distinti
2. Me li puoi mandar subito? A quello dello Zingarelli vorrei premettessi presso
a poco queste parole «Abbiamo già annunziato (Bull[ettino] N.S. III, 32) il saggio dello
stesso Autore Dante e Roma, nel quale si mostra il sentimento che ispirava a Dante la
memoria e la vista di quell’augusta città (D[ante] sarebbe andato a Roma in occasione
del Giubileo) e il concetto politico che aveva di essa, e come di questo si sviluppasse
[l’]idea nazionale di un’Italia unita e padrona del mondo...»
3– Il Mazzoni
4ha
comin-ciato ad alzarsi, e può esser trasportato qualche ora nell’orto, e sorretto può anche far
qualche passo; sicché c’è da contentarsi, sebbene la guarigione sarà lenta a compiersi.
Aff.
motuo
M. Barbi
1 Cfr. la missiva precedente.
2 Gli articoli erano: Stano [Stanislao] De Chiara, Lo ‘Scotto’ del Pentimento, nel numero speciale del giornale cosentino «La Lotta», 1895; Alfredo Giannini, Noterella dantesca (Vita Nuova, cap. VII, son. II), estratto dal numero unico «Società Dante Alighieri», maggio 1896; Nicola Zingarelli, ‘Santo Pietro’ (Inf.
XVIII, 28), pubblicato nella «Rassegna critica della letteratura italiana», I, 1896, pp. 75-76. Parodi
de-dicò loro delle brevi recensioni di 15-20 righe ciascuna, negli Annunzi bibliografici del «Bullettino» di di-cembre 1896 (n.s. IV, 3, rispettivamente alle pp. 46, 47 e 43-44). Cfr. anche la cartolina seguente.
3 In apertura alla recensione dell’articolo ‘Santo Pietro’ di Zingarelli (cfr. nota precedente), Barbi in-tendeva ricordare il volume Dante e Roma (Roma, Loescher, 1895), dello stesso autore, che era già stato segnalato nel «Bullettino» di ottobre-novembre 1895 (n.s. III, 1-2, p. 32). Parodi accolse il suggerimento dell’amico, riproponendo il testo con alcuni aggiustamenti: «Fu già annunciato (Bull., N.S. III, 32) il saggio del medesimo autore Dante e Roma, dov’egli mostra quali sentimenti ispirasse al poeta la memoria e la vista dell’augusta città (vi sarebbe andato nell’occasione del Giubileo), quale concetto politico ne avesse, e come ne venisse sviluppando l’idea nazionale di un’Italia unita e padrona del mondo» (n.s. IV, 3, dicembre 1896, p. 43).
4 Guido Mazzoni (Firenze 1859 – Firenze 1943), allievo di D’Ancona a Pisa e perfezionatosi a Bolo-gna con Carducci, si dedicò per alcuni anni all’inseBolo-gnamento nelle scuole superiori, prima di vincere il concorso per la cattedra di Letteratura italiana all’Università di Padova, nel 1887. Nel 1894 era successo a Bartoli nell’Istituto di Studi Superiori di Firenze. Fu poi senatore e membro del Consiglio Superiore per la Pubblica Istruzione (1903-1913). Mazzoni fu tra i fondatori della Società Dantesca Italiana e poi presidente dal 1931, inaugurò e concluse il primo ciclo della Lectura Dantis nella sala di Orsanmichele (1889-1904). Fece parte dell’Accademia della Crusca, prima come socio corrispondente, poi segretario e, dal 1930, come presidente, ruolo che mantenne fino al 1942, l’anno prima della morte (cfr. Luciana Martinelli, in ED, III, p. 875; Giuseppe Izzi, in DBI, vol. 72, pp. 706-709).
ABUF, Fondo Parodi, busta I/B/13 BARBI Michele, c. 9. Cartolina postale ms., indirizzata: Al ch.mo | prof. E.G. Parodi | Mura Cappuccine 34 | Genova. Timbro postale di partenza: AMB5 Bologna-Roma, 19.9.96; di
arrivo: Genova (distribuzione), 20.9.96.
5 La sigla AMB – che si ritroverà più volte nei timbri postali della corrispondenza successiva – indica l’ambulante postale, una vettura ferroviaria adibita al servizio di posta nella quale si effettuava lo smi-stamento della corrispondenza lungo le tratte ferroviarie.
11.
E.G.P
ARODIa M.B
ARBIGenova 26.9.[18]96
Carissimo – Scusami se non t’ho risposto prima. Avevo altre cose per le mani, in ispecie
la bozza della recensione al De vulg[ari] eloq[uentia] del Raj[na] (per la Rassegna del
D’An-cona)
1, che premevano. Domani o al più posdomani ti manderò quei tre articoletti, di
tre o quattro righe l’uno
2. Quello del De C[hiara] S[tanislao] mi sembra una
scioc-chezza, e tutte codeste nuove interpretaz[ioni] sono parecchio seccanti; quello dello
Zing[arelli] non so troppo se abbia un fondo di vero o no; un fondo di vero deve però
avere quello del Giann[ini]. Grazie delle 30 copie del Bullett[ino]
3; ho avuto da varie
parti entusiastiche approvazioni, sebbene ci siano parecchie corbellerie
i. Ma io me ne
sto tutto umile e ti prometto di non metter su naso. Sai dove stia il Pellegrini? Vorrei
ringraziarlo della sua recens[ione] al mio Trist[ano]
4, così buona ed amichevole,
seb-bene così poco studiata. Se vedi il Raj[na] salutamelo e digli della mia prossima
re-cens[ione]: son curioso di sentire quel che ti pare di certe mie piccole proposte di
i sebbene ci siano parecchie corbellerie: aggiunto in interlinea.
1 Pochi mesi prima era stato pubblicato per i tipi Le Monnier il primo volume dell’edizione nazionale delle opere di Dante, il De vulgari eloquentia, curato da Pio Rajna (RAJNA 1896). La recensione di Parodi uscì nel numero di settembre-ottobre della «Rassegna bibliografica della letteratura italiana» (IV, 9-10, settembre-ottobre 1896, pp. 252-262). Un’altra recensione di Parodi, ma sull’editio minor del trattato dan-tesco (RAJNA 1897), fu pubblicata nel «Bullettino» dell’anno successivo (n.s. V, 1-2, ottobre-novembre 1897, pp. 14-18). Si veda la cartolina n. 14 del 29 luglio 1897.
2 Cfr. la cartolina n. 10 del 19 settembre 1896.
3 Era il «Bullettino» marzo-giugno (n.s. III, 6-9, 1896), contenente il saggio di Parodi sulla rima nella
Divina Commedia. Cfr. le missive precedenti.
4 Pellegrini abitava a Verona in via Santa Chiara 2, ma nell’anno scolastico 1896-97 insegnò al Liceo Romagnosi di Parma (cfr. la cartolina seguente). La corrispondenza del 1897 reca infatti il timbro po-stale di Parma (CASNS, Fondo Barbi, busta Pellegrini Flaminio 875). Pellegrini aveva recensito l’edizione del
Tristano Riccardiano, commentata da Parodi e pubblicata nella «Collezione di opere inedite e rare dei
primi tre secoli della lingua», la collana creata dalla Commissione per i Testi di Lingua di Bologna (Bologna, Romagnoli-Dall’Acqua, 1896 = PARODI Tristano).
correzione
5. Il Vitelli
6è costì? E il Rost[agno]? E il Vandelli
7? E il Bullett[ino] del Luglio
8è costì e non ha cercato di raggiungermi o non è uscito? Saluti affettuosiss[imi] al
Maz-zoni
9, e auguri. A te un bell’abbraccio e un bacio. Il tuo
EG Par
CASNS, Fondo Barbi, busta Parodi E.G. XXXI, 860, c. VI. Cartolina postale ms., indirizzata: Al Ch. Sign. Prof.
Michele Barbi | Via San Zanobi, 51 | Firenze. Timbro postale di partenza: Genova Ferrovia, 28.9.96; di
arrivo, parzialmente evanido: Firenze.
5 Nella recensione (vd. nota 1), infatti, Parodi proponeva alcune revisioni, pur sapendo che sarebbe stato «più facile strappare la clava ad Ercole, secondo l’antico detto, che al Rajna una sola delle sue numerosissime correzioni» (in «Rassegna bibliografica della letteratura italiana», IV, 9-10, settembre-ottobre 1896, p. 257).
6 Girolamo Vitelli (Santa Croce del Sannio 1849 – Genova 1935), filologo classico e papirologo, studiò alla Scuola Normale Superiore di Pisa, si perfezionò a Lipsia e poi insegnò un anno in un liceo a Catania (1873). Nel 1874 ottenne i primi incarichi di docenza all’Istituto di Studi Superiori di Firenze, dove nel 1878 ottenne la cattedra di Lingua greca e latina e poi di Letteratura greca. Si ritirò dall’inse-gnamento nel 1915 per dedicarsi completamente agli studi papirologici. Al momento della lettera, quindi, era già docente a Firenze e, dal luglio 1896, era membro del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.
7 Giuseppe Vandelli (Modena 1865 – Firenze 1937), dopo la laurea e il perfezionamento a Firenze con la guida di Rajna, insegnò a lungo nei ginnasi di Modena e Firenze, dal 1889 al 1911. Ottenuto, in seguito, il comando presso l’Accademia della Crusca e la Società Dantesca Italiana, si dedicò prevalen-temente agli studi danteschi, fino a giungere a un’edizione provvisoria della Commedia, per il volume delle Opere del Centenario (1921). Inoltre, rivide le due edizioni del commento scartazziniano alla
Com-media e, su incarico di Barbi, curò insieme a Busnelli l’edizione commentata del Convivio (Firenze,
1934-1937), rivedendo il testo Parodi-Pellegrini del 1921 (cfr. Nicolò Mineo, in ED, V, pp. 873-874). 8 Il «Bullettino» di luglio (n.s. III, 10, 1896) era dedicato esclusivamente agli Atti e comunicazioni della
Società e a una decina di pagine di annunci bibliografici. Come si legge nel verbale dell’adunanza del 17
maggio, in quell’occasione era stata annunciata la pubblicazione del De vulgari eloquentia di Rajna. 9 Cfr. la cartolina precedente.
12.
M.B
ARBIaE.G.P
ARODI– 4 ott[obre 18]96
C[aro] A[mico]
Ho ricevuto gli articoletti
1, che stanno, naturalmente, benissimo; e
gra-zie tante! Il Pellegrini deve essere al Liceo di Parma. Non so se il Rajna o il Vitelli siano
ancora arrivati: io non li ho ancora veduti; ma sono stato tre giorni assente. Il Rostagno
deve esser tornato, per gli esami. Il Vandelli non s’è mosso da Firenze. Avrai il
bull[et-tino] di luglio appena vada alla Crusca. Il Mazzoni continua a migliorare a vista
d’oc-chio
2, e ti saluta. Addio a presto.
Aff.
moM. Barbi
ABUF, Fondo Parodi, busta I/B/13 BARBI Michele, c. 10. Cartolina postale ms., indirizzata: Al ch.mo | prof. E.G. Parodi | Mura Cappuccine 34 | Genova. Timbro postale di partenza: Firenze ferrovia, 4.10.96; di arrivo: Genova distribuzione, 5.10.96.
1 Cfr. le due cartoline precedenti.
2 Barbi rispondeva alle domande della missiva precedente, in cui Parodi si interessava degli amici, dello stato di salute di Mazzoni e, infine, dell’ultimo «Bullettino» stampato.