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Come accennato in precedenza, il periodo di stallo nelle negoziazioni tra Corea del Nord e Giappone durò diversi anni, dalla fine del 2008, corrispondente all’interruzione delle Six-Party Talks, a circa due anni dopo la salita al potere in Corea del Nord di Kim Jong Un. Infatti, nonostante le criticità che caratterizzarono questo periodo, verso la metà del 2013 Giappone e Corea del Nord riaprirono una linea di dialogo, sebbene informale. Nel maggio del 2013, infatti, il primo ministro Abe inviò a Pyongyang un suo stretto collaboratore, Ijima Isao, che nel successivo mese di ottobre incontrò degli ufficiali nord-coreani a Dalian (Cina).470 Tali incontri posero le

basi per le trattative informali che i due Stati avrebbero intrattenuto ad Hanoi e Hong

467 NIDS - National Institute for Defense Studies, East Asian Strategic Review 2014, p. 56.

468 HUGHES C. W., Japan’s Foreign and Security Policy Under The ‘Abe Doctrine’, New Dynamism or New

Dead End?, p. 35.

469 Defense Programs and Budget of Japan, Overview of FY2018 Budget, disponibile in formato .pdf sul

sito ufficiale del Ministero della Difesa del Giappone in:

http://www.mod.go.jp/e/d_budget/pdf/300329.pdf; (ultimo accesso: 18/08/2018), p. 3.

470 MASLOW S., Japan, North Korea and the abduction issue; MASLOW Sebastian, Will Japan and North

Korea be able to solve the abduction issue?, Pacific Forum CSIS, Honolulu, Hawaii, PacNet No. 56,

16/07/2014, disponibile in: https://www.files.ethz.ch/isn/182999/Pac1456.pdf, (ultimo accesso: 10/07/2018), p. 1.

Kong tra gennaio e febbraio del 2014 e per le negoziazioni ufficiali che si tennero a Pechino tra il 30 e il 31 marzo del 2014 e poi a Stoccolma tra il 26 e il 28 maggio del 2014.471 Inoltre, il 3, il 19 e il 20 marzo del 2014 degli ufficiali giapponesi e nord-

coreani tennero delle negoziazioni informali in occasione della conferenza umanitaria della Croce Rossa a Shenyang in Cina. In tale occasione si decise di organizzare delle trattative ufficiali che avrebbero avuto luogo alla fine del mese di marzo del 2014.472

Come accennato, le negoziazioni intergovernative tra Tokyo e Pyongyang di Stoccolma portarono la Corea del Nord ad accettare di condurre delle investigazioni su tutti i cittadini giapponesi, incluse le vittime dei rapimenti, i cui resti potessero trovarsi in territorio nord-coreano.473 In cambio dell’avvio di tali indagini, il Giappone

avrebbe sollevato alcune delle restrizioni unilaterali che precedentemente aveva imposto per l’ingresso in Giappone, per la quantità di denaro per cui era richiesta una notifica per l’esportazione di mezzi di pagamento e per il trasferimento di denaro e per l’embargo posto all’entrata delle navi nord-coreane con scopi umanitari nei porti giapponesi.474 Tuttavia, il Giappone avrebbe mantenuto quelle sanzioni che

erano basate sulle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, nonché le ulteriori misure unilaterali, come il divieto di esportazioni e importazioni con la Corea del Nord.475

Il 1° luglio del 2014 si tennero ulteriori consultazioni intergovernative tra Giappone e Corea del Nord a Pechino. In tale occasione la Corea del Nord spiegò quali sarebbero state l’organizzazione, la struttura e le figure chiave dello Special

Investigation Committee.476 Questo Comitato Investigativo Speciale era un organo

471 Ibidem.

472 MASLOW S., Will Japan and North Korea be able to solve the abduction issue?, p. 1; Talks between

Japan and North Korea on the Abductions Issue, disponibile sul sito ufficiale del Ministero degli Affari Esteri

del Giappone in: https://www.mofa.go.jp/a_o/na/kp/page1we_000069.html; (ultimo accesso: 15/08/2018).

473 Talks between Japan and North Korea on the Abductions Issue, MOFA. 474 Abductions of Japanese Citizens by North Korea, MOFA, p. 17.

475 Ibidem.

creato appositamente per indagare su tutti i giapponesi477 i cui resti si pensava si

trovassero in territorio nord-coreano. Il comitato era, altresì, composto da circa 30 membri ed era guidato da So Tae Ha.478 I lavori del comitato cominciarono il 4 luglio

del 2014.479

Ulteriori incontri tra le autorità diplomatiche di Giappone e Corea del Nord si tennero il 29 settembre del 2014 a Shenyang in Cina e nel mese di ottobre del 2014 a Pyongyang. Tuttavia, sia in quelli incontri che nelle successive trattative non ufficiali di marzo 2015, non furono resi noti progressi significativi nelle indagini.480

I lavori del Comitato durarono meno di due anni e non portarono ad alcun progresso nella risoluzione della questione dei rapimenti. Le indagini furono interrotte all’inizio del 2016, poiché nuovi sviluppi nelle questioni nucleare e missilistica nord-coreane ebbero come conseguenza l’imposizione di ulteriori sanzioni unilaterali da parte del Giappone, nonché di altre sanzioni previste da una nuova risoluzione dell’ONU. Nel febbraio del 2016, infatti, a seguito del test nucleare nord-coreano di gennaio 2016 e del lancio del missile balistico di febbraio 2016, il Giappone tornò a implementare le restrizioni che erano state precedentemente sospese nel 2014.481 Tali restrizioni

riguardavano l’ingresso di persone in Giappone, la quantità di denaro che era possibile introdurre in Giappone, l’entrata delle navi nord-coreane e delle navi di paesi terzi che facevano scalo in Corea del Nord nei porti giapponesi (incluso quelle che svolgevano attività umanitarie).482 Inoltre, venne ampliata la lista delle

organizzazioni e dei soggetti legati alla Corea del Nord a cui furono congelati i beni.483

477 Compresi i rapiti, le Nihonjintsuma, altri giapponesi che si pensava vivessero in Corea del Nord e i resti

dei giapponesi morti prima e dopo il 1945 e seppelliti in Corea del Nord. MASLOW S., Will Japan and North

Korea be able to solve the abduction issue?, p. 2.

478 MASLOW S., Will Japan and North Korea be able to solve the abduction issue?, p. 2. 479 Ibidem.

480 Talks between Japan and North Korea on the Abductions Issue, MOFA; BLOMQUIST R., WERTZ D., An

Overview of North Korea - Japan Relations, p. 7.

481 Abductions of Japanese Citizens by North Korea, For Their Immediate Return!, Headquarters for the

Abduction Issue, Government of Japan, 2017, disponibile sul sito ufficiale del Ministero degli Affari Esteri del Giappone in: https://www.mofa.go.jp/files/000305207.pdf; (ultimo accesso: 15/08/2018), p. 18.

482 Ibidem. 483 Ibidem.

Il Giappone implementò ulteriori misure contro Pyongyang anche a seguito dell’adozione della Risoluzione numero 2270 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 2 marzo del 2016.484 La Risoluzione 2270 condannava il test nucleare e il

lancio del missile balistico di gennaio e febbraio 2016 e richiedeva alla Corea del Nord di non condurre altri test e di sospendere immediatamente le attività relative al programma di missili balistici.485 Pyongyang rispose alle sanzioni adottate dal

Giappone annullando le indagini dello Special Investigation Committee e sciogliendo l’accordo di Stoccolma del 2014.486 Infine, ulteriori sanzioni vennero imposte dal

Giappone nel dicembre del 2016 in seguito al test nucleare di settembre dello stesso anno, al lancio di oltre 20 missili balistici nel corso del 2016, alla mancanza di progressi relativamente alla questione dei rapimenti e all’adozione della Risoluzione numero 2321 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 30 novembre 2016.487

Tali sanzioni prevedevano nuove restrizioni sui viaggi in Corea del Nord, il divieto di entrata nei porti giapponesi alle navi che avessero fatto scalo in un porto nord- coreano e l’ampliamento della lista di organizzazioni e individui legati alla Corea del Nord a cui sarebbero stati congelati i beni.488