• Non ci sono risultati.

NEUROPSICHIATRIA INFANTILE E DELL’ADOLESCENZA (NPIA)

Nel documento Obiettivi di salute (pagine 68-71)

Obiettivi di Sistema

NEUROPSICHIATRIA INFANTILE E DELL’ADOLESCENZA (NPIA)

Con riferimento alla tutela della salute in età pediatrica e adolescenziale, il Piano prevede il potenziamento delle azioni di carattere preventivo, diagnostico e

terapeutico anche in ambito neurologico, psichiatrico, neuropsicologico e riabilitativo.

A tal fine è previsto l’avvio di una rete di servizi, territoriali e ospedalieri, compresi i consultori, che richiede il coinvolgimento delle diverse professionalità (neuropsichiatri infantili, psicologi, terapisti della neuropsicomotricità, educatori, logopedisti, assistenti sociali, ecc.) in grado di contribuire al miglioramento dell’assistenza.

I Servizi di NPIA devono occuparsi in modo unitario della fascia di età 0-18 anni e

Piano regionale dei servizi sanitari

.

La situazione attuale

Obiettivo strategico

La neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza

Piano©sanitario.qxp:vol_1 20-02-2007 8:34 Pagina 67

rispondere alle esigenze delle diverse fasi dell’età evolutiva, tenendo comunque presente la necessità di interventi articolati e continuativi, anche in rapporto con gli altri servizi sanitari dedicati.

L’operatività di tali servizi prevede un intervento integrato ospedale-territorio che consenta, nel rispetto delle esigenze e delle aspettative del bambino, dell’adolescente e della sua famiglia, di identificare tempestivamente i disturbi e di rispondere ai bisogni nell’ambiente naturale di vita.

I servizi di NPIA attualmente operanti presso le ASL, le costituende aziende

ospedaliero-universitarie e l’Azienda ospedaliera Brotzu, dove è presente il Centro per l’autismo, sono riorganizzati in rete e potenziati al fine di migliorare e qualificare l’assistenza in relazione ai bisogni dei bambini, degli adolescenti e delle loro famiglie.

Deve, inoltre, essere prevista una forte integrazione tra i servizi di NPIA, i servizi sociali degli enti locali, il sistema scolastico, il sistema giudiziario e le organizzazioni del terzo settore, prevedendo altresì un coordinamento regionale.

I CONSULTORI

Tra i servizi sanitari che si occupano della salute delle donne e dei bambini un posto di particolare importanza è ricoperto dai consultori; si tratta di strutture di prevenzione gratuita, ad accesso libero (cioè senza la prescrizione del medico curante), con un organico formato da un’equipe multidisciplinare e multi -professionale composta da ginecologo, ostetrica, pediatra, assistente sanitaria, psicologo e assistente sociale.

La legge regionale istitutiva dei consultori (legge regionale 8 marzo 1979, n. 8) ha attribuito a questi servizi compiti più ampi rispetto alla legislazione nazionale, dando particolare rilevanza agli interventi di educazione sanitaria, di informazione, di prevenzione, di assistenza psicologica e sociale alla famiglia. Negli anni, tale articolazione di compiti e di funzioni si è, in parte, indebolita. Non solo si sono determinati gravi ritardi nell’erogazione delle risorse, ma non sono stati adeguatamente definiti ruolo e funzione sociale del servizio ed il suo assetto organizzativo in relazione alle rinnovate esigenze della famiglia e della comunità.

In Sardegna sono presenti 86 consultori familiari che, seppure con equipe carenti e in maniera non omogenea sul territorio, svolgono attività preventiva programmata di tutela della salute della donna e della maternità, di tutela del neonato, del bambino e dell’adolescente e di sostegno alle responsabilità familiari; in alcune situazioni specifiche esse svolgono anche attività di diagnosi e cura, non rientranti nei loro compiti istituzionali. Nonostante il numero consistente di tali presidi, non sempre la loro attività è adeguatamente visibile e accessibile.

Il Piano propone la riorganizzazione della rete dei consultori e ne promuove l’integrazione nell’ambito del Distretto e delle attività sociali di competenza delle amministrazioni locali. La riorganizzazione della rete consultoriale e delle attività svolte tiene conto dei nuovi bisogni e disagi emergenti in una situazione notevolmente cambiata sotto il profilo culturale, economico e demografico rispetto a quella degli inizi degli anni ottanta, in cui queste strutture sono nate.

La situazione dei consultori

Obiettivi

In particolare, il Piano promuove il potenziamento su tutto il territorio regionale delle attività di tutela della salute della donna, di tutela della salute del nascituro e di tutela della maternità attraverso azioni quali:

• il potenziamento delle attività di informazione ed educazione alla procreazione responsabile;

• la sensibilizzazione delle donne in gravidanza con abitudini che comportano il rischio di tossicità per il prodotto del concepimento;

• la riorganizzazione della rete dei servizi che, ai vari livelli, svolgono attività di consulenza e di genetica clinica per le coppie in condizioni di rischio o con storia familiare di malattie genetiche;

• il monitoraggio delle gravidanze, con selezione di quelle a rischio da inviare a strutture di livello assistenziale superiore, attraverso un percorso che partendo dalla consulenza preconcezionale e genetica continui con la preparazione al parto, con il sostegno all’allattamento al seno e con l’assistenza durante il puerperio;

• la realizzazione di azioni di sensibilizzazione che aiutino la donna a vivere il parto come evento fisiologico contribuendo a limitare il ricorso inappropriato al parto cesareo e a prevenire la depressione post partum;

• l’attivazione di programmi di educazione sanitaria rivolti agli operatori ed alla popolazione finalizzati alla diffusione sia delle conoscenze degli effetti protettivi dell’acido folico sulle malformazioni fetali che di altre patologie ad alta rilevanza sociale;

• lo sviluppo delle attività di prevenzione oncologica a chiamata;

• l’approccio preventivo e di primo livello alle patologie disfunzionali e ai problemi inerenti all’infertilità e alla sterilità, assicurando le condizioni per lo sviluppo di iniziative aventi ad oggetto attività di informazione ed assistenza relative alla procreazione medicalmente assistita;

• la prevenzione e il trattamento dei disturbi psico-fisici inerenti al climaterio e la prevenzione delle patologie della terza età.

Nel campo della tutela della salute del neonato, del bambino e dell’adolescente i consultori integrano le proprie attività con quelle del pediatra di libera scelta, connotandosi con interventi di pediatria di comunità.

I campi di attività riguardano prevalentemente:

• l’informazione ed educazione sanitaria del bambino e dell’adolescente verso comportamenti e stili di vita favorevoli alla salute (alimentazione, attività fisica, ecc.),

• la tutela minorile relativa ad abusi, maltrattamenti e situazioni di disagio, garantendo un supporto tecnico alle politiche di sostegno per gli adolescenti e i giovani mediante interventi educativi, diagnostico-terapeutici e psicologici rivolti al singolo o a piccoli gruppi,

• la valorizzazione ed il sostegno delle responsabilità familiari (adozioni, supporto alla genitorialità, ecc.).

Entro centottanta giorni dall’entrata in vigore del presente Piano, la Regione procede al riordino della rete dei consultori, disciplina l’assetto organizzativo e funzionale in modo da consentire il perseguimento degli obiettivi delineati.

Piano regionale dei servizi sanitari

.

Tutela della donna e della maternità

Tutela neonato bambino e adolescente

Piano©sanitario.qxp:vol_1 20-02-2007 8:34 Pagina 69

Nel documento Obiettivi di salute (pagine 68-71)