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Una mappatura regionale dei progetti per la non autosufficienza

LE POLITICHE PER LA NON AUTOSUFFICIENZA: IL MODELLO TOSCANO

2.3 Una mappatura regionale dei progetti per la non autosufficienza

La crescita del numero degli anziani è al centro dell'attenzione posta dal legislatore Toscano, sia per la continua crescita “territoriale”, sia per la complessità sociale, dato che ad essa sono collegati fenomeni di carattere socio-economico. Per questo le problematiche legate alla longevità diventano focus centrale per i policy makers. Questi ultimi hanno cercato di realizzare un modello di organizzazione sanitaria che risponda ai bisogni della popolazione. Infatti, negli ultimi anni, si registrano numerosi progetti a favore delle persone anziane non autonome tra i quali è importante ricordare il “Progetto Regionale per l’assistenza continua alla persona

30 Nell’ASL12, con Delibera del Direttore Generale n. 132 del 17/04/2015 “Unità di Valutazione

Multiprofessionale (UVM) e Nucleo per la Continuità Assistenziale (NCA) – Modifica composizione ed ulteriori determinazioni”, viene individuato un unico organismo competente per la valutazione de- gli utenti con bisogno complesso socio-sanitario afferenti all’area anziani e disabili, identificato con l’Unità Valutativa Multidisciplinare (UVM). Le funzioni che prima del citato atto amministrativo ap- partenevano al Gruppo Operativo Multidisciplinare (GOM) vengono nel 2015 recepite dall’UVM. Quindi la Società della Salute destinerà le risorse economiche del Fondo per la non autosufficienza anche ai disabili e non esclusivamente agli ultra65enni.

31 Per assistenza domiciliare indiretta si intende il contributo economico per il lavoro di cura a

copertura delle spese per l’assistente familiare o alla famiglia.

32 Esso contiene gli obiettivi e gli esiti in termini di mantenimento o miglioramento delle condizioni di

salute della persona e le prestazioni da attivare sulla base degli indici di valutazione delle condizioni di bisogno. Art.12 L.R. 66/2008.

non autosufficiente33”. Questo parte dallo studio “Bisogno Socio-Sanitario degli anziani in toscana” (BiSS) elaborato nel 2009 dall’Agenzia Regionale di Sanità, con lo scopo di quantificare il bisogno assistenziale presente nella comunità. Il fine di questo studio è per poter quantificare le risorse necessarie per coprire i pacchetti assistenziali, previsti dal progetto e orientare la programmazione verso azioni di prevenzione della perdita dell’autosufficienza.

Lo studio BiSS34 è stato costruito in modo tale da rilevare sia il numero atteso di anziani non autosufficienti residenti in Toscana per ciascun “livello di isogravità del bisogno”, individuato sulla base delle procedure valutative previste dal Progetto, sia il numero atteso di anziani fragili, cioè a più alto rischio di perdita dell’autonomia. Le informazioni ottenute riguardano le condizioni socio-anagrafiche (stato civile, titolo di studio, occupazione lavorativa, condizione abitativa, condizione economica), i fattori che contribuiscono a determinare la fragilità, il grado di dipendenza nelle attività strumentali della vita quotidiana, il grado di copertura dell’eventuale bisogno assistenziale rilevato nell’anziano ed infine il grado di fruizione di alcuni servizi.

Rispetto alle differenze di genere è interessante notare che circa 135.000 donne (28,3%) e 44.000 uomini (12,9%) vivono da soli (fig.2.1). Questa differenza è legata al fatto che circa la metà delle donne ultra65enni ancora in vita ha perso il proprio coniuge nel corso degli anni. Lo stato di vedovanza determina una particolare condizione abitativa: infatti, è più frequente incontrare una donna che vive sola rispetto a un uomo, una volta superati i 65 anni e, in particolar modo, tra i 75 e i 90 anni.

33 D.G.R.T. n. 370/2010.

34 Lo studio BiSS è un'indagine trasversale sulla condizione degli anziani in Toscana, condotta su un

campione rappresentativo degli ultra65enni residenti, stratificati per genere, classe d’età e Zona- distretto di residenza. La raccolta dati è stata effettuata nelle 34 Zone-distretto della regione da infermieri territoriali, appositamente formati, che hanno somministrato 2.551 interviste in un periodo compreso tra aprile e maggio 2009.

Figura 2.1 Anziani che vivono soli, prevalenza per genere e classe d’età – Popolazione ultra65enne non istituzionalizzata, Toscana 01/01/2009.

Alla base della diagnosi di fragilità esistono un gran numero di condizioni che rendono particolarmente difficile individuare i fattori che determinano questo stato particolare. Lo studio BiSS ne individua otto che, secondo evidenze di letteratura, possono aumentare nell’anziano il rischio di divenire non autosufficiente. Questi sono l’uso dei farmaci, le cadute, la difficoltà nella deambulazione, i ricoveri ospedalieri, i problemi di vista, di memoria, di udito e i problemi nella masticazione. I risultati evidenziano che, mentre per alcuni aspetti tra i generi non si notano differenze significative, ve ne sono altri che colpiscono diversamente uomini e donne (fig. 2.2).

Figura 2.2 I fattori della fragilità, prevalenza per genere – Popolazione ultra65enne non istituzionalizzata, Toscana 01/01/2009.

Circa un quarto degli anziani residenti in Toscana (349.000) ha problemi nel camminare: ne sono più afflitte le donne (45%) rispetto agli uomini (35,4%). La popolazione femminile dichiara, inoltre, di soffrire maggiormente di problemi di memoria rispetto a quella maschile. Infine altre osservazioni sull’autosufficienza dell’anziano che vive nel proprio domicilio rilevano quanto segue:

• oltre la metà degli anziani dipendenti nelle attività strumentali o in modo lieve/moderato nelle BADL e circa un terzo degli anziani dipendenti in modo grave nelle BADL, sono aiutati soltanto dai familiari;

• circa un terzo degli anziani con le caratteristiche sopra citate, sono aiutati anche o esclusivamente da una persona a pagamento, per un totale di circa 47.500 casi;

• i servizi pubblici intervengono, per quanto riguarda l’aiuto alla persona, circa nel 6% dei casi di anziani non autosufficienti residenti al domicilio (Allegato 1 del Progetto per l’assistenza continua alla persona non autosufficiente).

A partire dall’osservazione dei dati si definiscono le linee di indirizzo del progetto per l’assistenza continua alla persona non autosufficiente, nonché le indicazioni operative ai servizi territoriali perché realizzino gli interventi mirati verso

l'area della non autosufficienza, e quelli nell'area della prevenzione, in modo da ritardarne situazioni di gravità.

Nel 201035, la Regione Toscana affida all’ARS l’elaborazione del progetto sul monitoraggio della qualità dell'assistenza nella Residenza Sanitaria Assistita (RSA)36 attraverso l’approvazione di un set integrato e multidimensionale di indicatori di quality ed equity delle cure erogate. Questo è stato finanziato dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) – Ministero della salute – e si propone di misurare la qualità dell’assistenza in un campione di 70 RSA della Toscana37 per definire operativamente un sistema di sorveglianza orientato alla qualità e all’equità di accesso in RSA. Vengono definiti dai ricercatori gli indicatori di performance riguardanti alcuni dei principali problemi di salute della persona presa in carico dalle strutture residenziali. Tra questi i principali sono il rischio di malnutrizione, l’appropriatezza prescrittiva dei farmaci, l’incontinenza e la contenzione. Attraverso questa esperienza è stato possibile identificare le aree critiche della qualità dell’assistenza e promuovere l’adozione di un linguaggio comune nella pratica assistenziale attraverso validi strumenti di assessment, monitoraggio e gestione dei principali problemi di salute.

Il progetto ha inoltre mirato ad una specifica formazione degli operatori sul sistema di malnutrizione, segnalazione degli eventi avversi e declino funzionale e cognitivo-comportamentale dell’utente (www.ars.toscana.it).

Con la D.G.R.T n° 265 del 31/03/2014 nasce “la sperimentazione di un modulo in RSA a Bassa Intensità Assistenziale (BIA)”. Tale progetto si rivolge agli anziani con una soglia di non autosufficienza lieve o moderata, tali da non richiedere l'inserimento in RSA38in un modulo base39, il quale accoglie invece utenti non

35 Nello stesso anno è in corso l'applicazione della normativa regionale sull'accreditamento del settore

sociale, a cui le strutture residenziali partecipano provvedendo ai primi adempimenti entro il 21 settembre 2010. DGR n 29/R, 3 marzo 2010. Regolamento di attuazione della L.R 28 dicembre 2009 n. 82 (Accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona del sistema sociale integrato).

36 Nei paesi di lingua anglosassone si parla di nursing home o long-term care. E’ una struttura extra

ospedaliera socio-sanitaria integrata a prevalente valenza sanitaria, destinata ad anziani non autosufficienti non assistibili a domicilio e richiedenti trattamenti continui, affetti da patologie cronico - degenerative a tendenza invalidante che non necessitano di specifiche prestazioni ospedaliere.

37 Elenco RSA partecipanti in Versilia: Istituto “Pio Campana” ed RSA San Lorenzo - Seravezza; RSA

Villa Ciocchetti - Pietrasanta; RSA Casa dei Nonni - Camaiore; RSA M.D. Barbantini - Viareggio.

38 Per la realizzazione della sperimentazione nel territorio versiliese è stata individuata la Residenza

“Alfieri” di Lido di Camaiore, sia per la collocazione baricentrica nel territorio, sia per la disponibilità della Direzione della struttura ad intraprendere un percorso innovativo con l'Azienda.

39 D.G.R.T. 402/2004 “Azioni per la riqualificazione del processo assistenziale a favore delle persone

anziane non autosufficienti in attuazione del P.S.R. 2002/2004 di cui alla delibera C.R.T. n. 60/2002 e rideterminazione della quota capitaria sanitaria nelle RSA”. La novità di tale Legge consiste nell'

autosufficienti, con esiti di patologie ormai stabilizzate, inseriti in progetti di lungo assistenza. Gli individui che rientrano nella sperimentazione sono coloro le cui condizioni personali, ambientali e familiari non consentono l'assistenza a domicilio. La valutazione socio-sanitaria degli anziani viene effettuata dall'Unità Valutativa Multidisciplinare40.

Il BIA diviene una risposta innovativa in quanto differenzia l’offerta dei servizi socio-sanitari, rispondendo così al processo di esponenziale invecchiamento della popolazione e della crescente fragilità degli ultra75enni residenti sul territorio. Si crea inoltre l’opportunità per la struttura che gestisce il servizio, di sperimentare una modalità organizzativa e gestionale maggiormente appropriata nell’erogazione di risposte assistenziali ad isorisorse. Infatti, mediante la riconversione di alcuni posti da modulo base a modulo BIA si gestisce l'abbattimento della lista di attesa per la RSA.

Concludendo, si può sintetizzare questa sperimentazione come una diversificazione delle prestazioni, con attenzione alla non autosufficienza meno conclamata e una flessibilizzazione delle risposte assistenziali.

Per quanto riguarda gli anziani non autonomi che richiedono ed hanno la possibilità di rimanere nella propria abitazione, la Regione Toscana ha ideato altresì un progetto denominato “Pronto Badante”. Tale sperimentazione è iniziata il primo marzo 2016, in tutte le Zone-distretto della regione e ha come obiettivo il sostegno alla famiglia nel momento in cui si presenta la prima fase di fragilità di un proprio familiare. Il progetto, coinvolge volontari e soggetti istituzionali presenti sul territorio (terzo settore) che intervengono direttamente presso l’abitazione della famiglia dell’anziano. In questo modo, si garantisce un unico punto di riferimento per avere informazioni riguardanti i percorsi socio-assistenziali e un sostegno economico per l’attivazione di un rapporto di assistenza familiare con una/un badante. Il “Numero Verde Pronto Badante” si rivolge alla famiglia con anziano convivente o all’anziano che vive da solo e che rientra nelle seguenti condizioni: età uguale o superiore a 65 anni; essere residenti in Toscana; per la prima volta in una situazione di difficoltà, fragilità o disagio; non avere già in atto un progetto di individuazione di moduli diversificati all'interno delle RSA: mod. Base, mod. Cognitivo- Comportamentale, mod. Stati Vegetativi persistenti, mod. Motorio.

40 L'inserimento in struttura presuppone la valutazione multidimensionale della persona per la

definizione del piano personalizzato di intervento. Detta valutazione avverrà da parte della Unità di Valutazione Multidisciplinare (UVM), attraverso l'utilizzo delle schede di valutazione di cui ai decreti dirigenziali nn 1354 e 2259/2012.

assistenza personalizzato (PAP) con i servizi territoriali; non aver già stipulato un contratto con un/una assistente familiare. Qualora, a seguito della visita dell’operatore, l’anziano abbia tutti i requisiti previsti, la Regione Toscana corrisponderà buoni lavoro (voucher) per un valore pari a 300 euro (una tantum), comprensivo di contributi previdenziali e assicurativi, per attivare unprimo rapporto di lavoro regolare e occasionale. La cifra sopra indicata coprirà fino a un massimo di 30 ore mensili di lavoro, per le prime necessità. L’operatore autorizzato che segue l’anziano garantirà, inoltre, a domicilio, un periodo di tutoraggio per aiutare la famiglia.

Tutti questi progetti hanno come finalità il potenziamento dell’efficacia e dell’efficienza delle politiche a supporto degli anziani al fine di migliorare la loro qualità di vita, in modo da prevenire forti disagi e promuovere strutture sempre più adeguate alle esigenze degli stessi. Quindi i policy makers cercano di procurare un’adeguata risposta socio-sanitaria ai bisogni della popolazione anziana stimolando risorse, idee e autonomie residue.