Il quadro legislativo in materia energetica
2.6 Il quarto Strategic Energy Plan
L’11 aprile 2014 il governo giapponese ha approvato il Nuovo Strategic Energy Plan, che rappresenta la sua quarta revisione e la prima dopo l’incidente di Fukushima. Con esso il Giappone riprende in esame i vari aspetti della propria politica energetica, delineandone la strada su cui verranno prese le prossime decisioni. Esso enfatizza l’impegno a lungo termine nei confronti delle “energie pulite”: chiede una riduzione della quantità di energia nucleare sulla produzione energetica totale, un aumento del ricorso alle rinnovabili con maggiore attenzione alla possibilità di sviluppo del loro potenziale, un uso continuo del gas come carburante che funga da ponte nella transizione a medio termine e miglioramenti nell’efficienza energetica del Paese63.
Il testo spinge all’ottenimento della sicurezza energetica, che include la promozione della diversificazione delle risorse, sia internazionali che domestiche. Propone inoltre il Giappone come futuro centro del futuro mercato asiatico del gas naturale. Questa proposta inserita nelle disposizioni di aprile, è stata poi confermata nei mesi successivi. Dal settembre 2014 infatti le grandi aziende che gestiscono il gas liquido naturale come la Tokyo Electric Power e la Mitsubishi Corporation sono in grado di stipulare dei nuovi contratti che permetteranno loro di stabilire autonomamente il prezzo di riferimento per la vendita di questa risorsa. Il Giappone spera quindi di poter aggirare il sistema di prezzi rigidi istituito dopo la crisi nucleare post Fukushima e allo stesso tempo di esercitare pressione sui fornitori tradizionali, come Qatar, Malaysia e Russia, che sono sempre stati restii a concedere maggiore flessibilità sui contratti a lungo termine sul prezzo del petrolio 64 . In accordo con il testo dello Strategic Energy Plan, il Paese conferma l’impegno a limitare le emissioni di gas serra e contribuirà all’adozione di un piano su larga scala per ottimizzare l’efficienza. A questo scopo, verranno adottati dei piani specifici per il risparmio energetico industriale e saranno implementati gli standard per tutti gli edifici commerciali e residenziali. Anche la domanda energetica potrà essere ulteriormente sorvegliata grazie all’installazione delle nuove tecnologie di monitoraggio nelle case e nelle imprese65.
In tempi brevi, il Giappone promette di introdurre delle riunioni periodiche a livello ministeriale sulle energie rinnovabili, che avrà la funzione di coordinare il governo nell’emissione di nuove politiche nel settore. Il governo si impegna tramite questa commissione ministeriale nei confronti della promozione delle centrali eoliche, includendo gli impianti off shore, inseriti anche nello schema del
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METI, Testo completo del nuovo Strategic Energy Plan, 2014, http://www.enecho.meti.go.jp/en/category/ others/basic_plan/pdf/4th_strategic_energy_plan.pdf, 26-12-14.
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Ben McLannahan, “Japan to fire up first LNG trading hub”, Financial Times, Tokyo, 11 settembre 2014, http://www.ft.com/cms/s/0/8fd43e46-397f-11e4-93da-00144feabdc0.html#axzz3NC57rAOT, 26-12-14.
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FIT, allo sviluppo delle centrali geotermiche e nei confronti delle altre risorse alternative, incoraggiando gli investimenti nelle nuove tecnologie e riducendo i rischi degli investimenti nel settore privato, grazie l’applicazione degli incentivi FIT.
Infine, il quarto Strategic Energy Plan stabilisce delle linee guida per il futuro della ricerca, ad esempio prevedendo maggiore attenzione allo sviluppo di veicoli ad alta efficienza, celle solari e tecnologie per ridurre i rifiuti e migliorare l’efficienza anche nel settore dei carburanti fossili66. Il
governo si impegna anche nell’avanzamento del settore per le prossime generazioni di energia rinnovabile grazie al supporto nella costruzione del Fukushima Renewable Energy Institute. Quest’ultimo è stato fondato dal National Institute of Advanced Insustrial Science and Technology (AIST) a Koriyama, nella prefettura di Fukushima nell’aprile 2014, al fine di promuovere le attività di ricerca e sviluppo e di contribuire alla ricostruzione dei distretti industriali dell’aerea.67
Il primo Strategic Energy Plan dopo il disastro di Fukushima tratta anche del futuro dell’energia nucleare e ne definisce una nuova agenda per la sua industria. Il piano prevede un ruolo maggiormente attivo del governo nello smantellamento della centrale di Fukushima Daiichi e nei correnti sforzi per eliminare l’acqua contaminata, coinvolgendolo nella compensazione dei danni del disastro. L’iniziativa procederà di pari passo con il riesame del ruolo del governo nella supervisione del settore nucleare per assicurare un ambiente stabile per le operazioni nella massima sicurezza dei cittadini giapponesi. A tal proposito, ha lasciato la valutazione del piani di ripristino delle centrali alla NRA. Inoltre è in programma la compilazione di un sistema appropriato di gestione del rischio nucleare in collaborazione con gli enti locali delle zone in cui si trovano i reattori, per migliorare i piani di emergenza.
Importante è anche l’adozione di misure per lo smaltimento e lo stivaggio del carburante. In particolare, il governo attuerà delle ricerche approfondite per individuare aree geologiche dove depositare gli scarti altamente radioattivi per permettere sia il recupero sia lo spostamento di essi, in caso di sviluppo di future nuove tecnologie che ne permettano l’eliminazione. Seguiranno infatti disposizioni per luoghi di immagazzinamento intermedi e di stoccaggio uniti alla promozione di sviluppo di metodi di riduzione del volume e riduzione della radioattività dei combustibili esauriti.68
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JAIF, “The 4th Strategic Energy Plan of Japan Summary”, aprile 2014, http://www.jaif.or.jp/english/news_images/pdf/ENGNEWS01_1399887558P.pdf, 26-12-14.
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Sito web dell’AIST, https://www.aist.go.jp/fukushima/en/
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Okuya Toshizaku, “Japan’s 4th Strategic Energy Plan”, conferenza tenuta presso il Center on Global Energy policy, 9 giugno 2014, link al video: https://www.youtube.com/watch?v=k7TxOHTAoHs, 26-12-14.
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Nonostante questo, il Giappone rimane fedele alla sua politica nucleare, sia nel medio che nel lungo periodo, promuovendo le tecnologie per nuovi reattori con la collaborazione di Francia e Stati Uniti. L’intento per i prossimi anni è quello di ricostruire la fiducia tra l’industria nucleare giapponese e la popolazione sia interna che estera. Per questo gli enti locali aumenteranno le possibilità per i cittadini di consultare le municipalità della propria area per quanto riguarda la sicurezza e fornendo dei validi piani di emergenza. A livello internazionale invece, il Paese ricostruirà la credibilità dell’industria atomica supportando le risorse umane e lo sviluppo istituzionale nei mercati nucleari emergenti.
Questi propositi si integrano con la riforma del settore elettrico descritta in precedenza al fine di regolare nel modo più completo ed esaustivo il settore energetico nel contesto odierno della situazione interna e internazionale.
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