Prospettive sul futuro energetico del Giappone
4.1 Opzioni per il mix energetico del Giappone entro il
Il Consiglio per l’energia e l’ambiente del governo giapponese ha proposto nel giugno 2012 un documento intitolato “Opzioni per l’energia e l’ambiente” (Enerugī kankyō ni kansuru sentakushi) con i risultati di un’analisi degli impatti economici di diverse alternative del mix energetico del paese proiettati nel 20303.
Le tre opzioni proposte dal Consiglio sono state basate sui seguenti criteri:
1
Mure Dickie “Noda’s nuclear phase-out is not final word”, Financial Times, 16 settembre 2012, http://www.ft.com/intl/cms/s/0/f4472964-0002-11e2-a30e-00144feabdc0.html#axzz3OhIsalaP, 13-01-15.
2 Federation of Electric Power Companies, “Follow-up on the Environmental Action Plan by the Japanese
Electric Utility Industry”, 17 settembre 2013, http://www.fepc.or.jp/english/news/message/__icsFiles/afieldfile/2013/10/08/press_e_20130917.pdf, 13-01- 15.
3
Enerugī kankyō kaigi (Consiglio per l’energia e l’ambiente), “Enerugī kankyō ni kansuru sentakushi” (Opzioni per l’energia e l’ambiente), testo al link: http://www.env.go.jp/council/06earth/y060-110/mat01_2.pdf, 29 giugno 2012, 13-01-15.
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- Sistema di generazione di potenza: mix di energia elettrica raggiungibile e potenziale della capacità installata delle varie tecnologie nel 2030;
- Costi: necessità di investimenti per le attività di generazione energetica; costo di produzione di energia elettrica; costi aggiuntivi relativi al sistema di produzione di energia elettrica rispetto a quelli contenuti nel Basic Energy Plan;
- sicurezza dell’approvvigionamento energetico e impatto della legislazione e della normativa in materia energetica sulla bilancia commerciale;
- impatto ambientale: emissione di CO2 e comparazione con i livelli registrati nel 1990, calcolo
delle emissioni di CO2 evitate, sfruttamento del territorio.4
La prima opzione presentata è chiamata “Scenario 0”, supponendo di poter eliminare la generazione di energia nucleare entro il 2030 e in cui la fornitura elettrica è rappresentata dal 35% di energia rinnovabili e dal 65% di carburanti fossili. I sistemi fotovoltaici in questa proiezione sono installati in 12 milioni di case entro il 2030, e le strutture domestiche sono rinforzate contro I terremoti per permettere maggiore sicurezza di questa risorsa. Le centrali eoliche sarebbero sviluppate fino ad un area che copra 2 volte l’area metropolitana di Tokyo. In questa opzione sono anche introdotte strette regolamentazioni per il risparmio energetico, come la proibizione di sistemi elettrici inefficienti.
La seconda opzione “Scenario 15” prevede invece il 15% della generazione energetica derivante dal nucleare. Nel periodo preso in considerazione, le centrali vengono mantenute in funzione per 40 anni e non viene invece autorizzata la costruzione di nuove strutture. In questo scenario le energie rinnovabili rappresentano il 30% mentre i carburanti fossili il 55%. Anche in questo caso verrebbero implementati gli standard di resistenza delle 10 milioni di case su cui viene applicata la tecnologia fotovoltaica e le centrali eoliche si espandono per 1,5 volte l’area metropolitana di Tokyo. La riduzione delle emissioni di anidride carbonica sarebbe ridotta del 23% rispetto allo “Scenario 0”.
La terza opzione chiamata “Scenario 20-25” introduce invece il 20-25% di energia nucleare, mentre le rinnovabili e I carburanti fossili occupano rispettivamente il 20-25% e il 50% entro il 2030. Questa alternativa richiede nuove strutture per la produzione di nucleare, costruite di pari passo con il miglioramento della situazione della sicurezza e con un occhio particolare all’opinione pubblica attualmente contraria.
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Figura 15 – Mix di generazione elettrica per gli scenari proposti5.
Sulla base del documento, possiamo evidenziare dei punti comuni in tutte le opzioni proposte, che possiamo presumere che a prescindere dalle prossime decisioni del governo, saranno i pilastri delle politiche future. Innanzitutto, in ogni opzione viene data ampia importanza al risparmio energetico. Tutti gli scenari prevedono la riduzione di circa il 10% del consumo generale.Nel 2010 la produzione elettrica era di circa 1100TWh, mentre viene stimata dal Basic Energy Plan per 1200 TWh nel 2030, con un incremento del solo 1% che lascia spazio a un grande potenziale per il risparmio6. In secondo luogo, possiamo prevedere una forte crescita del settore delle energie rinnovabili: esse infatti rappresentano il maggior potenziale domestico e l’unica opzione che può portare alla sicurezza energetica nel vero senso del termine, mentre l’uso del nucleare e il possesso, controllo e acquisto regolamentato di acquisto delle risorse estere possono essere considerate opzioni secondarie e si pongono su un livello inferiore di sicurezza7.
L’importazione di carburante fossile sarà comunque una costante, in particolare per quanto riguarda il gas naturale liquido e meno per il carbone e per il petrolio, in maggior proporzione negli scenari
5
Enerugī kankyō kaigi (Consiglio per l’energia e l’ambiente), “Enerugī kankyō ni kansuru sentakushi” (Opzioni per l’energia e l’ambiente), testo al link: http://www.env.go.jp/council/06earth/y060-110/mat01_2.pdf, 29 giugno 2012, 13-01-15
6
Benjamin McLellan, “Analysis of Japan's post-Fukushima energy strategy”, Energy Strategy Rewiews, Volume 2, Numero 2, settembre 2013, p.195.
7
Honma Takashi, “Analysis of Japan’s Energy and environment strategy after the Fukushima nuclear plant accident”, Energy Policy, Volume 62, novembre 2013, p.1220.
27% 0% 15% 20% 25% 10% 35% 30% 30% 25% 63% 65% 55% 50% 50% 0 200 400 600 800 1000 1200
2010 Scenario 0 Scenario 15 Scenario 20 Scenario 25
G e n e ra zi o n e e le tt ri ca ( T W h ) Carburanti Fossili Rinnovabili Nucleare
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dove l’uso del nucleare è più limitato. Se il petrolio fosse eliminato dal panorama energetico, sarebbe necessario l’aumento del 50% del consumo di gas. Le aziende giapponesi stanno investendo in progetti per il gas naturale a livello globale e possiedono azioni di industrie del carbone in molti paesi come l’Australia. È probabile che la disponibilità e il costo del gas migliorino grazie al’espansione della produzione di gas da argille proveniente dagli Stati Uniti8. La possibilità di avere un panorama energetico con risorse differenziate aiuta anche il sistema in caso di disastri; nonostante questo, il livello di dipendenza dalle risorse importate dovrebbe essere idealmente il più basso possibile a causa del suo peso sulla bilancia commerciale9. Infine, il governo prevede che ogni scenario raggiunga una riduzione delle emissioni di gas serra tra il 15% ed il 25% entro il 2030, rispettando l’impegno nei confronti del cambiamento climatico globale10.
D’altro canto, la sicurezza energetica certamente migliorerà con lo sviluppo delle risorse rinnovabili interne, ma tendenzialmente l’affidamento ai carburanti fossili di importazione non scenderà rapidamente, per non rischiare di non poter soddisfare il fabbisogno interno. Di certo queste prospettive saranno di stimolo a trovare soluzioni più sostenibili in Giappone e nell’Asia in generale.