• Non ci sono risultati.

Il rating di sostenibilità per l’impresa

2. La CSR in finanza

2.6 Il rating di sostenibilità per l’impresa

Quando si parla di imprese socialmente responsabili, si pone il quesito di come queste possano essere definite con questo termine. Una delle caratteristiche principali della finanza etica è la trasparenza che le imprese devono avere con gli investitori

attraverso il bilancio sociale30. In queste imprese, oltre ad indicatori finanziari (che le

accomunano a qualsiasi tipologia di impresa), esistono anche gli indicatori extra- finanziari, cioè indicatori non direttamente collegati ai rendimenti finanziari, ma legati all’andamento di fattori quali ambiente, società e corporate governance, che sono in grado di influire sulla performance dell’impresa nel lungo termine.

Sono numerose le imprese che negli ultimi anni hanno deciso di investire in maniera responsabile, tuttavia non è semplice identificare come queste imprese siano reputate dal mercato a livello di eticità. I criteri con cui queste imprese investono in queste tematiche sono molteplici, si passa dallo screening negativo all’approccio best in

class, poi alcune si concentrano in investimenti collegati all’ambiente mentre altre

riescono a seguire tutti e tre i fattori ESG. Per questo motivo non è semplice identificare quali imprese siano definibili socialmente responsabili e quali non lo siano. Inoltre non esiste una regolamentazione né a livello italiano, né a livello europeo o mondiale che assoggetti le imprese a seguire determinate regole su questo argomento.

Nel 2001 la Commissione Europea, attraverso il Libro verde sulla CSR, proponeva alla Comunità europea di normalizzare lo stato attuale e futuro della tematica

CSR. L’Unione Europea si preoccupò già all’epoca di cercare di regolamentare questa

tematica in quanto riteneva che la CSR poteva recare contributi positivi all’obiettivo strategico definito dal Trattato di Lisbona del 2000: “divenire l’economia della conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo, capace di una crescita

                                                                                                               

30  “Il Bilancio Sociale è uno strumento straordinario, rappresenta infatti la certificazione di un profilo

etico, l'elemento che legittima il ruolo di un soggetto, non solo in termini strutturali ma soprattutto morali, agli occhi della comunità di riferimento, un momento per enfatizzare il proprio legame con il territorio, un'occasione per affermare il concetto di impresa come buon cittadino, cioè un soggetto economico che perseguendo il proprio interesse prevalente contribuisce a migliorare la qualità della vita dei membri della società in cui è inserito. La missione aziendale e la sua condivisione sono elementi importanti per ottenere il consenso della clientela, del proprio personale, dell'opinione pubblica (www.bilanciosociale.it)”.

economica sostenibile accompagnata da un miglioramento quantitativo e qualitativo dell’occupazione e da una maggiore coesione sociale (Trattato di Lisbona, 2000: 1 )”.

In soccorso agli investitori, si è sviluppato il rating etico o rating ESG. Con questa tipologia di rating, a differenza del rating tradizionale che può essere attribuito a ogni società quotata in borsa, si attribuisce un giudizio alle imprese in base ai criteri ambientali, sociale e di corporate governance. Per misurare la performance di una società socialmente responsabile, le agenzie di rating si avvalgono dei non financial

KPI, cioè i Key Performance Indicators non finanziari. Questi indicatori riguardano i

tre aspetti ESG, per esempio esistono KPI che misurano le emissioni di CO2 da parte delle imprese, oppure ci sono KPI che misurano la sicurezza all’interno di un’azienda fino ad arrivare a KPI che rilevano il livello di trasparenza della retribuzione di un consigliere amministrativo.

La metodologia del rating etico si sostanzia principalmente in due passaggi: 1. Si utilizza il criterio di screening negativo per escludere le imprese che

non utilizzano i principi etici, legati all’ESG. Principalmente questo criterio di selezione è adottato a livello settoriale.

2. Successivamente si utilizza il criterio di screening positivo. Dopo il primo passaggio, le imprese selezionate come idonee a essere identificate come socialmente responsabili sono poste tutte sullo stesso piano. Attraverso il criterio positivo si classificano le imprese: dalla più socialmente responsabile fino ad arrivare a quella riconosciuta meno etica. In questo modo, si possono rappresentare i diversi livelli di responsabilità sociale delle imprese come una gradinata, dove sullo scalino più alto sono posti i livelli, e quindi le imprese, con il massimo grado di eticità, mentre alla base sono collocate le imprese che si

                     

Fonte: elaborazione personale

Se parliamo di agenzie di rating, riferite alla finanza tradizionale, subito saltano alla mente i nomi delle più grandi agenzie del mondo: Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch (denominate anche le “tre sorelle”), invece, se parliamo di finanza etica, non è possibile ricondurre le agenzie di rating ad un numero così ridotto. Le agenzie di rating etico sono molte di più, circa una ventina in tutto il mondo, e di dimensioni molto più piccole rispetto alle tre che noi conosciamo. Le più importanti sono Standard Etichs, Vigeo, KDL, SAM, Aei, ECPI ed Axia. A causa di questa molteplicità di agenzie, quando si leggono i rating etici, mancano dei giudizi omogenei; infatti, nessuna di queste agenzie riesce a imporre la propria influenza.

La criticità di questo sistema di valutazione riguarda la mancanza di linee guida comuni. Ogni società di rating dà una valutazione che molto spesso diverge di molto da un’altra società. Tuttavia, seppur non affidabili in toto, questi rating etici sono molto utili agli investitori e ai gestori dei fondi per scegliere di investire nelle società più socialmente responsabili e quindi orientarsi ad obiettivi di salvaguardia del mondo in cui si vive. EEE EEE- EE+ EE EE- E+ E E-

Figura 6: Scala del rating ESG o di sostenibilità