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L’opposizione tra Oriente e Occidente e tra Francia e Inghilterra.

5. Le lys dans la vallée

5.2 La dicotomia donna angelo – donna fatale

5.2.4 L’opposizione tra Oriente e Occidente e tra Francia e Inghilterra.

Il tema floreale è legato a sua volta a quello della poesia in quanto Felix paragona il suo lavoro di compositore di fiori a quello di un artista e di un poeta; così come un poeta cerca la parola giusta per esprimere un sentimento o un pensiero, Felix fa di tutto per trovare il fiore che vi corrisponde usando delle metafore a seconda della loro forma, colore, provenienza e così via. Il riferimento ideale per Felix in materia di poesia è Saadi, poeta persiano del XIII secolo: «Vous comprendrez cette délicieuse correspondance par le détail d'un bouquet, comme d'après un fragment de poésie vous comprendriez Saadi»3. Un’altra allusione a Saadi e alla poesia orientale viene fatta, poi, in

1 Ivi, p.317.

2 Ivi, p.343. 3 Ivi, p.131.

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occasione di un colloquio tra il protagonista e Henriette sulla terrazza di Clochegourde: la donna gli confida come i mesi d’inverno passati in sua assenza siano stati per lei tanto difficili e a questo proposito il giovane ricorda:

Elle disait des poésies suggérées par la solitude, comme aucun poète n'en a jamais inventé ; mais tout cela naïvement, sans savoir qu'il y eût le moindre vestige d'amour, ni trace de voluptueuse pensée, ni poésie orientalement suave, comme une rose du Frangistan.1

Le parole di Henriette fanno pensare alla poesia orientale per la loro dolcezza e delicatezza. Nella citazione appena fatta la rosa richiama il titolo di una poesia di Saadi mentre Frangistan è il nome con cui i Persiani chiamavano la Francia in un passato non troppo lontano. In conclusione, la rose du Frangistan è una metafora simile a quella del giglio nella valle e Henriette è, allo stesso tempo, sia un fiore francese sia un fiore orientale: il giglio è l’immagine della Francia regale tanto cara Balzac e la rosa è l’immagine della Persia e di un Oriente fiabesco.

Durante il periodo di malattia del conte madame de Mortsauf viene paragonata a un uccellino delle Indie esiliato in un Occidente inumano. Madame de Mortsauf e Henriette sono le due facce diverse della stessa persona: la prima, sensibile e spirituale, vive come una prigioniera nel castello di un uomo freddo e malaticcio, mentre la seconda è una donna felice che si sente libera di esprimersi grazie al suo amore per il protagonista.

Quelle différence! madame de Mortsauf était le bengali transporté dans la froide Europe, tristement posé sur son bâton, muet et mourant dans sa cage où le garde un naturaliste ; Henriette était l'oiseau chantant ses

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poèmes orientaux dans son bocage au bord du Gange, et comme une pierrerie vivante, volant de branche en branche parmi les roses d'un immense volkaméria toujours fleuri.1

Balzac oppone nuovamente l’Oriente all’Occidente: il primo, l’India in particolare, è il luogo dell’amore e della libertà per eccellenza mentre il secondo è un luogo vincolante, freddo e triste.

Un’altra opposizione che merita di essere studiata in relazione con quella tra Oriente e Occidente è l’opposizione tra Francia e Inghilterra. Henriette, attraverso l’immagine del giglio, non è simbolo solo dell’Oriente ma anche dell’antica Francia, una monarchia sacra e cattolica. La donna impersonnifica l’Ancien Régime, idealizzato da Balzac, prima del trionfo del materialismo. A lei si oppone l’inglese Arabelle, anch’essa immagine di un paese e di una religione. Seguendo questa prospettiva la Francia, in rapporto con l’Inghilterra, è l’Oriente. L’Inghilterra rappresenta la bellezza superficiale, priva di misticismo e veri sentimenti; lady Dudley, considerata come «une main de fer sous un gant de velours»2, fa trasparire un’immagine negativa

dell’Inghilterra, in cui la moralità sembrerebbe esistere solo in apparenza. Attraverso la sua descrizione l’Inghilterra è condannata per la sua ipocrisia e mancanza di orgoglio e insensibilità. E’ Felix stesso che confronta le due donne che ha amato in termini di Oriente e Occidente:

Quelles oppositions avec Clochegourde! L'Orient et l'Occident, l’une attirant à elle les moindres parcelles humides pour s'en nourrir, l'autre exsudant son âme, enveloppant ses fidèles d'une lumineuse atmosphère ; celle-ci vive et svelte; celle-là, lente et grasse. Enfin, avez- vous jamais réfléchi au sens général des moeurs anglaises? N'est-ce pas la divinisation de la matière, un épicuréisme défini, médité, savamment appliqué? Quoi

1 Ivi, p. 230. 2 Ivi, p. 242.

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qu'elle fasse ou dise, l'Angleterre est matérialiste, à son insu peut-être. Elle a des prétentions religieuses et morales, d'où la spiritualité divine, d'où l'âme catholique est absente, et dont la grâce fécondante ne sera remplacée par aucune hypocrisie, quelque bien jouée qu'elle soit. Elle possède au plus haut degré cette science de l'existence qui bonifie les moindres parcelles de la matérialité, qui fait que votre pantoufle est la plus exquise pantoufle du monde, qui donne à votre linge une saveur indicible, qui double de cèdre et parfume les commodes.1

Arabelle, la donna protestante inglese, impersonnifica l’amore passionale e carnale mentre Henriette, la donna cattolica francese, rappresenta l’amore divino. Felix pensa che la donna francese sia la donna più spirituale al mondo:

[…] la plus délicieuse à aimer, selon l'aveu des gens que les hasards de leur vie ont mis à même d'éprouver les manières d'aimer de chaque pays […] elle réunit les qualités spéciales qui recommandent les femmes de chaque pays en donnant à ce mélange de l'unité par l'esprit, cette semence française qui anime, permet, justifie, varie tout et détruit la monotonie d'un sentiment appuyé sur le premier temps d'un seul verbe.2

La donna francese ama completamente, al contrario della donna inglese che apre e chiude il suo cuore: «elle plie le monde à son amour. Au contraire l'Anglaise plie son amour au monde»3, afferma Felix. In conclusione possiamo,

quindi, affermare che l’Oriente si oppone all’Occidente nella misura in cui il primo è rimasto spirituale mentre il secondo, sempre più dominato dal materialismo, ha perso il vero senso dela virtù; l’Inghilterra è presentata come il paese che rappresenta per eccellenza questo Occidente moderno in cui il protestantesimo incoraggiava l’egoismo e la felicità materialista. Si potrebbe

1 Ivi, p. 246.

2 Ivi, p. 299. 3 Ivi, p. 300.

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dedurre che siano stati i vari cambiamenti sociali e le rivoluzioni ad aver portato l’Occidente a questa progressiva despiritualizzazione. Al contrario la Francia, grazie al cattolicesimo, è potuta restare un paese essenzialmente spirituale.

6. Conclusioni

Numerosissime sono le riflessioni che possono essere fatte sulla questione femminile: io ho deciso di analizzarne i pregiudizi e gli stereotipi che portarono alla generazione delle cosiddette dicotomie. Le donne impiegarono secoli e secoli per uscire dalla condizione di inferiorità che la società aveva imposto loro e in fondo, guardandoci attorno, possiamo notare che qualche traccia di questi pregiudizi vi sia ancora. Sempre in balia di emozioni contrastanti, la donna è resa vulnerabile dal suo stesso corpo, costantemente soggetto a sbalzi di umore e vulnerabilità. Qualunque fosse la loro professione, gli uomini avevano un’idea comune: la donna era predestinata alla vita domestiche e a tutto ciò che riguardava esclusivamente l’ambito materno.

Prendendo ad esempio l’Italia, notiamo come essa sia divisa in due e come nel Sud ci siano ancora delle situazioni che ricordano questo passato delle donne che io ho voluto analizzare. La donna non può avere accesso al mondo del lavoro, il suo ruolo è quello di procreare e crescere i propri figli, occuparsi della casa ed essere una buona moglie. Ovviamente la situazione è molto cambita nel corso del Novecento, ma sembra che sia ancora difficile coniugare l’ambito lavorativo e l’ambito domestico. E’ più difficile incontrare donne in carriera che abbiano alle spalle anche una famiglia. La donna, nella maggior parte dei casi, a un certo punto della propria vita si trova di fronte a un bivio: carriera o famiglia. Molte sono le donne che rimandano una

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maternità per paura di perdere il proprio lavoro e questo non dovrebbe più accadere. Specifico ancora che la situazione è talmente varia da poter fare delle generalizzazioni, poiché ogni donna ha un vissuto ed esperienze diverse, ma ci sono ancora queste difficoltà che minano l’emancipazione completa delle donne.

Nei secoli passati gli uomini si dividevano in due categorie di fronte alla questione femminile e duplici erano anche le loro rappresentazioni. La donna era posta sempre agli estremi opposti: angelo o diavolo, donna virtuosa o prostituta, angelo del focolare o femme fatale. Accanto allo stereotipo negativo più diffuso, quello di prostituta, la donna veniva anche associata alla stregoneria e alla criminalità e per questo poteva subire delle pene molto pesanti. Anche il Femminismo stesso, diffusosi a partire dall’Ottocento, intraprese una strada duplice dando vita a due tipi di correnti: quella egualitaria, che chiedeva maggiori diritti per le donne professando l’uguaglianza con gli uomini, e quella dualista, che enfatizzava invece le differenza di sesso.

Anche Balzac collocava le donne ai poli opposti e attraverso le sue opere comprendiamo come il suo pensiero a riguardo fosse un po’ confuso e talvolta contraddittorio. Ne La physiologie du mariage abbiamo visto che la sua richiesta di un cambiamento della condizione della donna sia seguita poco dopo dalla rivendicazione del bisogno di mantenere le mogli in uno stato di dipendenza e reclusione. Tutto ciò è più comprensibile dopo una breve analisi della vita privata dello scrittore influenzata costantemente dall’odio verso una madre sempre infelice e troppo opprimente. Per questo Balzac distingueva inevitabilmente le donne tra donne fatali e donne angelicate, ricercando in queste ultime una figura materna e protettrice che colmasse le mancanze della madre naturale. Le lys dans la vallée è uno tra i romanzi in cui Balzac traspone

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un buon numero di dettagli autobiografici, alcuni più impliciti altri più evidenti. Seguendo la legge dei contrasti e la concezione di Jung sulla natura bipolare dell’archetipo femminile, Balzac ci presenta due personaggi femminili opposti: Henriette è l’angelo del focolare che deve preservare la castità e la virtù, mentre lady Dudley è la femme fatale che con la sua sensualità soddisfa i piaceri corporali dell’uomo. Attraverso queste due donne lo scrittore ripropone tutti i pregiudizi e stereotipi dell’epoca che abbiamo preso in considerazione nei capitoli iniziali e il messaggio finale del romanzo è l’impossibilità di coesistenza dell’angelo e del demone in una sola donna. Il protagonista stesso deve fare una scelta tra virtù e materia e la sua continua ricerca di entrambe lo porterà al fallimento.

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BIBLIOGRAFIA

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