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A. Trombetti, Grammatica italiana ad uso delle scuole, p. 31

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Concentriamoci ora sull'assenza dell'articolo. Non sempre questa parola può essere inserita, in particolare se ci troviamo davanti a nomi di battesimo, o prenomi, e a cognomi di persone comuni quando questi sono inseriti all'interno di un sintagma nominale che non contiene però alcun «aggettivo, nessun sintagma preposizionale e nessuna relativa restrittiva»61. Lo stesso accade in presenza della sequenza nome proprio + cognome:

(123) Pietro ha un fratello e una sorella. (124) Quel cappello è di Maria.

(125) Dante Alighieri ha scritto “La Divina Commedia”.

In particolare l'articolo va omesso se si tratta di nomi femminili tratti dalla mitologia e dalla storia:

(126) Cleopatra non è nota soltanto per essere stata una donna di grande fascino, ma anche per essere stata un'abile regnante.

Nemmeno i nomi propri che si trovano al vocativo, indipendentemente che siano preceduti o meno da un titolo, non vogliono l'inserimento dell'articolo:

(127) Buongiorno, signor Marcante! (128) Giacomelli, alla lavagna!

La presenza di un titolo di persona non ammette automaticamente l'aggiunta di un articolo: soprattutto nell'Italia Meridionale, i nomi di persone di rispetto preceduti dal titolo Don o Donna non prevedono l'inserimento di un articolo. La questione è un po' diversa al Nord Italia perché il termine Don perde la sua aurea nobiliare e anzi viene usato in ambito religioso per riferirsi al parroco. È facoltativo, ma il più delle volte è assente, davanti a titoli religiosi come papa, padre, monsignore, San/ Santo/ Santa, fra, suora; prima di appellativi che riconoscono una professione come re, maestro/ mastro o

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Christoph Schwarze, a cura di Adriano Colombo, con la collaborazione di Emilio Manzotti, Grammatica della lingua italiana, Roma, Carocci, 2009, p. 72

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davanti a titoli come compare, comare; madonna (la Madonna, intesa come madre di Cristo, vuole invece l'articolo), madama, ser62:

(129) In realtà Don Rodrigo era Zorro.

(130) Donna Margherita cucinava la miglior lasagna del paese. (131) Santa Cecilia è la patrona della musica.

(132) Mastro Geppetto non credette ai suoi occhi quando vide il suo burattino muoversi.

(133) Ser Ciappelletto è il protagonista di una delle novelle di Boccaccio.

Anche se di personalità di un certo calibro, i cognomi stranieri prevedono l'omissione dell'articolo, così come quei cognomi preceduti dai termini casa o famiglia:

(134) Il romanzo di Zola che preferisco è “Thérèse Raquin”. (135) Ciò che stai ascoltando è una composizione di Mozart. (136) Pronto? Famiglia Manfredi?

A meno che non siano preceduti dagli aggettivi possessivi loro, proprio o altrui, nomi di parentela quali padre, madre, figlio, figlia preceduti da un aggettivo possessivo non vogliono l'aggiunta di un articolo:

(137) Tuo padre sembrava non accorgersi del tuo nuovo taglio di capelli. (138) La loro figlia diventava di giorno in giorno più bella e vivace.

Di norma l'articolo va aggiunto prima dell'aggettivo possessivo, ma quando il possessivo fa parte di un'apposizione, a meno che essa non si riferisca ad un nome proprio, l'articolo va omesso, così come se ci si trova in presenza di un'espressione realizzata dall'aggettivo possessivo + un singenionimo + un antroponimo (ossia il nome attribuito ad una persona):

(139) Il suo primo fidanzato fu un ragazzo suo coetaneo.

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(140) Mario, il suo amico, si era trasferito da tempo in California. (141) Suo fratello John aveva vinto la gara di salto ad ostacoli.

(142) Ogni domenica nostra zia Carmen si ostinava ad invitarci per il caffè.

Di norma l'articolo va omesso davanti ai nomi di città:

(143) Tra tutte le città che ha visitato, Monaco è certamente la sua preferita;

ma in italiano ci sono anche diversi nomi di città che sono abbinati ad un articolo:

(144) L'Aquila, La Spezia, Le Focette, Il Cairo, L'Aia, La Mecca, L'Avana, La Paz, Il Pireo, La Valletta, L'Asmara;

inoltre mantengono l'articolo originario i nomi di città straniere:

(145) Los Angeles, El Paso, Le Havre, Las Palmas, La Coruna, La Rochelle.

Le formule brachilogiche formate dall'unione di due nomi di stato, così come i toponimi preceduti dagli aggettivi tutto e mezzo non prevedono l'aggiunta di un articolo (mezzo non richiede inoltre l'articolo nemmeno con i nomi comuni):

(146) I burrascosi rapporti America- Russia portarono allo scoppio della Guerra Fredda.

(147) Ho girato tutta Trieste/ mezza Trieste prima di trovarti. (148) Ha perso mezzo pomeriggio ad ascoltare le sue lamentele.

Sempre rimanendo nell'ambito dei toponimi, l'articolo va omesso davanti a nomi di isole esotiche e piccole isole italiane; davanti a sintagmi cristallizzati formati dalla parola Val(le) e dopo la preposizione in abbinata ad alcuni nomi di regione o nazione (per tutti quelli femminili e alcuni maschili):

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(149) Creta, Zante, Capri, Lipari; fanno eccezione l'Elba, il Giglio, la Maddalena, l'Asinara, la Bisentina, l'Argentarola...63.

(150) Matilde andrà in Erasmus in Spagna.

In generale l'articolo va omesso davanti ad odonimi, ossia nomi di strada, soprattutto se composti con la preposizione lungo o se indicano la sede di un organismo politico, industriale e finanziario, quando vengono adoperati metonimicamente per designare l'organismo stesso:

(151) In via San Giorgio l'elettricità è mancata per tutta la mattina.

(152) Lungo via Roma si possono ancora trovare alcuni resti dell'auto uscita di strada ieri sera.

A differenza degli altri nomi di fiume che sono introdotti dall'articolo, il fiume Arno se preceduto dalle preposizioni in o di non richiede l'aggiunta dell'articolo:

(153) bagnarsi in Arno/ gettarsi in Arno64.

In generale, l'articolo non è posto nemmeno davanti ai nomi che si trovano «in un sintagma preposizionale lessicalizzato o in un'altra espressione lessicalizzata che contiene un sintagma preposizionale con»65 a e in (spesso nei complementi di luogo), oppure con preposizioni quali per, con o senza:

(154) fatto a mano/ parlarne a voce/ andare in pensione; (155) Il giovane fu condannato per furto/ per scasso con furto. (156) Il bambino riusciva ad andare in bici senza mani.

L'articolo non va inserito quando «il sintagma nominale é oggetto in una frase negativa»66:

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L. Serianni, A. Castelvecchi, Grammatica italiana. Italiano comune e lingua letteraria, p. 176

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S. Battaglia, V. Pernicone, Grammatica Italiana, p. 59

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C. Schwarze, A. Colombo, E. Manzotti, Grammatica della lingua italiana, p. 74

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36 (157) non fumo sigari/ non mangio carne...

o davanti a locuzioni verbali che corrispondono «al significato di un verbo semplice»67, ossia espressioni formate da verbo + complemento oggetto68. In particolare quelle espressioni costituite dai verbi fare, dare, avere e prendere:

(158) aver sapore / prendere freddo / meritare lode / far figli/ dare inizio.

Le espressioni realizzate dal verbo parlare seguito dalla lingua acquisiscono delle sfumature diverse in base alla presenza o meno dell'articolo. Se tra il verbo e il nome non è presente questa parte del discorso il significato che si vuole trasmettere è quello di “comunicare usando una determinata lingua”, mentre l'espressione che prevede l'uso dell'articolo assume il significato di “conoscere, essere in grado di esprimersi in una determinata lingua”69:

(159) Peter è nato in Spagna, ma parla tedesco.

(160) A quattro anni sapeva già parlare l'inglese e il portoghese.

Per ottenere un effetto immediato nella comunicazione, l'articolo è spesso assente davanti ai titoli di libri, di articoli e di giornali, davanti ai titoli di opere d'arte, davanti alle insegne e nei telegrammi. Esso può mancare anche davanti alle espressioni augurali e nelle frasi proverbiali:

(161) “Parigi, auto contro furgone polizia morto l'attentatore”70. (162) “Caffetteria Carlo Alberto”.

(163) Salute!

(164) Gallina vecchia fa buon brodo. (165) Can che abbaia non morde.

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L. Serianni, A. Castelvecchi, Grammatica italiana. Italiano comune e lingua letteraria, p. 183

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Cfr. P. Trifone, M. Palermo, Grammatica italiana di base, p. 36

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Ibidem, p. 42

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L'assenza dell'articolo è visibile anche davanti ai termini adoperati con funzione metalinguistica e il cui uso è graficamente marcato da particolari segnali come per esempio le virgolette71:

(166) In inglese “amico” si dice “friend”.

Inoltre non troviamo l'articolo prima dei nomi di mesi e dei giorni della settimana:

(167) Le due sorelle erano nate in Maggio.

(168) Sabato era considerato il giorno delle pulizie.

Infine, basandoci su quanto afferma Pietro Trifone (2000: 39- 40), l'assenza o presenza dell'articolo dipende anche dai costrutti preposizionali con i quali esso si abbina. Sempre con alcune accezioni, possiamo affermare che l'articolo va omesso in presenza dei seguenti complementi72:

- di specificazione:

(169) L'insegnante di tedesco era temuto da tutta la classe.

- di stato in luogo, di moto a luogo e di moto da luogo (in quest'ultimo caso però sono numerose le eccezioni):

(170) I due coniugi decisero di risiedere in campagna dopo lo scoppio della guerra.

(171) Nipote e nonno amavano andare a funghi insieme.

(172) Uscire di casa sembrava essere diventato il suo unico obiettivo.

- di tempo:

(173) Le lezioni si svolgevano da lunedì a sabato.

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Cfr. L. Serianni, A. Castelvecchi, Grammatica italiana. Italiano comune e lingua letteraria, p. 185

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38 - di causa, di argomento e di modo:

(174) Non appena vide che la figlia era salva scoppiò a piangere di gioia. (175) Non riusciva a staccare gli occhi su quel trattato di botanica.

(176) Gli alunni dovevano imparare a memoria la poesia per la recita di Natale.

- di mezzo e di fine:

(177) Marissa aveva paura di prendere l'ascensore, così nonostante abitasse all'ultimo piano preferiva andare a piedi.

(178) Baldo era un bellissimo cane da caccia.

- di materia e di qualità:

(179) Il suo cuore sembrava essere fatto di marmo.

(180) Dopo il suo discorso tutti la reputarono una persona di grande spessore.

- predicativo:

(181) Non avendo più nessuno al mondo, Margherita decise di farle da madre.

- di limitazione e di sostituzione o scambio:

(182) Il Professor Piton era appassionato di arti oscure.

(183) La mamma gli ricordò che la prima cosa che doveva fare in aeroporto era quella di cambiare euro in sterline.

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