LA MISURAZIONE DELL’IMPATTO
26 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO EUROPEO, AL CONSIGLIO, ALLA BANCA CENTRALE EUROPEA, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL
2.2. Metodologie Esistent
2.2.1 Metodi Di Processo.
Prevedono l’identificazione di tutte le variabili e i fattori che portano alla creazione degli output, in particolare pur focalizzandosi sul monitoraggio dell’efficienza e dell’efficacia dell’intero processo operativo (output, variabili e indicatori), non sono in grado invece di fornire una misura assoluta dell’outcome (beneficio) finale desiderato.
Tuttavia, dagli output è possibile tracciare una stima degli outcome, calcolando in che misura i primi sono correlati ai secondi.
Alcuni metodi di processo sono:
− Best Available Charitable Option (BACO); − Global Reporting Initiative (GRI);
− Impact Reporting and Investment Standards (IRIS). − Il Global Impact Investing Rating System (GIIRS)
33Si veda al riguardo C. Clark, W. Rosenzweig, D. Long, S. Olsen, (2004),Double bottom line project report: assessing social impact in double bottom line ventures.
BACO (Acumen Fund)
BACO Ratio (Best Available Charitable Option) è uno strumento realizzato nel
2004 da Acumen Fund34 è volto alla quantificazione di un plausibile impatto sociale
prodotto da un determinato investimento di un’organizzazione attraverso il confronto con tutte le alternative esistenti proposte da altre organizzazioni che si occupano della medesima tematica.
Prima e durante l’investimento Acumen Fund svolge un’analisi di costo-efficacia, al fine di comprendere se nel settore filantropico esistano altre opzioni più “costo- efficaci” da sostenere per erogare un certo prodotto o servizio, con il metodo BACO, difatti effettua una comparazione di ogni investimento con un’opzione reale o ipotetica senza fine di lucro.
L’applicazione del metodo BACO prevede la comparazione tra un investimento, ad esempio di un prestito di $325,000, a favore di un’impresa sociale, la A To Z Textile Mills in Tanzania, per trasferire tecnologia innovativa nella produzione di reti antimalariche a livello locale, e la donazione della stessa somma ad un’organizzazione internazionale, ad esempio Unicef, che già distribuisce quel tipo di rete.
Il primo passaggio della valutazione BACO è l’analisi finanziaria del costo netto dell’intervento, seguita dalla proiezione dell’impatto sociale e per ultimo dal calcolo dello stesso BACO ratio, stimato come il rapporto tra il costo netto dell’investimento e il numero di beneficiari raggiunti.
A tal fine, Il calcolo del BACO è essenzialmente guidato da tre fattori:
• leva finanziaria: dal momento che Acumen fund cerca un rendimento di capitale, i costi netti dei nostri investimenti sono in genere inferiori rispetto alle donazioni. Se Acumen fa un prestito di $325.000 con un tasso di interesse annuo del 6%, rimborsato in cinque anni, ci aspettiamo un ritorno di $422,500, mentre le sovvenzioni non prevedono alcun ritorno.
34 Acumen Fund è un'organizzazione che si occupa di finanziare progetti imprenditoriali che mirino a ridurre la differenza
• efficienza aziendale, infatti lo strumento risulta particolarmente utile agli investitori per poter analizzare tutte le alternative valide ed investire in quella più proficua sia dal punto di vista economico che sociale. Lo strumento è ampiamente conosciuto nel mondo ed utilizzato dagli investitori soprattutto negli stati uniti; non ha costi eccessivi e può essere utile per favorire il sostentamento e la scalabilità di un progetto. Infine, questo strumento aiuta a informare gli investitori per valutare l'impatto sociale ed economicità di ciascuno dei nostri investimenti.
• leva tecnologica: in molti casi l'invenzione di un nuovo prodotto o sistema aziendale possono trasformare radicalmente l'output. L'innovazione può in genere mostrare un impatto più elevato per ogni dollaro investito e, quindi, un più alto rapporto BACO, anche assumendo la stessa struttura dei costi.
Per raggiungere la stima più realistica di economicità, Acumen segue il processo sopra descritto per una serie di scenari diversi, variando la sua proiezione di leva finanziaria e impatto sociale. Il calcolo del costo BACO è quindi completato in base a un intervallo di tre scenari finanziari, assumendo:
- full return on investment (capitale più interessi); - recupero della sola quota capitale;
- perdita completa.
Allo stesso modo, le previsioni sull'impatto sociale sono suddivise in tre scenari: − proiezioni iniziali: dal piano di investimento originale;
− proiezioni conservative: sviluppate basandosi su piani di crescita moderati; − proiezioni rivedute: aggiornate in tempo reale utilizzando dati di impatto reale, Nella sua semplicità di applicazione, il BACO tuttavia non riesce a cogliere l’impatto di lungo periodo dell’investimento, né gli aspetti qualitativi del cambiamento generato.
Inoltre, la metodologia dipende dall’esistenza di alternative reali o da ipotesi verosimili, rendendo pertanto la comparazione di alcuni prodotti o servizi particolarmente innovativi impossibile o quanto meno inaffidabile. Infine, la metodologia semplifica la complessità della comparazione di prodotti e servizi
diversi, nonostante ciò il calcolo del BACO incoraggia il fondo a riflettere profondamente circa i prodotti, servizi o modelli che hanno una migliore performance nel risolvere i problemi identificati, oltre che a concentrarsi su un’analisi dei costi marginali e delle alternative esistenti [Acumen Fund (2007)].
GRI Sustainability Reporting Framework
Uno dei principali Standard internazionali per la rendicontazione dell’informativa non finanziaria è quello redatto dal Global Reporting Initiative, conosciuto come G.R.I., un’organizzazione indipendente che supporta governi ed organizzazioni private alla comprensione ed alla comunicazione del proprio impatto su temi quali il cambiamento climatico, i diritti umani e la corruzione.
Il G.R.I. è nato nel 1997 negli Stati Uniti su iniziativa delle organizzazioni non-
profit CERES35 (Coalition for Environmentally Responsible Economies) e Tellus
Institute36, con il supporto del programma ambientale delle Nazioni Unite (United
Nations Environment Programme, UNEP37). Nel 1999 rilascia una versione
preliminare delle linee guide per la redazione del report di sostenibilità (Sustainability Reporting Guidelines), e quindi la prima versione completa nel 2000 (GRI-1). La seconda versione (GRI-2) viene rilasciata nel 2002 al Summit Mondiale per lo sviluppo sostenibile (World Summit for Sustainable Development) di Johannesburg in cui le linee guida vengono anche inserite nel piano di implementazione firmato da tutti gli Stati presenti al Summit, nello stesso anno il G.R.I. diviene un’istituzione permanente con sede ad Amsterdam (Olanda). Prosegue quindi l’evoluzione delle linee guida con l’introduzione, nel 2006, del GRI-3 e della sua evoluzione, il GRI-3.1 nel 2011, mentre la versione GRI-4 venne introdotta nel 2013.
35Ceres è un'organizzazione non profit sostenibile che collabora con gli investitori e le aziende più influenti per creare
leadership e guidare soluzioni in tutta l'economia affrontando le maggiori sfide di sostenibilità del mondo, tra cui i cambiamenti climatici, la scarsità d'acqua e l'inquinamento e le violazioni dei diritti umani. Si veda al riguardo
www.ceres.org.
36 L'Istituto Tellus è stato fondato nel 1976 come organizzazione di ricerca e politica interdisciplinare e senza scopo di lucro
con l’obiettivo di portare il rigore scientifico e la visione sistemica su questioni ambientali e sociali critiche. Si veda al riguardo www.tellus.org.
Pur essendo un organismo indipendente, il G.R.I. rimane un centro di collaborazione dell’UNEP e lavora in cooperazione con le United Nations Global
Compact38 in relazione alle politiche connesse al perseguimento degli obiettivi di
sviluppo sostenibile. Lo Standard di rendicontazione implementato dal G.R.I. si può applicare ad organizzazioni multinazionali, agenzie pubbliche, imprese medie e piccole, organizzazioni non governative, gruppi industriali ed in generale a tutti i soggetti che intendono rendicontare informazioni di carattere non finanziario. Lo Standard GRI-4 è strutturato attraverso specifiche linee guida che compongono i principi fondamentali di rendicontazione (Reporting principles and standard disclosures) e poi da un ‘area generale ed un’area specifica (Implementation manual e GRI Faq); entrambe da rendicontare anche attraverso l’utilizzo di specifici indicatori di tipo quantitativo sia di carattere economico (indicatori EC), sia ambientale (indicatori EN) che sociale (indicatori LA, HR, SO e PR). È inoltre prevista un’ulteriore rendicontazione integrativa per 10 settori specifici.
Come per il Bilancio tradizionale, l’adozione dei principi di rendicontazione nel bilancio di sostenibilità è fondamentale per la costruzione di un documento trasparente e attendibile.
Il GRI presenta nel suo “Implementation Manual” due principi fondamentali che sono fra loro complementari e che si articolano in una serie di linee guida volte ad aiutare le organizzazioni nell’elaborazione dei loro report sostenibili:
1) Il primo principio ha l’obiettivo di rendere il contenuto del report completo ed esaustivo;
2) Il secondo principio ha l’obiettivo di garantire un’elevata qualità delle informazioni. La definizione dei contenuti, i relativi confini e l’implementazione dei principi, rappresenta inoltre una delle aree d’informativa generale che l’impresa deve fornire all’interno del documento I principi legati al contenuto sono quattro:
38L'United Nations Global Compact è un'iniziativa delle Nazioni Unite nata per incoraggiare le aziende di tutto il mondo
ad adottare politiche sostenibili e nel rispetto della responsabilità sociale d'impresa e per rendere pubblici i risultati delle azioni intraprese. Si veda al riguardo www.unglobalcompact.org.
- Inclusione degli stakeholder, identificando i propri stakeholder fra soggetti che hanno relazioni sia dirette (es. dipendenti, fornitori etc.) che indirette (es. comunità locale); quindi presenta le azioni messe in atto per rispondere alle loro aspettative.
- Contesto di sostenibilità, per cui l’impresa ha l’obiettivo di presentare la performance dell'organizzazione nel più ampio panorama della sostenibilità, ovvero la valutazione delle prestazioni presenti e future della società in un contesto che prenda in considerazione limiti ed esigenze ambientali o sociali con riferimento al settore, locale, regionale o globale.
- Materialità, per il quale la società mira a garantire che all’interno del report di sostenibilità siano presenti tutti gli impatti economici, ambientali e sociali significativi che possano influenzare il processo decisionale sia dell’impresa sia dei suoi stakeholder. La materialità rappresenta una soglia oltre la quale l’aspetto diventa rilevante e, quindi, da rendicontare
- Completezza intesa sia come copertura adeguata degli aspetti materiali e significativi ai fini della valutazione delle attività della società, sia come adeguata raccolta delle informazioni.
I principi legati alla qualità dell’informazione sono sette:
- Equilibrio e imparzialità con cui si vuole evidenziare l’esigenza di fornire un quadro imparziale delle performance della società su cui basare decisioni e formulare giudizi appropriati. Nel report devono essere esposti aspetti positivi e negativi della performance evitando uno sbilanciamento verso i primi attraverso selezione e/o omissione d’informazioni.
- Comparabilità che presuppone un’omogeneità e una coerenza nella selezione, compilazione e rendicontazione delle informazioni, così da poter analizzare la performance della società nel tempo e nello spazio.
- Accuratezza legato alla qualità delle informazioni mira ad assicurare che esse siano qualitativamente e quantitativamente sufficienti, accurate e dettagliate per le parti interessate al fine di valutare i risultati della società
- Tempestività, infatti la società deve produrre la documentazione regolarmente in modo che le informazioni siano disponibili in tempo utile per le decisioni
degli stakeholder, così diventano fondamentali la tempistica e la tempestività della diffusione delle informazioni
- Chiarezza, poiché la documentazione deve essere comprensibile e accessibile a tutti
- Attendibilità, infatti il report deve esser affidabile e veritiero; ciò è possibile attraverso la raccolta, la registrazione, la compilazione, l’analisi e la divulgazione delle informazioni e dei processi di definizione del report, così che esse possano essere oggetto d’esame.
Figura 7: Principi e guida al reporting.
Fonte: www.globalreporting.org.
Il GRI propone alla società che si accinge a predisporre il report di sostenibilità, due possibili modalità per l’utilizzo della documentazione prevista dallo stesso standard: il “Core” comprende gli elementi essenziali di un bilancio di sostenibilità e il “Comprehensive” che comprende le informazioni già presenti nella “Core”, richiedendo ulteriori informazioni. La scelta fra una o l’altra modalità di redazione ha quale obiettivo quello di soddisfare le esigenze di reporting e d’informazione per gli stakeholder; essa influenza l’estensione del report ma non la sua qualità. Entrambe le opzioni possono essere applicate da tutte le organizzazioni, indipendentemente dalla loro dimensione, settore o posizione.
Secondo quanto stabilito dal GRI, le informazioni contenute nel potenziale report possono essere di due tipologie: generali o specifiche.
Gli standard sull’informativa generale sono applicabili a tutte le aziende che decidono di redigere il bilancio di sostenibilità e coprono sette sezioni fondamentali per definire un quadro complessivo dell’organizzazione. Le sette sezioni sono:
- strategia e analisi, fornisce una panoramica sulla visione strategica della sostenibilità della società e spesso sintetizza il contenuto dell’intero documento;
- profilo organizzativo, mette in evidenza gli elementi essenziali della società per comprenderne l’attività; le informazioni richieste in tale sezione sono molto variegate e vanno dalla natura giuridica della società alla lista di accordi economici, sociali e ambientali sottoscritti da essa;
- identificazione degli aspetti materiali e relativi limiti, descrive il processo per la definizione dei contenuti e conseguentemente gli aspetti materiali identificati che sono poi oggetto di approfondimento nel report, evidenziando anche le possibili rettifiche rispetto ai report precedenti; - coinvolgimento degli stakeholder con cui si punta a rappresentare gli
stakeholder dell’organizzazione, il processo di coinvolgimento e gli argomenti chiave su cui sono state condotte le analisi e i confronti;
- profilo del report riporta una panoramica delle informazioni di base del documento stesso, in tale sezione deve essere specificata quale delle due modalità di redazione (Core o Comprehensive) è stato scelto dalla società, il GRI Content Index, e l'approccio per ottenere la certificazione esterna; - corporate governance: fornisce un quadro generale sulla struttura e
composizione della corporate governance, nonché le performance, le competenze e le responsabilità dell’alto organo societario nell’ambito della gestione del rischio, del reporting di sostenibilità, nella valutazione della performance economica, ambientale e sociale;
- etica e integrità mira a definire valori, principi, standard e norme adottati all’interno dell’azienda; nonché i processi di verifica e segnalazione di comportamenti non etici e/o illegali.
Gli standard sull’informativa specifica sono raggruppati in tre macro aree, denominate Categorie e che sono:
- Economica che si focalizza su aspetti di performance economica, presenza sul mercato e impatti indiretti sul mercato e approvvigionamento, per cui pone l’attenzione circa gli impatti della società sulle condizioni economiche dei propri stakeholder, oltre che sull’economia locale, nazionale e internazionale. - Ambientale, la quale mette in luce gli impatti che la società genera sugli esseri
viventi e l’ambiente in cui essi vivono ponendo l’accento su aspetti molteplici che vanno, per esempio, dalla quantità di acqua utilizzata nella produzione, alla quantità di rifiuti pericolosi; dalle sanzioni monetarie e non monetarie per il mancato rispetto della normativa ambientale alla tipologia di investimenti effettuati per la protezione ambientale.
- Sociale, quest’ultima fa riferimento a quattro sub categorie rappresentate da Politiche del lavoro e condizioni di lavoro adeguate; Società, Diritti Umani; Responsabilità del prodotto. L’area sociale riguarda gli impatti della società sul sistema sociale in cui opera e le quattro subcategorie si ricollegano a standard e normative riconosciuti a livello internazionale.
Le informazioni per ciascun aspetto possono essere rendicontate secondo due modalità:
- Tramite il “Disclosure on Management Approach” che prevede una descrizione dettagliata di come la società gestisce gli impatti economici, ambientali e sociali attuali e potenziali;
- Attraverso l’utilizzo di indicatori che forniscano informazioni sintetiche su impatti e performance degli aspetti materiali rilevanti in ambito economico, ambientale e sociale.
Le due modalità sono complementari fra loro in quanto permettono una disclosure completa e attingibile da tutti gli stakeholder.
Nell’ottobre 2017 sono stati ufficialmente presentati i nuovi GRI Sustainability Reporting Standard sviluppati dal gruppo di esperti del Global Sustainability Standard Board, per la redazione dei report di sostenibilità. Applicandone linee e
principi, è possibile identificare gli aspetti della propria attività che hanno un impatto più significativo sugli stakeholder di riferimento. Le nuove linee guida seguono un sistema modulare che ne semplificherà l’aggiornamento per punti, senza rischio, cioè, di interferire con l’impianto generale. Il sistema, più in particolare, individua 3 standard universali e 3 standard specifici per ciascuna delle 3 dimensioni fondamentali della sostenibilità.
Figura 8: GRI Sustainability Reporting Standard.
Fonte: www.globalreporting.org
Il punto di partenza è il GRI 101 (Foundation), che introduce i 10 principi fondamentali e spiega come preparare un rapporto coerente, questo standard quindi permette di:
1. identificare gli aspetti della propria attività che hanno un impatto rilevante, negativo o positivo, sugli stakeholder (comunità locali, dipendenti, ambiente, consumatori, ecc.);
2. individuare e applicare gli standard ad hoc, scegliendoli fra quelli elencati nelle serie di standard specifici per settore.
Parallelamente, bisogna applicare anche gli altri due standard universali:
• GRI 102 (General Disclosures), che serve a riportare informazioni di contesto
relative all’organizzazione e alle sue pratiche di rendicontazione;
• GRI 103 (Management Approach), che è invece utile per spiegare la gestione
di quegli aspetti della propria attività che hanno un impatto più importante sugli stakeholder.
Impact Reporting and Investment Standard (IRIS).
IRIS viene sviluppato a partire dal 2008 su iniziativa del GIIN per rispondere alla necessità di valutare la performance di un portafoglio di SRI, consiste in una serie di indicatori e metriche che rendono possibile l’elaborazione di report
standardizzati con l’obiettivo di incrementare trasparenza, credibilità e
accuratezza nelle pratiche di misurazione degli impatti sociali. Gli indicatori sono a uso sia delle organizzazioni investite sia degli investitori, che possono
identificare, valutare e comparare gli impatti generati dai progetti oggetto di finanziamento. Infatti, un crescente numero di investitori riconosceva di non poter valutare in maniera adeguata gli investimenti solo con analisi finanziarie, ciò unitamente alla necessità di avere delle metriche standardizzate che potessero quindi aggiungere credibilità ai report grazie alla comparabilità e al
riconoscimento da parte di altri soggetti ha portato alla creazione del catalogo IRIS nel 2009.
L’IRIS è un catalogo gratuito di metriche riconosciute e utilizzate dalle imprese leader nell’Impact Investing che misurano il successo sociale, ambientale e finanziario di un investimento. Nel catalogo IRIS ci sono metriche per:
− Performance finanziaria, comprese le metriche standard di reporting finanziario come le attività correnti e le passività finanziarie;
− Performance operative, comprese le metriche per valutare le pratiche occupazionali e l'impatto sociale e ambientale delle loro attività quotidiane; − Performance del prodotto, comprese metriche che descrivono e quantificano
i benefici sociali e ambientali dei prodotti;
− Le performance del settore, comprese le metriche che descrivono e quantificano l'impatto in particolari settori sociali e ambientali, compresi l'agricoltura, i servizi finanziari e l'assistenza sanitaria;
− Risultati obiettivi sociali e ambientali, comprese metriche che descrivono e quantificano i progressi verso obiettivi di impatto specifici come la creazione di posti di lavoro o l'uso sostenibile del territorio.
Il sistema IRIS include sia elementi quantitativi che specifiche caratteristiche qualitative affinché sia più semplice inquadrare la performance di una determinata metrica nel giusto contesto.
Il catalogo non è uno strumento di valutazione in sé ma può essere utilizzato con un motore di ricerca per trovare la metrica adeguata rispetto all’oggetto che si vuole misurare e ogni metrica è strutturata in modo tale da poter essere usata sia singolarmente che in combinazione con altre rilevazioni IRIS o anche con strumenti creati dall’impresa (metriche proprietarie) o altri strumenti standardizzati come lo SROI.
Il Global Impact Investing Rating System (GIIRS).
Global Impact Investing Rating System (GIIRS) è uno strumento di rating che assegna valori alle organizzazioni e ai fondi in termini di impatto, con un approccio analogo a quello dei rating di Morningstar.
Il GIIRS è stato sviluppato da B-Lab39, un'organizzazione senza scopo di lucro
attiva nel mercato dell’Impact Investing con la partecipazione del GIIN.
B-Lab ha sviluppato una piattaforma per la misurazione, la costruzione di
benchmark e il reporting degli impatti, inoltre tutte le organizzazioni e i fondi che
si avvalgono di tale piattaforma possono scegliere di avvalersi della certificazione di B Corporation oppure essere valutate sulla base del GIIRS. L’impiego del GIIRS è stato designato per organizzazioni for-profit anche se alcune fondazioni lo hanno utilizzato per valutare i loro PRI (program related investment). Gli aspetti che vengono considerati riguardano gli impatti sociali e ambientali e non la performance finanziaria
Il sistema di valutazione delle aziende impegnate in attività ad impatto si basa su due valutazioni di rating: la prima tipologia di valutazione riguarda l’Impact Business Model con cui si valuta il modello specifico sviluppato per generare
impatto sociale o ambientale, mentre la seconda tipologia di valutazione interessa
l'Impact Operation Rating con cui si valutano le modalità in cui l’azienda opera. Per quanto riguarda i Fondi d’investimento, il sistema di rating si basa su tre tipi di valutazione40:
- il rating di valutazione del gestore del fondo valuta l'intento dell'impatto
sociale del fondo con inclusione dei criteri di investimento e la gestione del
portafoglio;
- il rating del Modello aziendale d’ impatto globale analizza il modello di