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Capitolo 6- Etam: un servizio di innovazione sociale

6.5 Operatori di strada come connettori di risorse

Il secondo elemento emerso riguarda la funzione che hanno gli operatori di strada. Nel capitolo 3 è stato affermato come sia importante riuscire a instaurare delle relazioni tra le persone in modo da rafforzare e promuovere il capitale sociale. Connessioni che necessitano di un intervento esterno. Gli operatori di strada del servizio, oggetto di studio, lavorano molto sulla relazione sociale, cercando di individuare possibili imprenditori civici (Goldsmith, 2010). È nel contesto che è possibile raccogliere i bisogni, capire le problematiche e le dinamiche esistenti. Gli operatori hanno il compito di promuovere processi di cambiamento, senza esserne i protagonisti. Per fare questo, risulta necessario uscire dall'ufficio, sconfinare (Ferrari, 2010), andare nei quartieri, tra la gente per conoscere e imparare codici culturali del posto, intessere familiarità con le diverse organizzazioni e infrastrutture del territorio, coltivare relazioni leggere e dinamiche con i cittadini con lo scopo di agevolare i gruppi ad auto-gestirsi, autodeterminarsi. Di seguito, verrà riportato un pezzo di diario etnografico a

sostegno di quanto affermato (2 aprile 2014):

“Le uscite dal servizio sono come le visite dal medico. Si sa quando si esce ma non quando si rientra. Gli operatori dell'Etam sono conosciuti da molti cittadini, per cui quando si esce in strada capita spesso di essere fermati. Ormai non mi stupisco più quando succede. Esattamente come oggi. Usciamo per un sopralluogo assieme alla Veritas, al vicesindaco e a due cittadine con lo scopo di monitorare le aree meno illuminate e nascoste che rappresentano un luogo ideale per chi svolge attività illegali (..) arrivati ai garage della ferrovia (molti sono vuoti, altri sono stati venduti o affittati) incontriamo un uomo in bici. Incuriosito dal nostro gruppetto, si avvicina e si informa su ciò che stiamo facendo. Non appena viene a conoscenza dell'Istituzione, inizia ad urlare, a protestare che il Comune non fa niente e che "deve fare qualcosa". Arrabbiato prende in mano la bicicletta e se ne va. (..) Il nostro giro sta per finire e rincontriamo nuovamente il signore. L'operatrice, si avvicina. Gli sorride, la postura è aperta alla comunicazione. Con calma spiega al cittadino che il Comune e l'Etam sono lì perché stanno agendo proprio per i disagi che ci sono. Gli spiega cosa sia l'Etam e quali attività stanno per essere realizzate nel quartiere. Il signore abbassa il tono, sembra più calmo, prende la bici, dice “torno subito” e dopo pochi minuti, ritorna con materiale pubblicitario. Si scopre che sponsorizza associazioni sportive”.

Diario etnografico, 2 aprile 2014

L'andare tra la gente è un modo per eliminare la rigidità del colloquio e riuscire a instaurare una relazione con la persona, diffondendo fiducia verso un'amministrazione che cerca di essere attenta ai bisogni dei cittadini.

Werner Herzog disse: “il mondo rivela se stesso a coloro che viaggiano a piedi”116.

Il loro ruolo è di facilitare la partecipazione dei cittadini per trasformare e migliorare la vita di comunità. L'obiettivo è di produrre un cambiamento culturale e mentale poichè spesso le

persone si aspettano che le soluzioni calino dall'alto mentre vi sono problemi ai quali i cittadini stessi riuscirebbero a rispondere in autonomia. I progetti che sono stati avviati dal Servizio hanno come finalità quella di animare la comunità, rafforzare le relazioni e promuovere l'empowerment e l'autodeterminazione dei singoli. Il lavoro in strada, l'organizzazione di eventi nei luoghi pubblici sono dei mezzi per coinvolgere le persone, facendole uscire, occupando spazi di tutti e educandole a vivere la città in modo diverso. L'incontro attraverso eventi e laboratori ha lo scopo di favorire la socializzazione tra le persone in modo da rafforzare il tessuto sociale. Riuscire a creare e rafforzare una rete di sostegno che promuova il senso di responsabilità, solidarietà, appartenenza tra i cittadini di una zona permette di implementare percorsi e politiche di inclusione sociale place-based. Gli operatori del servizio diventano quindi dei connettori di risorse (economiche e umane) tra servizi e abitanti del quartiere.

6.6 Breve conclusione

Dalle interviste condotte a operatori di diversi enti, la frustrazione generata da continui tagli nel sociale117, dall'elevato carico di lavoro, da fallimenti superiori ai successi, hanno fatto emergere, in coloro che lavorano in stretto contatto con le persone, una forte consapevolezza: “non abbiamo più le risposte” (operatore, 16 aprile 2014).

Nel contesto mestrino, alcuni servizi, consapevoli di questa esigenza di cambiare, hanno iniziato a lavorare e ampliare la rete di interlocutori, instaurando un dialogo con gli abitanti del territorio con lo scopo di co-progettare nuovi interventi.

Questo ha rappresentato un rovesciamento di paradigma, da utente-portatore di bisogni si è passati a lavorare con cittadini, visti come testimoni privilegiati dei problemi della città e soggetti con i quali lavorare insieme per promuovere una sorta di democrazia deliberata (Elster, 1998).

Come dichiara un'operatrice di un servizio della Municipalità di Mestre

117 Recentemente, gli scandali legati al Mose, il crollo della Giunta e l'ascesa del Commissario ha avuto come

“La situazione che c'è attualmente negli enti locali non aiuta a colmare le mancanze che già ci sono storicamente. Una volta, sicuramente, c'erano più fondi per far le cose (sorride). È stata una discesa molto sentita. Noi l'abbiamo sentita molto rispetto a 10 anni fa. Siamo in meno a lavorare, abbiamo meno risorse per farlo e quindi diciamo che abbiamo messo in atto strumenti molto legati alla fantasia. Far fruttare con la fantasia le poche risorse che ci sono. Dieci anni fa, avendo più fondi, potevi giocartela meno con la fantasia nel senso che ti facevi venire le idee con facilità perché avevi le risorse per fare le cose e potevi anche coordinarti con altre realtà ed altre situazioni” (operatore, intervista Citispyce, 15 ottobre 2014).

Il confronto con gli stakeholders è diventata una tendenza per mettere in campo soluzioni fantasiose. Le collaborazioni con i cittadini possono aiutare le istituzioni e i policy makers a migliorare il loro lavoro nell'individuare problemi e soluzioni.

Uscire dal servizio, riuscire a relazionarsi con l'altro contrastando quell'anomia che caratterizza i centri urbani per individuare i punti forti della persona, gli interessi con lo scopo di mettere in connessione le parti e creare alleanze, diventano importante strategie per rafforzare il tessuto sociale, promuovendo valori non meramente economicie riscoprire altre forme di scambio.