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STRUMENTI DI CONTROLLO DI GESTIONE CARATTERISTICHE IMPRESA

2. Il controllo di gestione quale necessità in periodo di cris

2.2. Origine di una crisi d’impresa, come sopravvivere

L’esistenza di un’impresa sul mercato è soggetta ad alcune forze che dipendono da come essa gestisce i suoi rapporti con l’ambiente esterno in continua evoluzione e

48 Nel settore carburante a partire dal 1935 sono state introdotte numerose accise nel corso degli anni, con lo scopo di finanziare emergenze diverse, alcune di esse talmente anacronistiche da suscitare non poche polemiche al riguardo. In particolare l’accisa introdotta nel 1935 e tutt’ora esistente, era stata istituita per il finanziamento della guerra in Etiopia. Fonte: www.agenziadogane.it

37 dall’adeguatezza della sua struttura interna. Tale sistema di forze esterne ed interne agisce impercettibilmente condizionando la razionalità della gestione e ponendo in discussione l’esistenza dell’impresa49. Vincolata da queste forze costanti, l’impresa deve automaticamente improntare la propria attività al raggiungimento di una certa stabilità che ne permetta lo sviluppo o quanto meno la sopravvivenza sul mercato. Quest’ultima si ritiene infatti essere il primo obiettivo di un’impresa, “quando (infatti) manca questo anelito verso la sopravvivenza manca di fatto l’impresa, poiché viene meno la condizione sistemica di autotutela”50.

Se il perdurare nel tempo è il principale obiettivo dell’azienda, si possono facilmente individuare altri fini più specifici e ugualmente fondamentali per ogni organizzazione. Essi sono la generazione di profitto, la creazione di ricchezza, la crescita e l’innovazione. È facile intuire come essi siano tutti strettamente correlati fra loro e con la sopravvivenza dell’impresa perchè il fatto che un’azienda perduri nel tempo è allo stesso tempo causa e conseguenza di tutti altri fini primari. Infatti, per sopravvivere nel tempo, l’azienda dovrà creare profitto crescendo nel mercato grazie ad innovazioni apportate al proprio settore economico, o utilizzando innovazioni apportate da altri. A loro volta queste azioni hanno per scopo la sopravvivenza dell’azienda nel mercato, vedi Figura 4.

49 Alberti G.B., “L’evoluzione dell’impresa dalla crisi allo sviluppo”, CEDAM 1997,pag 7.

50 Maizza A., “La gestione d’impresa tra vitalità e rischio di crisi” Cacucci Editore, Bari, 2006, pag. 3.

Generazione di profitto Creazione di Generazione di profittoricchezza Innovazione Sopravvivenza sul mercato Crescita

38 Per poter perdurare nel tempo l’azienda necessita di mantenere una costante stabilità economica, finanziaria e monetaria al suo interno. Se una di queste 3 voci fosse in disequilibrio, l’intero sistema aziendale risulterebbe in temporanea crisi e sarebbe necessario attuare delle riforme in uno dei tre ambiti menzionati per recuperare l’equilibrio perso.

L’azienda deve stare attenta a non prolungare nel tempo una temporanea ma spesso legittima situazione di disequilibrio perché ciò potrebbe concorrere a farla entrare in un permanente stato di default51. Un’azienda in costante disequilibrio infatti, soprattutto se non possiede un forte potere contrattuale, è costretta a dipendere da costosi strumenti finanziari di breve termine, come lo scoperto di conto corrente, per finanziare periodi di mismatch tra le date di incasso e quelle di pagamento. Tale strumento finanziario a breve termine è molto utile se utilizzato sporadicamente per coprire periodi di temporanea insolvibilità, ma l’utilizzo in modo duraturo va ad indicare la progressiva entrata dell’azienda in una situazione di tensione finanziaria possima al fallimento.

Quindi l’assenza di una certa stabilità può spingere l’azienda in un baratro di crisi che può sfociare in un fatale fallimento se non si utilizzano i giusti mezzi per risolvere i problemi.

Il continuo turnover delle imprese è un fatto inevitabile e dettato dalle regole di un mercato improntato alla libera concorrenza52 che mantiene al suo interno solo le realtà più innovative ed efficienti, spingendo tutte le aziende ad un frenetico aggiornamento sulle novità e sui cambiamenti da importare al loro interno per essere al passo con i tempi e partecipare in modo attivo, se pur in minima parte, al progresso e allo sviluppo economico del paese. Questa riflessione è di diretta conseguenza a quanto detto ed è riassumibile perfettamente nella semplicità dell’espressione utilizzata da Maizza (2006) “L’assenza di rischio di scomparsa dal mercato impedirebbe la ricerca di migliormento realizzata, di frequente, dalle imprese leader”.

Quanto appena affermato insieme a quanto sostenuto poco sopra sull’obiettivo di sopravvivenza sul mercato delle imprese, ci permette di concludere che tra tutte le

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Belli M., Facile E., Medioli G. (a cura di), ”Le forme di finanziamento del circolante” La guida del Sole24Ore al credito per le PMI, Il Sole24Ore 2010, pag 75.

39 aziende presenti sul mercato, hanno sicuramente una probabilità maggiore di sopravvivere nel tempo quelle che accompagnano la gestione dell’azienda con un idoneo sistema di controllo ben implementato con tutte le fasi che complessivamente formano l’attività economica dell’impresa. Questo perché lo scopo dell’utilizzo di tale strumento è cercare di riconoscere ed evitare eventuali rischi in cui l’azienda potrebbe incorrere nel corso della sua attività. Non si possono ovviamente escludere i numerosi casi aziendali che hanno da sempre gestito in modo profiquo l’attività avvalendosi del solo geniale intuito imprenditoriale e/o manageriale e che permangono solidamente nel gruppo delle imprese di maggior successo nel mercato. Si vuole in questa sede sottolineare che i numerosi casi che senza l’utilizzo del controllo di gestione hanno successo nel mercato non significa non abbiano passato periodi di difficoltà, ma semplicemente che essi sono riusciti ad individuare da subito i primi segnali di crisi e hanno messo in atto tempestivamente le strategie per il recupero.

Dopo aver brevemente argomentato sulla necessità di trovare un costante equilibrio aziendale per evitare il temuto ma inevitabile turnover delle imprese, entriamo nel cuore del paragrafo studiando gli elementi che causano l’origine di una crisi di impresa.

Innanzitutto è doveroso evidenziare l’enorme differenza tra cause e segnali della crisi. Le prime riguardano i motivi per i quali l’azienda entra in crisi53 mentre i secondi sono i sintomi che l’inizio di una crisi provoca. Confondere i secondi con i primi porta il management dell’azienda ad agire su quei parametri che permettono di riequilibrare la situazione aziendale senza di fatto rimuovere la radice che ha dato origine al dissesto. Ciò provoca solo un temporaneo miglioramento della situazione economica in bilancio ma,

53 Esiste un’ampia letteratura economica a riguardo che si può sintetizzare in tre filoni di pensiero.

Il primo è quello deterministico che individua nei fattori ambientali le cause della crisi (la prospettiva è deterministica proprio perché il management non può influire sui cambiamenti dell’ambiente che circonda l’azienda).

Il secondo filone di pensiero è quello volontaristico e vede nei decisori a capo dell’impresa la causa della crisi (in particolare le strategie studiate dal management che può aver mal interpretato le variabili ambientali hanno la facoltà di introdurre l’azienda nella crisi).

L’ultimo filone raggruppa il pensiero dei primi due affermando che non esistono crisi solo deterministiche o solo volontaristiche. Le crisi derivanti dai soli fattori ambientali (crisi macroeconomiche per esempio) o causate solo da un top management mediocre, sono da definirsi delle assolute eccezioni. Infatti “la gran parte delle crisi

aziendali è ascrivibile ad un insieme complesso di fattori, che contestualmente afferiscono all’ambiente, all’impresa e alle modalità di interazioni tra questa e il suo contesto di riferimento” (Falini 2011)

Fonte: Falini A., “La crisi d’impresa e le sue cause: un modello interpretativo”, Paper n.125, Università degli studi di Brescia, Dicembre 2011, pagg. 7-14.

40 non adottando politiche vere e proprie di risanamento della crisi, le condizioni dell’azienda continueranno a peggiorare fino a mostrarsi palesemente quale crisi in senso vero e proprio54