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3. LE DISCUSSIONI NEI FORUM DI LIRA: DATI E PRIME OSSERVAZIONI

3.3 Analisi delle interazioni del forum

3.3.4 Lo sviluppo della riflessione meta-pragmatica

Le discussioni e le riflessioni collettive contengono anche spiegazioni socio-linguistiche rispetto alla variazione d'uso, permettendo così a tutti gli utenti di acquisire maggiore consapevolezza dei fenomeni pragmatici. Questo tipo di confronto e di scambio evidenzia che anche gli utenti nativi sono incentivati a intraprendere una riflessione meta-pragmatica sugli usi dell'italiano. Nell'esempio (39), sollecitati dalla domanda di un non nativo che chiede indicazioni sul grado di scortesia e offesa di alcune parolacce, gli utenti nativi non solo affermano di non aver mai considerato determinate espressioni in un'ottica di gradualità (“Bella domanda:):)”, “Personalmente ma è la mia opinione”, “Faccio veramente fatica a ordinare i termini e confesso di non averci mai pensato”), ma in alcuni casi dichiarano esplicitamente di aver bisogno di riflettere sulla richiesta (“Ci devo riflettere un attimo…”) non essendo in grado di rispondere sulla sola base di conoscenze intuitive. L’esempio mostra anche che l’utente intervenuto al turno (T2) che aveva affermato di non essere in grado di dare una risposta immediata e di aver bisogno di riflettere prima di dare una risposta, interviene nuovamente al turno (T6) proponendo il proprio punto di vista ed esplicitando non solo di aver riflettuto sulla questione (“Ci ho pensato un po’”) ma che la proposta data è frutto di considerazioni del tutto personali e quindi soggettive (“Chiaramente è una scala molto soggettiva”).

(39) Forum Imbecille e le sue sorelle

stupido, cretino, pazzo. Quale parola ferisce di più quando viene usata come parolaccia?

T2 Ut-N Bella domanda:):) sai che non ci ho mai pensato in questi termini? Non ci ho mai ragionato pensando di metterle in scala tipo dal più al meno offensivo. Ci devo riflettere un attimo…

T3 Ut-NN La prima parola imbecille non l'ho mai sentito, neanche cretino non lo conosco non so cosa vuole dire. Secondo me stupido e pazzo perché vuole dire che non sai niente, che sei fuori!

T4 Ut-N per me pazzo è collegato allo stato di salute e quindi lo vedo come il meno offensivo.(...)

T5 Ut-N Personalmente, ma è la mia opinione, se mi dessero della pazza sarebbe il più grave e mi seccherebbe molto. (...)

T6 Ut-N Ci ho pensato un po': andando dal meno forte al più forte pazzo, scemo e stupido, cretino e alla fine imbecille. Ho notato che quando definisco qualcuno imbecille (lo uso come appellativo parlando di qualcuno) lo dico veramente con molto disprezzo. Chiaramente è una scala molto soggettiva, non creod che esista un manuale per queste cose

T7 Ut-N Faccio veramente fatica a ordinare i termini e confesso di non averci mai pensato. Credo tuttavia che molto dipenda dalla situazione in cui avviene la conversazione.

Questa tendenza emerge chiaramente in diversi forum di discussione: ad esempio, nel forum Dare del VOI in cui si discute l'uso dell'appellativo informale tu e di quelli formali lei e voi legato a fattori regionali e generazionali. Gli interventi degli utenti assumono spesso valore di contributo storico-narrativo nei casi in cui l'utente può riportare esperienze linguistiche personali.

(40) Forum Dare del VOI

T3 Ut-N Penso che sia una forma di rispetto usata dalle o con le persone anziane. Se ci penso, anche mio babbo usa il Voi per rivolgersi a sua

suocera/mia nonna. Quindi, anche se non è molto diffuso nella mia zona (sono umbra) talvolta viene ancora utilizzato al centro-nord.

T4 Ut-N Confermo, io sono romagnola e mia mamma si rivolgeva ai suoceri dando del "voi" e lo continua a fare con persone (anche famigliari) molto anziane come segno di rispetto

T11 Ut-N nel sud si usa ancora il voi io lo uso ancora tuttora per parlare con i genitori del mio fidanzato!

T13 Ut-N Leggendo questi commenti, mi sembra di capire che il Voi è ancora molto diffuso al Sud mentre al Nord non si usa quasi più. In effetti, pensando ad una mia cara amica che vive in Campania, lei usa il Voi per rivolgersi a sua suocera.

Il commento dell’esempio (41), tratto sempre dal forum Dare del VOI, mostra come i forum possano essere utilizzati per sviluppare anche un diverso tipo di riflessione. Dal momento che nell’esempio appare l’indicazione “classe 3 professionale”, si può ipotizzare che uno strumento come il forum sia stato utilizzato in gruppo per leggere i commenti degli utenti e per riflettere, facendo notare agli studenti le variazioni rispetto all'uso della lingua.

(41) Forum Dare del VOI

T 43 Ut-N A me è capitato quando andai a milano,fui vicino alla sala dove pesavano i fantini , due signori di un certa età si davano del voi , io non abituato ci rimasi male...

Io spesso vado a Napoli,vado al mercato del pesce e spesso i commercianti usano dare del voi ,dicono :voi che volete ?

classe 3 professionale

I forum di LIRA possono essere dunque utili anche agli insegnanti e ai formatori per

riflettere a posteriori all’interno della comunità di discorso, stimolare la meta-riflessione del gruppo sulle dinamiche comunicative sorte nel forum. Questa ipotesi, che riprenderemo successivamente, è confermata dalle informazioni provenienti da alcuni questionari sulle modalità di utilizzo della piattaforma LIRA somministrati a docenti di italiano per stranieri nel corso della fase di sperimentazione della piattaforma:

Insegnante: In classe abbiamo discusso molto sul fatto che gli stessi italiani nel forum si trovano spesso in disaccordo tra loro e ciò ha dato ulteriori spunti di riflessione sulla lingua.

Nel loro insieme i dati LIRA sembrano suggerire che sia possibile superare la dicotomia parlante nativo vs parlante non nativo a favore di una considerazione degli utenti come individui a vario grado competenti nella stessa lingua; in alcuni casi, infatti, più che l’essere o meno madrelingua sono altri i fattori che entrano in gioco. Nell’estratto riportato in (42), ad esempio, che è tratto dal forum Un complimento per dirti, lo status di nativo o non nativo è irrilevante, mentre è la variabile generazionale (l'età della prima utente che interviene) ad incidere.

(42) Forum Un complimento per dirti

T14 Ut-N I complimenti variano anche in base dal paese di origine, personalmente essendo italiana credo che la maggior parte siano fatti per corteggiare, fare apprezzamenti ma anche per rompere il ghiaccio!!! I più divertenti sono quelli per corteggiare, ne senti davvero di tutti i colori! Dal formale "Questa sera sei davvero uno schianto" al più scortese "Ahooooo ammazza quanto sei bbbbona!" (ovviamente quest'ultimo ha solitamente effetto contrario)

T15 Ut-NN Io non sono italiana ma non penso come te (...). Se capito bene formale è quando NON conosco bene la gente o non sono molto amici....allora se mio capo del lavoro o mio collego dice come dici tu "Questa sera sei davvero uno schianto" io non sono contenta e mi arrabbio molto. Forse se dice mia amica molto amica, magari anche per scherzare, non mi arrabbio.

T16 Ut-N (...) ma tu lo sai che cosa vuole dire formale?? Personalmente, in un contesto formale (al lavoro, con un mio superiore, con persone con le quali non ho confidenza, ecc) se qualcuno mi dicesse "stasera sei uno schianto!" mi offenderei e mi sentirei decisamente in imbarazzo.

Appare evidente come una scelta linguistica non adeguata al contesto o alla relazione tra i parlanti possa determinare sconcerto, imbarazzo ecc. Di fronte all'affermazione della prima partecipante dell'esempio (42) secondo la quale “Questa sera sei davvero uno schianto” può essere utilizzato come complimento in un contesto formale, interviene una non nativa

che, pur utilizzando forme di attenuazione (“se capito bene”) esprime il suo disaccordo. Segue poi un intervento di una nativa che in modo più diretto contesta il concetto di situazione formale della prima utente. Questo sembrerebbe dimostrare che il fatto di condividere lo stesso codice fin dalla nascita non implica essere necessariamente utenti competenti o auctoritas rispetto all'uso e quindi che un non nativo possa risultare, in alcuni casi specifici, pragmaticamente più competente rispetto a un nativo.