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Modalità di assegnazione del rating

PECULIARITÀ E CRITICITÀ DEL RATING

2.4 Modalità di assegnazione del rating

La valutazione del merito creditizio espressa dal rating avviene tramite cinque fasi che apparentemente sono omogenee per le tre principali agenzie di rating. Bisogna precisare che mentre le agenzie minori utilizzano modelli basati su dati prevalentemente quantitativi, quelle globali procedono prevalentemente con dati qualitativi esaminate in modo soggettivo da parte degli analisti preposti.

Le fasi del processo di assegnazione di rating sono le seguenti: - Attivazione del processo di rating;

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- Il contratto per l’assegnazione del rating; - Il processo di rating in senso stretto;

- La formulazione e la pubblicazione del rating; - Il monitoraggio del rating;

L’attivazione del processo di rating: può avvenire attraverso le modalità

unsolicited rating e solicited rating. Nel caso solicited rating l’attivazione

del processo di rating avviene a seguito di una specifica richiesta da parte dell’emittente, invece nel caso unsolicited rating14 ciò avviene a

seguito dell’iniziativa spontanea dell’agenzia di rating.

Nel caso solicited rating si instaura un rapporto contrattuale tra committente e agenzia di rating in cui il primo partecipa attivamente al processo di attribuzione del rating fornendo tutte le informazioni necessarie all’agenzia a cui dovrà versare un corrispettivo per l’attività svolta. Di fatto per dimostrare il proprio merito creditizio ed ottenere una valutazione attendibile il committente trasmetterà informazioni riservate alle agenzie che dovranno valutarle senza diffonderle per preservarne il carattere di riservatezza. In questo caso il giudizio espresso rappresenta un vantaggio competitivo perché consente al soggetto valutato di essere più credibile sul mercato.

Nel caso unsolicited rating tra emittente ed agenzia di rating non si instaura nessun vincolo contrattuale e l’agenzia valuta il merito creditizio sulla base delle informazioni pubbliche. Anche se meno frequente è bene sottolineare l’esistenza del caso in cui è l’investitore a chiedere il

14 Tale pratica è poco utilizzata dalle agenzie minori ritenendola solo un modo per

accrescere la quota di mercato, mentre viene svolta dalle agenzie globali ritenendola un modo per dare maggior informazioni agli investitori.

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giudizio di rating per poter ridurre i rischi associati all’investimento. In quest’ultima ipotesi il rating assume una funzione informativa volta a quantificare la probabilità di default dell’emittente. Nonostante il diverso flusso di informazioni, le agenzie di rating non operano alcuna distinzione tra i rating richiesti e quelli non richiesti.

Il contratto per l’assegnazione del rating: serve a determinare gli obblighi delle controparti interessate nell’ambito dell’attribuzione di assegnazione del rating. In particolare l’obiettivo è di poter fissare la remunerazione spettante all’agenzia di rating, che varia a secondo dell’agenzia considerata, e di stabilire un certo grado di collaborazione circa le informazioni necessarie per la valutazione. Questo aspetto rappresenta un elemento di criticità in quanto si pensa che l’agenzia di rating potrebbe essere incentivata a rilasciare giudizi compiacenti per consolidare un rapporto duraturo con i clienti. Come sopra detto nel caso unsolicited rating poiché è la stessa agenzia a proporsi il soggetto può decidere se accettare o meno e quindi se dover stipulare il contratto oppure no. Nella maggior parte dei casi il soggetto accetta di stipulare il contratto per poter fornire più informazioni possibili ottenendo un giudizio maggiormente attendibile.

Il processo di rating in senso stretto: il procedimento di assegnazione del rating generalmente dura due o tre mesi, ma questo varia a seconda dell’oggetto di valutazione e a seconda delle tempistiche con cui emittente ed agenzia entrano in contatto. Di fatto il processo di rating prevede il coinvolgimento di più professionisti. L’incarico di valutare il merito creditizio viene affidato ad un team di esperti, analytical team, composto da un analista principale, un analista senior di comprovata esperienza e di altri analisti cha hanno già operato per emittenti appartenenti al medesimo settore o area geografica. Il team, solitamente l’analista principale, effettua una serie di incontri con il

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management dell’emittente per reperire tutte le informazioni economiche-finanziarie necessarie per poter rilasciare il giudizio finale. Con questi incontri si ha la possibilità di entrare in contatto con la realtà operativa dell’emittente percependone cultura, valori etc., variabili qualitative fondamentali per il rilascio della valutazione del rating.

La formulazione e la pubblicazione del rating: la formulazione del rating viene svolta considerando variabili sia qualitative ( ad esempio caratteristiche dell’industria e qualità del management ) sia quantitative ( ad esempio condizioni finanziarie ed economiche ) che dovranno essere analizzate sulla base della situazione patrimoniale e finanziaria attuale del soggetto ma anche in considerazione alle previsioni future nonché a qualsiasi evento che possa essere ragionevolmente anticipato. In particolare ciò avviene attraverso l’analisi congiunta di due aree che sono il business risk e il financial risk.

Il business risk fa riferimento al rischio connesso al profilo industriale

dell’emittente comprendendo aspetti di natura organizzativa e produttiva dell’impresa. Gli elementi che vengono vagliati nel business risk sono:

 Country risk: riguarda il contesto politico-istituzionale in cui opera l’emittente;

 Industry risk: riguarda il settore in cui opera l’impresa considerando la struttura del mercato e la dipendenza del business all’innovazione;

 Competitive position: riguarda la posizione dell’emittente nel mercato rispetto ai suoi competitor;

 Profitability: riguarda l’abilità dell’emittente a generare utili;

Il financial risk riguarda invece il profilo finanziario considerando la posizione finanziaria attuale e prospettica dell’emittente. Anche per

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questa tipologia è possibile individuare gli aspetti peculiari analizzati ovvero:

 Financial policies: riguardano le politiche gestionali assunte dall’impresa da cui può scaturire il rischio finanziario;

 Accounting: riguarda l’analisi dei principi contabili utilizzati nonché la comparazione delle scritture contabili con quelle degli altri emittenti;

 Cash flow adequacy: riguarda la capacità dell’emittente di far fronte con la liquidità ai propri debiti;

 Liquidity / short term factors: analizza le variazioni di liquidità di breve termine considerando elementi quali coperture assicurative e accesso al credito;

Una volta stabilito il rating verrà fatto un confronto di pre-emissione in cui il rating viene comunicato, in via confidenziale, all’impresa valutata che se non soddisfatto del giudizio potrà ricorrere al “processo di appello” fornendo ulteriori informazioni e chiedendo una revisione del rating prima che esso venga reso pubblico. Se l’emittente continua a non essere d’accordo con il rating ottenuto potrà opporsi alla sua pubblicazione e l’agenzia sarà tenuta a mantenerlo confidenziale (confidential rating). Quest’ultimo aspetto sottolinea il fenomeno del

rating shooping in base al quale l’emittente si affida a più agenzie di

rating e poi diffonde solo il giudizio più favorevole alterando così le informazioni dirette al mercato.

Il monitoraggio del rating: il lavoro delle agenzie di rating prevede infine il monitoraggio costante del merito creditizio per verificare se la valutazione fatta continua a corrispondere alla situazione attuale dell’emittente. Per effetto di variazioni, positive o negative, dipendenti da eventi imprevisti e difficili da stimare almeno nell’immediato, la

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valutazione del merito creditizio del soggetto valutato può modificarsi nel tempo. Diventa perciò fondamentale, accanto al simbolo alfanumerico, aggiungere un indicazione sulla possibile variazione del merito creditizio. Se il rating è monitorato per possibili variazioni di breve periodo, circa tre mesi, vengono situate le creditwatch in cui accanto al rating stabilito vengono fornite delle indicazioni: negative, se esiste la possibilità di un downgrade; positive, se esiste la possibilità di un upgrade; developing, se la situazione non è ben definita. Se invece il monitoraggio riguarda variazioni di medio-lungo termine, da sei mesi a due anni, si parla di outlook che, anche in questo caso, potrà essere

positive se esiste la possibilità di un upgrade, negative se esiste la

possibilità di un downgrade, developing se la situazione non è ben definita oppure stable se la situazione risulta stabile.

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