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ECCESSO DI PESO NELL’INFANZIA E NELL’ADOLESCENZA

1. Materiali e metodi

Per stimare le prevalenze dell’eccesso di peso tra bambini e adolescenti e realizzare l’analisi sono stati utilizzati i dati dell’Indagine Multiscopo su Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari 1999-2000. Si tratta dei dati antropometrici sul peso

e l’altezza, riferiti da un genitore o da un familiare al momento dell’intervista5, relativi

ad un campione di circa 17,5 migliaia di bambini a adolescenti di età compresa tra i 6

e i 17 anni6, rappresentativi di oltre 7 milioni di individui appartenenti a tale fascia

d’età.

1.1 La misura dell’eccesso ponderale

La misurazione dell’adiposità, cioè della quota di massa grassa corporea, può avvenire in diversi modi, alcuni dei quali scientificamente molto precisi ma anche costosi o - in alcuni casi - basati su tecniche invasive che quindi non li rendono utilizzabili in indagini sulla popolazione.

4 Serdula M K, Ivery D, Coates R J, Freedman D S, Williamson D F, Byers T, “Do obese children become obese adults? A review of the literature”. Preventive Medicine, 22:167-77, 1993.

5 L’attendibilità delle informazioni su peso ed altezza riferite dai genitori è stata oggetto di uno specifico studio (Sekine, 2002). Inoltre uno studio interno Istat ha confermato che i dati riportati dal genitore sul peso alla nascita del proprio figlio sono coerenti rispetto a quanto rilevato da fonte amministrativa sui certificati di assistenza al parto.

6 Il campione complessivo realizzato nell’indagine ha riguardato 52.332 famiglie per un totale di oltre 140 mila individui.

In studi epidemiologici su vasta scala, molti indici utilizzati per conoscere il fenomeno dell’obesità si basano su due grandezze facili da rilevare: il peso corporeo e

la statura7.

Uno degli indici più diffusi è l’Indice di massa corporea (IMC) o indice di Quételet. Esso è dato dal rapporto tra il peso corporeo espresso in chilogrammi e il quadrato dell’altezza espressa in metri, formalmente:

2 kg m peso IMC statura

Tale indice, proposto nel 1868 dal matematico e astronomo belga Lambert Adolphe Jacques Quételet ed attualmente raccomandato dall’Oms, si basa sulla necessità di tener conto del peso nella costruzione di un indice che misuri la presenza di grasso corporeo. Le due quantità (peso e grasso corporeo) sono, infatti, tra loro correlate. Resta però il problema che il peso è correlato anche con l’altezza, la quale risulta debolmente correlata con il grasso corporeo. Quando il peso viene aggiustato per il quadrato della statura si ottiene un indice in grado di stimare l’eccesso di peso. Infatti, nell’analizzare la sua validità come misura dell’eccesso ponderale emerge che l’indice ben si presta ad essere utilizzato in analisi che riguardano l’intera popolazione

adulta8.

Riguardo agli adulti, una volta considerato l’Indice di massa corporea per la misurazione dell’eccesso di peso è stato raggiunto un consenso pressoché unanime a livello internazionale sulla scelta dei valori soglia da utilizzare. Infatti, secondo la classificazione dell’Oms, per misurare il sottopeso si fa riferimento ad un valore dell’indice inferiore a 18,5; le persone sono classificate in normopeso se l’IMC è maggiore o uguale di 18,5 ma inferiore a 25; in sovrappeso se è maggiore o uguale a 25 ma inferiore a 30 ed obesi, se il valore dell’IMC è maggiore o uguale a 30.

Per i soggetti in età pre-adolescenziale ed adolescenziale, invece, non si è ancora pervenuti ad un’analoga convergenza.

1.2 Definizione di eccesso ponderale nell’età evolutiva

La definizione di sovrappeso e obesità per i soggetti in età evolutiva è più complessa rispetto a quella degli adulti. Durante l’infanzia e l’adolescenza, infatti, il corpo crescendo sviluppa una proporzione di massa grassa superiore a quella che si

7 Gli indici più diffusi sono: il rapporto peso-statura (Peso in kg/Statura in cm), indice ponderale (statura in cm/radice cubica del peso in kg), indice di obesità di Khosla e Lowe (Peso in kg/Statura in cm al cubo). La migliore misura dell’obesità è, secondo molti autori[31, 32], rappresentata dall’indice di Benn: (Peso in kg/Statura in m elevata a p) dove p è il valore della potenza che rende nulla la correlazione tra l’indice e la statura. L’indice di Benn è considerato il migliore, considerata la sua indipendenza dalla statura. In ogni caso, per la sua applicazione è necessario stimare il valore di p. (Cfr.bibliografia).

8 La sovrastima che si ottiene fra gli adulti si compensa con la sottostima che invece si riscontra negli anziani (cfr. E. A.L. Gianicolo, 2003).

registra fra gli adulti ed è particolarmente difficile la distinzione tra un’adiposità

normale ed un’adiposità eccessiva9.

L’indice di massa corporea resta, anche in età pre-adolescenziale ed adolescenziale, il più diffuso per la stima dell’eccesso di peso. Infatti, sebbene le analisi della validità evidenzino la possibilità di sovrastimare il fenomeno in

particolare tra i preadolescenti10, l’elevata accettabilità internazionale e la facilità di

calcolo ne determinano il frequente uso nella maggior parte di studi epidemiologici di una certa dimensione.

Difficoltà emergono nella costruzione di valori soglia per una definizione standard di obesità in età pediatrica, che consenta la confrontabilità tra i diversi paesi.

Nella pratica si seguono diversi approcci. Alcuni autori11 utilizzano i valori

soglia solitamente impiegati per gli adulti (25 kg/m2per il sovrappeso e 30 kg/m2 per

l’obesità). A partire da questi valori, però, solo per gli adulti sono stati dimostrati incrementi significativi di rischio per la salute, per gli adolescenti ed i pre-adolescenti mancano, invece, evidenze analoghe.

Un secondo approccio, consiste nell’adottare le distribuzioni dell’indice di massa corporea fornite dal National Centre for Health Statistics (Nchs) per genere e semestre di vita e stimate su campioni di soggetti statunitensi. Seguendo questo approccio si considerano come valori soglia l’85° percentile per l’individuazione dei soggetti in sovrappeso ed il 95° percentile per l’individuazione dei soggetti obesi. Per quanto adottati da differenti paesi, la scelta dei due percentili appare arbitraria in quanto non c’è nessuna evidenza scientifica che dimostri un incremento di rischio per la salute a partire dai suddetti valori soglia. Una seconda critica a questo approccio riguarda la scelta della popolazione statunitense come popolazione tipo. Alcuni

autori12, infatti, sostengono che una popolazione di riferimento dovrebbe essere

ottenuta dall’unione di dati provenienti da più paesi in modo da tener conto delle differenze nella struttura corporea e nella distribuzione della statura e del peso che sussistono tra diverse popolazioni.

Cole - mediante l’applicazione del metodo Lms13 - trasferisce i due percentili

corrispondenti ai valori soglia definiti per gli adulti alle distribuzioni dell’IMC relative

9 Dietz W H,Mary C Bellizzi, “Introduction: the use of body mass index to assess obesity in children”. American Journal of Clinical Nutrition;70(suppl):123S-5S, 1999.

10 Tale sovrastima è determinata da una relazione più che proporzionale tra l’IMC e la statura nell’età evolutiva, cioè l’indice presenta in queste fasce d’età una tendenza crescente all’aumentare della statura (Franklin, 1999, p. 157). Solo per le ragazze in età pre-adolescenziale l’uso dell’IMC può determinare invece una lieve sottostima delle prevalenze.

11 Dietz W H,Mary C Bellizzi, “Introduction: the use of body mass index to assess obesity in children”. American Journal of Clinical Nutrition;70(suppl):123S-5S, 1999.

12 Cole T J, Freeman J V, Preece M A, “British 1990 grouth reference centiles for weight, height, body mass index and head circumference fitted by maximum penalized likelihood”.

Statistics in medicine, Vol. 17, Issue 4, 1998:407-29.

13Il metodo Lms parte dalla costruzione di tre curve specifiche per età chiamate L (lambda), M (mu) ed S (sigma). Le curve M ed S corrispondono alla mediana ed al coefficiente di

ai soggetti con meno di 18 anni, ottenendo valori soglia specifici per genere e semestre di vita. La popolazione di riferimento usata per il calcolo di tali cut-off deriva dall’unione di dati derivanti da indagini campionarie di tipo cross-sectional rappresentative a livello nazionale svolte nei seguenti sei paesi: Brasile, Gran

Bretagna, Hong Kong, Paesi Bassi, Singapore e Stati Uniti d’America14.

In questo lavoro si è fatto ricorso a tali valori soglia peraltro adottati dall’International Obesity Task Force (Iotf).