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VE R E T E NAVIGATO. E NAVIGABILE- Dlgitized by Google

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(1)

T E VE R E

NAVIGATO. E NAVIGABILE-

VJ

DlgitizedbyGoogle

(2)

DigitizedbyGoogle

(3)

T E R E

NAVIGATO. E NAVIGABILE IN evi

Sìprova conautoiitìievidenti,enonfofpcttc chene’tempipaffati findafua fcaturigine

finavigava

,

ebene* prefentìnavigarJìpubalmeno da Orte a PonienuovOi eche alcuni de'mohìjjimi fiumi,che vi iboccono

PARTICOLARMENTE

CHIAGIO, LA PAGLIA, LA NERA,

ED IL TEVERONE

CHE SONO

I

QUATTRO

PRINCIPALI

ir

p/:

V‘A

parimenteJìnavigavano

CON TRE DISCORSI

Duedelle esuTe delle diluiinnondazioni,edeirimcJjloroj e l’altro de’rimedj dcll’innondazionidellaChiana Condherjt nuovi progetti fuoi non meno,che d'altri

trattidaipiucelebriautori

DEDICATO

Alla

Santità di

Noftro

Signore

Papa

BENEDETTO XIV.

D

oi

LIONE PASCOLI.

InRoma, per Antoniode’ Rolli,vicino allaRotonda.1740.

CO.Vi.ILE.V

Z

A Di.'

SVPJìRIOKI.

(4)

ì T X

Digitizedby

Go

(5)

V

Beatifsimo Padre

.

Elie astoni più prov- vide, da cui nacque la potem^a della I(pmana repub- blica

,

e la grande:!j^a de Cefari

,

edoM~

DigitizedbyGoogle

(6)

e dott^ •ella trafff] jf- primario vfgore

,

// principale alimen- to la prima Beatissimo Pa-

dre certamente fu quella di promuovere il commercio. Per- chè da queBo venne poi fenzji verun dubbio la propagandone dell armi

,

e delle lettere

,

colle quali ella fempre pili grande

,

e potente divenne

.

E tra le gefìe

più fegnalate^ che renderon im- mortale la memoria de fommi

.Pontefici giufiamente s annovera quella d averlo propagato. Onde

ficcomè quefto fiorir non potè, non può

;:

e non potrà mai.fen-

n_a la navigazione

;

perciò quegli accorti primi fondatori fabbrica-

roti

DigitizcdbyCoogic

(7)

I

rotr I(pma fuìk fponde dei Te- vere. E perciò i noti men accor- ti lor fuccejjorì cercaron fempre^

e con purgamenti^ e con canali^

e con porti fattigli d'ampliarla fen:(a punto punto badare al di- fpendio. E perciò adejfa ilmaf- Jìmo Giulio un dè. più degni an- teceffori di V.

S.

tutta tutta ri- volfe la pronta

,

e profonda per- fpicacitd di fua attenzione. Ed

avendola introdotta nel Teverone non ebbe la gloria di rejìituirla al Tevere da Orte in fu; per-

chè morte, invidiofa gliela levò.

Funne quindi difcorfo dai Fao- dai Sfftiy dai Clementi^ da- gli Urbani

y

e dagli Alefsandrì;

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(8)

ma perchè non con quella vera volontà

,

che richiede opera s) im- portante

; e.

veneranda ebbe fol fe/sere nella loro immagma^jo- ne^ dove per nojìra /ventura an- cor firmane. E vi rimarrà tut- tavia

,

fe frà le fublimi cofe

,

che la Signorile e Vaila Mente di V,

S.

va di continuo meditando a queila pure non fi rivolga colf intraprendente coraggio y che ha

infufo nel fuo grand'animo il (an-

gue illuilre

,

e gloriofo de juoì

antichi

,

e moderni antenati ram-

memorati dal Ghirardacci

^

dai

Bollandijìi

,

e da altri celebri

fiorici cosi per la fantità

,

come

per farmi

,

e per le lettere

.

Che

(9)

quat chiari^ ed ìmJìwguihiJi lu-

mi brillam dìUintameme

^

efol- goreggiano fitto il fecondo del Bologne fi

^

e da per tutto altro- ve per pregio particolare d Italia nella fplendidiffìma fua profa- pia

.

Se dunque la S. V. fi de- gnafse di rtfohervifi farebbe d

fuoi fudditi una di quelle gra-

:(je,

che potrebbe in qualche par- te per Vefito facile delle lor gra- fie non pure

^

che di qualunque altra cofa follevarli

.

Or io

^

che ho avuta Valta

,

e fomma forte di poterle dedicare queU umile

^

e rifpettofa mia fatica

,

colla qua-

le credo di avere alla navigazio-

ne del Tevere agevolata alquanto

(10)

ma perchè non con quella vera volontà

,

che richiede opera s) im- portante;

e.

veneranda ebbe fol fefsere nella loro immagina:(io- ne^ dove per nojìra [ventura an- cor [rimane

,

E vi rimarrà tut-

tavia

,

fe frà le fublimi cofe

,

che la Signorile^ e VaHa Mente di V,

S.

va di continuo meditando a queUa pure non [ rivolga colf

intraprendente coraggio y che ha

infufo nel fuo grand'animo il [an- gue illustre

^

e gloriofi de [uoi

antichi

^

e moderni antenati ram- memorati dal Ghirardacci

,

dai Bollandifli

,

e da altri celebri [orici cos) per la [antità

,

come per farmi

^

e per le lettere. Che

DIgitizedby

(11)

quaì chiari^ ed tnejììnguìbììi lu-

mi brillano didimamente^ efol- goreggiano fitto il fecondo del Bolognefiy e da per tutto altro- ve per pregio particolare d'Italia nella fplendidifftma fua profa- pia

.

Se dunque la S. V. fi de- gnafse di rifolvervìfi farebbe d

fuoi fudditi una dì quelle gra-

:(ìe,

che potrebbe in qualche par- te per Vefito facile delle lor gra- fie non pure^ che di qualunque altra cofa follevarli

.

Or io^ che ho avuta f alta

,

e fomma forte di poterle dedicare qued*umile

^

e rifpettofa mia fatica

,

colla qua-

le credo di avere alla navigazio-

ne del Tevere agevolata alquanto

(12)

la firada

,

perche dì lei dìffu-

famente favella, ho ora genu- flefso l'ìrtfigne

,

e difiinto onore

,

a V. S. di prefemarla

.

E come al pari di qualfivoglia altro bra-

mo per follievo dello Stato gra-

tula cosi fingolare, dì queSla con quella venerazione che fo, e pof- fo pili fervorofa, e maggiore fup- plicandola le bacìo riverente il

piè

,

profondamente mi chino

,

ed altamente mi glorio d'efsere

Di V, S.

OflcqulofiflimoServo,cSuddito LientPa/celt.

L’AUr

(13)

LA U T O R E

A chi legge.

Uando meno

penfava LettorgentiliC*

fimod’infeftidirvicolle

mie

prefa- zioniquella volta,

mi

trovo da_.

precilà necelfitàforzatoa farlo.Poi- ché avendodel1733. uncavaliere affaiconofciuto,edillintonel

Mon- do

làvio,c rwbile per nalcita)per prudenza,eper

amore

al Pubblicofatto ftamparej quel

mio

tellamentopolitico,dicuiinprincipiodel primo

volume

delle vite de’pittori,fcultori, edar- chitettimoderni da

me

fcrittevidiedil’approvazio- ni,ediltitolo, nedillribuìdipoi gliefemplari

a_

queireminente,evenerando Senato,cheilprenci- pato rapprefentava, edilprencipe vi racchiude

va_

.

E

ficcomenon pochineufcironfuori afarlilegge- re, alcunidicoloro,cheper genio particolare

mi

Éivorifcono,chedillintamentevenero, e ringrazio nonfoper qual fine, giacchéioniuno ve ne poteva

' avere, ned ovvcne avuto,fpargefferoche nellanno fuddetto

non

fiaffampato,

ma

nello fcorfo. Sead- dottineavefferoimotivi,cnonviveffe l'onorato ftampatore,cheloftampò,il dcgniffimo cavaliere,che lofellampare,equattro quahficatilfimi perl'onaggi, che neebberoallora altresì glicfsemplaripotevala—

b 2 voce

Diqi'' !byGoogle

(14)

voce dalorofparlàtrovarqualchecredito.Mancan- do però quelli»e vivendoquelliappena forra co- minciòacadere> eindicadde affatto in unfoffio qual novella pianta fenza barbe.

Che

applaufo poffa egliavere, od abbiaavutonontocca a

me

ilricer- carlo;nèpretendo che nemeritipunto. Pretendo bensì chedatuttififappia efferequelmedefimo,che

irìviforiapprovarono,echenonvifiaveruno, che vantarfipoffad avermifuggerita de’tantiprogetti, checontiene, odefeguibilc, odinefeguibile,chej qualcuno nefoffe, laminima minimacofa.Credendo fermamente peraltro dipoterli fare efcguir tutti,

j

qualoraaduopoveniffe,enefolliricercato.

E

per metterciòmeglioalfuo chiaro

lume

Ilo ora facen- doalle dilui propofizioniicorollaricon lungodi- ,

fcorfoin fine dimaterie piùrilevanti, e più gelofej arricchitedi nonguaricomuninotizie, chenefor- meranno la feconda parte; e

mi

daròfonore, fi- nitachel’avrò, diprefentarlamanolcrittaalGlorio- fillìmo Regnante Pontefice.

Che

fcvorràchefi

Rampi

, lafarò (lampare;efenonvorrà, nefarà egli quell’ufo,chel’alta, difeernitiva,eprudente

fuamente(limerà più proprio. '

Alcunialtripoi che purpernon minorgenio .

mi

favorilconoandaron dicendo,che ho meflì al pubblicoifegrctidel principato,chefitenevano con I ognimaggiorgelofiafotterrati,edocculti.

Quando

' per

Roma

,per tutto loStato, efuoriancora fon-»

|

anni, e anni,che feneva pubblicamente difeor-

DigitizedbyGoo<jK

(15)

rendo^e (ènefonfattiinunacittà»che neavrà taloramaggiorragione deiraltre) icongreflidagl’in- tereflati.

E

fefifentirannoque’ negozianti, chegià

tempo

ebbero premurofe,eprecife incumbenzedi farquelle richiedejcheio taccioper eflercachi deefaperleaffaicognite) dirpotranno chelerifpoRc furonpoco adeguate..Tantoché

non

foniojcheli pubblico;

ma

il&ttoaffaichiaro, cheparlagliha-, diperfepurtroppo pubblicati.

Ed

hadatotalmente a conofcereilprofitto) chedailorofegretine hari*

trattofinora

Roma

,l’erario, e lodato,che ad ognunodivenutifonopiù noti. Per appunto

come

noti fonoadogniunoquellianchede’più lontani pren- cipati.Dacché gliambafciadori,edilorfeguaci

,

che conifcambievolecorrifpondenzafimandano-nelle Corti fon tra gli altriquegli elfi ,cheefattamente^

ne vogliono,edeggionoelfere informati.

Onde

(e maifolliper alcunmotivo degnodiqualchefcintilla di lode

mi

fidovrebbeparticolarmente perqued’uno d’averlattocon chiarezza vedere,cheper diverfe ficure viepuòloStatofacilmente riforgerefenzail

minimo

aggravio de’ creditori,econ

fommo

vantag»

gio de’fudditi. Inguilàcchèniun’ombradidubbiori-

mane

ora a chi peravventura credeva diveriàmente

,

Et

voìuntde bonoopere

me

lapidare? ^

E

tali altrinon fapendoparlarmai bened’alcuna colàebbero ilpiacered’alterareiprogetti>edi fiir direall’autore,

come

l’operanonè ancor pubblica

,

perilcreditarla,quelche

non

hamaipenfato.

Lo

che

DigitìzedbyGoogle

(16)

chè quanto s’addicamaflimea chi

non

l’haneppur veduta non chelettaognuno chefpogliatoHa dipre- venzioneIopuòconfìderare.

Ned

ioperciò

mi

diià-

rimo

, nèfaròperdefiftere dall’intraprefa faticadella dileifeconda parte;perchétroppo

mi preme,

e_»

fpronailbenpubblico, cheèftatol’unicooggetto ,

cne m'ha molloeziandionellaprima.

Dove

chil’ha Iettaavrà offervato, cheviprevidiilpericolo, a_, cheeran foggettelecedole.

Di

cuifaràfempreilpro- grelTo più fatale,fenonfiritireranno tutte fcnzac- chè ne rimangaincommercio veruna, e che veruna

mai

inavvenire vi polTa tornare.

E

perfarciò

con^

ìnfenfibiidifcapitodelBanco,e fenz’alienazione de*

j

fuoicapitalifuperioridi gran lunga,al fuo debito cheè ildecorodelPubblico, elaficurezza de'di luì effettiportofermacredenza,feppur

non

m’in- ganno)che in duefoli

modi

fipollafare: L’uno coll’erezionede* già proporti vacabili,collacuiva- cabilitàfiliberereOse allafine affattoaffattodalde-

|

bito;elavendita farebbeaffaifacile) conforme in^ I dettafeconda parte diròconqueldipiù,cheintor-

j

noa ciò

mi

parrà necelìàrio: L’altro colfarglipren- dere per l’entrante

fomma

di tuttelecedole tanto danaroa intereffe diquelcheèinCartello con

un

terzo per centodi

meno

dicioccchèrendondi frut- to i luoghidi monti.

E

adeffettochèfemprere- .

fripiùviva nel

Mondo

la

memoria

diSirto,eche '

menchè

fiapofiìbile ficontravengaalladi luidegna intenzione vifidovrebberocol refiduo,e cogli an- nui

I

ì

1

DigitizedbyGoogle

(17)

r

nuifrutticompraretantiluoghi di dettimonti

,

con continuomoltiplico ergervi

un

bancofiflb,efta- bilefoltoildi lui

nome. Venendo

quindiilcafo della relfituzionejodi tuttoilcapitale,odiparte

com-

prar vidovrebberoaltriluoghi de’medelìmimonti peraflicurareildanaroin

modo

fruttifero, eda po- terfene valerein cafo de’ bifognipremeditatidaSi- lfojpercheiLuoghifitroverebbero fubito avende- re. SefifolTepreToqualchefimiltemperamentoin cencinquant’annichefoncorfi dalladiluimorte quan- tofarebbe moltiplicato èagevoleaffaia chineavelfe curiofitàalàperfi.

O

queftoyo l’altro progettoda

me

fatto nellaprimaparte credereiperifortimotivi che addurrònellafeconda>chefi dovelfe abbraccia- re. GiacchéinCalfelloalparer

mio

nonviIlabeney eperde

tempo

.Vropterea aperìantur tbefaurì.

Levatelecedole dalcommerciovi tornerebbe fubito necelfariamenteildanaroy emoltopiufes’ab- braccialfeilfecondoprogetto:

E

perchè lanatura-, Ifellàdelcommercionecelfariamentealmenpelnecef fariolo porta:

E

perchèincallàdi qualitutticolo- ro,.incui potere fonlecedolev’èancorqualche

po

didanaro.

E

lotengpnferrato

c

ftrettoper volcrfi disfarprima diquelledifficili acambiarli, chedi quello,che non ha uopoalcuno dicambio.

Ma-, uccome

egliè

un

rimedioparticolare,epicpolo da cuiil

commercio

non puòperpienamentefiorireri-

ceverequel follievo,che veramenteglifidovrebbe, bifognerebbe ricorrere all’univerlàle, e grandeper dar*

DigitizedbyGoogle

(18)

darglielo.

Che

dipendendodallagricoltura,e dalle manifatture,potrcbbelì quella rimetterein piècon cautelate camerali preftanze,e coldarla libertà a_, chifafeminaredivenderefenza gabelle,e fenzatrat- te,o qualunquealtro

minimo

aggravio

come,

quan-

do

, edovepiùglipiacequelcheavrà raccolto,che è fuo:

E

queuecol prefiggerdueanni atuttiimercanti, che tengonodrapperie,pannine,cappelli,c gallona-

mi

foreltieridoro,e d’argento a disfàrfeneconperpe- tua penata proibizione aeffinon

meno

,cheaifarti, cdaqualunquealtro, cheIpiratoilterminelerite- neffe,emettefife inopera.

Avranno

intantoogni agiodifarle cogliftefficapitalifabbricare;eceffe- ranno quandochéfiadiquerelarlidellaIcarfezza dei denaro. Perchédirpotranno in talcafo conIfaia_.

cherepktaeftterraargento,

(y

auro.

E

glifvogliati cheannoorroreallepoche,chefabbricanodipre- fenteaflàibenenelloStato,echeveftir

non

pof- fonofenondi quellevenutedi fuori talorapeggiori delle noftre,che

&n

naulèa afentirlitantopiùfefono attempati, vifidovrebbero

accommodare

. Rimet- tendomiaquel di più,che

ho

, e per l’una,e per l’altredettonellaprimaparte,’ e farò per dire nella feconda^ Senonfiregoleranno quelle duecorde^j

,

laperfettaarmonia, cheaverdovrebbeilvallo, pe- renne,edinellimabiltelbrodiquellollrumentoan- dràTempreinpeggiore fconcerto.

E

lenonfi^ime^

terannonel lorprimiero valore intrinfecolenollre^

monete, e nelloflefib le llraniere, el’olTadiquello pre-

bigitizedbyGoogic

(19)

prczlofo,nobile,evenerando corpoa lorluogoci firimarràTempreftroppiato.

Et

argentum,

(y

au-

rum

vtrtenturinfcoriam

.

E

ciòquantoalcommerciointerno.Poichéper refternoaltre trecordefidovrebberoneceflariamente regolare;fefivorrà,chel’uno» el’altro indiflblu- bilifraloroinconnefiìone»edipendenzacamminino colladebitaarmonia:

£

fonolanavigazione delTe*

vere, dicuiavendonellaprefente operetta favellato

«bbaftanza, farebbeora fuperfluoilfavellarne colri- petere ciocchev’hodettonon avendod’aggiungervi alcuna cofadi

nuovo

: IlportodiCivitavecchiaove vieppiù fidilaterebbe, e crefeerebbe,fefi facelFej quelchehodettonellaprima parte, e dirònella.^

feconda:

Ed

ilporto d*

Ancona

,cheelTendoavan- zato adunfegno,checodagià centinaradimigliaja non farebbe moltolodevolel’abbandonarlo»e do- vrebbefi a qualfivoglia cortotirare afine.

diffi- cilefarebbeil

modo

,fefiaderiffe a quelli,chepro- porrònellafeconda, checrederei

non

fofferodifprez- zabili.Seppurl’opera fiafattacontutte lebuonere- gole,dicuinon

mi

fipermetteilparlare conpiena libertà, econinterofondamentopernonaverlave- duta.

Ne

Tentoperòdifcorrercdiverfàmente;eque- lladiverfità didifeorfofolita Tempreafàrfiperla__.

contrarietà de’genjinqualunquealtra

mi

tien fofpe- ib;e

mi

dicechenon‘prertifedeadalcuno. Tanto piùche hotoccatocon

mano

l’infuffiftenza dicioc- chéfiéiparfo connonordinariaeiàgerazionedella

c gran-

(20)

•grandezza del Lazzarettofuppoftomaggiore

degni

altro delMediterraneo) edeìrOceano.

Laonde ao

ciòvengalaveritàa

comune

notiziaecconclemifu- re^ chefcdeloìeutene fonofiateprefedidue,dalle

<]ualiillettore vedrà quantoconvengaeiler cauto) circofpetto» elento nelcredere

.

GiraquellodiPortovenerenel golfo dellaSpe- zietremila trecenquattordici palmimercantili fenza reftenfione dellefcale,ed’altropereefterioridieffo, rche ragguagliati apalmiarchitettonici

Romani

nefan-

notremila fecentoottantadue,eunquarto

.

Giraqueldi S,Jacopodi Livornomille, efet- tanta braccia Fiorentine,cheragguagliateapalmiar- chitettonici

Romani

nefannoduemila novecent’uno

.

E

giraquello

d’Ancona

duemila dugen cin- quanta palmi architettonici

Romani

.

Dimodoché

è il primo maggiore di quello di millequattrocen-*

trentaduepalmi,e un quarto:

Ed

ilfecondodi fe- cencinquant’uno

,

Crederperciò aragionefipofTonogli altri de- glialtriporti,

come

maggioridiquellinel

commer-

ciomaggiorianchequelli di fito. Parrebbemibensì

,

e

non

pofTo ora contenermidi dirlo, chefifofse_»

dovutofarrozzo, eruflicocon unafempliciffima_i cappella,che flato farebbe piu confàcevoleal fine per cuiilazzarettififanno,avrebbecoflatoafsaialr fai

meno

, edildanarofarebbe fcrvito percompiere

ilrimanente dell’opera.Dacchéeglich’efserdovea Tultimoafar vili è flatoilprimo.

Onde

credereidi non

DigitizedbyCoogle

(21)

non

fargliinciò torto nellaccoppiarlo colcòrpodi guardia del Quirinale,che muniriidovevadipali

,

e

non

di ferri, chiamandoliperciò quellafortificazio- ne,Palizzata.

E

vi fonleragioni‘per Jequalique-

fio, e quello deggionoelTerfattiintalforma.

lamagnificenzadiLuigi

XIV.

j chefe dorarfinil tettodelfuopalazzo di Verlàglies permelTo avreb- be) chevifolTermunitidilegno perlenumerolc fue guardie» feilmunirli di ferrorepugnatonon_»

avelieadognibuonufo dellevere regole, e de’ chiari principimilitari.Allecarceridunque,edaiferra- gli, enonaicorpidiguardia lònconvenevolii fer- ri..Edallefabbriche nobili, enon ailazzarettile.»

nobiltà.Checche però di ciòHa certo è.che non_»

fenza mifterioè proccuratodi talmente fcreditare lafabbricade’Zuccheri, edognialtracolafinora in- trodottavi,che tornanogli fvogliatianonpoterli fof- frire, edavolereadogni collo, e dilcapitoifore- ftieri. Segnievidentidinollrafchiavitù, chellani_, così ciechi,checilafciamo fenzaverunariflelTione guidare, doveciportal’inclinazione allecofeeflra- nee, l’avverlloneallenollre, el’altruielTempio an- chenelle migliori:

Na»

quoeundum eft ,/edquo itur

.

Dimanieracchèlìam giunti ne’ tempi odierni avedere’,evediamtuttoraprefentementetoltol’ufo, per cuifono flatiinventatiicappelli, elefcarpe^1

Eppure,

febbeneil capobagna, e s’inzuppano r pièha avuto, ed hailfuo lèguito!

fenza mille-

c 2 rio

DigitizedbyGoogle

(22)

TÌo eziandioVa dicendoqaalimerci^quii negozjt qualutiletrarrà allaHne daquelloporco?Certo che rimanendocosì,e

non

mettendovillildovuto regolamento coll’erezione di compagnie» edinte- refled

un

centinajo di migliajadiIcudi della

Came-

raperanimareinegozianti adallociarvilìconquel di piùchegliconverrebbepoc'utile vi

ù

potràfpe- rare?

E

forfènondinimildaquello, cheinuncer- to congreffo fuconuniverfale applaufo rilevato

da^

chi intendentiilìmo di

commercio

,edintrufo in_»

taleincombenzavi fevedere,cheinuncert’anno v^avevafruttato millefeudidipiùlancoraggio.

Ma

Iddioci.guardi daquelliguadagni»conrormeda_.

quellidellafiera diSinigaglia1 Perchè lìccome de- tivan annualmentequelli dallemercanzie» chevi

mandano

iforellieri,derivaronquellidalgrano,che glilleflìforellieriviportaronallorapelmantenimen- to della provincia, chenepenuriava,ene anno, e ne ebberogliuni,egli altril’equivalenteintanto danaro. Ilvoler poicheinunfubitoabbiadadive- nire

un

ampillìmo,edabbondantiffimoemporio,

e

cheinunillantecorrer videggiana gara nazionillra- niere cariched’.oro, e d’argento allabilirvilinonè dapretenderli. Polfiachèannolecofe grandidalle.»

piccoleavutofempreilJor principio, e grandilifon fatteapocoa poco.

Come

farebbequelladicui fiparla,fevifiavefielanecelfaria collanteaflìllen- za.

E

peraccertarliveramentedellaqualità orea,

0 buonajdell’opera,del lavoro,e delfitodirci di far ve-

Digltizc^by Coorte

(23)

venirean bravo»edefperto profeflbred’Olandaper cfsere coldì luiparere ficuro dìnonisbagliare.

Tanto

più chequeftifidovrebbealtresìfarvenire,confor-

me

fiè propofto) per lanavigazione delTevere.»

.

Giacché nonfifacapire,lèperò ora

non

olii ildi- fetto delfondo,elafcarfezzadell’acqua, perchè

non

fifiafabbricatofulleveftigie, ereliquiediquello di Trajano, incui la di luimagnanimità) e faviezza impiegòiprimi ingegnieridique’tempi.

E

full’iilefsc lo fériaprire)erirabbricarecoH’immenfafpeiàram- mentatanella vitad’EugenioIV.dal Platina lanon minor magnanimità, clàviezzadiMartino

V. Nato

a pofla,e datodallafuprema Provvidenzagiuftoal- lora, che ne aveva

uopo

maggiorelaChiefa,ela giuftizia. Amminiftrata daluicosìefattamentein_.

ogni fua operazione, che niun’immaginepiù dilei glifirapprefentava allavifta;eniunavoce più di quellagli fifentivaprofferircollalingua.

Ned

al- traifìruzionedar foleva dicontinuoa coloro)chej gliftavanoapprefso, ed.a chi

mandava

ne’governi, chequella delladivinaSapienza,che cihadettoa_.

tutti: Diligftejuftitiam qui judicatisterram.

Che

è laRefsa Relfiifima,cheinbocca(ha nelladi luivita riporta lofielso Platina.

E

di fatto in lei fola fola

,

febbenellanonèch’unaparola,reftringerfipofso- no gfinnumerabilidocumenti, incuianconuimate tantepenneiprudenti fcrittori, checegli andati perl’educazione de’ prencipi.

Ed

augurando ogni maggiorfelicità aldifereto,ed

umano mio

lettore

, fpero

DigitizedbyGoogle

(24)

fperononfaràperifgradircaltr’operc,rhcftoprepa- rando per dargli a leggere.

E

laprimafaràunarifpofta aldifcorfo,chelà fovra l'anzidetto

mio

teftamentopoliticocerto

mo-

derno. Novelliero, cheiononfochilìa,

mi

curo di faperlonel

num.

22. difuenovelle. Faroglive- dere,che nonl’haletto, eche ciecamentefièfi-

datodicioccheglihafcrittoehi glien’ha data no- tizia, che nonl’ha certamentecolla dovutariflef- fioneconfiderato. Poichétrattandovifi d’aflfari rile- vanti, ch’eflferdovevanol’unicooggettodelladilui confiderazionefivolgeapugnere, e sferzarelaco- ftruzione, ela favella. PregoperciòilSignor

No-

velliere a dire nelle

nuove

fueNovelle

dove

precifa-

mente

*e per l’una, e perl’altradifettiycheiopoi gliproverò, chev’èquella veracoftruzzione, che videeelfere, aluiperò feonofeiuta,perche neppur quella riflelfivamente confiderò,echenulla contie- ne, checontrariofiaalleregole dellaCrulca. Seb- beniletterati,cheonatifono,

od

allevati in

Ro- ma

pretendonodiparlare, e di foriverealiaibenej

,

e dinonvolervieflerfoggetti.

Ma

ficcomequello foglio

mi

fuultimamente comunicato daamicoco-

.

glialtri-allarinfufa

mi

convenneper ritrovarlo ,per- chéegli fen’era dimenticato,didareunafeorfaquan- tunqueallasfoggita,ancoraaquelli,evi feciqual- cheolfervazione,checolle

nuove

chevi

Ho

facen- do, echeforòinognifogliocheforaper dar fuori, glicomunicherònellamentovatarifpolla

non

peral- tro

DigitizedbyGoogl

(25)

tromotivoj cheoper darlume, opereflere illu- minato.

Ed

eflendomi frattantocontenuto dentroi limitideinilibataletteraria civiltà,e modellia

mi

ri-

metteròpofciainteramente per miaregolaal favio configlio>e fpallìonato giudizio de’ venerabiliy ed illufirifoggetti, che quiandegno luogo fra tanti altridegnieftranei nell’infigneRepublicadellelette- re,chicneéif tribunalcompetente

.

JM-

DIgitizedbyGoogic

(26)

1

IMPRIMÀTUR,

Sividcbitur RevercndifliraoP.Mag.Sacri Pai.Apoftolici.

Pbtììppui ArcbiepijcopusTbeodojtc Ytccfgerem

.

P

Er commlflioncdel Reverendiflimo Padre LuigiNi>

colòRidollìMacftrodelSagro Palazzohoriveduta-^

con /bramo piacerelaprefenteOperaintitolata:

U

Tevere navigato,enavigabile;compoftadalSignorAbateLeone Pa/coli;cpoichéineflfanienteG contiene controi

Dogmi

della TantaFede,nècontroleregolede’buoni coftumi; anzi nonfblodimoGrail/bramo vantaggio,che nepuòri- trarre tutto loStatoEccleGaGico,

ma

ancorafarifplen- derelararaerudizione dell’Autoregià celebre pre/Tola Republica Letteraria pertante altreOperedaelfodate allaluce,lagiudico degnadipubblicarGalleGamp&_«.

Dalla Cafadi S.SilveGrodiMonteCavalloa dì25.Mar- zo 1740.

. D.GaetanoMariaMorati C. R- Confultor dellaSae.Gong,de'Riti

.

IMPRIMATUR.

Fr.AloyGusNicolaus RidolGSac. Pai.Ap. Mag.Ord.Prxd.

PROE-

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(27)

I

P R O E M I Or

AfieilTeverein trefontanedìvìfo,ebe ivivenefichiamano da

F

alteranomonte delCafenttnonellamacchiadelleBalze podefieriadiVergherete,ediocefi di Sarfina:§luellafiottola giurifidizion delgranduca:^efiadelpapa:Vunoy e l'altra alle radicidelPApenninofitua- ta.

£

per brevetrattodifiunitocon agi~

ley e limpido piicamminandolagìugneadunirfiydoveper altronontantobreveacamminaragilmentefieguitandofiot^

terrafinaficonde.Indiperunbuon quartodimìgliocosìna~

ficofiovagando torna aJarfivederepitivigorofio, edardito.

Bagnaalcuni pìccoliluoghi dì pocbìjfimonomefinché corren- dopiùampioyefia^ofiopelterritorio di Pievefiantofiefano, e diBorgofianfiepolcroficende inqueldiCittàdicafiello

.

Pajfadaquefio nelPeruginoydovedavarie molt'acqueyed inparticolaredaquelle delCbiagìo notabilmenteingrojfato fenderapidoilcorfioperloTodìno,ed Orvietano.§ìtàndi accogliendononlungidaBafibilaPagliayeda OrtelaNe- rayedividendodal Patrimoniol'Umbriaye laSabinaviene incontrato prejfo Pontefialaro dalTeverone.

E

torbidoy egon-

filoentrandoin

Roma

vatrailPatrimonio,edilLaziodopoil continuogiro,eraggiroora deftray or afinifira dìben quat- trocentomigliacol riccotributo d'ottanta,epiùfiumiinj dueramidìvifiocoll'unoaPorto,colPaltro a Ofiiaamorir nelTirreno. §lt^ftodunque,che è fiatoilfignoredi tutti ifiumidelMondoperejfierfivedutopiùvolte carico delleptù nobiliy ericchefipoglie,che riportarono dalle di luifioggio- gatenazioni gl'tllufiriyeprodicapitani della repubblicay e deirimperoRomanofièdi tuttigli altri realiilpiùvile, e negletto; Luichetantey e tante fiateìpoetipiùinfitgni

A

an

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(28)

a

IL TEVERE

anrammentato;Diluì,dì cui pregiatififonofavella- re gli fioricipiù rinomati:

Ed

alui,dicui altripiùegre- gi[crii tori (fognigenerehannotrattatononv'èquofioggi- maipiùalcuno, chevolgalo/guardo.Edabbandonata—»

affattodatuttilafuperìore antica^etanto profittevole^e veceffariafua navigazione,cheaOrtefoto cominciaparfa- volaildire,chefia fiatopiùfunavigabile,echimerache fipoffanavigare.Ioperciò^.febbenfappia.^chefarò' da alcunipervarj motividalorononmenchedameaffai cono- fciuti., pocogradito voglio perchèpreferifcoatuttiquel delben pubblico,arrìfchtarmi aprovared'effere ifioria ve- riffimafuna,epropofizione incontrafiabìlifilmafalera.

AfTcrifceDionlfioAlicarnafTeodifcorrendodel bene- fiziorecatoa

Roma

delporto fabbricatoinOfliadaAnco Marzio,cheilTcvcrc-cra navigabileconpiccolebarche findafilafeaturigine.Edecconeleparole prcci/è,chea car.1

8

}. i/r/Ub, dìfuafioria impreffaa Lippafileggo- no:Alioqui ufqueadfontei fiuvialibusfcaphismediocri*

bui perviui

.

£

ciòvicoconfermato dall’approvazionedel Cluverionel cap.x.dellìb. a.difuaItaliaantica,ovedal GrecoalLatinoletraduce,clegioia cosi;Nempeab Ur*

headfonteismediocriumfcapharum^ abeademveroUrbe adOJiiummagnar

um

navtumeratcapax

.

Ma

checchédi CIÒilacerto è,che pocopiù giùfenzadubbio alcunofi

navigava.

E

Plinioilgiovanenella lettera 6. dellib.j., cheeglifcrivead Apollinare ragguagliandolominutamen- tedelclima,del (Ito, delle delizie,ecomodidclTame- na,e bella (ua villa,che aveva inTofeana, dove (uven- teandarfolcva ccl attefiadicendo:MediotillesicioèilTe- vere,agroi fecatnaviumpatìeniomnefque frugetdevehit ad Urbem.Solo però neU’Autunno,Inverno,ePrimavera byene dumtaxat,éfvere:afiatefubmiititur,ìmmenfi- quefiuminìiareneialveo deferiinomea,autumnorefumiti

DigitizedbyGl jlc.

(29)

navigatole navigabile.

3 OrdìqucftavillancalTcgna ilCfoprccironella lettera p.

dellib.4. egliftcflbdicendo: Oppidumtftprtcdtìtmjìr'n vìcimm nomenTiferni Tiberini.ChevuoleilCluverioeoa altriautori oel cap* dellib. i.dellamentovataTua Italia antica, fiailBorgofan/èpoicroScrivendo:ìtaqueillìtrraf- fe minime videntur,quieawinterpretatifunt oppidum-^

nuncepifcopaìevulgarìappellatione Borgofanfepolcro.

E

lècondoloro«efecondolatradizionecheiviancor corre elTerdovrebbe aCoipaja piccolovillaggiodi pochiffi-

me

calèfituatolìirunacollinavaga, edamenaverlò meZTOgiorno,dillanteun migliodalBorgofanfepolcrot

mezzodalTeverefc lètteda Cittàdicamello. IIBo*- drando però appoggiatoall’autorità d’altri/crittoripre- tendeche da Cittàdicamello«enon oc dubita puntod’af- fcrmarlofraocaoicnte nella fua geografia;TifernumTihe»

rinum,dice egli)eognomine urbiVmbrite inItaliaElmio^

Cfaliisnunc di cafiello:

£

vifiaccordano anchegl*

interpreti nella vita di Pliniomedefiroo,edaltrigeografi antichi, emoderni,iecui cartellarapate,eiatradi- dizione collocanolavillatra

5

.Giuflino,e leCapanne;^

territorio diCittàdicafiello.Luogopureameno,eva- gotrailTevere,odimonti,incuiio,confiderataan- cheladcfcrizionc,che nefaPlinio,e lo flatoprefèntc crederciper quelche

ne parve ancorquandovi palTai, dipoterpendere,edire, chequiviveramentefolTela^

villa.ConformepreflbCivitalavinia laLaurentinaaltra lùa villadilHntamente daluideferittanelì'epìft.17.del Uh.2. Giacchégiudailpareredegeografi piùficivri tra Lfivinium,eLaurent

um

nonv’eragrand^anza.Sebben non mancanoaltri,chelocontradano-Siaperòcomefi vogliaccertilTìmo, chequella frailBorgofanfepolcro, e Cittàdicadclloera fituata,echeiviilTeverefinavi- gava.Dunqueaquedaichiara, indubitata,-epuntuale autorità di tale infigne,c veridico fcrittorc,cheparla di

A

2 fatto

(30)

4 1

L T E V E R E

fatto proprio,cheopporre potràchi queftanavigazione prefùmedicontraffare? Opponga nondimenopurealle- gramentequantofa,evuole,chea

me

baff afolo,eh*

ellacominciafTcaPontenuovodiftanteda Perugia quattro miglia,emezzo,dovepropongo,chedeggia comincia- re,edoveilTevereèconfìderabilmenteaccrefeiutoda acquemaggioridiquelle,cheprefTo dettavillaraccrefeo- no.

E

cheivifofTenavigabileèfìcurilllmo.Pofciachè chiaramentefideducedallìb. 5. della geografìa diStrabo- wf,cherammentandoilTopinoaffermach’eraeglipur navigabile,echeipopoliaggiacentitrafportavanoda eflblegrafee loro nelTevere:

Tum

Carfoli

,

^

Mevania,

quamallaitTineas,qui(jt*ìpfeparvi:navigeris colleBo:

ex agrofruBu:devebit in Tiberini

.

Or

queffesboccatepel ChiagionelTeverenonlungidaPontenuovodovevanfen- za dubiopafTare a

Roma

,enonfermarfì nel territorioPe- rugino abbondantiflìmodelle proprie,(ìccomefi)ntutti gli altriperdovepoicorre,chenonannoperciòuopoverun delleloro.

E

fideduce chiaramente ancora dallib. 4. del- la Jloria diTitolhioacar.65.imprefTadaAldo,ovedif- correndodellemifèrie delcontagio, e carelli adiRoma.»

flagelli,ecaffighi,che Iddiononmandaqualimaidifu- nitidice:Defuncìacivitateplurimorummorbi: per paucìt funerìbu:pejlilentemannuminopiafrugamneglediocult»

agrorum^ut plerumqueJit excepit

M.

Papirio^C>Nautio RutilioconfuUbu:.

^am

fame:quampejlilentìa trijlior erat:Nidimìfji: circaomne: populo:legati:,qui Etruf- cum mare,quique Tìberimaccoluntadfrumentummercan- .dum annone:foK£tfubventum.

E

quello fbccorfbfua

Roma-

niportatodalTevereraccogliendoli ciòaffaichiarodalle parole chefeguono:Maximo:commeatu:

fummo

y£tru- riteftudio Tiberit devexit

.

d’altronde tantagran quan- titàalmeno perlamaggiorpartevenirpotea,chedalle valle,cfertililateralipianuredelTeverenel territorio Peru-

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(31)

NAVIGATO^ E NAVIGABILE.

5 Perugino.TantopiùcheilmedefimoLivioacar.268.

dellìb.28.racconta, che Scipione neljjrovvederelagroP- faarmata navale, cheallenivaper paflare in Affricaebbe gran copiadigrano,e d’abetida'PeruginiChiullni,e Rufèllani, popoli d’unacittà diflruttaadue migliada^

GrofTctonelle

maremme

diSiena:Verufinì,Clujtuì,Ku~

fellaniabieteminfabricandas naves, frumenti

magnum

nurnerum.Seppureilfiodrandoconaltri citatidaluinel- lageografianonfifiaingannato.Perchè colCluverio crederei,ch’ellafofleprefibCorncto,*oveabitavanoque-

llipopoli; ed oveerano! bagniRufcllani,di cuilene vedono ancorlevelligie,econtalnomefichiamano.Se- gnoevidentecheiRomaniebberogli altrianzidetti vive- riancoraingranpartealmenoda’Perugini

,quantunque erprefiamentenon nominati.

Ma

fcnz’alcundubbiocom- prefitraque’Tolcanipopoli,cheTtberimacceluntificcome laparolaomnesonninamentecelicomprende,perchèniu7 non’efclude.

E

qucftipurelidovettero averepelTevere percirerclallradamendifpendiola, e piùfpedita.

Come

pelTevere ebbero pureilgranonell'altraantecedenteca- refiia riferitadalloftelToLivioa car. 25. dellib.2.Poiché non avendolo potuto averedilotto a

Roma,

locercaron di Ibpra,eloriceveronpelTeveredallaTofeana. Ex EtrufeUfrumentumLiberi venit.

E

per lo(Icfibriftefib LivioafTerilceacar.21J.dellib.25.cheloriceverono per,lbccorrerlaroccadiTaranto:RomanhinterimJìcut aliar

um

rerumardi Tarentin

£

,prajidìiquequodibiobfi~^

dereturcuraejfeC.ServiliuslegatuiexauSloritatepatrum P. CorneliopretoreinEtruriamadfrumentum coemendum mijfuscumaliquotnavibusonujlisinportumTarentinum interbofliumcufodias pervenit

.

Ma

oltreilgrano v’avevano ancorailmiglio, edil

farro,conformeilfuddettoAlicarnafTcoacar.^27.del lib.7.ceneaflìcuradicendo:Ccetcrum quimijjìfuerunt in

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(32)

c

IL TEVERE

hiEtrurìam

mJUum

, far abejusreghnìtpopuììscoem- ptum navibmfccùndoflutnine inUrbemcomportarunt

.

E

Strabenenelnominatolib.5*afleri/ccjche pur v’avevano gran quantitàdi pefee,ed’uccellame chedai laghi diBoi- fena)diChiufi,e delTralimeoole1]trafìnettevano:

Ad

ubertatemfoliconducuntedamìaeutmagni, aemulti^ quippc

^

navigantari ”>ultum pifeium^ocpalujìrium avìumprodacunt^tumtyfi^papiri^

&

paniculalucerna^

riacopiaflaminibui

Romam

devebìtur,quoilaeusifliht ,

Tiberim emìttunt. TaliseliCiminuilaeusapudVolfinios, aliasapud Clufium,

^

proxinse

Romam

,acaarr«

Sabatus longijpmcautemreactus,

^

jamAretio propin- quiorTraflmenas

.

£

daquello perduefole ftradcaver lo potevano, odallapartediCadiglione imbarcatoloin_.

Chiana, cdaquella nellaPaglia,cpoi nelTevere, o dalla parteoppodadi S.FelizianonelPerugino contado perterra finoallediluifponde,chefarebbe (latalapia corta, cfpcdita,cquella,ch’iocredocertochefolTela più frequentata,chel’altra.Tantopiù(c laChiana,e la Paglia nonfolTeroalloradatenavigabili,cheobbligati avrebberoivetturali aviaggioaffaipiùlungo,edincon- icguenza più difpendiolb per terra»

Lo

chetrattandoli dì pefee,e divolatili,chepredoinfrollilconopareaffai lontanodal credibile. Quindi s’avvalora, eziandio fem- prepiùlacertezzadi quellanavigazionedalla relazione', cheilgiàrammentatoLiviofaa car.72.dellib.5. di quell’invernatache perlogelol’impedì:Infignis annttt h/emegelida, nivofafuit,adeoutvia claufeTiberisin- navìgabìlisfuerit.Orilgeloelfernon poteva,chedove ilTevere èpiùpovero d’acque, chevale a direprima che arricchitofiadaquelle dellaPaglia,e dellaNera,ove per lagran loro copia,e rapiditàdicorlbnon puògelarli.

Dunquefigelòdaquelloin fu,ediviellarimafèincaglia- ta.CalTIodoropoi nellaleti.17. dellib.5.cilevaafifatto affat-

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(33)

NÀVIGATOi E NAVIGABILE.

7 aifattiftlmoogniminim’ombradidubbio,checenepotefTe rimanerecollaproibizionefattadal reTeodoricodinon.»

doverfipiùfarnelTeverepalizzate,efiepidaprender pe- fee,e di disfarelefattecomeimpeditivedeliadi luinavi- gazione:

Ne

quii tufluinìnibusnavìgerhdiverjtsterrìtorih meantìbus,tdejl inMincio,Olio,Anfore, Arno,Ttberi audeatjìuminumaheotpifiondifludioturpijpma[epeconclu- dere, qu<efuniprxfumptaprotinuiauferantur^pateat amnìtinnaviumcurfu:.

E

nella 20.acar.8o. In T/beri-,

dfArnofluminibas comperima: quofdam fepibui curfumflu- tniniiquantum adnavigandi curfumpertinet incìdijfe&c.

E

foggiugne:fedinviolatialveitroButnaviumrelinqua- turexcurfìbui.

Or

ficcomequelle palizzate,e lìcpifar nonpotevano,chedove TacquedelTeverefonmagre, elottiliconformequelle del territorioPerugino,eTodi- no,ovefanno anche prelèntemente,edaquelliingiù nonvivedono

,perche,fé vififacelTerolàrcbbcrofubito disfatte dalla rapidità dellacorrente ne vieneinnecelTaria conlèguenza,cheindettidueterritorjIblifolTero,e_»

non altrove,ccheivine impedilTerolanavigazione.

E

chequellavififacelTeancordi fiatefideduce d^ ciocchéil

mentovato Livio difeorrendodclTalTcdio diCapuariferi- Ice0car,21$.dellib.25*PrumcntumquodM.^uniuipra- torex Etruria coemerat abOftiaconveblumefl^utexerci- tutperbiememcopiaejfet

.

Tantochéfattaprovvifione, chefervirdoveadìmantenimentonelvernofutrafportata d'efiate.Piùchiaramente peròfideduce daquelche diceil

IbvraddettoAlicarnalTcoacar.183. dellib.3.favellando delTevere:Ncqueper paludes,ac voraginescberraniab- fumitur priufquamad mareperveniat,fed perpetuo navibus ejìmeabilii.Ondeciocché ha detto pocanzìPlinioilgio- vane, che ilTevcrefinavigavalotod’autunno,d’invcr-t no,e diprimavera intenderfideve più giù,epiùfudi Tua villa,dove Tacque non eran ancora ballevolmcnteac- cre-

(34)

8

IL TEVERE

crefciutcdaaltre.

E

non aPontcnuovo,oveingrofTatc fono da molte, conformehopocanzì accennato, econ- formediròdKfufamcnteinluogopiùproprio.Provata»*

contante autorità,quanteibnlegià riportatead evidenza lanavigazionereftaoraa iaperfiil

modo

precifb,concuifi faceife.Nedaltriavendo trovatotragliicrittoriantichi, emoderni, che nediaqualchelume,chePlinioilvecchio daluiiblomicontenteròditrarlo, edovràcontentarli di averloillettorepernon rimanerneaffattoaU’ofcuro.Dice dunqueacar. 39. dellib.3. di fua fioria imprefiainLione:

TiberisanieaTtbrit appellatut^c.tcnuisprimo,necnì/t pìfcimicorrìvatuì emijjufque navigabUh^

peud

Tinca

&

Clanii influente: ineumnovennorumitaconceptudierum fl

non adjuventitnbres.Dal che duemodidinavigarfidedu- cono:Ilprimo con rattenuteregolate da* fofiegniami- fura delbifogno;pifeinit corrivatu:emijfufquexIIfecon- doconcolte,e ricettidinovegiorni ne’tempiafeiutti;

Hovennorumitaconceptudierumfl non adjuvent imbrei.

Tantochéquefiopare bendiverfò dalprimo,febbendaal- cunififiaprefo perlofiefib,

E

credofèrviflcperglialtri fiumi,etorrenti,chesboccavanoin efib:flcutiTinca^ Ciani: influente: ineum, peringrofiareleloroacque, elefijcdopocchè per novegiornil’avevanoraunate,e rac- colte permancanzadipiogge

.

E

quiprimadi pafTare allafeconda partedimioaflun- tomicadeaffaiinacconcio,dacchéhopocanzidi belnuo- vonominatalaChiana,ildifeorrerenonmendilei,che deltantoamplificato groffomuro,ovveromurode’Ro- mani,chediponteleferve.Locheobbligandomia par- lareeziandiodellecaufèdell’innondazioni delTeveremi ricondurràinfènfibilmente, edaffaia propoli to, econfe- riràmoltoalleprovedellafeconda partedel prefatomio affunto.LaChiana dunque,cioè quella,che hailfuo principiononlungiperunaparteda Cittàdellapieve,c per

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Coo^k

(35)

NAVIGATO^ E NAVIGABILE.

9 perl’altraoppofta daChiufialBaflion della volta giallo in quelluogo, cheilRegolatorechiama,che èun_.

calino fatto fabbricare del t7o5.dallaS.M.diClemen- teXI.coiralfillenza,cdilegno dell’architettoBordoni confue cateratte, ofaracinefeheperdare,e torreTac- que, che dalTinondazionidellaTrcfafeendevano adin- grolfarelefue.OracosiilBallione,comeilRegolatore fonfuperflui.GiacchélaTrelàeflendoHataincanalata.^

peraccrefeer l’acquaaJTaltraChiana, che corre perlo StatodiSiena,cd’Arezzoaffattofeparata dallanollri^

non puòpiùalmencomeprima innondare.

A

mezzoquah

ildileicorfo,fitrova Tanzidettomuro,cheinverun.>

modo

certamente mollra nèlagrandiofità dellavoro,nè l’elàgeratamagnificenzadegli antichi,o moderni

Roma-

ni.PoichéIcnz'alcunincomodo,econnonmoltafpelà_>

fifarebbepotutofarenondaqualfivogliapiccolSovrano, cdaqualfifiaparca repubblica,

ma

da qualchecomuni- tà del noftroStato. Quello,o perdirmeglioinquello luogo, oveelTerdovevaaltromuro, portoiofermacre- denza chelèrvilCsa’Romanidiritegnoaquell’acque,o perufo dellemedefime,odelTevere perigiàdettimo- tivifecondoilbifognodellaloronavigazione.

d’al- trocertamenteellcrpoteva; perchèilvanomodernoti- more,che daeffepoflafommergerfi

Roma

anche d’ago- fto, ieperifventura eglimaifirompelTenon mifilafcia.»

crederecheIjiaventar poteflel’accortointendimento,e l’intrepidocuoredegl’antichiRomani

.Quando manda- ron piùvoltene*montidelieprovincievicinea ritrovar rulcelliefontane,equalunquealtrafcaturigined'acque percondurleinquelle delTevere..£quandoordinarono perloftelToeffettoaCurione,cheviconducelTeleCu- liliane,cdaCicerone lefettefpandentiIccondochèaN

teffaCornelioMejernella,letteraaiCardinali Azxelìni,e Colonnainprincipio dell'Arte di reftituire aRomala itala-

B Jciata

(36)

(

20 .

IL TEVERE

fcìata navigazionedelTevere

.

Ondel’accorto,ed adulo Tiberio, chenullafacevamai,o diceva fcnza fecondo finechifiqual neaveflfeallorché fecedaArunzio,eda_>

Atejo proporreinSenatodi divertir quelle dellaChiana col pretefto dirimediareall’innondazioni.Certoèche_j terminòcolparerdiTifone; quinìbìlmutandumcenfue-^

rati SiccomealTerifccTacitopcrfpicaciflìmointerprete della diluimente,-e forfèinventorediparte di fuemadì-

mc

in fine deli.Ub.degl'annali.Doveprima detto avca:

§luin ìpfiumliberimnelleprorfu:aetolìs fluvììsorbatuui_»

minoregloria fiuere ch’eraancorlagloria,laricchez- za,e loIplendoredi

Roma

.

E

certofiè,cheperprova infallibileche Tiberio nonavefieintenzionedi divertirle, echecercalTed’arricchirne d’altremaggioriilTeverenon folonon volle, chelèrrafTe lacavafattanelVelino da

M.

Curione,

ma

venefecefare un’altra,chefichiamava Tiberiana, giudailrapporto d’Antoniodegli Effetti nel difeorfo dellanavigazionedelTevere.SebbenedelVeli- no,edellaNeracheviportano acqueaffaipiùcopiofefi

poteva,efipotrebbepiùaffai,chediquelle dellaChia- na,temere neH’innondazIoni

E

difattonello deffoSe- natodifeor/èroipadri di divertireeffepure, conformeil

medefimoTacitoin finedelmentovatolibroprimo con- temporaneamenterifèrifee,efuronparimenteaffolute dalriferitoparerdìFifone.

' ; Iopoiche ncli’autunnodeli7jS.mi fermai qualche giornoinValdichiana,comefermatomicifonononpoco acacciaancheindiverfitempialtre volte offervai,che.

>

lepienenon fonocosì violente,e groffe,chepoffandare aglianimide’timidi alcun timore.

£

ben conobbi,che chiunque ne ha:trepìdattimore^ ubinonejltimor^

E

cre- deràtalora ch’ellafiaqualchegroffiffimofiume,quandoin altritempi,emaffimenelladate tedain piùd’un luogo*il

Tuoletto inaridito, e afciuito.Echilocredeva,eche

me

Digitizedby Coo^^Ie

(37)

NAVIGATO^ E NAVIGABILE. n

me

nc parlava neppur fapeva per qualvia ellaycheper AeiTanon ha comunicazione alcunacolTevere poteadargli diciò atemere. Sarà pertantonccelTario,ch’egli non.»

meno«chequalunquealtronon informatoSappiaych’el- lasboccanelpiano d’OrvictogiuAo dirimpettoallaroc- ca prelToilPontedell’adunata nellaPaglia.

£

quellado- poilcorfodiben quattro miglianonlungida Corbara en- tra nelTevere.

Ed

èsirapida,cgroflTaneirelcrefcenzcj

che ha piùvolte rottiipontidì pietrabenforti,chenel mentovato pianovedono.

Un

de’ qualiche anticamente

chiamavaCalfioperelTcrc fullaviaCaflìa fu fatto rifab- bricareda GiulioIII.colnomediGiulio, che tornò poi aromperli, ed è prclcntcmente ancor rotto; Altroanti- chiffimo,di cuiperelTcrvi reftate fbloalcunevcftigie fen- za verunamaggiornotizia ritieneillèmplice,cnudono-

me

diColonnacce;

E

l’altro giàmentovato dell’Adunata èflato rifabbricato del1734. E’ ben peròveror,che inque- llolaviolenza è piùgrande perclTcrgià l’unione feguita

.

Xaddovcquel dilegnoaffaidebole, chefullaChiana non lungi dallosboccofudel1715.rifatto,bcnclièprima per maggiordebolezzaliaflatoaltrevolterovinato,ancor refille.Segnoevidentedellacorrente maggioredell’una,

eminoredell’altra.

£

nonteme puntodi quella, eli paventa fortementediquella! Eppure,alcredermioera, c farebbepiù agevole,emendifpendiolb,letemerdo- velfe,ilderivar tutteTacque,ch’entranoinquella verfo Torralfina,cdAquapendente,eparteancordellerue_>

,

e sboccarlepelrio diS.LorenzonellagodiBollèna,e perlaMartanelmare.

Ma

diniunadelledue temer deve

Roma.

Qualora nontemedellaNeraingrolfatadalVeli- no,e delTeverone,checonaffaimaggior mole,epiù flrettafollad’altrifiumisboccan nelTevere,

E

molto menotemer dee ora,chein progreffo di cosìlungotempo hafattelaChianadellemutazioni,per cui fonmolto ab-

Ba baffate

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(38)

12

IL TEVERE

baffateledileiacque particolarmente permancanzadi quelle dellaTrcià)conformehodetto pocanzi. Equant’

altre a noinon notecperantichità, cperdifetto di

memo-

rienefaran icguitc?Certofiè,chefcTiberioaveffeve- ramente voluto permettereiltaglio dellamedefima perif- boccarla, comeallorafipretendevainArno, laftrada_, piùfacilefarebbe fiata quella dell’altraChiana,che sboc- ca nello ftefs’Arno.

E

diquellanon nefuperombradif- corfbinSenato,doveiFiorentini oratori,ch’efferdove- vanoaffaipratici diquellevallidiflinteoracolnomedifu- periore, edinferiore,comediflintifono ancheiduefiu-

miparlaronoinnumerofingolarc;

Ne

Clanìtfolito alveo demotusin

amnem Arnum

tramferretur:

E

Tacito, che neriporta in finedeH’anzidettolibroprimoilfuccintonon avea certamentealcunuopod'andareafcuola digeogra- fia.

Lo

chetornoadire chenonfenzaqualche probahil fondamentomifacredere,cheIo flatomodernodiquelli fiumi affattooratra lor fègregati,fiadiverfb dall'antico

.

Lafeino dunqueornaiipufillanimiilfognatotimordeU’in- nondazioni,allequalipretendono, che foggiacerpoffa_.

Roma

per cagiondellaChiana, enonlafaccino read’un delitto, di cui ellaèinnocente.Giacchéinluogo più propriofarò vederedondederivatefieno,ed'onde.^

poffanoderivareT Lafeinodunque pure, c ceffinoo diripetere ciòper ignoranzagl’inefperti,odidarload intendereaquellipermalizia gl’impoflori,oque’che peccano perl’una,eperl’altra.

£

diallelifinalmenteli- bero corfbfènzapunto impedirlo conevidentiffimodanno della vallefbmmerfa per lungotratto dalle fueacque,e_»

conclbrbitantedifpendiodellaCamera,che hafpefèfom-

mc

immenfefinora,c più diciocchévalela fleffavalle__»

fenza verunprofitto,c forfèconmaggiorpregiudiziode’

poffidenti.Imperocchénon potràfarmaggiormale__», quandocorrerà liberamente che fannogl’altrifiuminell’

ufei-

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