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Gli Obiettivi futuri

Nel documento Ginnastica e autismo (pagine 62-81)

4. IL CASO DI N

4.3 Gli Obiettivi futuri

In futuro non escludo di inserire N. in un corso di ginnastica formativa per ragazzi, in quanto adesso sta aumentando la sua tranquillità (l’ausilio elettronico per la comunicazione ha fatto si che N. potesse farsi capire ed il risultato è stato una maggiore calma perché adesso si sente capito). Attendo una maggiore padronanza degli esercizi da parte sua in quanto si sentirebbe in soggezione se dovesse sbagliare qualcosa, questo è un aspetto caratteriale che secondo i genitori l’ha sempre contraddistinto.

Verranno proposti esercizi nuovi per stimolare la sua attenzione, verrà incrementato il lavoro sull’equilibrio che è la capacità dove abbiamo ottenuto minori progressi, anche se ritengo soddisfacente il fatto che N. sull’asse di equilibrio non abbia atteggiamenti stereotipati ma, anzi, controlli bene il suo corpo anche se ciò non gli consente ancora di avere risultati in linea con le altre aree.

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DISCUSSIONE E CONCLUSIONI

La scienza mediante la ricerca ci fornisce molte indicazioni su quali siano i maggiori deficit e le conseguenti problematiche che essi comportano in questa patologia. Molti elaborati di ricerca che ho studiato erano molto settoriali, valutavano e consigliavano un approccio sportivo per ogni singolo deficit, ma purtroppo per la maggior parte dei ragazzi il tempo a disposizione per le attività sportive è molto limitato, infatti molto spesso questi ragazzi, anche dopo la maturità, continuano a frequentare centri diurni la mattina e a volte anche il pomeriggio, limitando il tempo libero a disposizione. Risulta quindi quasi impossibile praticare l’attività più adatta ad ogni deficit, e grazie all’esperienza che ho avuto e ai risultati ottenuti trovo che il lavoro svolto in palestra con gli attrezzi della ginnastica tradizionale consenta di lavorare in maniera completa su tutte le capacità da sviluppare e/o da migliorare.

Troverei inoltre vantaggioso ricavare il tempo per questa attività durante lo svolgimento delle attività didattiche a scuola o nei centri diurni in modo da ottenere i miglioramenti necessari e permettendo così anche ai ragazzi di avere più tempo libero a disposizione nel pomeriggio per praticare lo sport che preferiscono o che sia più indicato nel miglioramento dei loro deficit. Questa esperienza pluriennale mi ha consentito di capire come strutturare un lavoro con i ragazzi autistici, tant’è che nel corso degli anni non è stata l’unica esperienza che ho avuto con questa patologia. Posso inoltre affermare di essere cresciuto ulteriormente nel mio lavoro, perché ho capito come riuscire a spiegare in maniera semplice e precisa gli esercizi anche negli altri corsi, così da far arrivare bene il messaggio a tutti, anche a quelle persone che magari pur non presentando deficit conclamati si potevano trovare in difficoltà.

In conclusione, penso che chi è in grado di strutturare un lavoro adeguato con i disabili riesca a lavorare in maniera corretta anche con i soggetti normodotati.

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TAVOLE

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Fig.2: Aree cerebrali coinvolte nella patologia autistica, dovuta ad un alterato sviluppo del cervello

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Fig. 3: Schema di due sottoregioni prefrontali, corteccia prefrontale dorsolaterale (verde) e corteccia prefrontale mesiale (rosa).

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Fig. 4: Conteggio del numero dei neuroni della corteccia prefrontale dorsolaterale (DL-PFC) e mesiale (M-PFC) in soggetti affetti da autismo e nel gruppo di controllo

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Fig. 5: L’analisi di correlazione ( r) delle misure dei sintomi dell’autismo, della coordinazione e delle responsività sensoriali in soggetti affetti da sindrome dello spettro autistico (ASC), in soggetti con sviluppo tipico (TD) e in soggetti ASC e TD combinati.

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Fig. 6 e 7: N. alla spalliera durante l’esecuzione di semi sospensione e sull’asse di equilibrio nell’esecuzione di traslocazione in piedi

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Fig. 10 e 11: Esecuzione di salita a due pertiche e giro in avanti alla sbarra tubolare graduabile

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Fig. 15 e 16: Traslocazione in diagonale al quadro svedese con anticipo di testa

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RINGRAZIAMENTI

Desidero ricordare tutti coloro che mi hanno aiutato nella stesura della tesi con suggerimenti, critiche ed osservazioni: a loro va la mia gratitudine, anche se a me spetta la responsabilità per ogni errore contenuto in questa tesi.

Ringrazio la Professoressa Nicolini Ida, senza il suo supporto e la sua guida questa tesi non esisterebbe.

Ringrazio tutti gli amici di vecchia data, se ho raggiunto questo traguardo un po’ di merito è anche vostro. Ringrazio infinitamente Paolo per la grande amicizia e per il modo in cui mi ha trascinato ed incoraggiato a studiare. Un grazie particolare va a Simona che mi ha stimolato a dare il massimo in questo percorso di studi. Un sentito ringraziamento va alla mia famiglia e a tutti coloro che mi hanno incoraggiato e sostenuto. Un ringraziamento particolare con dedica va a mio fratello Niccolò, che mi dato l’ispirazione per scrivere questa tesi.

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