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LO STALLO NELLE TRATTATIVE TRA COREA DEL NORD E GIAPPONE DOPO LA SOSPENSIONE DELLE SIX-PARTY TALKS

Quando il 19 dicembre del 2011 la Korean Central Broadcasting Station420 annunciò

la morte del leader nord-coreano Kim Jong Il, avvenuta due giorni prima, Giappone e Corea del Nord non intrattenevano negoziati ufficiali ormai dall’agosto del 2008. Sebbene la scomparsa di Kim Jong Il avrebbe potuto far sperare in una riapertura del dialogo tra i due Stati421, ciò non avvenne. Infatti, durante i primi due anni in cui il

420 NIDS - National Institute for Defense Studies, East Asian Strategic Review 2012, disponibile sul sito

National Institute for Defense Studies in: http://www.nids.mod.go.jp/english/publication/east-

asian/e2012.html, (ultimo accesso: 10/08/2018), p. 58.

421 DIFILIPPO Anthony, Still at Odds: The Japanese Abduction Issue and North Korea’s Circumvention, p.

successore di Kim Jong Il, suo figlio Kim Jong Un422, avrebbe guidato il governo della

Corea del Nord, le relazioni con il Giappone sarebbero state alquanto fredde.423 È

importante, altresì, considerare che, dalla fine del 2008, le trattative all’interno delle Six-Party Talks erano state sospese, come già accennato nel capitolo precedente. Eppure, a metà del 2011 era parsa possibile una riapertura delle Six-Party Talks. Infatti, nel mese di luglio del 2011 Kim Kye Gwan, Primo Vice-Ministro degli Affari Esteri nord-coreano, aveva annunciato l’intenzione di Pyongyang di consentire l’ingresso degli specialisti dell’AIEA al fine di eseguire delle ispezioni all’interno delle strutture nord-coreane per l’arricchimento dell’uranio.424 Tuttavia, nonostante

questa concessione della Corea del Nord e la riapertura del dialogo tra Pyongyang e Washington alla fine di luglio del 2011425, nello stesso periodo crebbe la

preoccupazione, tanto in Giappone come nell’ambiente internazionale, a causa degli sviluppi nei programmi nucleare e missilistico nord-coreani. 426

Una nuova prospettiva di distensione nella questione nord-coreana si aprì all’inizio del 2012, quando a seguito di nuovi negoziati Stati Uniti e Corea del Nord firmarono un nuovo accordo. Ciononostante, anche questo accordo sarebbe collassato in tempi brevi. Il 29 febbraio del 2012, a seguito delle trattative bilaterali tra Stati Uniti e Corea del Nord tenutesi a Pechino tra il 23 e il 24 febbraio del 2012,427 venne annunciato

da Pyongyang il raggiungimento di un accordo tra i due Stati, il cosiddetto Leap Day

422 Kim Jong Un succedette a suo padre alla fine del 2011. WADA Haruki, The US-North Korean Crisis and

Japan’s Responsibility, p. 7.

423 BLOMQUIST Rachel, WERTZ Daniel, An Overview of North Korea - Japan Relations, NCNK - The National

Committee on North Korea, Issue Brief, 2015, disponibile in formato .pdf sul sito NCNK - The National Committee on North Korea in: https://www.ncnk.org/resources/briefing-papers/all-briefing-

papers/overview-north-korea-japan-relations; (ultimo accesso: 10/08/2018), p. 6.

424 NIDS - National Institute for Defense Studies, East Asian Strategic Review 2012, pp. 64 – 65. 425 Ibidem.

426 Ibidem, pp. 65 – 70.

427 U.S.-DPRK Bilateral Discussions, Comunicato Stampa di Victoria Nuland, Portavoce del Dipartimento di

Stato degli Stati Uniti, del 29 febbraio 2012, disponibile sul sito Archived Content del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti in: https://2009-2017.state.gov/r/pa/prs/ps/2012/02/184869.htm; (ultimo accesso: 14/08/2018).

Agreement.428 L’accordo prevedeva aiuti per la Corea del Nord pari a 240.000

tonnellate in assistenza nutrizionale con la prospettiva di un’ulteriore assistenza alimentare. Nell’accordo gli Stati Uniti affermavano, altresì, di essere pronti a prendere le misure necessarie per aumentare gli scambi in aree come quelle della cultura, dell’educazione e dello sport.429 Inoltre, secondo l’accordo raggiunto tra i

due Paesi, la Corea del Nord accettava di

“[…] to implement a moratorium on long-range missile launches, nuclear tests and nuclear activities at Yongbyon, including uranium enrichment activities. The DPRK has also agreed to the return of IAEA inspectors to verify and monitor the moratorium on uranium enrichment activities at Yongbyon and confirm the disablement of the 5-MW reactor and associated facilities.”430

Tuttavia, già il 16 marzo del 2012 Pyongyang annunciò di aver programmato il lancio di un satellite. Tale lancio avrebbe avuto luogo il 13 aprile successivo. Inoltre, nella revisione della costituzione della Corea del Nord attuata nel 2012 si riconosceva lo Stato come nucleare.431 In questo modo, quindi, si decretava il fallimento del Leap

Day Agreement.

Per quanto riguarda il tentativo nord-coreano di mettere in orbita un satellite con il lancio del 13 aprile del 2012, rivelatosi fallimentare,432 il Giappone avrebbe voluto

428 MYERS Steven Lee, SANG-HUN Choe, North Koreans Agree to Freeze Nuclear Work; U.S: to Give Aid,

The New York Times, 29/02/2012, disponibile in: https://www.nytimes.com/2012/03/01/world/asia/us-

says-north-korea-agrees-to-curb-nuclear-work.html; (ultimo accesso: 18/02/2018).

429 U.S.-DPRK Bilateral Discussions, Comunicato Stampa di Victoria Nuland, Portavoce del Dipartimento di

Stato degli Stati Uniti, del 29 febbraio 2012.

430 Ibidem.

431 NIDS - National Institute for Defense Studies, East Asian Strategic Review 2013, disponibile sul sito

National Institute for Defense Studies in: http://www.nids.mod.go.jp/english/publication/east-

asian/e2013.html, (ultimo accesso: 10/08/2018), p. 141 e pp. 143 – 146; Defense of Japan Annual White

Paper 2013, disponibile sul sito del Ministero della Difesa del Giappone in:

http://www.mod.go.jp/e/publ/w_paper/2013.html; (ultimo accesso: 15/08/2018), p. 15.

432 Pertanto, la Corea del Nord ne effettuò un altro con successo il 12 dicembre del 2012. NIDS - National

Institute for Defense Studies, East Asian Strategic Review 2013, p. 141 e pp. 143 – 146; NK NEWS.ORG,

North Korea Launches Rocket, Satellite Successfully "in Orbit", 12/12/2012 disponible in:

https://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/asia/northkorea/9738806/North-Korea-rocket-launch-

l’adozione di una risoluzione che imponesse ulteriori sanzioni sulla Corea del Nord. Tuttavia, data l’opposizione di Pechino, il successivo 16 aprile venne rilasciata solo una dichiarazione di condanna nei confronti della Corea del Nord da parte del Presidente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.433

Successivamente, tra la fine di giugno del 2012 e la fine di agosto del 2012, Giappone e Corea del Nord intrapresero delle negoziazioni informali a Pechino.434 Nell’agosto

del 2012, la Croce Rossa giapponese e quella nord-coreana si riunirono per due giorni a Pechino per discutere circa il rimpatrio dei resti dei soldati e del personale giapponese deceduto in Corea durante la Seconda Guerra Mondiale.435 Alla fine di

agosto del 2012, Giappone e Corea del Nord parteciparono a tre giorni di negoziati ufficiali a Pechino, che si focalizzarono sulla questione del rimpatrio dei resti e che si conclusero con l’accordo tra le parti per riprendere le trattative nel prossimo futuro.436 Solo alla fine dei negoziati tra i due Stati di novembre 2012, che si tennero

ad Ulan Bator in Mongolia, le parti riuscirono ad accordarsi per discutere nel corso di future trattative sulla questione dei rapimenti. Tuttavia, come conseguenza dell’annuncio della Corea del Nord di un ulteriore test di lancio di un satellite previsto per il mese di dicembre del 2012, le trattative che dovevano tenersi nella prima settimana di dicembre vennero annullate.437

433 Statement by the President of the Security Council del 16 aprile 2012, disponibile sul sito ufficiale delle

Nazioni Unite in: http://www.un.org/ga/search/view_doc.asp?symbol=S/PRST/2012/13; (ultimo accesso: 13/08/2018); DIFILIPPO Anthony, Still at Odds: The Japanese Abduction Issue and North Korea’s

Circumvention, p. 152.

434 DIFILIPPO Anthony, Still at Odds: The Japanese Abduction Issue and North Korea’s Circumvention, p.

158.

435 Ibidem, p. 159; BLOMQUIST R., WERTZ D., An Overview of North Korea - Japan Relations, p. 6.

436 DIFILIPPO Anthony, Still at Odds: The Japanese Abduction Issue and North Korea’s Circumvention, p.

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