Obiettivi di Sistema
1.4. Sanità pubblica veterinaria
La sanità pubblica veterinaria garantisce le funzioni di prevenzione collettiva attraverso le attività di tutela della sanità animale, della sicurezza alimentare e della igiene zootecnica. Tali attività possono incidere notevolmente sulla salute dei consumatori
Piano regionale dei servizi sanitari
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La sanità publica veterinaria
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nonché sul benessere delle popolazioni rurali, che in Sardegna rappresentano una parte importante della popolazione complessiva. Il contesto socio economico, sempre più difficile per l’insorgenza di nuove gravi patologie e per la crisi di mercato delle principali produzioni zootecniche, impone azioni positive ed innovative che rispondano alle reali esigenze della tutela della salute pubblica e degli operatori del settore agroalimentare. Anche in armonia con la normativa europea sulla sicurezza alimentare, è necessario rafforzare il rapporto positivo tra veterinari e allevatori, coprotagonisti del risanamento e della tutela della sanità del patrimonio animale, al fine di garantire qualità delle produzioni zootecniche e redditività degli allevamenti.
Gli obiettivi di sanità pubblica veterinaria sono realizzati anche avvalendosi della collaborazione dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna.
Nelle ASL, la Sanità pubblica veterinaria è articolata nei tre servizi di cui alle pagine 51 e 52, i quali operano in stretta collaborazione, nel rispetto delle specifiche
competenze.
Gli obiettivi del Servizio di sanità animale, da raggiungere prevedendo una forte sinergia dell’Assessorato regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale con l’Assessorato regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale sono:
• realizzazione dell’anagrafe degli allevamenti;
• eradicazione e controllo di tubercolosi bovina, leucosi, blue tongue, peste suina ed encefalopatie spongiformi, brucellosi bovina e ovicaprina, prevedendo specifici piani annuali di intervento;
• intensificazione dei programmi di biosicurezza e di vigilanza sugli scambi e sulla commercializzazione animale, anche con l’istituzione di uffici di sanità veterinaria frontalieri;
• controllo delle emergenze epidemiche;
• collaborazione con i comuni nell’attività di prevenzione del randagismo, anche al fine di realizzare un monitoraggio regionale sul rischio epidemiologico di malattie diffusive nell’ambito del patrimonio animale allo stato randagio, selvatico e brado.
Gli obiettivi del Servizio di Igiene della produzione, trasformazione,
commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati, strategici per la valorizzazione della produzione isolana, sono:
• adeguamento rispetto alla normativa comunitaria delle procedure di controllo in tutti gli stabilimenti di produzione, lavorazione, trasformazione, deposito, distribuzione e somministrazione di alimenti di origine animale;
• monitoraggio sull’applicazione degli standard strutturali e igienici degli stabilimenti, in collaborazione con il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, con particolare attenzione a quelli destinati a mercati internazionali;
• verifica sull’applicazione dei sistemi di autocontrollo;
• controlli sui sistemi di certificazione della sicurezza e delle procedure di garanzia di tracciabilità.
Il Servizio di Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche svolge un ruolo di particolare importanza nella valorizzazione delle produzioni zootecniche isolane, legate
alle particolari condizioni ambientali e alle originali tecniche di allevamento e di trasformazione.
Nello specifico, esso si pone i seguenti obiettivi da perseguire:
• controllo della qualità del latte e dei prodotti derivati;
• controlli sull’alimentazione animale;
• vigilanza e controllo sull’impiego del farmaco veterinario e dei prodotti usati come promotori di performance;
• vigilanza e controllo sulla produzione del miele;
• vigilanza e controllo sulla riproduzione animale;
• sorveglianza degli animali da reddito e di affezione, e vigilanza sull’impiego di animali nella sperimentazione.
Per il prossimo triennio il comparto della produzione–caseificazione del latte è
individuato quale settore prioritario di riferimento per le attività della sanità veterinaria.
Al fine di evitare sovrapposizioni o conflitti di competenze, il Dipartimento di Prevenzione pone in essere forme d’integrazione fra il Servizio di Igiene della produzione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati e il Servizio alimenti e nutrizione.
Obiettivo prioritario del PSR è il miglioramento della sorveglianza epidemiologica a tutela del patrimonio zootecnico e della fauna dell’isola dal rischio di nuove introduzioni di patologie extra-isolane e il controllo delle zoonosi.
In questo ambito risulta prioritaria l’integrazione, all’interno di un sistema informativo sanitario regionale (SISAR) dell’IZS della Sardegna.
Piano regionale dei servizi sanitari
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Il comparto del latte
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L’assistenza sanitaria distrettuale comprende tutte le attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, erogate in regime domiciliare, ambulatoriale, diurno,
semiresidenziale e residenziale.
Il Distretto, dotato di autonomia tecnico gestionale ed economico-finanziaria nonché di adeguate risorse, è luogo di elezione per garantire l’integrazione sociosanitaria con particolare riferimento alle aree materno-infantile, disabilità, anziani, dipendenze, salute mentale, delle persone con HIV, con patologie cronico-degenerative e con patologie oncologiche.
Le funzioni strategiche del Distretto sono essenzialmente finalizzate al perseguimento degli obiettivi di salute definiti nel Piano locale unitario dei servizi (PLUS) ed al governo del rapporto fra domanda e offerta di servizi sanitari e sociali.
Il Distretto garantisce informazione, orientamento e accesso ai servizi, valutazione del bisogno e personalizzazione dell’assistenza coinvolgendo i cittadini e le organizzazioni che li rappresentano compresi gli enti del terzo settore del privato sociale non profit.
Il Distretto è anche luogo fondamentale di partecipazione sociale, nella fase di analisi dei bisogni, di definizione delle priorità, di valutazione partecipata dei risultati di salute, coinvolgendo i cittadini e le organizzazioni che li rappresentano.
Il medico di medicina generale (MMG), il pediatra di libera scelta (PLS), i medici della continuità assistenziale ed i professionisti dell’assistenza specialistica ambulatoriale territoriale, pubblica e privata accreditata devono sempre più divenire parte integrante e compartecipe delle logiche di sistema.
In particolare il coinvolgimento dei MMG e dei PLS è fondamentale per orientare in modo appropriato la domanda, promuovere la continuità tra macrolivello ospedaliero e territoriale e quindi incrementare l’efficienza e l’efficacia del sistema. Nell’ambito del Distretto la medicina di famiglia svolge il ruolo di guida dei percorsi, di presa in carico globale, di tutor della persona e di propulsore dell’integrazione professionale. Devono inoltre essere sviluppate le funzioni di produzione (capacità di dare risposte di tipo primario ai bisogni di salute, attraverso un processo di presa in carico diretta), di integrazione (capacità di rendere operanti relazioni e connessioni tra il sociale e il sanitario attraverso lo sviluppo di percorsi socioassistenziali) e di promozione della salute.
Per quanto attiene all’assistenza specialistica ambulatoriale, il presente Piano ne riconosce il ruolo fondamentale per garantire il raccordo tra la medicina generale sul territorio e l’ospedalità. La tendenza strategica individuata nel Piano, mirante al riequilibrio verso il territorio della fornitura delle prestazioni sanitarie, passa decisamente attraverso il potenziamento della specialistica ambulatoriale, che deve contribuire a rafforzare il filtro territoriale, allentando la pressione sulle strutture ospedaliere che spesso rende obbligata la risposta sanitaria impropria.
L’accordo integrativo regionale della medicina in convenzione dovrà essere dotato di adeguate risorse finanziarie aggiuntive; nell’accordo dovranno essere valorizzati gli strumenti che facilitino lo sviluppo di tali funzioni (es. l’associazionismo, le equipe territoriali, l’UTAP, ecc.) per coniugare le strategie aziendali con le esigenze specifiche L’assistenza sanitaria
primaria
della medicina generale, presupposto irrinunciabile per dare sostanza al concetto di continuità assistenziale integrata.
Con riferimento al Distretto il Piano concentra l’attenzione su alcuni aspetti rilevanti:
• l’organizzazione dell’attività distrettuale;
• le risposte alle persone con disabilità;
• la tutela materno infantile;
• la continuità assistenziale;
• le dipendenze.
2.1. Pianificazione e organizzazione dell’attività distrettuale