL Samuel, KORKMAZ Kaan, RYDQVIST John,

Japan's Defence and Security Policy - a Primer, FOI, (Report no. FOI-R--4249--SE), 2016, pp. 17 – 19; Medium Term Defense Program FY2014-FY2018, disponibile sul sito ufficiale del Ministero della Difesa del

Giappone in: http://www.mod.go.jp/j/approach/agenda/guideline/2014/pdf/Defense_Program.pdf; (ultimo accesso: 17/08/2018).

452 NIDS - National Institute for Defense Studies, East Asian Strategic Review 2014, disponibile sul sito

National Institute for Defense Studies in: http://www.nids.mod.go.jp/english/publication/east-

Per quanto riguarda il documento “Strategia per la Sicurezza Nazionale”, esso venne pubblicato dal governo giapponese il 17 dicembre 2013453 e fu redatto dal Advisory

Panel on National Security and Defence Capabilities stabilito dal primo ministro

Abe.454 Tale documento enfatizza la necessità di eseguire il rafforzamento delle

capacità di deterrenza di fronte alle minacce e di difesa della nazione, in particolar modo la difesa e la sorveglianza marittima delle isole remote, la difesa missilistica e la cybersecurity.455 Enfatizza altresì la necessità di eseguire il rafforzamento della

cooperazione con altri Stati, soprattutto gli Stati Uniti, ma anche con Australia, Regno Unito, Francia, India ed altri, e il rafforzamento delle capacità tecnologiche e di raccolta di informazioni del Giappone.456 Inoltre, il documento afferma che “The

Strategy will guide Japan’s national security policy over the next decade.”457 I

principali obiettivi di questo documento sono: individuare in modo esaustivo le sfide e le minacce per la sicurezza del Giappone e fornire contemporaneamente “the basic thinking of the policy responses to each of these challenges.”458

Per quanto riguarda le Linee Guida del Programma per la Difesa Nazionale, esse affermano che “there are ongoing regional conflicts involving various countries as well as an increase in the number of so-called “gray-zone” situations, that is, neither pure peacetime nor contingencies over territory, sovereignty and maritime economic interests”.459 Inoltre, aggiungono che “in the Asia-Pacific region [...] gray-

zone situations [...] tend to linger, raising concerns that they may develop into more serious situations."460

453 National Security Strategy del 17 dicembre 2013, disponibile sul sito ufficiale della Segreteria del

Gabinetto del Giappone in: http://www.cas.go.jp/jp/siryou/131217anzenhoshou/nss-e.pdf, (ultimo accesso: 15/10/2018).

454 HUGHES Christopher W., Japan’s Foreign and Security Policy Under The ‘Abe Doctrine’, New Dynamism

or New Dead End?, Palgrave Macmillan, 2015, p. 29.

455 SCHOFF J. L., Unconmmon Alliance for the Common Good, The United States and Japan After the Cold

War, p. 128; LIFF Adam P., Japan's Security Policy in the "Abe Era": Radical Transformation or Evolutionary Shift?, Texas National Security Review, Vol. 1, Issue 3, 2018, p. 20.

456 Ibidem.

457 National Security Strategy, del 17 dicembre 2013, p. 2.

458 NIDS - National Institute for Defense Studies, East Asian Strategic Review 2014, p. 50. 459 Linee Guida del Programma per la Difesa Nazionale 2013, p. 1.

Relativamente alla Corea del Nord, nelle nuove linee guida si evidenzia la rilevanza dei progressi avvenuti nei programmi missilistico e nucleare nord-coreani, nonché delle provocazioni di natura militare e retorica contro gli altri Stati, tra cui il Giappone, nel costituire “a serious destabilizing factor to the security not only of Japan but of the entire region and the international community”.461 Si afferma altresì

che la Corea del Nord rappresenta “a serious and imminent threat to Japan’s security” e che, pertanto, “Japan needs to pay utmost attention to such activities.”462

Le linee guida introducono anche il concetto della Dynamic Joint Defense Force, il cui scopo è quello di costruire una forza difensiva più efficiente che possa condurre dinamicamente diverse attività a seconda delle circostanze, con particolare enfasi sulla prontezza, la sostenibilità, la resilienza e la connettività.463 Il concetto di

Dynamic Joint Defense Force, oltre ad essere progettato per garantire un continuo

adattamento ai cambiamenti costanti della sicurezza nelle aree circostanti il Giappone, lo era altresì per prevenire conflitti internazionali. Ciò era previsto in base alla politica di contributo attivo per la pace proposto dalla Strategia per la Sicurezza Nazionale.464 Con questo concetto, quindi, si sottolinea l’importanza di migliorare la

cooperazione tra le Forze di Auto-difesa di Terra, Aeree e Marittime e la necessità per il Giappone di migliorare le sue capacità nei campi dell’intelligence, della sorveglianza e della ricognizione per rispondere alle contingenze regionali, ma anche la necessità di migliorare le capacità di commando e di controllo per le Forze di Auto- difesa.465 Inoltre, nelle linee guida si mette in evidenza l’esigenza di rafforzare la

Ballistic Missile Defense, di migliorare le capacità di risposta nello cyberspazio e di

sviluppare per la prima volta capacità anfibie nelle Forze di Auto-difesa per la riconquista delle isole remote del Giappone eventualmente soggette ad invasione.466

461 Ibidem, p. 3. 462 Ibidem, pp. 2 – 3.

463 NIDS - National Institute for Defense Studies, East Asian Strategic Review 2014, pp. 64 – 65. 464 AKIMOTO D., op. cit., p. 182.

465 HUGHES C. W., Japan’s Foreign and Security Policy Under The ‘Abe Doctrine’, New Dynamism or New

Dead End?, pp. 30 – 31; SCHOFF J. L., Unconmmon Alliance for the Common Good, The United States and Japan After the Cold War, pp. 129 – 131.

Una significativa differenza rispetto alle linee guida elaborate nel 2004 e nel 2010 riguarda l’aumento del budget previsto dalle nuove linee guida e dal nuovo Medium

Term Defense Program467 e necessario per lo sviluppo della Dynamic Joint Defense

Force. A tal proposito è importante notare che subito dopo l’inaugurazione

dell’amministrazione Abe, il primo ministro aveva annunciato un incremento nel budget della difesa di circa l’1 percento annuo, arrestando un decennio di stagnazione nel budget della difesa.468 Attestatosi a 4.65 trilioni di yen (¥) nell’anno

fiscale 2012, la spesa nella difesa da allora è progressivamente aumentata nel corso delle tre ultime amministrazioni Abe, fino a raggiungere nell’anno fiscale 2018 i 4.94 trilioni di yen.469