me
nc parlava neppur fapeva per qualvia ellaycheper AeiTanon ha comunicazione alcunacolTevere poteadargli diciò atemere. Sarà pertantonccelTario,ch’egli non.»meno«chequalunquealtronon informatoSappiay ch’el-lasboccanelpiano d’OrvictogiuAo dirimpettoalla roc-ca prelToilPontedell’adunata nellaPaglia.
£
quella do-poilcorfodiben quattro miglianonlungida Corbara en-tra nelTevere.Ed
èsirapida,cgroflTaneirelcrefcenzcjche ha piùvolte rottiipontidì pietrabenforti,chenel mentovato pianolìvedono.
Un
de’ qualiche anticamentelìchiamavaCalfioperelTcrc fullaviaCaflìa fu fatto rifab-bricareda GiulioIII.colnomediGiulio, che tornò poi aromperli, ed è prclcntcmente ancor rotto; Altro anti-chiffimo,di cuiperelTcrvi reftate fbloalcunevcftigie fen-za verunamaggiornotizia ritieneillèmplice,cnudo
no-me
diColonnacce;E
l’altro giàmentovato dell’Adunata èflato rifabbricato del1734. E’ ben peròveror,che in que-llolaviolenza è piùgrande perclTcrgià l’unione feguita.
Xaddovcquel dilegnoaffaidebole, chefullaChiana non lungi dallosboccofudel1715.rifatto,bcnclièprima per maggiordebolezzaliaflatoaltrevolterovinato,ancor refille.Segnoevidentedellacorrente maggioredell’una,
eminoredell’altra.
£
nonlìteme puntodi quella, eli paventa fortementediquella! Eppure,alcredermioera, c farebbepiù agevole,emendifpendiolb,letemerlì do-velfe,ilderivar tutteTacque,ch’entranoinquella verfo Torralfina,cdAquapendente,eparteancordellerue_>,
e sboccarlepelrio diS.LorenzonellagodiBollèna,e perlaMartanelmare.
Ma
diniunadelledue temer deveRoma.
Qualora nontemedellaNeraingrolfatadal Veli-no,e delTeverone,checonaffaimaggior mole,epiù flrettafollad’altrifiumisboccan nelTevere,E
molto menotemer dee ora,chein progreffo di cosìlungotempo hafattelaChianadellemutazioni,per cui fonmoltoab-Ba baffate
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IL TEVERE
baffateledileiacque particolarmente permancanzadi quelle dellaTrcià)conformehodetto pocanzi. Equant’
altre a noinon notecperantichità, cperdifetto di
memo-rienefaran icguitc?Certofiè,chefcTiberioaveffe ve-ramente voluto permettereiltaglio dellamedefima per if-boccarla, comeallorafipretendevainArno, laftrada_, piùfacilefarebbe fiata quella dell’altraChiana,che sboc-ca nello ftefs’Arno.
E
diquellanon nefuperombra dif-corfbinSenato,doveiFiorentini oratori,ch’effer dove-vanoaffaipratici diquellevallidiflinteoracolnomedi fu-periore, edinferiore,comediflintifono ancheiduefiu-miparlaronoinnumerofingolarc;
Ne
Clanìtfolito alveo demotusinamnem Arnum
tramferretur:E
Tacito, che neriporta in finedeH’anzidettolibroprimoilfuccintonon avea certamentealcunuopod'andareafcuola di geogra-fia.Lo
chetornoadire chenonfenzaqualche probahil fondamentomifacredere,cheIo flatomodernodiquelli fiumi affattooratra lor fègregati,fiadiverfb dall'antico.
Lafeino dunqueornaiipufillanimiilfognatotimor deU’in-nondazioni,allequalipretendono, che foggiacerpoffa_.
Roma
per cagiondellaChiana, enonlafaccino read’un delitto, di cui ellaèinnocente.Giacchéinluogo più propriofarò vederedondederivatefieno,ed'onde.^poffanoderivareT Lafeinodunque pure, c ceffinoo diripetere ciòper ignoranzagl’inefperti,odidarload intendereaquellipermalizia gl’impoflori,oque’che peccano perl’una,eperl’altra.
£
diallelifinalmente li-bero corfbfènzapunto impedirlo conevidentiffimodanno della vallefbmmerfa per lungotratto dalle fueacque,e_»conclbrbitantedifpendiodellaCamera,che hafpefè
fom-mc
immenfefinora,c più diciocchévalela fleffavalle__»fenza verunprofitto,c forfèconmaggiorpregiudiziode’
poffidenti.Imperocchénon potràfarmaggiormale__», quandocorrerà liberamente che fannogl’altrifiuminell’
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NAVIGATO^ E NAVIGABILE:
13 ufcìre del letto,ficcomev’cfcon tuttincirefcrefcenze—»» checontentarli di farviritorno lafciandolalibertàagli (coli,eTulbdegli aratriallevicinecampagnelènzai lun-ghijelarghi rillagni,chevifaprefentemente, perchè nonpuòcorrere.Ed
incotal guilafilèrreràlabottega; perchèmancherannogliavventori,elemercia chi vi traffica.SiamiperciòpcrmelToperpurobenefizio dell’u-na,e deglialtriilfuggerirefinceramentelènzaniunaltro minimofinequelcheame
parve,quandovidiI’opcra_»nuova, chevififaceva
.
Vidiinprimainprima untaglioalTailargoe profon-dofattonuovamentepermetterlaChianain lineaobliqua con unaconfiderabilpiegaturaprelToilmurogrolTo, dove per innanzi correva dirittamente.Cheè controtuttele_»
buoneregole,ediprimiprincipj,chevogliono onninamen-te,cheall’acquecorrentinon firitardipuntolavelocità per nonforzarleatraboccare,conformeforzateIbn que-lle,di cuifiparla.Quindividilavorare inluoghi lontani l’uno dall’altro, enon lèguitamente,comefarfi dovreb-be,acciò dimanoinmanogodelTerofubito del benefizio degliIcoliilaterali polTidenti, cheèunde*principali motivi, percuil’operaèHata ordinata.
E
quella farli dovrebbed’ellatequandol’acque fon balTe,enon d’au-tunno?ed’invernoallorché fon alteperlamaggior facili-tà dellavorononmeno,chepelminorpericolo,cornea nonancor fermo,elodod’elTererovcrlciato dalle piene, che improvvilàmenteindette (lagioni qualilèmpre van comparendo.Nè
l’arginaturadeveelTeredcH’altczza co-minciata dove nonponnogiungermai Teferefeenze. Per-chè avendolentiti alcunipaelknipiùvecchj, ed informati m’hannoafficurato,che maiatempoloroviIbn arrivate.E
perchè Tacque,quandoan tanto capacel’alveoquanto ballaacomprendervi ilconfuetolorcorpofifannopoi colTimpullb continuo delTcrdinariolorcorfo firada balle-vole14 '
IL TEVERE
volc a riceverne altromaggiorenelloftraordinario.
E
per-chèl’acque neldarfuori dell’alveodevono primacchèdalla cimadegli argini ufeiredalfondodi eflbperquelleflelTe •aperturedondeellevannodimanoinmano, cheiterreni aggiacenti(colanojentrando.Sebbenea ciòrimediarfi
potrebbecolfarea tuttigli(colilecateratte.
£
perchè finalmente tantopiùaltifonogliargini,quanto piùre-ftancapaci dimaggiorcorpo,emole d’acque, edin con-feguenzapiùfoggettiperlamaggiorvelocità,che rice-vonodalmaggior peib adeflcreroverfeiati.Che produr-rebbeoltreildannodella fuperflua,edeccefTìva fpefa del-lafattural’intollerabileaggraviodelmantenimentopel piùgrave difpendiodi rimetterli nello fiatoprimiero. De-vonopoi batterli dimanoinmano
chefivao facendo per megliofermarli, edafibdarli,enon infine, edeffere -nellelorodimenfioni,e(carpe delladovutaproporzione collabafe,eparticolarmentepiani nella creila,che tanto piùfiterràacuta,quantopiù farà(bggettaadelTere facil-menteinvafa dallepiene.Laddoveelfendoproporzionati, ellerodono alquanto,epaflan(opra(ènz’altrodanno.
Dovendoli benavvertire,cherelifierpoffanoaH’impeto, ealpelò,dicui quellelipotrancaricare,e dinon getta-re,olalciare laterra(cavataprefib le(pondo.Acciò1’
impetodellacorrentenell’efcrelcenzerigetrandolfdentro nonimbolfifca,oriempial’alveo.Enelmedelimo tem-po,che firegolal’arginatura,el’alveocolladovuta_>
egualità,ependenza regolarlidovrannoifolli,e torren-ti,chevisboccanoinparticolarqueldelleSorrecol ri-metterlonellettoantico,comefarebbedovere.Tanto più chefarfipuò (ènza veruno,opocoaltrui pregiudi-zio.Perchèperdove tornar dovrebbefonpuregrillaje, efalTetti.
Nè
ciòballerà,lecontemporaneamentenonli^orgherà,e voteràilRattonc,che(èrve(blperingral^
(areilpefee,e di vivajo a chive lo vaprendendo.
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NAVIGATO^ E NAVIGABILE.
15 cheI riftagnifanmutareall’acquclefczioni oltrealtri danni,che apportano,chefon notiadognuno. L’ope-ra poi farfidovrebbeaconto proprio»cnonappaltarla-^,
comeappaltatafifaceva.Po/ciacchègliappaltatori tiran-doordinariamenteafinirlacollamaggiorpreftc2 za trafeu-rano ognialtra cofa,chefiricerca perben condurla
, qua-lor l’impcdifca.
Nè
chiamarfidovranno perfarlagli ftra-nieri,ma
ipaefani>fevifaranno; equandononvi foffe-rofichiaminodelloStatoipiu vicini.Iqualicolla dire-zionedi capaci,ed onoratiaififientilavoreranno Tempre conmaggior amorejcheiforeflieri,erefieranno in co-talguifà fbllevatiinpartealmenodallapovertà,e mifè-ria,acuitroppo lagrimevolmente fbggiacciono. Dovreb-bevifiperciòpermaggiorloro utile,ecomodoaprire un*ofieria,eun forno con obbligoalTofic, edalfornajo di prenderelegrafeeodalloftclTopaefe,fcbuone fodero,o daaltridelloStatoivivicini,efenzaverunminimo gua-dagnomaggiordell’onefiodifpenfarleaimedefimi median-teilprezzogiornaliero de’ lor fudori.
E
perifpefa mino-re dellaCameravifidovrebbemandaredi Civitavecchia.^buonnumerodi fchiavi,e forzati, dique’cheivi per-don tempo,alavorare.Secosìfifarà farà ella affai megliofervila,erifparmieràlametà almenodiquelche /penderebbecollacontinuazionedell’appalto.Tornando folo a dire,acciòbens’intenda,chefènonfidaràlibero corfoallaChianacoll’uguagliare colladovuta pendenzail
Tuoletto,inpiù d’unluogodelqualeè cosìpigra l’ac-qua,che pare immobile,e col levarlaognioflacolo,che la ritieneparticolarmentealmurogroffo figetteràogni fpcfà,ed ogni operazione chevififaccia.Sareiperciò diparere,chefèildettomurogrolfononlefèrvide di pontedidemolirloaffatto.
Ma
giacchédiponteleferve dico,ediròfèmpre,cheglifidebbano quanto maifipuò slargare, dirizzare, edalzare gliarchi, cheglifi ten-gonoDigitizedbyCoogle
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IL TEVERE
gonotroppo troppobadi, eftretti,anzi ridurliadun_<
tolo per levare affattogliodacelideglialtri,e ridrizzare alpodìbilclacorrente,che inclinandoafeenderfèmpre_»
piùper linea retta,che per obliqua, conformevifccnde tempre ogni grave,ch’abbiaappoggio,riceveràintal
modo
maggiorvelocità,evigore.DacchéTacque rite-nute pofsono talmenteingrolsarechefingiungano ader-gerli orizzontali colla fuperfìcie del lornafeimento.£d
ec-citare vortici,voragini,e ritorni così violenti da parto-rirefpaventolérovine,cheIbngiudo quelle, che parto-rilconoTacque,dicuiliparla, perchènonpodbn cor-rereliberamente.Onderimediatoa ciòlinoalmentovato murog/odb nonvilaràbilbgnod’altrorimedio.Poiché da qucU’ingiùlaChianacorre lìbera,e Iciolta linoallùo sbocconella Paglia.Pcrmcttalclìdunqueilcorrere, tor-noaripeterlo,quantovuole,là,epuò,enondubitiRoma
d’edermai da qualunquesfrenato dio corlb innon-data.Perchè daaltrecagioniIbnprocedute,eproceder potranno ancheall’avvenirelefueinnondazioni, lèquede cagionifarannodi perfedraordinarie,esregolate,e__>maggiormente,feinparte,emoltopiùancorafein tut-tos’uniranno
.
Proceder podbndunque da pioggeeccedive,e da_«
quantitàdi nevi Iquagliate,per cui alzateTacquedel Te-vere,edaiventi audraliimpeditenon potendo liberamen-tecorrerefarancodrette adulcire del letto,eadilatard più,emenofecondoTeccedivitàdelTune,e furia degli altri:Dalle chiaviche; perlequalientrando Tacque,e vcrlandoperledrade non pofTono perladifugualità de’liti
dovealti,e badi,edovelarghi,e drettiritornar tutte conquellafacilitànell’alveo,concui n’ufcirono; dalTim-mondezzechedoventeperelleglifitramandano,eper quelleancora,chevifigettanoperaltrevie,che perle lorodepofizioni lo fandifuguale,cgliritardano perciò
il
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NAVIGATO.^ E NAVIGABILE.
17 ilcorfb:dallaquantitàde’molini,cheviiònoflati fatti,
edalcunicon poca avvertenzamodernamente:dalle leale, 'terracci,pilaftri,frantumi,c reliquie difabbriche—», ed’ilblctte,che contraftanoilcorfo all’acque; dall’ine-gualità degli archi de’ponti,quandogliunine digerifeo-nomaggior corpo chedigerirnonpoflbnogli altri, che' incapaci a riceverlo lorefpingono:dalpoconumerodegli archiftclfl,cheaPontelantangelodif^te,che nc aveva, quandofufatto fabbricareda Adrianoè ridotto a tre,e mezzo,renandoneparte lottoilbafliondiCaflello,e partenell’oppoftafponda.
Non
potendo perciòcosi ri-flretto ricevere quelcorpo largo d’acque, che hanelle piene da PontemollcaTordinonailTevererincalzato ivi dalTurtodella lorviolenzaù Ipande perRoma. Da
queflo fteffodifètto, chehannoglialtriponti fabbricati ne’fiti piùflrettitutto all’oppoflo diciocchél’arteinfègnapo(To«nopur provenirel’innondazioni.
E
dagli alberi grofli,e daaltrilegni,che portalacorrente,cheattraverfàndofi negliarchi de’medefìmileimpedifeelavelocità: dalle IpefTepiegature,tortuofìtà,e andirivieni dell’alveo, do-ve urtandodipettoè coftretta adarfuori;dallecontinue depofizioni,chefala fleffacorrentenelviaggiodicreta, dighiaja,difango,e d’altroche porta fcco, chela_#rendonopiù pefante.Chequantunqueilgraveconfiflente flapiù attoalmotoperl’origineche hadalla gravità,e cheperciòdovrebbelacorrenteeffercpiùveloce:Nel gra-veumidononcamminalaparità;perchèlaterratramili chiara coll’acquaavendoaltromoto,chel’acqualafpigne dirittamentenelfondodellacorrentecomepiùproffimoal centrodellagravità.Ondeelfcndo allacorrente impedito
ilcamminodalmotodifcenlivodella terrafuperiore al motofuo traslativonon puòpelfuo contraflo portarfì così veloce,e rettaalmare,comeviliporterebbecol fblofuo.
Nè
qui fìoifeonlecaufe,dacuiprocederponnol’innon-C
dazioni»i8
IL TEVERE
dazioni•Imperocché procedono ancoradalladifficolti dellosbocco,che hala fteCTacorrentenelmare, per le_»
continuedepollzioni delle fudettearena,ghiaja, fango^ edaltro fattevi,echevivafacendocontinuamentela me-defìma corrente;
£
daquellejcheilmarevi/pignejcheellanon ha vaJeggiodi rigettarvcle: dalmare(lelTo allorché più agitato,ed orgogliofòdel folitoimperverfa, equalargineforte riticnlacorrente obbligandolataloraa gire a ritrofo.Siccomela videOrazioin quclPinnonda-zionC)ch’eglirammemoraneU'ode2.dellib.i.altempo d’AuguUo.
Vìi'mui flavumTyherìtnretorth Littore Etrufco •oìolenter undis
s IredejcEIummonumentaregis Tempia fueVejlee
.
£d
èfacile affaia capirlifebben a Oraziorecaffe maravi-glia.Poichéquandoduecorpi dimotodiverfbagifcono l’uncontrol’altrocedefcmpreilminorealmaggiore.E
finalmentepolTonprocedereda Iddiomedefìmoqualora^*
perfuoigiuflimotivicivuolcafligare. Efièndo incom-prenfibile»chepoffan cosìpredo,0violentemente flrava-fiire,conteiohodiverfè volteoeirinnondazionide'fiumi Oltramontaninonfènza terrore offervato.
£
comenello fteffoTevereallorchéagonizzavalaRomana
repubblicaci avverte moltoaipropofitoDionenellik- 39..della dilei Jlo-ria)cheféguir poteffedicendo; TiberfivepluuìUfupro—*Vrùm
immenjiidelath)fi'aevento-exmariviolento effluxum, ojut repellente,JìveDeoidpotius,itaenimcredenditmejl, efficientecerte itaeximprovifo.innundavìtE
dachialtro potèderivar quella così terribile,chefiiccedè nelfedo fè-colointempodiPelagioI.fommoponteficenarrata da_j TaoloDiacononel tap. ai.dellib.3.delle geflede' Longo-hardi’idi cui,acciòdubitarnonlìpoteflejchenonfoA i«vero cadigodiDioAiaccompagnata da nonmenterribi-DigitizedbyGoogli