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Mercati di nicchia e trend di crescita

Nel documento Il SIStema RELAZIONE SULLE ATTIVITÀ (pagine 92-96)

Le strategie camerali per lo sviluppo del comparto agro-alimentare della regione sono dirette sia all’apertura di nuovi mercati per i prodotti tra-dizionali, sia alla diversificazione e allo sviluppo di produzioni che soddisfino una nuova cultura dei consumi più attratta da prodotti biologici, funziona-li, “green”, e attenta ai processi di produzione e alle condizioni di lavoro pra-ticate dalle imprese.

Nel corso dell’anno le aziende agroalimentari del Lazio hanno avuto la possibilità di affrontare assieme al Sistema camerale percorsi finalizza-ti all’adozione di nuove tecniche e metodiche per la produzione e la com-mercializzazione dei prodotti.

Il Sistema camerale laziale, anche nel 2019, ha continuato ad offrire ser-vizi ed opportunità alle imprese, soprattutto quelle di piccole dimensioni, sti-molando l’aggregazione di gruppi omogenei di offerta e promuovendo la co-stituzione di reti di imprese attraverso l’offerta di un supporto tecnico, e ser-vizi di informazione mirata circa le tecnologie disponibili per le piccole impre-se, ad esempio attraverso il Centro Servizi APICE – Agrifood and Innovation Centre (www.apice-online.com) promosso dall’Azienda Speciale Agro Camera della Camera di Commercio di Roma, anche in stretta collaborazione con l’Agen-zia regionale di sviluppo agricolo (ARSIAL) con la quale annualmente viene sot-toscritta una convenzione di tipo in kind per la promozione e valorizzazione dei prodotti tipici del Lazio a livello internazionale attraverso una pluralità di ini-ziative e progetti sia di natura promozionale che di alto profilo tecnico.

Le Camere di Commercio del Lazio si sono impegnate per promuo-vere l’innovazione in agricoltura organizzando percorsi formativi incentra-ti sull’uincentra-tilizzo delle nuove tecnologie, sull’impiego di prodotincentra-ti fitosanitari e di fitofarmaci, nonché sull’etichettatura.

In particolare, la Camera di Commercio di Frosinone tramite ASPIIN, ha realizzato degli incontri di approfondimento sull’etichettatura dei pro-dotti alimentari con particolare attenzione ai mercati esteri nonché una ta-vola rotonda “Attività e scenari futuri per la sicurezza alimentare” ed un

even-to seminariale dal tieven-tolo “DM 350/99 i prodotti tradizionali – deroghe e sem-plificazioni”.

La Camera di Commercio di Latina nell’ambito del progetto sul Flo-rovivaismo, realizzato con il contributo di Unioncamere Lazio, ha organiz-zato un seminario tecnico, in collaborazione con l’ENEA Agenzia Naziona-le per Naziona-le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibiNaziona-le, che ha avuto come oggetto la difesa fitosanitaria con particolare riferimento alle nuove tecniche emerse.

L’uso dei prodotti fitosanitari in agricoltura è stato oggetto anche di un ciclo di seminari organizzati dalla Camera di Commerci di Viterbo foca-lizzati sulla legislazione nazionale e comunitaria, sui rischi per le piante, sul-la biodiversità e sul-la salvaguardia dell’ambiente, sul corretto uso dei dispo-sitivi di sicurezza e sulle corrette modalità di trasporto e stoccaggio. La Ca-mera di Commercio Viterbo aderisce, inoltre, al progetto nazionale che of-fre un servizio digitale sull’etichettatura e la sicurezza alimentare realizzato dalla Camera di Commercio di Torino e il suo Laboratorio Chimico lancia-to sotlancia-to l’egida di Unioncamere.

Sempre la Camera di Commercio di Viterbo ha realizzato, grazie al contributo di Unioncamere Lazio, il progetto “Tuscia Agrifood”, che ha af-frontato prioritariamente i due punti critici che le aziende del comparto agroa-limentare si trovano a fronteggiare nei riguardi del mercato, ovvero il rag-giungimento e mantenimento di un processo di qualità riconosciuta e il rap-porto tra azienda e consumatore.

La Camera di Commercio di Roma, per il tramite della propria Azien-da Speciale Agro Camera, ha partecipato alla realizzazione dei seguenti pro-getti ed iniziative per la diffusione dell’innovazione e delle nuove tecnolo-gie nel settore primario: “Lazio Innova Food Innovation Hub”, avente l’obiet-tivo di sostenere i processi di innovazione e di diversificazione di mercato delle piccole e medie imprese del settore agroalimentare del Lazio e, al pro-getto “PSR Lazio Mis. 16.1 – Sistemi innovativi di monitoraggio per il con-trollo sostenibile di Drosophila Suzukii ed altri fitofagi rilevanti per la frut-ticoltura laziale” che, attraverso una fitta rete di monitoraggio geo-referenziato e l’uso di innovative tecniche informatiche, mira ad una razionalizzazione dell’uso di fitofarmaci.

Il settore del biologico in Italia sta vivendo in questi ultimi anni un pe-riodo di crescita e di conferme, dimostrando che il modello agricolo italia-no è tra i più sostenibili in Europa. Tale evoluzione è anche il risultato di una politica normativa che, a tutti i livelli di governo sostiene l’agricoltura bio-logica. Ne è un esempio il decreto ministeriale 18 luglio 2018 che reca di-sposizioni per l’attuazione dei regolamenti (CE) n. 834/2007 e n. 889/2008, relativi alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici così come l’approvazione del regolamento (UE) 2018/848 che si applicherà a

de-12 Le strategie del marketing territoriale e l’offerta turistica integrata

correre dal 1° gennaio 2021. Il regolamento fissa i principi della produzio-ne biologica, stabilisce le norme relative alla certificazioproduzio-ne e all’uso di indi-cazioni riferite alla produzione biologica nell’etichettatura e nella pubblici-tà, nonché in materia di controlli aggiuntivi rispetto a quelli stabiliti dal re-golamento (UE) 2017/625 sui controlli ufficiali.

I dati del biologico nel loro complesso indicano che è necessario con-tinuare a sostenere le filiere bio, i controlli e la promozione delle produzioni.

L’agricoltura biologica si consolida come settore d’interesse economico e pro-duttivo per il Paese e costituisce un fiore all’occhiello nel panorama della qualità agroalimentare italiana.

I dati elaborati dal SINAB (Sistema di Informazione Nazionale sul-l’Agricoltura Biologica) per il Mipaaft relativi all’anno 2018 lo dimostrano:

dal 2010 gli ettari di superficie biologica coltivata sono aumentati di oltre il 75% e il numero degli operatori del settore di oltre il 65%.

L’evoluzione positiva del settore è stata confermata anche dai dati sul mercato del biologico (ISMEA). I consumi crescono da oltre 5 anni senza soluzione di continuità (+102 % dal 2013 al 2018). A trainare le vendite la GDO, con un +5,5%, a scapito delle quote dei negozi tradizionali (-7%).

Significativa anche la crescita del bio nei Discount (+20,7%)50.

A livello regionale, gli operatori biologici sono oltre 4600 (6% del to-tale nazionale), in aumento del 13,3% sul 2016. Oltre il 10% di essi sono preparatori dell’agro-alimentare, altrettanti sono produttori agricoli che ef-fettuano anche attività di preparazione. Un terzo dei produttori agricoli bio-logici affianca alla coltivazione anche l’allevamento. Limitata rimane inve-ce la presenza di importatori (ca 15 aziende), mentre più numerosi sono gli esportatori che raggiungono all’incirca le 100 unità51.

Nel Lazio i distretti rurali, agroalimentari e biologici, già riconosciuti dalle procedure di concertazione regionale con il territorio sono otto: i tre rurali di Valle dei Latini, Montagna Reatina e Monti Cimini; i due agroali-mentari dell’ortofrutta (nel territorio di Aprilia, Cisterna di Latina, Cori, Fon-di, Latina, Monte San Biagio, Pontinia, Priverno, Sabaudia, San Felice Cir-ceo, Sermoneta, Sezze, Sonnino, Sperlonga, Terracina) e dei Castelli Ro-mani e Prenestini; i tre biologici Etrusco-romano, Valle di Comino e Via Ame-rina e delle Forre52.

A partire dal 2018, a seguito dell’intesa tra ACCREDIA, Unioncamere e InfoCamere, la “mappa” aggiornata degli operatori con certificazione Bio

50 Fonte: Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Elaborazione dati Sinab.

51 Fonte: Arsial, Il biologico in Italia e nel Lazio.

52 Fonte: Regione Lazio.

è divenuta ancora più accessibile grazie all’inserimento delle informazioni nel-le visure rilasciate dalnel-le Camere di Commercio. Tanel-le novità rientra nel pro-cesso di continuo miglioramento di qualità, completezza e trasparenza del-le banche dati deldel-le Camere di Commercio, attraverso l’integrazione di in-formazioni sulle imprese gestite da altre Pubbliche Amministrazioni.

Nell’ambito del progetto “General Management nelle PMI” a cura di Forma Camera, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Roma, è stato realizzato un corso atto a fornire agli aspiranti imprenditori tutte le nozioni e le informazioni necessarie per aprire un negozio biologico e ap-profondire alcune tematiche del settore dei prodotti naturali.

Il sistema regionale da sempre è impegnato nella promozione della filiera del biologico negli appuntamenti di settore più importanti, come ad esempio il Biofach di Norimberga ed il SANA di Bologna.

Esistono diffuse evidenze che testimoniano l’importanza della cultura d’impresa anche nel comparto agroalimentare: il consolidamento di questi mercati emergenti e l’utilizzo di più ampi canali di commercializzazione richiede alle imprese un’ulteriore acquisizione di competenze, strumenti e logiche di-stributive che gli agricoltori hanno difficoltà ad acquisire singolarmente, per-ché implica spesso nuove competenze manageriali funzionali alla comunicazione, all’assistenza all’acquisto, al packaging e all’organizzazione della logistica.

L’agroalimentare si configura infatti come un settore ancora molto pro-mettente nel Lazio, tenuto conto delle nuove abitudini di consumo e della crescente attenzione per l’origine dei prodotti, per le filiere corte, per le spe-cialità riconosciute.

In questa prospettiva le Camere di Commercio del Lazio nel corso del-l’anno hanno anche organizzato corsi di formazione atti a sviluppare com-petenze e professionalità nel settore alimentare.

La Camera di Commercio di Frosinone ha organizzato, con il supporto di ASPIIN, il corso di formazione per l’acquisizione dell’attestato di mico-logo, l’unico abilitato per legge al riconoscimento e ad il controllo dei fun-ghi epigei spontanei ed il corso per operatore di panificio e pastificio, per acquisire metodologie e tecniche del settore.

Il Sistema camerale laziale, inoltre, in questi anni ha promosso l’inte-grazione delle strutture per la logistica, la trasformazione e la commercializ-zazione dei beni e dei prodotti, giacché il potenziamento delle infrastrutture per il commercio risulta essenziale per lo sviluppo dei comparti agro-alimen-tare e manifatturiero. La Camera di Commercio di Roma detiene il 33,03%

del capitale sociale di C.A.R. S.C.p.A. - Centro Agroalimentare Roma, cui par-tecipano anche il Comune, la Provincia di Roma e la Regione Lazio. Negli ul-timi anni il Centro Agroalimentare Roma si è affermato come esperienza pi-lota di innovazione nella gestione di servizi di interesse pubblico a condizioni competitive, nella valorizzazione dei prodotti locali, e nella tutela dei

consu-12 Le strategie del marketing territoriale e l’offerta turistica integrata

matori. Si tratta, infatti di un grande polo logistico, organizzato, tecnologica-mente avanzato e informatizzato, le cui attività ricomprendono lo stoccaggio, la refrigerazione, il trasporto, il confezionamento, il trattamento e la verifica igienico-sanitaria dei prodotti freschi (frutta, verdura, pesce), soprattutto di origini laziali. Il C.A.R. in questi anni si è confermato capace di dare consistenza ad un reale processo d’integrazione tra produzione, commercio, distribuzio-ne, export, imprese di logistica e di servizi, sviluppando, da ultimo, nuovi ser-vizi terminali per le strutture portuali per il trasporto ortofrutticolo.

Oltre al Centro Agroalimentare Romano il Lazio vanta un altro Cen-tro ortofrutticolo all’avanguardia nel Paese: la Camera di Commercio di La-tina detiene il 7% del capitale sociale del Centro agroalimentare all’ingrosso di Fondi, in Provincia di Latina. Il Centro si estende su di una superficie di 335 ettari e comprende 200 operatori concessionari, dei quali 10 grandi coo-perative agricole che raggruppano 3.000 produttori locali, dotati di at-trezzature tecnologicamente avanzate per il condizionamento, la conser-vazione e, soprattutto, la lavorazione personalizzata dei prodotti.

Da ultimo si segnala l’adesione della Camera di Commercio di Roma al Programma “Latte nelle scuole” per l’anno scolastico 2018/2019, inizia-tiva finanziata dall’Unione Europea e promossa dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, con l’obiettivo di coinvolgere attivamente il mondo produttivo sul valore e sull’importanza del latte e dei prodotti lat-tiero-caseari. L’iniziativa, in particolare, si è inserita nella più ampia “Stra-tegia nazionale del programma destinato alle scuole in Italia per il perio-do 1° agosto 2017 – 31 luglio 2023”, condivisa dal Governo in Conferen-za Stato-Regioni il 6 luglio 2017. In particolare, la Camera, mediante la pro-pria Azienda Speciale Agro Camera, ha collaborato alla realizzazione del-le attività di comunicazione e pubblicizzazione e deldel-le misure educative di accompagnamento alla distribuzione del latte negli istituti scolastici, con l’obiettivo di contrastare il significativo calo della domanda che sta colpendo la filiera lattiero-casearia del nostro Paese.

12.3 Le certificazioni di qualità che legano il prodotto al

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