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Lo sviluppo dell’SRI fino ai giorni nostri

2. La CSR in finanza

2.3 Lo sviluppo dell’SRI fino ai giorni nostri

Gli investimenti etici hanno origini antiche collegate alle tradizioni religiose. Alla fine dell’XI secolo l’ordine cistercense si stabilizzò e diffuse in Europa. Con l’insediamento di questo ordine si instaurarono in tutto il territorio europeo le abbazie benedettine, ma al loro interno sorsero ben presto dei problemi di natura economica. I problemi erano principalmente due: il rischio che all’interno dell’abbazia si accumulassero terreni improduttivi e ricchezze e il problema riguardante l’organizzazione interna del lavoro nell’abbazia. È in questi anni che si iniziò a discutere se ogni abbazia doveva produrre tutto il necessario per la propria sopravvivenza o se ogni abbazia aveva il compito di specializzarsi nella produzione di un bene. Solo nel 1098 con la divulgazione della Carta Caritatis si ebbe una prima soluzione ai problemi menzionati sopra. Questo testo enuncia due principi: innanzitutto si afferma che non è lecito “costruire la propria abbondanza ricavandola dall’impoverimento altrui” e in secondo luogo si sostituisce il termine elemosina con i sostantivi “beneficentia” e “fare il bene”. Il primo principio stabilisce che tutte le parti interessate devono trarre un profitto quando agiscono in modo economico mentre il secondo principio afferma che il benefattore deve riflettere attentamente quando fa beneficienza per comprendere le ragioni per cui il bisognoso è tale, atto che invece non accade quando si parla di elemosina, infatti, quando si fa elemosina non si conosce l’identità del bisognoso e non si è interessati a sapere il motivo per cui il bisognoso è in quelle condizioni economiche (Dal Maso e Fiorentini, 2013).

Successivamente entrarono in vigore leggi legate all’atto dell’usura, nel 1139 la

Chiesa Cattolica si riunì per il Concilio Lateranense II e vietò l’usura18, che non fu

eliminata fino al XIX secolo. Anche in Inghilterra nel 1571 si pubblicò una legge contro l’usura con validità fino al 1624. Nel XVIII secolo il fondatore del movimento metodista, John Wesley, affermò nel The Use of Money che le persone non dovrebbero essere coinvolte nel commercio peccaminoso o nel profitto proveniente dallo sfruttamento delle altre persone (Wesley, 1760).

                                                                                                               

18  L’usura è la pratica consistente nell’imporre tassi di interesse sul capitale prestato eccessivamente elevati tali da risultare illegali.

Nello stesso secolo, più precisamente nel 1758, i quaccheri si riunirono nel loro incontro annuale a Philadelphia e decisero di proibire ai propri membri di ottenere profitto dal commercio di armi e schiavi.

È all’inizio del Novecento che si ha una crescente consapevolezza da parte degli investitori favorita dall’aumento della produttività permessa dall’industrializzazione. Il primo fondo comune di investimento etico fu il Pioneer Fund di Boston istituito nel 1928, in questo fondo erano compresi prodotti finanziari che escludevano le industrie dell’alcol, del tabacco, del gioco d’azzardo e delle armi. Il contesto in cui nacque questo

fondo era quello del Proibizionismo19 (1919-1933) sviluppatosi nel Stati Uniti tramite il

XVIII emendamento e il Volstead Act. Fino alla fine degli anni Sessanta il fenomeno dell’investimento etico coinvolse principalmente i movimenti religiosi ed utilizzava come approccio criteri di esclusione delle imprese ritenute coinvolte in azioni peccaminose (alcol, tabacco, gioco d’azzardo e difesa). La spinta allo sviluppo del paese, iniziata con l’industrializzazione alla fine dell’ Ottocento e inizio Novecento e poi bloccata con la seconda guerra mondiale ma ripresa successivamente a guerra terminata, attorno alla fine degli anni Sessanta inizia a indebolirsi. Decisivi per la nascita dell’SRI furono la fine degli anni Sessanta, periodo in cui si svilupparono le contestazioni studentesche contro la partecipazione della popolazione americana alla guerra del Vietnam. Lo scopo di queste rivolte di massa era politico e non più religioso, infatti, gli studenti non volevano che le dotazioni finanziarie dell’università e dei fondi pensione del personale fossero investite in fabbriche che producevano armi o che fornivano il Dipartimento della difesa. In questi anni, tutte le realtà economiche degli USA erano coinvolte in investimenti che traevano profitto dalla guerra del Vietnam; così nel 1971 fu istituito il primo moderno fondo SRI, il Pax World Fund, creato da Luther Tyson e Jack Corbett, due universitari entrambi sostenitori del movimento metodista. Il fondo fu creato per gli investitori che si opponevano alla guerra del Vietnam, escludendo gli investimenti in armi e favorendo l’attivismo dei portatori di interesse delle aziende.

Un altro punto di svolta per l’SRI avviene negli anni Settanta grazie al reverendo battista americano di colore Leon Sullivan. In questi anni in Sud Africa si sviluppò il                                                                                                                

19  Con il termine proibizionismo si intende il divieto di fabbricare, vendere, importare e trasportare alcolici.  

regime razzista apartheid e Sullivan fu un grande sostenitore dei diritti civili delle persone di colore. Nel 1971 riuscì ad entrare nel Consiglio di Amministrazione di General Motors e con la sua partecipazione attiva iniziò un’azione di lobby sulle grandi

corporation americane che lavoravano in Sud Africa per convincerle a rifiutare

l’apartheid. In questo contesto di discriminazione razziale il reverendo nel 1977 scrisse

una serie di principi20 di etica aziendale, in forza dei quali le imprese americane che

lavoravano nel territorio Sud Africano avrebbero dovuto utilizzare per i lavoratori africani le stesse leggi applicate ai lavoratori americani (Dal Maso e Fiorentini, 2013).

Un avvenimento che modificò la mentalità di molte persone sul metodo con cui investire e che servì a rafforzare lo sviluppo degli SRI fu l’esplosione della centrale nucleare di Cernobyl avvenuta il 26 aprile 1986. L’esplosione causò la morte di 65 persone accertate e conseguenze sulla salute per un numero ancora non definito di

abitanti dell’Ucraina e degli Stati limitrofi21 (The Chernobyl Forum, 2006). Questo

disastro nucleare provocò ripercussioni sulla coscienza di molte persone, iniziò un periodo di riflessione per tutti coloro che ritenevano che il nucleare fosse una ottima fonte di energia. Dopo aver visto le conseguenze sulla salute degli abitanti delle zone contaminate, la popolazione di tutto il mondo ha ritenuto che dovesse esserci una coscienza sull’investimento e quindi investire utilizzando dei criteri che salvaguardassero l’ambiente.

Tre anni più tardi, nel marzo 1989, ci fu il peggior disastro ambientale per gli Stati Uniti successo fino a quel momento, la superpetroliera Exxon Valdez si incagliò in una scogliera del Golfo dell’Alaska e fuoriuscirono in mare quasi 41 milioni di litri di petrolio provocando la morte di migliaia di animali e l’inquinamento di tutta la zona.                                                                                                                

20  I “Sullivan Principles” (Dal Maso e Fiorentini, 2013):

1. Non segregation of the races in all eating, comfort, and work facilities. 2. Equal and fair employment practices for all employees.

3. Equal pay for all employees doing equal or comparable work for the same period of time.

4. Initiation of and development of training programs that will prepare, in substantial numbers, blacks and other nonwhites for supervisory, administrative, clerical, and technical jobs.

5. Increasing the number of blacks and other nonwhites in management and supervisory positions. 6. Improving the quality of life for blacks and other nonwhites outside the work environment in such area sas housing, transportation, school, recreation, and health facilities.

7. (aggiunta nel 1984) Working to eliminate laws and customs that impede social, economic, and political justice.

21 Secondo gli esperti questo disastro nucleare ha provocato tumori mortali a più di 4000 persone residenti

Tutti questi disastri ambientali dannosi per l’ecosistema avvenuti in pochi anni resero gli investitori consapevoli dell’esistenza di conseguenze ambientali negative derivanti dallo sviluppo industriale.

In Italia le prime esperienze di finanza etica si svilupparono alla fine degli anni Settanta con la nascita delle MAG (Mutue per l’Autogestione), il cui obiettivo è quello di raccogliere il risparmio tra i soci per poi prestarlo a soggetti che operano in attività di carattere ambientale e sociale.

Nel 1984 fu istituito il primo fondo etico, lo Stewardship Fund, in Gran Bretagna per opera della società finanziaria Friends Provident. Questo fondo utilizzava criteri di esclusione per quelle aziende che operavano nell’ambito di aree con business controversi, cioè armi, tabacco, alcol, pornografia e gioco d’azzardo.

È dagli anni Novanta che si sviluppano in maniera preponderante i fondi etici e si creano forum specializzati in questa materia. Nel 1990 negli Stati Uniti la società

KLD (Kinder, Lydenberg, Domini&Company) costruisce l’indice Domini 400 Social Index che comprende 400 società socialmente responsabili. Nel 1999 la SAM Group in

collaborazione con il Dow Jones Index costruiscono il Dow Jones Sustainability Index, che comprende il 10% delle maggiori 2500 società quotate nel Dow Jones. Nel 1999 nasce a Padova la prima banca Etica, nata non in un contesto finalizzato semplicemente alla creazione di profitto ma creata da soggetti operanti nel terzo settore e quindi interessati a finalità sociali e ambientali. Due anni dopo è istituita Etica SGR, la prima società di gestione del risparmio italiana ad offrire investimenti con finalità etiche. Nello stesso anno nasce in Europa EUROSIF, un forum per finanza sostenibile a livello europeo formato da cinque membri iniziali: Francia, Germania, Italia, Olanda e UK e in

seguito si sono aggiunte Belgio, Spagna e Svezia22 . Lo scopo di questa associazione

non profit è quello di promuovere la sostenibilità nei mercati finanziari europei. In Gran Bretagna nel 2001 viene lanciato l’indice sostenibile FTSE4Good, che misura le

performance delle aziende UK che soddisfano gli standard di sostenibilità globalmente

riconosciuti. In Italia nel 2010 FTSE in collaborazione con ECPI costruisce gli indici

FTSE ECPI Italia SRI, composto da FTSE ECPI Italia SRI benchmark e da FTSE ECPI Italia SRI leaders23 . L’evento più recente svoltosi in Italia per far riconoscere maggiore                                                                                                                

22 Queste informazioni sono state reperite presso il sito www.eurosif.org, consultato in luglio 2013 23 Queste informazioni sono state reperite presso il sito www.ftse.com, consultato in luglio 2013

importanza a questa pratica dell’investimento responsabile è avvenuto il 6 giugno 2012, quando è stata firmata un documento intitolato Carta dell’investimento Sostenibile e

Responsabile della finanza italiana da parte di Assogestioni (l’associazione italiana del

risparmio gestito), Abi (l’associazione bancaria italiana), Ania (l’associazione nazionale fra le imprese assicuratrici) e FeBaf (Federazione Banche, Assicurazioni e Finanza), alla presenza dell’allora Ministro dell’Ambiente Corrado Clini. In questo documento è riconosciuta l’importanza dell’integrazione fra i criteri ESG e gli obiettivi economici. Sono elencati tre principi da seguire:

1. è importante osservare oltre l’obiettivo economico anche l’obiettivo ambientale, sociale e della corporate governance. Le imprese che svilupperanno queste tematiche sociali saranno in grado di gestire diversamente e in modo migliore i rischi di tipo reputazionale, legale e finanziario, in modo da essere più competitive nel mercato.

2. Una delle peculiarità dell’SRI è la trasparenza. Essa garantisce un rapporto più equo tra le parti, cercando di minimizzare il più possibile le asimmetrie informative. Gli investitori socialmente responsabili vogliono conoscere a fondo le aziende in cui investono e il loro codice etico. 3. Gli SRI devono avere un’ottica di lungo periodo in modo tale da

contrastare le distorsioni che possono avvenire nel breve periodo, quali la logica di profitto dell’investimento tradizionale che tende a concentrare l’attenzione sui risultati di breve periodo.

(Forum per la Finanza Sostenibile, 2012)

Nel corso dell’ultimo decennio l’istituzione di indici SRI e di programmi e ricerche per lo sviluppo di questa tipologia di investimento sta aumentando anno dopo anno. Attualmente la percentuale di indici SRI è inferiore rispetto alla percentuale di indici economici convenzionali; tuttavia a seguito degli ultimi disastri ambientali e dell’aumentare della conoscenza delle cause dei problemi, le persone hanno aumentato la loro coscienza nei confronti dell’ambiente e dei problemi sociali. In questa situazione culturale la finanza etica si svilupperà fino a raggiungere i volumi della finanza tradizionale.