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Il motivo della quête graaliana ne Le Elvetiche – Rosa Alchemica

CAPITOLO TERZO Corto Maltese e la quête du Graal

2. Scrittori, marinai e cavalier

3.1. Il motivo della quête graaliana ne Le Elvetiche – Rosa Alchemica

Avviene a questo punto della narrazione un passaggio evidente tra realtà e sogno. Corto Maltese, alloggiato nella pensione Morfeo, attende il sonno steso nel suo letto leggendo il Parzival che ha preso in prestito dalla biblioteca di Hesse. Pratt raffigura il marinaio mentre legge; notiamo che la lunghezza del dorso del libro, di vignetta in vignetta, si fa via via eccessivamente lunga per il volume; le immagini precedenti l'avevano infatti mostrato come un formato che potremmo definire come in sedicesimo. Le vignette confermano al lettore, procedendo nella lettura, che le dimensioni del volume sono alterate: il libro diventa infatti più grande di Corto stesso; notiamo inoltre che la stanza della pensione è sparita, così come la spazialità (solo l'ombra del volume e di Corto danno un minimo di orientamento). Come abbiamo esaminato nel capitolo precedente, lo sparire di elementi spaziali con l'eccezione di un elemento di “transizione” (in questo caso il libro) ed il concentrarsi sulla figura umana (il libro cambia dimensioni mentre noi fissiamo il profilo del personaggio) sono i sintomi principali della tecnica utilizzata da Pratt per passare dalla realtà al piano del sogno, dell'esperienza onirica. A voler essere però precisi, viene inserito un piccolo “preludio”: Corto steso a letto apre il Parzival in una pagina che, con casualità sospetta, riporta la figura di Klingsor in vesti di cavaliere à la Codice Manesse. L'illustrazione parla al marinaio: è un invito a recarsi presso il “campo di girasoli” (dove effettivamente si troverà, una volta entrato nel sogno). I girasoli compaiono inoltre nella tappezzeria della stanza in cui è albergato Corto – segno che il suo è un sogno dovuto alle esperienze avute durante la giornata; gli elementi reali si ridispongono oniricamente.

Corto passa comunque per certo in una dimensione onirica: entra fisicamente in un libro, che diventa una porta: “en un instant et par la grâce d'un livre et celle du

sommeil qui est grand voleur de temps, Corto bascule dans un autre monde”28. Il

riferimento al “sommeil”, il sonno, vuole anche sottolineare come la vicenda possa essere solo un sogno: Corto si addormenterà solo dopo essere uscito dal libro, ma quando il giorno dopo incontra Erica, le confida di aver fatto un sogno ma non intende raccontarglielo. L'ambiguità dell'esperienza avuta da Corto rimane sospesa tra realtà e sogno. Pratt offre sempre al lettore attento indizi riguardanti le ricerche svolte: “Die Titelseite des Buches (im Buch) kennzeichnet die dargestellte Ausgabe als eine Handschrift aus dem Heidelberger Fundus - womit Pratt wie so oft die Fiktion um eine mögliche Realität erweitert. Tatsächlich befinden sich zwei Handschriften des Parzival in der Sammlung der Heidelberger Universitätsbibliothek, tragen aber diese Information nicht auf ihren Einbänden und waren auch zu keinem Zeitpunkt im Besitze von Hermann Hesse”29. Nel fumetto l'intento è sfruttare sfruttare una congerie di elementi

reali – o realistici – a vantaggio della fantasia prattiana, vero elemento alla guida della vicenda.

Il marinaio scivola dunque sotto gli occhi del lettore all'interno del Parzival; interno ed esterno anzi si confondono, in quanto un personaggio fittizio (che per il lettore è già all'interno di un libro) entra in un altro libro, creando così una mise en

abyme che coinvolge il lettore: “das Buch – genauer: das Buch im Buch – gerinnt dabei

zu einem zentralen Motiv von polyvalenter Funktion. Innerhalb des Erzählungskontextes verweist es den Leser auf die “Außenwelt”, das heißt, auf die Welt, in der sich der Leser bewegt und in der (zumindest theoretisch) das zitierte Buch auch real existieren könnte”30. È possibile ritrovare una seconda mise poche tavole dopo, in

un discorso pronunciato da Klingsor. Costui sembra infatti rivolgersi esplicitamente a un ipotetico lettore dell'opera; anche se non è una apostrofe diretta (sta infatti parlando al marinaio), l'inquadratura della vignetta presenta un primo piano sull'elmo del

28 PIERRE, MICHEL, Corto Maltese memoires, cit., pp. 114-116.

29 BARR, HELEN, Corto Maltese besucht Hermann Hesse und verschwindet in einer Heidelberger

Handschrift - Vom Leben mit und in Büchern, in HOFFMANN, ANNETTE; MARTIN, FRANK;

WOLF, GERHARD (a cura di), BücherGänge: Miszellen zu Buchkunst, Leselust und

Bibliotheksgeschichte; Hommage an Dieter Klein, Heidelberg, 2006, pp. 211-217, p. 3.

cavaliere, facendo sì che il lettore guardi in volto il cavaliere – creando così un legame diretto, per cui lo sguardo di Klingsor ha la possibilità di “sguardo in camera” (per usare un termine cinematografico; in inglese camera-look) il lettore stesso. “Eppure non mi sembra di sognare. Ma tutto quello che succede ha qualcosa di...si insomma incredibile, ma falso!” esclama Corto, e dietro alla sua persona si potrebbero identificare il lettore. La percezione del meccanismo “fiabesco” che sostiene la trama del fumetto può effettivamente svelare l'irrealtà e la falsità (perché non credere in questo caso significa condannare alla falsità) della narrazione.

Va notato infine che la quête di Corto Maltese si configura da subito secondo un doppio asse: onirico e libresco. Il contatto con la ricerca del Graal è reclusa in uno spazio separato dalla realtà: irreale in quanto sogno, ed irreale in quanto appartenente ai libri.

Tavola da Le Elvetiche – Rosa Alchemica. Le vignette della tavola presentano fino all'ultima (che offre uno “sguardo in camera” da parte di Klingsor) un piano ravvicinato su Corto Maltese; il meccanismo del sogno si sta attivando all'interno della narrazione, attivandosi nella vignetta in cui Klingsor parla pur essendo una illustrazione all'interno del volume preso in prestito da Corto Maltese.

Tavola da Le Elvetiche – Rosa Alchemica. La tavola, immediatamente successiva alla precedente mostrata, presenta l'ingresso nella dimensione del sogno. E come abbiamo avuto modo di esaminare, la fluidità della narrazione non subisce modifiche.

Tavola da Le Elvetiche – Rosa Alchemica. Corto Maltese viene incaricato dallo spaventapasseri (che sembra un suo doppio mostruoso) di ricercare la Rosa Alchemica; il marinaio sembra non comprendere di che oggetto si tratta, e allora lo spaventapasseri si prodiga in una spiegazione che torna a toccare i temi cardine, per l'architettura della vicenda, dell'esoterismo e dell'alchimia.