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L A NEGAZIONE AL SUFFRAGIO FEMMINILE E LA DELUSIONE

SUFFRAGIO FEMMINILE , N ÜZI C ANZHENG T ONGMENGHUI 女子参政同盟会

2.4 L A NEGAZIONE AL SUFFRAGIO FEMMINILE E LA DELUSIONE

Il 20 ottobre, la direzione generale del Nüzi Canzheng Tongmenghui venne stabilita a Pechino. Wu Hanjie 吴汉杰, la moglie del vicepresidente Li Yuanhong 黎元洪 (1864- 1928) venne eletta primo ministro onorario, mentre Tang Qunying primo ministro responsabile. nel suo discorso all’incontro, Tang Qunying sottolineò che sia uomini che donne sono cittadini e che dal momento che hanno accettato i doveri di appartenenza alla nazione, dovrebbero anche godere dei diritti che conseguono a tale appartenenza. Tang Qunying ammise francamente che il livello di competenze politiche delle donne non erano sufficienti e che per il momento non era in grado di poter contestare il diritto di elezione, ma in ogni caso la questione del diritto di voto non poteva essere taciuta. Invitò le donne a organizzare dei gruppi, persistere fino alla fine, scrivere al senato chiedendo il suffragio. Nella sua proiezione non era possibile lottare una, due, tre, quattro volte senza raggiungere l’obiettivo. Era evidente che l’obiettivo imminente per le donne era proprio il diritto di voto.

Dopo che il senato ricevette la petizione delle donne, la spedì alla commissione per una revisione e poi all’assemblea generale per discuterne. Il 6 novembre, il Parlamento votò per il suffragio femminile. In primo luogo, Wang Xinru 王鑫润 espose la questione per conto della commissione per le petizioni. Lui credeva che riguardasse un problema di estrema importanza e che bisognava chiedere un referendum all’assemblea generale. Dopo di ciò più di dieci membri del parlamento espressero la loro opposizione e iniziò tra le due parti un acceso dibattito. Alla fine, il presidente del corpo legislativo annunciò una votazione per decidere se il caso dovesse essere ancora discusso, ma solo sei

persone votarono a favore, il che fu assolutamente un numero esiguo confrontato ai sessantasei membri presenti all’assemblea. 148

Le petizioni e le dimostrazioni vennero vanificate e, nonostante le minacce verbali e gli episodi di violenza da parte delle suffragette, i diritti politici delle donne non vennero presi in considerazione. La sconfitta deluse l’ambizione delle suffragette. Loro avevano creduto che in seguito della loro partecipazione alla rivoluzione il Paese sarebbe diventato più libero ed equo. L’indifferenza alle loro richieste vanificò tutti i loro sforzi.149

La petizione venne rifiutata per l’ennesima volta il che spinse delle donne all’indignazione. Le donne denunciarono i membri del senato definendoli malfattori della Repubblica cinese e parassiti del mondo femminile. Il 9 dicembre, Tang Qunying, e le altre donne raggiunsero il senato e chiesero a di parlare con Wu Jinglian 吴景濂, presidente del corpo legislativo, il quale molto riluttante decise di parlare con loro, ma presto interruppe il loro incontro. Le donne si infuriarono e rimproverarono duramente i membri del parlamento che si erano opposti alla partecipazione politica femminile. Li criticarono per la loro ingratitudine nei confronti delle donne, la cui presenza era stata essenziale non solo per la loro nascita, ma anche perché durante la rivoluzione li avevano affiancati valorosamente. Avevano condotto azioni di spionaggio, organizzato squadre di munizioni e esplosivi, e provato ogni tipo di pericolo, sacrificando le loro vite. La frustrazione principale riguardava il fatto che non riuscivano ad accettare che nonostante la rivoluzione avesse funzionato, le donne erano state lasciate indietro. Dal momento che il presidente Yuan Shikai non approvava il diritto di partecipazione politica femminile decisero di non riconoscerlo loro presidente.

Dopo il fallimento dei movimenti per il suffragio femminile, le attività femminili ebbero un arresto graduale, ma c’era ancora molta strada da percorrere. Il 13 novembre del 1913, il ministro degli affari interni del governo di Yuan Shikai con l’accusa di non avere permessi legittimi, ordinò formalmente l’eliminazione delle organizzazioni politiche femminili. L’1 maggio del 1914 Yuan Shikai promulgò la Costituzione ufficiale della Repubblica Cinese, che riportava:

148 Cfr. Dang Dexin 党德信, “Minguo chunian zhongguo nüzi canzheng yundong jishi” 民国初年中国女

子参政运动记事, in Zhonghua Ernü 中华儿女, op. cit., pp. 92 – 93.

149 Cfr. Ling-Ling L. Shih., Inventing New Womanhood in China/Taiwan: A Historical Anthropology of

“I cittadini della Repubblica di Cina sono uguali senza alcuna distinzione di razza, classe o religione”.

“中华民国人民,无种族、阶级、宗教之区别,法律上均为平等”.

Sostanzialmente l’enunciazione della Costituzione era rimasta uguale a quella provvisoria e rimaneva ancora molto vaga sulla questione di genere. Da questo momento in poi, Tang Qunying e altre donne, si focalizzarono sulle attività di promozione delle scuole femminile e gestirono i giornali femminili, mentre la lotta per la parità dei diritti continuò ad essere sempre più silenziosa. Alcune assemblee provinciali iniziarono ad avere membri donne e, durante il periodo della guerra anti- giapponese, le tre sessioni delle conferenze politiche nazionali organizzate sotto la situazione di cooperazione tra il Guomindang e il Partito Comunista avevano più dieci membri donna. Questo fu determinato dall’attiva partecipazione delle donne intellettuali alla rivoluzione antimperialista e anti feudale, accompagnata inoltre da una necessità di evoluzione storica.150

Anche se il movimentò femminista fallì, non sparì come tendenza ideologica e i semi della liberazione femminile iniziarono a germogliare silenziosamente. L’ideologia marxista e leninista con la loro energia riuscirono a spazzare via l’oscurità accumulata per migliaia di anni nei cuori delle donne. Si fece strada l’idea che il destino delle donne non era già segnato e che per cambiarlo bisognava eliminare le vecchie convinzioni. Studentesse, insegnanti e cittadine andarono nelle strade per supportare il movimento del 4 maggio, bandirono i prodotti giapponesi, aiutarono la spedizione al nord e a combattere l’ondata antimperialista e antifeudale. 151

Nonostante Lin Zongsu morì poco prima che il diritto di voto venisse approvato, lei e Tang Qunying possono essere considerate le donne più radicali della rivoluzione femminile. I loro pensieri furono radicali e le loro azioni furono determinate. Osarono

150 Cfr. Dang Dexin 党德信, “Minguo chunian zhongguo nüzi canzheng yundong jishi” 民国初年中国女

子参政运动记事, in Zhonghua Ernü 中华儿女, op. cit., pp. 94 – 95.

151 Cfr. Gao Ruoting 高若亭, Yongheng de Huajuan—Fujian funü yundong shiji huimou, fujian dang shi

parlare, osarono discutere affrontando le situazioni con coraggio e senza paura, segnando inevitabilmente una pagina indelebile della storia cinese. 152

CAPITOLO 3

LA PRODUZIONE GIORNALISTICA DI LIN ZONGSU E DELLE ALTRE