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OPUSCOLO – “ALIMENTAZIONE E CHEMIOTERAPIA” Introduzione

Questo opuscolo è nato per supportare, attraverso un corretto regime alimentare, i pazienti oncologici nelle fasi precedenti, concomitanti e successive ai trattamenti chemioterapici e radioterapici. Lo scopo è di rendere i suggerimenti alimentari proposti parte coadiuvante nelle terapie oncologiche, al fine di prevenire e contrastare i disturbi che da esse ne derivano e migliorare la qualità di vita del paziente. Scegliere i cibi corretti e saperli modulare durante i trattamenti aiuta a ridurre gli effetti tossici del chemioterapico, per es.: le infiammazioni al cavo orale, i disturbi nella digestione e quelli intestinali, la stanchezza e tutti gli altri effetti collaterali legati ai trattamenti oncologici. Inoltre, in base a recenti studi, un corretto regime alimentare sembrerebbe migliorare l'efficienza del farmaco riducendo il rischio di resistenza del chemioterapico.

I criteri alimentari da seguire in 3 tappe:

1 tappa

3 giorni prima della cura - Una dieta corretta, in questa fase, aiuta a preparare l'organismo a ricevere la chemioterapia. Gli alimenti proposti, scelti in funzione della loro azione protettiva, saranno utili sopratutto nel supportare l'intestino a ricevere il chemioterapico aiutando a prevenire disturbi intestinali, gli squilibri metabolici e ormonali. Per questo può essere utile seguire alcuni pratici consigli alimentari:

• colazione: Se piace il latte consumare quello di soia, di mandorla, di riso o

di avena, senza zuccheri aggiunti (per abituarsi al gusto è consigliabile mescolarlo con il muesli o con i fiocchi di cereali), in alternativa bere tè (consigliato tè verde o tè bancha), tisane o orzo accompagnato con pane integrale, marmellate (senza zucchero), yogurt, frutta secca o fresca, evitando gli agrumi e la frutta esotica;

• pranzo: si può iniziare con una zuppa (di verdure e di miso), o con

un’insalata, meglio se ogni giorno diversa; a questo far seguire una pasta o un riso integrale con le verdure (la pasta e il riso forniscono gli zuccheri da bruciare per il resto della giornata);

• cena: un piatto di cereali (grano integrale, farro, orzo) e legumi integrali

(fagioli, piselli, lenticchie, ceci, fave, fagioli rossi) oppure pesce. Il tutto accompagnato da verdure o zuppa di verdure.

Al giorno consumare al massimo 200 gr di frutta, anche cotta. Meglio non mangiare la frutta a fine pasto, potrebbe fermentare e rallentare la digestione, consumarla preferibilmente prima o fra i pasti principali.

2 tappa

il giorno della chemio - L'obiettivo, in questa fase, è quello di prevenire e contrastare i disturbi più comuni che possono insorgere durante la chemioterapia

(mucositi, nausea, vomito, diarrea). E' quindi utile sapere quali sono i cibi da prediligere e quali sono quelli sconsigliati.

Da preferire

• Il pesce, preferibilmente pesce azzurro e di piccole dimensioni, per l'elevato

contenuto di grassi omega-3 ad azione anti-infiammatoria;

• Proteine vegetali sotto forma raffinata (cioè senza le fibre) ad esempio creme

di cereali con creme di legumi. Per cucinare la crema di legumi occorre, dopo averli cotti, utilizzare il passaverdure (non il minipimer) per togliere la buccia. Nel caso si scegliessero i legumi decorticati, questo passaggio si potrà evitare. Il riso integrale è utile per contrastare le enteriti; la crema si ottiene cuocendo una tazza di riso con sei tazze d'acqua per almeno 2 ore e 30', dopo la cottura si usi il passaverdure per eliminare la componente fibrosa. Per contrastare le fermentazioni intestinali occorre masticare tutti i cibi a lungo, incluse le creme, infatti stazionando più tempo in bocca si consentirà alla saliva di digerire maggiormente gli amidi. In alcuni casi le infiammazioni intestinali (enteriti) da farmaci causano intolleranza al glutine, quindi, durante questi giorni andranno evitati: frumento (grano), orzo, segale, farro a favore di riso, miglio, quinoa, grano saraceno, amaranto, teff;

• Alimenti proteici vegetali ricchi di amminoacidi liberi, come il miso, sotto

forma di zuppa o di condimento per cereali; la zuppa di miso può accompagnare quotidianamente tutti i pasti per favorire la digestione; lo yogurt può essere consumato ma in modeste quantità e solo bianco e senza zucchero aggiunto.

Da evitare

• Fibre di cereali (la crusca), specie se indurite dalla cottura al forno (pane

integrale, pizza, alimenti grezzi) che possono provocare irritazioni meccaniche. Le proteine animali (in particolare carne rossa, carne lavorata e insaccati), la cui putrefazione produce sostanze irritanti per la mucosa intestinale, oltre a favorire i processi infiammatori. Sono anche molto ricche in acidi grassi saturi che aumentano la glicemia, in quanto ostacolano il funzionamento dell'insulina.

• Il latte (anche di capra) in particolare nei processi infiammatori intestinali,

enteriti da raggi e da chemioterapici, il danno che ne deriva a carico dell’intestino tenue, può compromettere la capacità di digerire il lattosio, provocando forti diarree; i formaggi per la proteina caseina che produce un effetto irritante a livello intestinale, in quanto ne altera la permeabilità.

• Lo zucchero, lo sciroppo di glucosio-fruttosio, il fruttosio, le farine molto

raffinate ("00" e "0"), il pane ottenuto da queste farine, i dolciumi commerciali, le patate, il riso bianco, i fiocchi di mais e la frutta molto zuccherina. Evitando gli alimenti ad alto indice glicemico, ci si abituerà a sostanze meno dolci, riuscendo in questo modo a controllare la glicemia. Quando necessario dolcificare con malti.

3 tappa

il giorno dopo la chemio - Dopo ogni seduta di chemioterapia ed al suo termine (dopo ogni ciclo), per assicurare un sufficiente apporto nutritivo e prevenire l'aumento di peso, la dieta quotidiana dovrà basarsi su verdure, cereali poco raffinati, pesce, evitando invece gli alimenti ad alto indice glicemico (zuccheri, farine raffinate, o altri amidi come patate e mais) e ad alto contenuto di grassi. E' inoltre importante evitare uno stile di vita sedentario.

Cosa mangiare in presenza di sintomi specifici: I sintomi che più frequentemente incorrono in caso di trattamento chemio o radioterapico sono: il calo dell'appetito o alterazioni del gusto, l'infiammazione delle mucose, la diarrea, la stipsi, la nausea e/o il vomito. Tali disagi, di intensità variabile da persona a persona, sono per lo più passeggeri e scompaiono solitamente dopo alcuni giorni. L’incidenza di tali sintomi, così come la loro entità, sono correlati al tipo di terapia oncologica e al dosaggio.

Calo dell’appetito o alterazioni del gusto – Consumare acqua lontano dai pasti,

bere poco a tavola e sostituire l’acqua con tisane ai semi di finocchio, di anice stellato, tè o camomilla. Può essere indicato masticare bene e lentamente il cibo per facilitare la digestione e utilizzare posate di plastica (anzichè di metallo) e barattoli di vetro per conservare i cibi al fine di ridurre il gusto metallico.

Infiammazione delle mucose – In caso di uno stato infiammatorio sia del cavo orale

che dell’intestino, sono da preferire: cerali integrali e legumi (lenticchie rosse e legumi interi) sotto forma di crema, riso integrale, verdura verde o creme di verdure, cipolle rosse, pesce (sgombro bollito, salmone o pesce azzurro), frutta fresca (anche i frutti di bosco) e/o secca (noci, mandorle, nocciole e pistacchi non salati), soia, semi di zucca e di lino, olio extravergine di oliva e olio di riso. Con attenzione si potranno introdurre ricette a base di tofu, le cui proteine sono meno irritanti di quelle della carne perché contengono pochi aminoacidi solforati. Particolarmente indicata è la zuppa di miso, utilissima per risanare il tubo digerente dai danni da chemioterapia e radioterapia, molto nutriente e facilmente assimilabile, poichè contiene proteine già digerite dalla fermentazione. Questa è facile da preparare: occorre stemperare un mezzo cucchiaino di miso in un po’ d’acqua tiepida, aggiungere un brodo vegetale senza sale, riscaldare il tutto e spegnere il fuoco.

Vanno evitati invece carni rosse e insaccati, salumi, uova, fritti, snack salati,

pomodori e succhi da essi derivati, grassi, formaggi grassi e stagionati, dolciumi, cioccolato, pizza e farine raffinate, prodotti integrali cotti al forno, cibi speziati o duri, bevande zuccherate e frizzanti, bevande contenenti caffeina, agrumi, alcolici e succhi di frutta.

Diarrea – In caso di questo disturbo è bene frazionare in 5-6 piccoli pasti o spuntini

i soliti 3 pasti principali. È consigliato bere (lentamente) da 8 a 12 bicchieri di liquidi al giorno suddivisi fra acqua, integratori salini, tè o tisane (anche con il limone), mantenuti a temperatura ambiente. Per ridurre l'infiammazione intestinale è utile consumare la crema di riso integrale o basmati, addensata con il Kuzu. E' inoltre consigliato bere a piccoli sorsi durante la giornata l'acqua di cottura del riso. Fra gli alimenti, sono da preferire quelli ricchi di sodio o potassio, quali il riso

basmati, le patate bollite consumate fredde e la batata (o patata dolce); i cibi poveri di fibre (riso integrale, pane tostato, yogurt bianco) e pesce il cui grasso riduce l’infiammazione.

Sono sconsigliati carne e formaggi, bevande molto calde o molto fredde, zuccherate e frizzanti, birra, vino, bevande alcoliche o contenenti caffeina, succhi di frutta, agrumi, latte o alimenti che lo contengono (gelati, frappè, panna acida), alimenti molto speziati, fritti e dolci.

Stipsi – La stipsi può essere causata dai farmaci chemioterapici e antidolorifici o da

insufficiente attività fisica. E' indicato, in presenza di questa condizione, bere molta acqua, alternandola a tè (meglio se bancha), preferibilmente lontano dai pasti. Potrà risultare utile una deliziosa bevanda a base di agar agar (scioglierne un cucchiaino in una tazza di succo di mela senza zucchero aggiunto, portare a ebollizione per un paio di minuti, spegnere il fuoco e bere tiepido, prima che diventi una gelatina), tutte le sere per una settimana. Oppure è consigliato mangiare le prugne cotte e bere la loro acqua di cottura. Impostare poi una dieta ricca di fibre, cibi integrali con pane integrale a lievitazione naturale o con i semi di lino, riso integrale o altri cereali (sempre integrali) accompagnati da verdure. I cibi andrebbero sempre masticati a lungo per favorire la digestione. E' raccomandabile una leggera attività fisica quotidiana (ad es. fare una passeggiata, andare in bicicletta o fare yoga)

Nausea e vomito – Frazionare i pasti in 5-6 spuntini affinchè lo stomaco non resti

mai vuoto, masticare lentamente il cibo che deve essere a temperatura ambiente. Scegliere soprattutto cibi salati e asciutti (ad esempio: sott'aceto senza zucchero aggiunto, gallette di riso integrale già salate o in alternativa salarle aggiungendo una punta di miso, patè di oliva o capperi), evitare fritti o cibi con forte odore, cereali cotti al forno, proteine animali e cibi dolci, in quanto è noto che aumentano la nausea. Non assumere grandi quantità di liquidi durante i pasti; può essere utile bere a piccoli sorsi una tisana di zenzero.

La Fatigue - E' un termine inglese che significa astenia, stanchezza. Può essere un

effetto collaterale delle terapie oncologiche e si presenta con un insieme di disturbi, quali: perdita di energia stanchezza, disturbi del sonno, tristezza, ansia, depressione, difficoltà nella concentrazione e nell'attenzione. Per ridurre questi sintomi, la dieta durante la terapia dovrà tener conto di alcune raccomandazioni.

Evitare: gli alimenti ipercalorici, ovvero tutti gli alimenti ricchi di grassi e zuccheri

come i salumi, i formaggi, le patatine fritte e i dolci, infatti la digestione di questi alimenti grava sull'apparato intestinale ed il fegato

il consumo di zuccheri e farine raffinate che determinano un brusco calo di glucosio nel sangue associato a stanchezza e debolezza.

il caffè, infatti questo ha un effetto tonico e stimolante dipendente dalla produzione dell'adrenalina, l'effetto però è momentaneo, infatti quando l'adrenalina si riduce si verifica un calo energetico costante.

Preferire: la verdura in particolare a foglia verde come le Crucifere (cavoli e affini,

rucola e ravanello) i cereali integrali che mantengono un livello costante di glicemia evitando stati di iper/ipoglicemia determinati dal consumo dei cereali raffinati il tè verde dove la caffeina è a lento rilascio e quindi non induce il calo energetico che si verifica invece consumando caffè.

Gli alimenti ricchi di magnesio come i cereali integrali, la frutta secca, le alghe, la soia e i suoi derivati e la frutta disidratata. Il magnesio è coinvolto nei processi di produzione di energia (mantiene la carica elettrica delle cellule, in particolare quelle di muscoli e nervi). Il nostro organismo, in condizioni di stress, ne aumenta il consumo, per questo è consigliato assumere quotidianamente alimenti ricchi di magnesio.

La Neutropenia - E' la diminuzione del numero di granulociti neutrofili nel sangue. I

neutrofili sono una sottoclasse di globuli bianchi, spesso diminuiscono troppo in seguito ai cicli chemioterapici che possono ridurre le difese dell'organismo. In questo caso si sviluppa la neutropenia indotta da chemioterapia, una complicanza che indebolisce il corpo e può portare a ritardi, interruzioni o diminuzione della dose del trattamento chemioterapico.

A tal proposito può essere utile il consumo di cibi ricchi di omega-3 (come il pesce), i semi di lino macinati al momento (se non vi è diarrea), la portulaca (un'erba selvatica) e le noci. Occasionalmente si possono aggiungere alcuni funghi alle zuppe di verdure, fra questi il Pleurotus ostreatus (detto orecchione) che può essere acquistare al supermercato, oppuregli shiitake o il Ganoderma lucidum (reishi). Nel caso i funghi venissero acquistati sottoforma di preparati o estratti è importante rivolgersi a farmacia o erboristerie qualificate. In merito al loro consumo, occorre precisare che i dati provenienti dalla letteratura scientifica nel contrastare la neutropenia non sono ancora così forti; comunque è bene non esagerare con i funghi: a volte vengono riportati fenomeni di tossicità, inoltre le sostanze che contengono risultano essere pesanti per il fegato che le metabolizza.

L'Anemia - L'anemia è un sintomo molto comune fra chi si sottopone a terapie

oncologiche (si attesta intorno al 15-40%); essa può influenzare la qualità della vita e l'efficacia delle cure. Le forme più comuni di anemia derivano da una carenza di ferro, questa è data da un apporto insufficiente o da scarso assorbimento. La carenza di ferro può portare a riduzione dell'emoglobina circolante con minor

trasporto di ossigeno ai tessuti e conseguente stato di spossatezza. In continuità con quanto detto in precedenza, la carne rossa non può essere

considerata come una corretta scelta alimentare per soddisfare il fabbisogno di ferro; al tal proposito è utile sapere che questo elemento è in tantissimi altri cibi, in questo caso da prediligere. Le vongole hanno un contenuto di ferro molto alto, è raccomandabile quindi mangiare uno o due volte a settimana un buon piatto di pasta (meglio se integrale e di farro) con le vongole. Inoltre è consigliabile condire con un po' di succo di limone i cibi vegetali, infatti il limone è ricco di vitamina C ed acido citrico che facilitano l'assorbimento del ferro. Ci sono molti alimenti vegetali che contengono naturalmente sia il ferro che la vitamina C, fra questi i broccoli e i cavoli. Anche i cereali integrali come avena e miglio contengono grandi quantità di ferro, così come i legumi, in particolare lenticchie, fagioli secchi, ceci e fave. Evitare

invece tè, caffè e cioccolato durante o dopo i pasti, poichè la caffeina ne riduce l'assorbimento.

Stomatiti e Mucositi - I trattamenti chemioterapici molto spesso rendono più fragili

le mucose che si possono danneggiare più facilmente causando bruciori, afte, eritemi sino alla comparsa di ulcere dolorose. Per questo, durante la terapia, è consigliato evitare o limitare fortemente i cibi integrali cotti al forno come ad esempio il pane integrale. Questo perchè i cibi che contengono fibre, se cotti al forno, causano irritazione meccanica. E' opportuno sostituire il pane integrale con pane di semola di grano duro (tipo Altamura), abbrustolirlo leggermente e masticarlo a lungo. Oltre a un’irritazione delle mucose di origine meccanica, data dalle fibre, si può avere anche un'irritazione chimica causata dall’eccesso di cibi proteici e molto salati (patatine, snack, cibi speziati) che formano sostanze acide con la digestione. Bisogna anche evitare i cibi acidi come gli agrumi, i pomodori, il cioccolato, il caffè e gli alcolici.

L'alimentazione quotidiana dovrebbe privilegiare:

cereali non industrialmente raffinati (riso integrale, miglio, farro, orzo, ma

anche la pasta italiana di grano duro), perchè cedono glucosio più lentamente che non le farine raffinate;

legumi (lenticchie, ceci, piselli, fagioli, compresi quelli di soia) perchè

rallentano la velocità di assorbimento del glucosio, forniscono proteine di buona qualità e aiutano a tener basso il colesterolo;

verdure (in particolare verdure a radice e a foglia) perchè ricche di svariate

sostanze protettive contro il cancro quali vitamina C, vitamina E, beta- carotene e altri carotenoidi, vari polifenoli che sono un gruppo eterogeneo di sostanze naturali, particolarmente note per la loro azione positiva sulla salute umana. Consumarle preferibilmente cotte stufate o a vapore per solo 5 minuti e condirle con un filo d'olio extravergine d'oliva spremuto a freddo.

in particolare prediligere il consumo di Crucifere o Brassicacee, per esempio

cavolo, cavoletti di Bruxelles, broccolo, rapa, cavolfiore, senape, ravanello, rucola etc.. Questi vegetali contengono i glucosinolati, questi fitochimici sono associati ad un effetto protettivo nei confronti dei tumori.

come condimento olio extravergine d'oliva spremuto a freddo;

pesce azzurro (alici, salmone, sgombri, ecc.) in quanto il suo grasso ha

proprietà antinfiammatorie e antitumorali ed è una buona fonte di calcio e di vitamina D;

frutta (in particolare i frutti di bosco), poche arance, mai il pompelmo ed

evitare la frutta esotica;

frutta disidratata (per esempio:uvetta, prugne, datteri) e semi oleaginosi

(noci, nocciole, mandorle, girasole, zucca e lino) ricchi di calcio e di grassi che favoriscono il buon funzionamento dell’insulina, da assumere in modica

Chi non è abituato a tali cibi, deve però introdurli gradatamente, ricordando che in particolare i cereali integrali e i legumi, aumentano il senso di sazietà favorendo il dimagrimento.

Non prendiamo degli integratori di sostanze antiossidanti e non esageriamo nemmeno con centrifugati ed estratti

Gli antiossidanti sono sostanze che, nelle giuste concentrazioni, sono in grado di interagire con i radicali liberi neutralizzandoli, per questo sono anche chiamati "spazzini" dei radicali liberi ("free radical scavengers"). I radicali liberi sono specie chimiche altamente reattive in grado di danneggiare le cellule (DNA, proteine e membrane cellulari). E' fondamentale che gli antiossidanti siano presenti in adeguate concentrazioni. Il nostro corpo produce fisiologicamente gli antiossidanti, detti endogeni (acido alfa lipoico, ubichinone, glutatione). Una dieta equilibrata, con frutta e verdura, apporta un' ulteriore dose di antiossidanti, detti esogeni (vitamine carotenoidi e polifenoli). E' noto che attraverso un corretto equilibrio fra antiossidanti esogeni ed endogeni, il nostro organismo riesce a contrastare l'azione dei radicali liberi; tuttavia concentrazioni eccessive di antiossidanti risultano dannose, spostando la loro azione da antiossidante a pro-ossidante. Sebbene sia chiaro che gli antiossidanti abbiano un ruolo importante nella prevenzione primaria del tumore, proteggendo la cellula dal danno, lo stesso ruolo sembra essere controproducente durante la chemioterapia o radioterapia.

Il meccanismo d'azione delle terapie, infatti, consiste proprio nel produrre radicali liberi per uccidere le cellule tumorali. Allora non è prudente somministrare delle dosi elevate di sostanze antiossidanti in concomitanza alle terapie perchè potrebbero addirittura impedirne l'efficacia. Perciò durante le terapie di cura del cancro è sconsigliato assumere integratori di sostanze antiossidanti, ad esempio esagerare con centrifugati ed estratti di frutta e verdura. Questi ultimi, essendo liquidi e privi di fibre, non riescono a saziare il nostro organismo e hanno un alto indice glicemico. Per ogni estratto, infatti, sono presenti più frutti o vegetali, che non si assumerebbero in forma solida in una sola volta: l'assunzione di frutta e verdura risulterà eccessiva e con essa la conseguente dose di antiossidanti.

Supplementi o Integratori alimentari - L'assunzione di supplementi alimentari

(vitamine o minerali) per la prevenzione dei tumori è ad oggi, sulla base degli studi scientifici prodotti, sconsigliata. Le vitamine, i sali minerali e gli oligoelementi, insieme agli altri composti che costituiscono i supplementi dietetici, hanno dimostrato un'efficacia funzionale e biochimica differente rispetto ai nutrienti assunti con il cibo, una delle motivazioni è quella di essere separati dalla matrice alimentare e dai suoi costituenti. Inoltre, se è vero che un nutriente ha un effetto protettivo nelle dosi fisiologiche raccomandate, è altrettanto vero che può risultare tossico o patogeno ad alte dosi. Pertanto il WCRF - Fondo mondiale per la ricerca sul cancro, consiglia di provvedere ad un apporto di tutti i nutrienti essenziali attraverso il cibo. Lo stesso raccomanda di avvertire il medico riguardo qualsiasi intenzione nell'assumere un integratore, un fitoterapico e ogni prodotto a base di piante officinali. L'avvertenza è quella di evitare tassativamente il "fai da te", infatti alcuni integratori o fitoterapici possono interferire con i farmaci, fra cui i chemioterapici, riducendone o potenziandone l'effetto. Se d'accordo con il medico, si ritiene indispensabile un'integrazione, si procederà nell'individuare il preparato da

utilizzare in base alla cura farmacologica, programmando la sua assunzione in funzione al calendario ed ai cicli chemioterapici proposti.

Fitoterapici - I prodotti genericamente identificati come “prodotti erboristici”,

“fitoterapici” o più genericamente “prodotti a base di erbe officinali” contengono piante medicinali, loro derivati e costituenti chimici dotati di attività biologica. In particolare, possono presentare una loro specifica attività farmaco-tossicologica e interagire con farmaci di sintesi potenziandone o riducendone gli effetti previsti. Numerose sono le segnalazioni riportate nella letteratura scientifica a questo proposito. Tuttavia, a livello di opinione pubblica è diffusa la falsa credenza che le erbe medicinali siano sostanzialmente innocue, e, pertanto, vengono abitualmente utilizzate come forma di automedicazione, spesso senza informare il medico. Questo aumenta i rischi di possibili interazioni con farmaci di sintesi, reazioni allergiche, ecc.

Controindicazioni specifiche possono essere rappresentate dall'assunzione di alcuni fitoterapici in concomitanza ad una cura chemioterapica, in particolare:

- la curcuma potenzia l'effetto dei chemioterapici, aumentando gli effetti collaterali che possono portare a sospensione del farmaco. Inoltre, secondo un recente studio