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Sord[ello] in Dante, recensendo cioè dei vari articoli solo quella parte, che si riferisce

all’episodio dantesco e alla sua relaz[ione] col Sord[ello] reale. Senza aspettar la

rispo-sta, dopo qualche giorno l’ho ripreso e

i

ho fatto così; ho aggiunto qualche pagina (di

stampa), e ora, se il tipo della recens[ione] ti va, l’articolo è pronto

2

. Ma l’ho lasciato a

Genova, perché dovevo assicurarmi di alcune cose, che qui non si possono vedere.

Appena a Genova, cioè il 10 o l’11, te lo manderò; se va, bene; altrimenti me lo

ren-derai al ritorno, e lo strapperò io o lo lascerò lì, per occasioni future. Non imaginare

neppure (mi pare di sentire un sospetto nella tua cartol[ina]), che io non riconosca le

tue ragioni o che pecchi di suscettività soverchia; rifiuta liberamente l’articolo, se non

corrisponde al tuo ideale bullettinesco

3

. – Ti rimando le tue bozze

4

, che vanno

benis-simo, ho fatto qualche modificaz[ione] di punteggiatura, che tu considererai dal tuo

punto di vista. Nella prosa caraffiana non hai messo gli accenti, nell’altra sì; ma si può

ammettere: c’è qualche come e dovere: c’è così sul mss., o non como, devere? Tanti abbracci

e un bacio dal tuo

EG Par

i dopo qualche giorno l’ho ripreso e: aggiunto in interlinea.

ii Non so niente... come ho detto.: scritto in modulo maggiore, ruotato di 90°, sopra il testo della cartolina. 1 Guido Mazzoni aveva probabilmente riportato a Barbi le riflessioni di Parodi sul suo articolo su Sordello (cfr. la cartolina precedente).

2 L’articolo di Parodi, pubblicato nel «Bullettino» di agosto-settembre 1897 (n.s. IV, 11-12, pp. 185-197), si intitolava Il Sordello di Dante, a proposito di recenti pubblicazioni e recensiva, appunto, alcuni contributi sulla figura di Sordello del canto sesto dell’Inferno (cfr. la cartolina n. 14 del 29 luglio 1897).

3 Già il mese precedente, Parodi aveva avvertito l’amico che l’articolo su Sordello sarebbe stato uno «sproloquio quasi estetico» o «mezzo estetico» (cfr. le cartoline nn. 17 e 18 del 15 e 17 settembre 1897). Nonostante l’assenza di alcune responsive di Barbi, si deduce che probabilmente la recensione non sod-disfaceva a pieno il suo «ideale bullettinesco», tanto che chiese a Parodi di apportare alcune modifiche e revisioni: «Eppure con le forbici e la gomma, e qualche giuntarella e modificazione, la cosa sarebbe fatta! Ma non posso né debbo insistere» (cfr. la cartolina precedente).

4 Proprio il giorno precedente, Barbi aveva inviato all’amico le bozze del suo contributo per il volume in occasione del matrimonio di Vittorio Rossi (cfr. la cartolina n. 20). Nello specifico, Parodi si riferiva alla trascrizione del testo di Diomede Carafa, nella quale – come osservava – Barbi non aveva inserito caratteri accentati (presenti invece nell’altra) e aveva trascritto come e dovere, corretti nella stampa in como e devere, come suggerito da Parodi (Due curiosità quattrocentistiche, in Miscellanea nuziale Rossi-Teiss, Bergamo, Officine dell’Istituto Italiano d’Arti Grafiche, 1897, pp. 217-231).

Non so niente degli Studi pariniani

5

; non li conosco affatto. Rambaldi è a Firenze?

Salu-talo e con lui tutti. Scrivimi se ti pare ammissib[ile] un tipo di recens[ione], come ho

detto.

ii

CASNS, Fondo Barbi, busta Parodi E.G. XXXI, 860, c. XI. Cartolina postale ms., indirizzata: Al Ch. Sign. Prof.

Michele Barbi | Pontedera | (Pisa). Timbro postale di partenza: Asti (Alessandria), 2.10.97; di arrivo: Ponte-dera (Pisa), 3.OTT.97.

22.

E.G.P

ARODI

a M.B

ARBI

Genova 21.10.[18]97

C[aro] A[mico]. Ti spedisco il Sordello, stufo di vederlo qua sul tavolo ad oziare. L’avrei

mandato prima, se non mi fosse venuto in mente di vedere lo studio del Crescimanno

intorno a Sord[ello], che è nelle sue Figure Dantesche; ora poi, siccome non l’ho ancora

potuto avere, mi decido e mando

1

. Vedrai che neppur adesso è tipo schietto di

re-cens[ione] Bullettinesca; il che ti dà tutti i diritti di non stamparlo. In tal caso

conserva-melo per quando torno, che sarà pel 4 o pel 5, e non sognarti neppure di far

compli-menti. È possibile, che se pel Bull[ettino] non va, trovi in seguito un posto pel povero

spostato, cosicché non ti resterebbero neppure rimorsi

2

. Fa insomma come ti piace.

Intanto mi rallegro che sia uscito un fascicolo, e doppio

3

! – T’ho ringraziato del

Brac-ciolini

4

? Ho una grande paura di no e sarebbe, cioè è, gran vergogna (per te faccio

anche delle cacofonie). Te ne ringrazio ora e te ne faccio i miei più vivi rallegramenti:

l’ho scorso e sei persino riuscito ad interessarmi: me, e col Bracciol[ini]! Benone, e

addio con un abbraccio

EG Par

Saluti a tutti, specie Guido

5

, Rambaldi, Romani. Dì a Guido che il Sord[ello] di

Seve-rino

6

era un granchio dell’Adriatico.

CASNS, Fondo Barbi, busta Parodi E.G. XXXI, 860, c. XII. Cartolina postale ms., indirizzata: Al Ch. Sign. Prof.

Michele Barbi | Via della Dogana 1 | Firenze. Timbro postale di partenza: Genova (distribuzione), 21.10.97; timbri intermedi: Genova ferrovia, 21.10.97; di arrivo: Firenze, 23.10.97.

i Saluti a tutti... un granchio dell’Adriatico: scritto lungo il margine superiore della cartolina.

1 Nella missiva precedente, del 2 ottobre, Parodi aveva promesso di inviare l’articolo al suo ritorno a Genova, ma rimandò poi la spedizione con la speranza di esaminare il capitolo dedicato a Sordello nel volume di Giuseppe Crescimanno, Figure dantesche (Venezia, Olschki, 1893, pp. 127-157).

2 Ancora una volta, come nelle missive precedenti, Parodi ipotizzava che il suo contributo potesse non corrispondere ai criteri di una recensione per il «Bullettino».

3 Probabilmente era il fascicolo 6-7 del «Bullettino», di marzo-aprile 1897.

4 Michele Barbi, Notizia della vita e delle opere di Francesco Bracciolini (Firenze, Sansoni, 1897), nn. 19-20 della collana «Biblioteca critica della letteratura italiana» diretta da Francesco Torraca.

5 Era il “solito” gruppo di amici fiorentini: Guido Mazzoni, Pier Liberale Rambaldi e Fedele Ro-mani.

6 Il riferimento è all’equivoco fra Sante Ferrari e Severino (cfr. la cartolina n. 18 del 17 settembre 1897).

1898

23.

E.G.P

ARODI

a M.B

ARBI

Genova 14.8.[18]98

Carissimo – Eccoti le notizie

1

: e sia l’ultima volta che tu cerchi di sbarazzarti de’ tuoi

amici, propinando loro, colla tua faccia di santone, così maligni veleni

2

. Dà loro

un’oc-chiata; correggi, taglia, fa quello che credi. Specialmente dovresti riguardare quella

sulla traduz[ione] tedesca della V[ita] N[uova] e forse aggiustarne un po’ la coda. La

forma è trascurata, ma con qualche ritocco si migliorerà sulle bozze: cose da poco. Per

ora non ho assolutamente più il coraggio di posar l’occhio su quello che ho scritto, fosse

magari turco, invece che italiano. – Ho avuto notizie di Rambaldi, che si lamenta, mi

pare, del tuo silenzio. – Hai visto la Commissione

3

? Uhm! Ad ogni modo continua

energicamente nell’opera e che i volumi vengano: forti eran essi e combattean coi