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La conformazione del piede con talloni bassi, è implicata come causa radicale di alterazione biomeccanica: ciò predispone i cavalli

alla sindrome navicolare.

L’angolo della falange distale è in relazione alla linea del terreno ed in relazione all’angolo del talloni, quindi, la conformazione del piede è in relazione con le forze di pressione esercitate sul tendine flessore digitale profondo e sull’osso navicolare.

La conformazione del piede ha dunque una marcata correlazione con le forze applicate al piede del cavallo. Le forze applicate al piede sono altamente collegate ai cambiamenti del rapporto tallone - altezza del piede e angoli della falange distale.

Prove sperimentali evidenziano come i cambiamenti acuti dell’angolo del piede supportino la teoria che la conformazione “talloni bassi”, aumenti la pressione sul tendine flessore digitale profondo.

La forza del flessore digitale profondo e la forza e la pressione esercitati in prima istanza sull’osso navicolare sono risultati essere maggiori di due volte in cavalli affetti da sindrome navicolare. Questo è da attribuirsi alla contrazione del muscolo del flessore digitale profondo che di conseguenza va comprimere e scaricare la pressione sui talloni. Come dimostra lo studio condotto da E. Eliashar et al. (2004) se l’angolo formato dalla faccia solare della falange distale, l’angolo della corona e l’altezza della corona presa in riferimento al tallone laterale, risulta essere anche solo inferiore a un grado,

Assi del piede

84 immediatamente la forza impressa sul tendine flessore digitale profondo (DDFT) e le forze esercitate sull’osso navicolare aumentano del 20%.

Questo avviene perché una forza simile viene applicata sull’articolazione interfalangea distale (DIP).

Lo studio suggerisce che in alcuni cavalli, a conseguenza di una conformazione carente

del piede, le forze esercitate sull’osso navicolare predispongo tali cavalli alla sindrome

navicolare. Inoltre, l‘aumento di forza esercitata sull’osso navicolare, tramite la

contrazione del muscolo flessore digitale profondo, potrebbe essere un segnale di sindrome navicolare in avanzamento.

La contrazione del muscolo digitale profondo è evidente al primo contatto dello zoccolo sul terreno nei cavalli affetti da questa sindrome. Ciò suggerisce che il dolore associato all’osso navicolare può risultare come un feedback positivo, che aumenta la forza sul tendine digitale profondo per evitare la concussione dei talloni al momento dell’atterraggio e aumentare, paradossalmente, la forza di compressione sul navicolare (Dyson et al., 2006).

Alcune razze come ad esempio, i Quarter Horses e i Puro Sangue Inglesi, affetti da

sindrome navicolare presentano una conformazione del piede “incastellata” (crescita in

verticale dello zoccolo). La conformazione del piede, ha una spiccata relazione con le forze che agiscono sullo stesso. A loro volta, le forze che agiscono sul piede hanno una forte correlazione con i cambiamenti dell’angolo talloni-altezza piede, e l’angolo falange distale - corona (Eliashar et al., 2004). La conformazione degli arti allineata lungo i loro assi è considerata ottimale per le funzioni fisiologiche. Un mal allineamento delle ossa del piede, detto anche “rottura dell’asse piede-pastorale”, è estremamente comune e ha una incidenza del 72,8% dei casi di zoppie nei cavalli. Questo mal

85 allineamento causa, un aumento di pressione sull’osso navicolare attraverso il tendine flessore digitale profondo.

Per migliorare la inclinazione dell’asse piede-pastorale (HPA) della seconda e terza falange, bisogna includere, anche, una cura adeguata dell’unghia e dei talloni mediante pareggiamento e posizionamento della linea di “breakover” (punto di stacco).

Il breakover è la parte più dorsale della parete soleare della capsula del piede che poggia sul terreno. Questa è l’ultima parte del piede a lasciare il terreno durante la fase di levata dell’arto (Page e Hagen, 2002).

Uno degli ultimi studi a riguardante la valutazione biometrica del piede in cavalli sportivi da salto ostacoli, da “barrel”, da polo e cavalli Americani da lavoro con i vitelli, condotto da Sampaio et al. (2013), ha potuto identificare come gli errati allineamenti dello zoccolo sono causa di zoppie. I più comuni fra questi sono i “dritto giuntati” seguito dai “glomi contratti” e “glomi bassi o basso giuntato”.

In accordo con il risultato di questo studio, si osserva che il numero maggiore di cavalli affetti da questi tipi di conformazioni sono i cavalli Americani da lavoro, seguiti dai cavalli Quarter Horses utilizzati nello sport del “barrel”. Inoltre è stata segnalata un’alta frequenza di squilibri mediali-laterali dello zoccolo, in tutti i cavalli sportivi, che potrebbe portare ad un abbassamento delle performance e causare zoppie.

Tutto questo suggerisce l’importanza di un corretta pareggiatura dello zoccolo e di una corretta ferratura, oltre all’importanza di effettuare ulteriori studi per scoprire le vere cause di queste errate conformazioni biometriche, così come vengono affrontati i problemi legati alle ferrature e alla pareggiature (Sampaio et al., 2013).

86 Lo studio condotto da Page e Hagen(2002), dimostra che una diminuzione della distanza della linea di “breakover”, migliora l’allineamento tra seconda e terza falange e muove l’osso navicolare prossimalmente diminuendo così la pressione sul tendine flessore digitale profondo, e la sua intersezione, durante la locomozione (Page e Hagen, 2002).

Anche la concussione è un fattore determinante nell’eziologia della malattia navicolare, infatti i cavalli che svolgono un tipo di lavoro intenso, sono soggetti in modo particolare a questa malattia. Se il lavoro si svolge su terreni la cui superficie è accidentata o dura, l’osso viene forzato costantemente contro il tendine flessore profondo.

Una pressione ancora più grande, contro il tendine, si ha quando il peso del corpo passa al piede durante il movimento. La pressione dell’osso navicolare contro il tendine può essere un fattore che dà l’avvio alla bursite. I piedi piccoli, caratteristica di alcuni cavalli causata dall’allevamento selettivo, possono indubbiamente essere un fattore che aumenta la concussione. Il piede piccolo, non ha un’ area sufficiente su cui distribuire il peso del corpo e la concussione, così che aumenta la pressione per unità sull’area del piede (Adams, 1975).

Predisposizione genetica

Tra i possibili fattori provocanti anomalie di sviluppo scheletrico nei puledri si annoverano anche la predisposizione genetica e l’ereditarietà.

Studi effettuati in Scandinavia e negli Stati Uniti (Lewis, 1996) su puledri appartenenti a razze diverse, hanno mostrato una correlazione tra l’incidenza di osteocondrosi nella progenie e determinati stalloni. In seguito a questo si è visto che il coefficiente

87 La predisposizione genetica può intervenire sia direttamente che indirettamente sul problema influenzando la velocità di crescita dei puledri.

Da studi effettuati su puledri maremmani si è notata anche una influenza statisticamente significativa dei fattori genetici su alcuni parametri metabolici quali concentrazione sierica di rame e di ceruloplasmina, anch’esse possibili cause di anomalie di sviluppo.

Nuovi studi però devono essere fatti per confermare in modo più approfondito il ruolo dell’effetto genetico nel determinismo di certe patologie (Filippini et al, 2004).

Le anomalie di sviluppo muscolo-scheletrico hanno, come si è visto, una origine multifattoriale. Molti studi sono stati fatti per capire come tali fattori possono agire nel manifestare queste patologie e si è visto che non è l’azione di un singolo fattore a scatenare queste anomalie di sviluppo, ma è l’innesco di una serie di relazioni tra fattori a portare la patologia clinica. Oggigiorno il mercato del cavallo chiede soggetti sempre più prestanti in tempi brevi e questo non fa altro che incrementare l’incidenza di anomalie di sviluppo muscolo-scheletrico.

Il miglioramento delle tecniche di allevamento attraverso il rispetto dei normali ritmi di crescita dei puledri e garantendo un regolare esercizio fisico, soprattutto nei primi mesi di vita, costituiscono il mezzo più sicuro per mettere sotto controllo l’incidenza di queste patologie. Tuttavia, il problema rimane e richiede ulteriori studi e ricerche per la sua corretta definizione (Filippini et al, 2004).

Sindrome navicolare

La sindrome navicolare, detta anche Borsite navicolare o Bursite podotrocleare, è una delle cause più importanti di claudicazione nei cavalli (Adams, 1975).

88 La sindrome viene definita cronica e molto spesso progressiva, affligge l’osso navicolare e la borsa navicolare in associazione, all’infiammazione del tendine flessore digitale profondo (DDFT) e alle strutture che compongono i tessuti molli dell’apparato navicolare.

La sindrome navicolare è stata considerata a lungo una delle cause di zoppia più comuni nei cavalli.

Fin dal 1752, fu riscontrato che i cambiamenti a livello dell’osso navicolare erano correlati a segni clinici di zoppie. Uno studio rilevò che la sindrome navicolare era responsabile, approssimativamente, di un terzo dei casi dei casi di zoppia cronica nei cavalli (W. Waguespack e R. Hanson, 2010). La sindrome è responsabile della perdita di funzionalità di molti cavalli sportivi ed inoltre, presente da secoli, viene considerata controversa per la sua patogenesi e la sua diagnosi.

Patogenesi

Esistono tre teorie principali riguardo alla patogenesi della sindrome navicolare: la prima propone che l’eziologia sia di origine vascolare, la seconda teoria propone cause biomeccaniche dovute a fattori quali: conformazione del piede “incastellato”, piede troppo piccolo, errata ferratura (talloni bassi e punta lunga) e conformazione morfologica del cavallo troppo pesante. Tutte queste cause sono considerate cause contribuenti alla malattia.

La terza teoria, quella più accettata, suggerisce, che la sindrome navicolare sia un processo simile all’osteoartrite (DJD). Numerosi studi, hanno dimostrato una similitudine nel cambiamento della cartilagine e delle membrane sinoviali a livello delle articolazioni come accade nella sindrome navicolare (W. Waguespack e R. Hanson,

89 2010). Altre cause sono da imputare a un cattivo bilanciamento delle forze applicate sull’articolazione e sui tessuti.

La sindrome navicolare può affliggere cavalli di età e di razza diverse.

I cavalli Quarter Horses e i Puro Sangue Inglese hanno una incidenza della malattia più elevata rispetto ad altre razze. I cavalli castroni sembrano essere i più sottoposti.

Se questo sia dovuto alla razza, o al sesso, non è ancora chiaro.

E’ possibile, forse, che questi fattori siano correlati al tipo di lavoro svolto dai cavalli. Generalmente i cavalli affetti, sono di età compresa tra i quattro e i quindici anni.

E’ stata studiata anche la componente ereditaria della sindrome e potrebbe essere in correlazione a fattori di conformazione quale, la tipologia del piede, come sopra menzionato.

Concetti attuali sulla sindrome navicolare

Ci sono un numero elevato di processi patologici differenti che affliggono l’osso navicolare che probabilmente hanno eziopatogenesi diverse. Comunque ci sono prove evidenti che le forze biomeccaniche possono causare difetti di funzionalità e di errata conformazione.

E’ comunque certo che ogni malattia o trauma ha una causa multifattoriale.

E’ curioso vedere come talvolta segni clinici della sindrome sono evidenti già in puledri ad inizio attività, quando, di solito colpisce più tipicamente cavalli adulti già in attività agonistica, colpendo cavalli con conformazioni degli arti diversi.

90 E’ una condizione comune nei cavalli Quarter Horses che tendono ad avere piedi stretti allungati e piccoli, in relazione alla loro conformazione corporea; è frequente anche nei cavalli Mezzo Sangue Europei che usualmente possiedono piedi stretti e incastellati.

E’ comune inoltre, nei Puro Sangue Inglesi che comunemente possiedono piedi piatti con talloni bassi di solito associati ad uno sbilanciamento dorso-palmare del piede. Prove recenti, hanno evidenziato la presenza di una predisposizione ereditaria riguardo la sindrome navicolare, nei soggetti di razza Olandese e nei soggetti di razza Hannover. I fattori che causano dolore e successiva zoppia non sono ancora certi e scarsamente conosciuti.

La forma dell’osso navicolare dovrebbe essere controllata alla nascita visto che, potrebbe influenzare conseguentemente le forze agenti sul piede e sul navicolare, allontanando così, il rischio dell’evolversi della malattia. In larga proporzione, in cavalli affetti da questa malattia, l’osso navicolare si posiziona inusualmente e si sovrappone alla falange distale dell’articolazione; presumibilmente di origine congenita e in maniera speculare si può affermare che questa posizione anomala possa influenzare le forze biomeccaniche sull’osso e predisporre i soggetti alla malattia. Una simile posizione dell’osso navicolare è stata riscontrata in giovani cavalli con uno stadio di navicolite avanzata in discordanza con gli studi precedenti (Dyson et al., 2011).

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ORTODONZIA E GENETICA

Un ulteriore campo di ricerca genetica poco conosciuta in ambito di allevamento e ancora molto aperta e discussa, è l’ortodonzia veterinaria.

L'ortodonzia, è quella particolare branca dell'odontoiatria che studia le diverse anomalie della costituzione, sviluppo e posizione dei denti e delle ossa mascellari. Essa ha lo scopo di prevenire, eliminare o attenuare tali anomalie mantenendo o riportando gli organi della masticazione e il profilo facciale nella posizione più corretta possibile.

La pratica ortodontica consiste sostanzialmente in due tipi di terapia che molto spesso sono consequenziali.

Terapia chirurgica: si attua estraendo quei denti che ostacolano l'allineamento e l'articolazione degli altri o la corretta posizione dento- facciale.

• Terapia meccanica: si attua mediante la costruzione di diversi tipi di apparecchi.

Nella ortodonzia veterinaria, in particolare riferimento alla medicina equina, sono attualmente applicate tecniche di base spesso usate per risolvere patologie elementari. Le Malocclusioni possono essere di origine genetica, dovute ad errato accrescimento, oppure acquisite (Johnson e Porter, 2006).

Molte delle Maleocclusioni coinvolgono una crescita abnorme del cranio in relazione alla mascella superiore e alla mandibola inferiore. La conformazione generale e la capacità di crescita delle ossa sono caratteristiche genetiche (Easley et al., 2010).

92 Una conoscenza di base della crescita della porzione superiore e inferiore della testa dell’animale, è importante per il riconoscimento delle principali patologie biomeccaniche dell’apparato masticatorio.

Il tessuto osseo ha delle proprie caratteristiche fisiche di resistenza e plasticità dettate dalla struttura e forma. Il modo e la capacità di crescita delle ossa sono influenzate e modificate anche da forze e fattori ambientali. I fattori genetici studiati in letteratura veterinaria, a riguardo delle malformazioni cranio-facciali negli animali domestici, sono stati rivalutati. La genetica e i fattori ambientali sono uniti nel determinare la crescita scheletrica.

Anche l’ambiente intrauterino è conosciuto come uno dei fattori predisponenti la crescita e lo sviluppo del cranio. Quando il feto raggiunge una crescita sproporzionata rispetto all’ambiente uterino, la pressione esercitata dall’utero, distorce lo sviluppo delle ossa del cranio (Easley et al., 2010).

I fattori ambientali postnatali che possono influire sulla crescita morfologica includono anche le forze applicate sui denti e sulle mandibole. Tali stimoli fisici possono essere di origine muscolare oppure a causa di abitudini posturali e comportamentali assunte dal giovane puledro. La durata della pressione svolta da queste forze, ha un effetto determinante sulla crescita.

93 I fattori ambientali riconosciuti come portatori di deformità odonto-facciali sono:

• Abitudini protratte nel tempo (come il succhiare)

• Postura della testa, della mandibola, della lingua e del labbro

• Eruzione non corretta di denti

• Traumi

La teoria corrente per spiegare la crescita delle ossa cranio-facciali sostiene che la crescita facciale è la risposta ai bisogni funzionali ed è mediata dalla interazione dei tessuti molli. Molte Maleocclusioni dentarie coinvolgono una anormale crescita scheletrica tra la mascella superiore e la mandibola inferiore; anche le Maleocclusioni degli incisivi hanno origine genetica, di accrescimento oppure, origine acquisita (Johnson e Porter, 2006). La conformazione generale e la capacità di crescita delle ossa sono caratteristiche ereditarie.

Una conoscenza di base della crescita della parte superiore e inferiore della testa è importante per la diagnosi e il trattamento dei diversi tipi di Maleocclusioni.

Studi epidemiologici sono necessari per stabilire il rapporto tra Maleocclusioni, razza, e predisposizione ereditaria (Easley et al., 2010). Sarebbe necessario, per evitare casi

ereditari di Malocclusione, prendere in considerazione il “background” dell’animale,

esaminare il pedigree e controllare lo stato di salute della bocca. Tutto ciò renderebbe possibile la creazione di un registro di allevamento necessario per controllare le possibili predisposizioni genetiche.

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-Fig A mandibola, Fig B mascella - Tavola dentaria

-Anatomia della testa (www.rivistadiagraria.org)

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Il Brachignatismo mandibolare

La crescita in avanti dei denti incisivi è comune in molti Mammiferi, incluso l’uomo. Questa condizione è anomala nel cavallo e viene comunemente collegata alla “Bocca a pappagallo” (Parrot mouth), Brachignatismo, “Buck tooth”, “Overshot maxilla”, “Overjet”, ma ufficialmente è classificata come Maleocclusione di Tipo 2 (MAL2).

Il Brachignatismo mandibolare è una comune Maleocclusione degli incisivi usualmente di origine genetica (Johnson e Porter, 2006).

Quando questa Maleocclusione è più leggera, l’aspetto labiale degli incisivi inferiori rimane allineato a quello degli incisivi superiori.

Questa condizione è grave quando gli incisivi sono completamente al di fuori della linea naturale di occlusione (Easley et al., 2010).

Tale apposizione delle arcate, in relazione alla gravità della stessa, può creare molti problemi all’animale .

Esempi di bocca Bilanciata e Malocclusione

96 Nel Brachignatismo è possibile osservare vari gradi di Maleocclusioni in quanto è possibile che comporti una non sovrapposizione, di vario grado, dei soli incisivi, oppure come più spesso accade, coinvolgere lo stesso gruppo dei premolari e molari.

In questo ultimo caso il secondo premolare superiore, consideriamo il pm 1 (premolare 1) il così detto dente vestigiale di lupo, non avendo, o quasi, contatto con l’antagonista, non subirà l’usura fisiologica e il carico masticatorio e di conseguenza il dente stesso assumerà una forma “a becco”.

Da non sottovalutare è anche lo scorretto consumo degli stessi terzi molari superiori ed inferiori ed è chiaro che tali considerazioni assumono un diverso grado in base al periodo di eruzione dentaria ed età del cavallo .

Sarebbe utile avvisare gli allevatori e i proprietari riguardo al management di cavalli affetti da questa anomalia e si dovrebbe prendere in considerazione il fatto che la modalità di trasmissione genetica non è molto chiara (Easley et al., 2010).

La “Bocca a pappagallo”, è un carattere complesso legato alla conformazione, ed è il risultato dell’azione di geni multipli. Ogni cavallo che viene allevato ha una diversa propensione a passare questa deformazione alla propria progenie.

Allevare un cavallo con un difetto congenito, oppure allevare un cavallo che ha prodotto in precedenza progenie con difetti congeniti è rischioso. Allevare animali con un qualsiasi difetto congenito, probabilmente accresce l’incidenza di tale difetto nella popolazione allevata e potrebbe eventualmente portare ad una concentrazione intollerabile di cavalli con pool genico non adeguato. Un approccio estremo per un allevamento sano sarebbe quello di neutralizzare i cavalli con difetti congeniti e rimuovere dalla riproduzione i loro stalloni e le loro fattrici. Inoltre questo eviterebbe cavalli affetti da anomalie congenite e l’eventuale passaggio alla progenie.

97 Una buona strategia sarebbe quella di non riaccoppiare due cavalli che preventivamente hanno generato puledri con difetti.

Un altro modo sarebbe di riaccoppiarli, ma di mantenere nel programma di allevamento solamente i puledri che non manifestano il difetto. La giusta pratica di allevamento è di accoppiare cavalli con simili virtù ma difetti diversi (Easley et al., 2010).

Il management di un cavallo affetto dalla anomalia “Bocca a pappagallo” dovrebbe seguire quattro principi di base (Easley et al., 2010):

 La crescita anormale dei denti dovrebbe essere prevenuta o ridotta

 La rotazione verso il basso, la rotazione gravitazionale della mascella e degli incisi dovrebbe essere prevenuta o corretta

 La crescita in senso rostrale della mascella dovrebbe essere inibita  La crescita rostrale della mandibola dovrebbe essere stimolata

Si dovrebbe anche tenere presente che questa malformazione può avere origine acquisita. Un cavallo, che mastica con la testa in posizione elevata può sviluppare Brachignatismo e quindi, dopo aver corretto la crescita eccessiva dei denti, il cavallo dovrebbe essere alimentato con la testa in posizione abbassata, come nel pascolamento, in modo da prevenire l’insorgere ricorrente di suddetta crescita (Johnson e Porter, 2006).

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Prognatismo mandibolare

Definito anche con i termini “ Monkey mouth”, “Underjet”, “Sow mouth”, “Underbite” o Prognatismo mandibolare, si riferisce alla condizione in cui la mascelle è più corta della mandibola e gli incisivi superiori sono arretrati in senso caudale. Ufficialmente viene classificata come Maleocclusione di tipo 3 (MAL3).

Questa condizione si ritrova più comunemente in cavalli di piccola statura e anche in altre razze, in particolar modo in quelle con profilo camuso come i cavalli di razza Araba. Questa anomalia congenita viene segnalata in concomitanza con altre deformazioni del cranio e del sistema muscoloscheletrico. Gli allevatori e i proprietari dovrebbero avvalersi di una consulenza genetica prima di intraprendere qualsiasi terapia per la correzione di questa anomalia (Easley et al., 2010).

Queste anomalie dentarie prognatismo e brachignatismo, possono avere molteplici effetti sulla salute del cavallo. Comunque, in alcuni casi dove queste anomalie risultano meno gravi, possono rimane sconosciute per l’intera vita dell’animale, ma come già detto, possono portare l’animale ad avere problemi di masticazione e di alimentazione. In più, potrebbero portare a problemi di postura della testa e conseguente resistenza al morso e alle redini, durante il lavoro (Nikolic’, 2009).

Studi condotti da Easley (1999), suggeriscono che queste due anomalie possono essere causate dall’incrocio di due cavalli con mandibole allineate normalmente, ma con