S ANTA V ENERA
3 P ONTRANDOLFO 1979; P ONTRANDOLFO , R OUVERET 1992; P ONTRANDOLFO 200; C IPRIANI ET AL 2009 4 P ONTRANDOLFO , R OUVERET 1992.
attestate anche tombe a camera. Si tratta del lembo di necropoli che più di ogni altro ha restituito tombe a lastre dipinte.
Figura 2- Pianta della necropoli (rielaborazione da PONTRANDOLFO 2003)
CORREDI: Nella fase più antica i corredi sono omogenei, con lekythoi replicate nelle tombe
infantili fino a 15 individui. Le tombe femminili sono caratterizzate da oggetti di ornamento personale come fibule, anelli e bracciali, in bronzo, argento e addirittura d’oro. Un nucleo di 17 sepolture impiantatosi alla fine del V nel settore NE si diversifica per la presenza di armi, cinturone, lancia e spada, che secondo gli editori costituisce un elemento di differenziazione gerarchica5. Verso il 380 scompaiono le armi nelle sepolture maschili mentre in quelle
femminili tendono a scomparire gli oggetti di ornamento; ricompaiono le lekythoi e i corredi si fanno numericamente più corposi.
CRONOLOGIA: La necropoli inizia ad essere utilizzata nell’ultimo quarto del V sec.; l’apice della
frequenza si registra nella seconda metà del IV sec. mentre, tra la fine del IV e l’inizio del III sec. a.C. viene abbandonata.
COMMENTO: Le sepolture si dispongono ai lati di uno spazio vuoto longitudinale, in cui
sembra di poter riconoscere una strada N-S (fig. 2). Dalla distribuzione spaziale della necropoli si delineano almeno quattro raggruppamenti: due voluminosi addensamenti, sul
lato E della strada, rispettivamente al margine N ed al margine S dell’area di scavo, sono separati da un gruppo composto solo da piccole fosse; un quarto consistente addensamento si trova ad W della strada. È probabile che questi gruppi possano essere composti da più clusters familiari la cui soluzione di continuità non è del tutto visibile: in particolare nel secondo gruppo sembra di riconoscere almeno due diversi nuclei intorno alla T 19 ed intorno alla T 23; nel quarto gruppo, un nucleo più consistente a N è separato da un gruppo formato da due sole tombe, a S, da un gruppo di piccole fosse.
Nel cluster N il defunto della T 112, ostenta un corredo di armi composto dalla spada, due cuspidi di lancia e una armatura in bronzo con corazza a tre dischi, cinturone e una coppia di schinieri (fig. 3)6. In questo gruppo predominano i maschi: le armi sono presenti in altre sette
tombe maschili. Nel cluster S, al contrario, l’unico defunto maschio era deposto nella T 31 con un sobrio corredo composto da una patera a vernice nera ed un coltello in ferro. Le sepolture femminili, oltre che più numerose, sono anche più ricche: nella T 19, era presente un anello d’argento con castone in osso e numerose fibule in ferro, tra cui alcune “ad aeroplano”, una
phiale mesonfalica in bronzo con decorazione a sbalzo7; nella stesso gruppo la T 23, la più
antica con pareti interne della cassa decorate da pitture, c’era un monile con pendaglio in ambra, un set di 3 vasi figurati, composto da neck-amphora, skyphos e lekane, e una lekythos a vernice nera8.
Nel periodo 390-350 a.C. questo cluster diventa il principale della necropoli mentre poche tombe vanno ad addensarsi agli altri tre occupando, in particolare il settore tra il nucleo della T 112 e l’area centrale dove si trovavano le sepolture infantili (fig. 2). Nel cluster S viene edificata la grande T 20, a camera, per un individuo di genere maschile maschile9. Il suo ricco
corredo non presenta armi ma un cratere a calice di Assteas ed un set composto da kylix a figure rosse, coppette, patere, guttus e appliques fittili che potrebbero aver ornato il letto
6 PONTRANDOLFO 1979, p. 35, fig. 6.
7 CIPRIANI ET AL. 2009, pp. 216-217 (De Feo). 8 PONTRANDOLFO,ROUVERET 1992, pp. 85-86, 305.
9 PONTRANDOLFO,ROUVERET 1992, pp. 90-93; PONTRANDOLFO,ROUVERET 1996, p. 160
Figura 4- T 20, cratere (da PONTRANDOLFO,ROUVERET 1992)
funebre (fig. 4)10. Il contesto si data al 380-370 a.C.Dopo la metà del IV il gruppo continua ad
aggregare tombe: T 18, a cassa dipinta, femminile, davanti a dromos11; T 24, femminile,
databile al 350 a.C., dipinta, ha restituito la famosa neck-amphora con la nascita di Elena dall’uovo, firmata da Python12.
In questo periodo il settore più sfruttato e quello centrale con fosse di grandezza monumentale e ben quattro camere. Tra le sepolture più recenti della necropoli c’è la T 114, della fine del IV secolo a.C., che reca una importante decorazione dipinta nelle lastre che rivestono le pareti della fossa13.
BIBLIOGRAFIA
PONTRANDOLFO 1979; PONTRANDOLFO,ROUVERET 1992; PONTRANDOLFO 2003; CIPRIANI ET AL. 2009.
10 PONTRANDOLFO,ROUVERET 1992, pp. 309-311. 11 PONTRANDOLFO,ROUVERET 1992, pp. 102-105. 12 PONTRANDOLFO,ROUVERET 1992, p. 116, 323. 13 PONTRANDOLFO 2003.
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LA NECROPOLI DEL GAUDO
LOCALIZZAZIONE:
Coordinate Google Earth lat. 40°25'51.48"N, long. 14°59'56.68"E; I.G.M. Paestum, foglio 198 III – N.O. La necropoli di età storica si colloca poche centinaia di metri a S rispetto alla necropoli eneolitica; a 500 m ca a N rispetto alla linea delle mura (fig. 1).
La zona è pianeggiante (m 8 s.l.m.); si trova oggi in area non edificata. Lo scavo è stato effettuato dalla Soprintendenza a più riprese tra il 1957 ed il 1979, poi ancora tra il 1989 ed il 19971.
BASE DOCUMENTARIA: La necropoli è pubblicata tramite articoli che hanno dato un
esauriente quadro delle evidenze relativamente all’area di scavo del 19892. Le sepolture
indagate sono 242, molte delle quali risultavano depredate o erano prive di elementi visibili di corredo. Si dispone del catalogo dei corredi di 17 contesti funerari3.
ORGANIZZAZIONE SPAZIALE: Durante il primo periodo di utilizzo, le sepolture si allineano con il
lato corto W ad una preesistenza ignota che potrebbe essere interpretata come un tracciato stradale, similmente a quanto si registra in altre della necropoli (fig. 1, verde). L’orientamento è rigidamente E-W. In un secondo momento le nuove sepolture tendono ad occupare l’area ad E, disponendosi in circolo intorno ad una tomba che “emerge” rispetto alle altre per la larghezza della fossa, il numero e la qualità degli oggetti di corredo. L’orientamento prevalente rimane E-W.
RITO E STRUTTURA DELLE TOMBE: Il rito più comune è l’inumazione in fossa; in un unico caso,
T 323, pertinente ad una donna di 30-40 anni, databile fine VI-inizi V, è attestato il rito
1 CIPRIANI 2000, p. 197. 2 CIPRIANI 1996;2000.
3 CIPRIANI,LONGO,VISCIONE 1996, pp. 140-158 (Longo, Viscione).
73 dell’incinerazione4. Molte tombe sono prive di elementi visibili del corredo ma alcune di
queste sono state realizzate in maniera molto accurata con pareti intonacate o addirittura dipinta in rosso con bande colorate. Una sepoltura, T 246, pertinente ad una donna di 30, si distingue per l’enfasi data allo spazio funerario, alloggiata in un ampio e profondo taglio al quale si accedeva tramite tre gradini. Sono presenti poche tombe a camera, depredate, verosimilmente pertinenti all’ultimo momento di utilizzo della necropoli.
Figura 2- pianta della necropoli (rielaborazione da CIPRIANI 2000)
CORREDI: Durante la fase più antica i corredi sono molto sobri, composti per lo più da vasi
per profumi. Dopo la metà del V sec. la composizione dei corredi mostra una notevole discontinuità con la fase precedente: disposto ai piedi o presso la parte inferiore del corpo, è composto da un grande vaso per contenere, spesso un olla, un cratere o una pelike, e da un set di vasi potori, skyphos o kylix, dalla brocchetta-attingitoio e da una scodella (figg. 3-4).
74 All’interno di quest’ultima, talvolta, è presente un’offerta alimentare rappresentata da un pezzo di carne di montone o pecora adulta rinvenuta insieme al coltello. Nelle tombe maschili sono quasi sempre presenti le armi, giavellotti, rare lance, cinturone a ganci; solo le tombe più ricche presentano un’armatura completa con corazza bivalve, schinieri ed elmo crestato di tipo calcidese-sud italico. Nelle tombe femminili si trovano le stesse forme vascolari mentre l’elemento distintivo è la presenza di fibule e gioielli.
CRONOLOGIA: La necropoli sembra avere
due distinti momenti cronologici: il primo è da porre nella prima metà del V secolo (in verde alla figura fig. 2); il secondo tra le metà del V e la metà del IV sec. a.C. Dopo questo periodo la necropoli non viene più utilizzata.
DESCRIZIONE E COMMENTO: La necropoli è tra le più famose di Poseidonia/Paestum per la
presenza riconoscibile di un gruppo di defunti che mostra un costume funerario in netta discontinuità con quello in uso in città fino a quel momento. Queste tombe vengono ritenute appartenenti a mercenari italici assoldati dalla città di Poseidonia, ed ai loro congiunti, per combattere le proprie campagne militari, contro la vicina città di Velia secondo la testimonianza del geografo Strabone, che in seguito avrebbero conquistato il potere nell’intera regione5. Secondo i suoi editori, la necropoli, in entrambe le fasi, era utilizzata da
persone che non risiedevano in città, sulla base della presunta distanza dagli altri nuclei funerari. In realtà l’area è piuttosto vicina dall’area della città, rispetto alla quale si trova a soli 500 m a N6. Le tombe della prima metà del V sono tutte allineate lungo la parte W dell’area
scavata, rigidamente orientate E-W. È verosimile che l’allineamento, similmente a quanto osservato in altri lembi di necropoli intono alla città, fosse dettato da una strada che doveva passare poco più ad W e che lo separava dal lotto scavato che si trova a SW, scavato in anni successivi7. Tuttavia non è stato possibile verificarlo per la presenza di un’ampia cavità
colmata nel III sec. a.C. Le tombe non sembrano disporsi per gruppi, gli unici addensamenti
5 Strabone, VI, 1, 1, 252. 6 CIPRIANI 2000, pp. 198-199. 7 CIPRIANI ET AL.2009, tav. VII.
Figura 3- T 267, corredo vascolare (da CIPRIANI,LONGO,
75 visibili riguardano una coppia di tombe, TT 310 e 312, alloggiate in uno stesso taglio, ed una grande fossa, T 229, che ne aggrega tre più piccole, verosimilmente pertinenti a bambini.
Il rituale rispecchia quello attestato in altre aree della città: il corredo, ove presente, è composto per lo più di lekyhtoi, un po’ più di oggetti si trovano nelle tombe infantili, ad esempio la T 276, con
alabastron e cinque
lekythoi attiche all’interno
della fossa e una cup-
skyphos rinvenuta
rovesciata sopra le tegole di copertura8. Nella T 323, la più antica del gruppo, c’erano i resti
incinerati di una donna di 30-40 anni. Secondo gli editori, rituale e oggetti di corredo designerebbero la defunta come straniera proveniente dall’area etrusco-campana9. Tale
ipotesi non è, però, verificabile data la genericità degli oggetti di corredo, olpe a bande, coppa e coppetta a vernice nera, la scarsa attestazione di questo costume funerario che dovrebbe comunque essere stato veicolato da un gruppo, piuttosto che da un singolo.
Intorno alla metà del secolo e nei decenni successivi le nuove tombe continuano a sfruttare l’asse W ma molte sono orientate N-S (in giallo alla fig. 2); poche sepolture iniziano ad occupare l’area ad E. Verso la fine del V sec. le tombe occupano tutto lo spazio indagato ma adesso l’orientamento sembra perdere di significato: alcune sono disposte E-W, altre N-S, altre ancora hanno orientamenti eccentrici non attestati in precedenza (in arancio alla figura 2). Questa fase coincide con il massimo periodo di occupazione della necropoli. A questo gruppo appartiene la T 269, in cassa lignea rettangolare orientata E-W, che conteneva i resti di un uomo di 35-45 anni, deposto supino con il corredo ai piedi, composto da un’olla biansata, una brocchetta-attingitoio e uno skyphos a vernice nera; tra le gambe si trovava una scodella; lungo il fianco destro una cuspide di lancia10. Molto simili i contesti delle TT 267,
8 CIPRIANI 2000, p. 198, nota 9. 9 CIPRIANI 2000, p. 198.
10 CIPRIANI,LONGO,VISCIONE 1996, pp. 140-141 (Longo).
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268 e 307 nei quali, oltre al set di forme
vascolari che si ripetono, era presente un’offerta alimentare costituita da una porzione di pecora o montone adulto (fig. 3)11. Nella T 307, femminile, erano
presenti anche due fibule con perlina in ambra ed un anello digitale in bronzo ad estremità aperte; nella T 268 una collana in grani d’ambra con pendente in pasta vitrea (fig. 6). Nelle TT 271 e 265, oltre alle armi da lancio, erano presenti i cinturoni a ganci, indossati dai defunti12.
La T 265 presenta un cratere a colonnette al posto dell’olla e una lekythos (fug. 4). La
T 246, contenete i resti di una donna di
30 anni, si distingue per l’enfasi data allo spazio che contiene la tomba, alloggiata in un ampio e profondo taglio al quale si
accedeva tramite gradini; il corredo della defunta era composto da due crateri, a colonnette, deposto ai piedi con skyphos, kylix e boccaletto impilati all’interno, e a campana13. Dei casi
particolari sono rappresentati dalle TT 362 e 315. La prima aveva come solo elemento di corredo un cantaroide tipo III.2-1.C3, già frammentato al momento della deposizione14. La
seconda, pertinente ad un uomo anziano, aveva solo quattro fibule come elementi di corredo ed un misterioso volto scolpito sulla parte interna della lastra di copertura in cui si è voluto vedere un collegamento con una ritualità legata allo sciamanesino (fig. 5)15.
Tra la fine del V e i primi decenni del IV secolo alcune sepolture sembrano disporsi in circolo intorno ad una tomba (fig. 2); oltre la già citata T 246, il circolo più antico è quello intorno alla
T 136, inumato con una corazza a tre dischi, un cinturone, una cuspide di lancia ed un sobrio
corredo composto dalla pelike ingubbiata, dallo skyphos, dall’olpetta e dalla coppetta
11 CIPRIANI,LONGO,VISCIONE 1996, pp. 141-142, 144-145 (Longo); 12 CIPRIANI,LONGO,VISCIONE 1996, pp. 142-143 (Viscione).
13 CIPRIANI,LONGO,VISCIONE 1996, pp. 143-144 (Longo); CIPRIANI 2000,pp. 206-207. 14 CIPRIANI,LONGO,VISCIONE 1996, p. 146 (Longo, Viscione).
15 CIPRIANI 2000.
Figura 5- T 315, particolare del rilievo sotto la lastra di
77 monoansata16. I resti umani sono pertinenti ad un
individuo di ca. 30 anni con una struttura ossea robustissima che presentava un’asimmetria non patologica all’omero destro prodotta, secondo gli editori, da i duri allenamenti avvenuti in giovane età17. Databile al decennio 390-380 è la T 174,
intonacata in bianco, pertinente ad un uomo di 40 anni deposto con una armatura completa e una spada curva, secondo gli editori un’arma da cavalleria18; presso la mano destra c’era lo strigile,
esibito come emblema di una condizione privilegiata; ai piedi l’anfora da vino, il cratere ed i vasi per potori (figg. 7-8).
Figura 7- T 174, corazza a tre dischi (da CIPRIANI,LONGO,VISCIONE 1996)
Nella prima metà del IV, invece, le sepolture si riducono e si concentrano in due nuclei nella parte E, il primo intorno alla T 197 ed il secondo intorno alla T 162, di una generazione precedente (in rosa alla fig. 2). In questa fase possono essere datate, forse, due tombe a camera, nella parte N, depredate.
16 CIPRIANI,LONGO,VISCIONE 1996, pp. 146-147 (Longo); 17 CIPRIANI 2000,pp. 207-208.
18 CIPRIANI,LONGO,VISCIONE 1996, pp. 149-151 (Viscione); CIPRIANI 2000,p. 209.
Figura 6- T 268, collana in ambra e pasta
78
Figura 8- T 174 (rielaborazione da CIPRIANI,LONGO,VISCIONE 1996 e CIPRIANI 2000)
Bibliografia