Scheda 29: Seta raffigurante l’Annunciazione all’interno di rotae, (Roma, Città del Vaticano)
COLLOCAZIONE ATTUALE: Città del Vaticano, Musei Vaticani, Museo
Cristiano, inv. 61231.
PROVENIENZA: Tesoro del Sancta Sanctorum in Laterano. DATAZIONE: VIII-IX secolo d.C.
TIPOLOGIA TESSILE: frammento di sciamito di seta sargia a cinque
colori (rosso, verde, marrone, bianco e giallo ocra), catena di doppio filo; i fili rossi del fondo sono tinti con kermes, la veste della Madonna probabilmente con vera porpora. Il frammento misura in altezza 33,6 cm, e 68,7 cm in larghezza; le rotae misurano 32 x 33 cm. Manifattura siriaca.
DESCRIZIONE: questo frammento di seta sargia a cinque colori, (oltre la
porpora di cui è tinta la veste della Vergine), presenta figurazioni di soggetto religioso entro rotae dalle cornici fitomorfe. Ne rimane un frammento con due identiche composizioni, raffiguranti l’Annunciazione, entro orbicoli sovrapposti e annodati, collegati tra loro da palmette stilizzate. La scena mostra sulla sinistra la Vergine, intenta a filare la lana che depone su un pilastrino scanalato posto alla sua sinistra, assisa su un trono prezioso decorato da gemme che ornano pure il cuscino ricoperto di perle. Un ampio manto, in origine costituito da una trama grigio-blu chiaro (ormai scomparsa), le ricopre il capo. A destra è l’Arcangelo Gabriele, imponente figura dall’ampio panneggio reso con pieghe profonde, dai capelli a ciocche voluminose, e dalle ali monumentali ricche di piume; esso è intento a parlare a Maria, mentre leva il braccio destro in segno di allocuzione, e col sinistro sorregge un’asta. La seta fu rinvenuta nel 1905, nel corso della ricognizione della Cappella del Sancta Sanctorum, assieme ad altri panni, tra i quali un esemplare con la raffigurazione della Natività (vedi scheda n. 30, pagg. 198-199), di medesima fattura ma non appartenente alla stessa stoffa. Le analisi chimiche condotte dal Pfister, infatti, avrebbero accertato che la tinta di fondo delle due sete sarebbe il frutto di due coloranti diversi: kermes per l’Annunciazione, cocciniglia polacca per la Natività. Al momento della scoperta, la seta in esame rivestiva l’interno di una cassetta argentea, anch’essa oggi al Museo Cristiano (inv. 61907), identificata con il reliquiario dei sandalia, ricordati
dalle fonti come calciamenta Domini nostri Iesu Christi (vedi Giovanni Diacono, De ecclesia Sancti Laurentii in palatio). Sia la derivazione tardo- ellenistica delle scene, che la tipologia esecutiva degli ornati, orientano verso una probabile elaborazione siriaca del motivo iconografico originario.
BIBLIOGRAFIA: Volbach W.F., 1966, pp. 115, 118; Dolcini L. (a cura di),
1992, pp. 28-29; Splendori di Bisanzio: testimonianze e riflessi d’arte e
cultura bizantina nelle chiese d’Italia, (Catalogo della mostra tenuta a
Ravenna nel 1990), Milano, Fabbri, 1990, pp. 152-155 (scheda di Raffaella Farioli Campanati); Lucidi M.T., 1994, pp. 177-178; Muthesius A., 1997, pp. 67, 175; Longo O., 1998, pp. 432-434; Cornini G., 2007, pp. 186-187; Evans H.C. - Ratliff B., 2012, pp. 152-153.
Tav. 37. Seta raffigurante l’Annunciazione all’interno di rotae; Roma, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica, Museo Sacro.
Scheda 30: Seta raffigurante la Natività all’interno di rotae, (Roma, Città del Vaticano)
COLLOCAZIONE ATTUALE: Città del Vaticano, Musei Vaticani, Museo
Cristiano, inv. 61258.
PROVENIENZA: Tesoro del Sancta Sanctorum in Laterano. DATAZIONE: VIII-IX secolo d.C.
TIPOLOGIA TESSILE: frammento di sciamito di seta sargia a cinque
colori (rosso, verde, marrone, bianco e giallo ocra), catena di doppio filo; i fili rossi del fondo sono tinti con “cocciniglia polacca”, la veste della Madonna probabilmente con vera porpora. Il frammento misura in altezza 31,5 cm, e 27,5 cm in larghezza; la rota misura 30 cm di diametro. Manifattura siriaca.
DESCRIZIONE: questo frammento di seta sargia a cinque colori, (oltre la
porpora di cui è tinta la veste della Vergine), presenta figurazioni di soggetto religioso entro rotae sovrapposte e annodate. Ne rimane un frammento con un solo motivo, raffigurante la Natività, entro orbicoli dalle cornici fitomorfe, corse da festoni di loto intrecciati. Il centro del campo figurato è occupato da un’alta mangiatoia in muratura, ornata da fasce verticali bianche e porpora, al di sopra della quale vi è il Bambino avvolto in candide fasce e col capo ornato da un nimbo crociato. A sinistra è assisa la Vergine aureolata, vestita di un maphorion grigio blu chiaro, mentre dall’altra parte fa la sua comparsa Giuseppe, privo di nimbo, col volto incorniciato da una morbida barba, avvolto in un ampio mantello. Alle spalle della mangiatoia completano la scena il bue e l’asinello. Alcuni dettagli iconografici riprendono schemi non troppo consueti, di origine paleocristiana, recuperati in epoca medio-bizantina tanto nelle miniature, quanto nella pittura monumentale. È il caso della Vergine, assisa e non recumbente, della struttura della mangiatoia resa come un altare, in cui il drappo purpureo posto a fianco del Cristo bambino prefigura il Suo futuro sacrificio, ed, infine, dell’insolito risalto dato alla figura di Giuseppe. Il panno fu rinvenuto nel Tesoro della cappella del Sancta Sanctorum (1905), nelle stesse circostanze che portarono al rinvenimento di stoffe consimili, all’interno di reliquiari compresi tra l’età di Leone III (795-816) e quella di Pasquale I (817-824). La presenza di tali manufatti all’interno di
un santuario romano è giustificabile con il massiccio afflusso di tessuti orientali registratosi tra VIII e IX secolo, fenomeno la cui diffusione è attestata dalle frequenti menzioni nel Liber Pontificalis di stoffe preziose donate dai pontefici romani alle principali chiese dell’Urbe.
BIBLIOGRAFIA: Volbach W.F., 1966, pp. 109-111; Dolcini L. (a cura di),
1992, pp. 28-29; Splendori di Bisanzio: testimonianze e riflessi d’arte e
cultura bizantina nelle chiese d’Italia, (Catalogo della mostra tenuta a
Ravenna nel 1990), Milano, Fabbri, 1990, pp. 152-155 (scheda di Raffaella Farioli Campanati); Lucidi M.T., 1994, p. 178; Muthesius A., 1997, pp. 67, 175; Longo O., 1998, pp. 432-434; Cornini G., 2007, pp. 190-191; Evans H.C. - Ratliff B., 2012, p. 148, fig. 66.
Tav. 38. Seta raffigurante la Natività all’interno di rotae; Roma, Città del Vaticano, Biblioteca