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Capitolo quarto: Funzione redistributiva, la teoria della tassazione ottimale e proposte d

4.2. La teoria dell’imposta ottimale

4.2.2. L’ottima tassazione indiretta

Negli studi delle caratteristiche dell’ottima tassazione indiretta sulle merci, la domanda più rilevante che gli studiosi si sono posti è se, sotto il profilo dell’efficienza, la struttura ottimale delle aliquote delle imposte indirette debba o no essere uniforme. Frank Ramsey80, economista inglese, mostrò l’esistenza di una semplice regola per calcolare le

aliquote ottime. Secondo i suoi studi l’aliquota ottimale è funzione inversa dell’elasticità

78 L’ottimo paretiano si realizza quando le risorse sono allocate in modo tale che non è possibile

portare miglioramenti paretiani al sistema, cioè non si può migliorare la condizione di una persona senza peggiorare la condizione di un altro.

79Joseph Eugene Stiglitz (1943) economista statunitense. Premio Nobel per l'economia nel 2001. 80Frank Plumpton Ramsey (1903 – 1930) economista e filosofo inglese.

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della domanda. Poiché è ragionevole ritenere che le domande dei beni abbiano elasticità diverse, ciò implica una struttura di aliquote ottimali non uniformi. La regola di Ramsey è stata ricavata in equilibrio parziale, che considera il mercato di un solo bene. (BOSI, 2015, p. 225)

Pe poter raggiungere risultati più convincenti è necessario ragionare in un contesto più generale, impostando il problema della ricerca del massimo benessere collettivo, con l’esplicitazione dei vincoli di gettito per lo Stato e considerando le reazioni degli agenti economici alle imposte nella produzione di reddito.

Di seguito verranno esaminati brevemente alcuni dei più importanti risultati della teoria di tassazione ottima indiretta rinunciando ad un’esplicita dimostrazione dei risultati e dei passaggi matematici. I risultati dipendono in misura rilevante dagli effetti che l’imposizione ha sull’offerta di lavoro e il ragionamento è condotto in un mondo in cui il bene “tempo libero” si affianca alle merci tradizionali. (BOSI, 2015, pp. 224-225) La trattazione dell’imposta ottima indiretta parte dall’analisi del vincolo di bilancio del consumatore:

+ = ( − )

in cui ( , ) e ( , ) rappresentano rispettivamente le quantità e i prezzi di due merci,

w è il salario orario, H il tempo complessivo disponibile e L il tempo libero. Ridefinendo

e semplificando le variabili poniamo = e indichiamo con Y=wH il reddito massimo potenziale. Il vincolo di bilancio così elaborato diviene:

+ + =

con viene indicato il bene “tempo libero” il cui prezzo è uguale a w, ovvero il costo opportunità, mentre Y rappresenta il massimo delle risorse di cui il consumatore può disporre. Il consumatore massimizzerà la funzione di utilità = ( , , ) secondo il vincolo appena descritto.

Da quando appena esposto si possono ricavare le funzioni di domanda delle quantità ottimali dei beni, sia “merci” che “tempo libero”, = ( , , , ), che sono funzioni dei prezzi e del reddito massimo potenziale, Y. È possibile ricavare l’utilità indiretta ( , , , ) sostituendo nella funzione di utilità tradizionale le quantità ottimali ricavate dal processo di massimizzazione dell’utilità, che è funzione dei prezzi e del reddito potenziale, Y. (BOSI, 2015)

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Dal punto di vista sociale è necessario individuare la struttura ottimale delle aliquote delle imposte indirette che massimizzano una funzione di benessere sociale e realizzare un dato gettito, T. È possibile esprimere le aliquote delle imposte indirette come differenza tra il prezzo p pagato dal consumatore e il prezzo di produzione q: = − .

Di seguito verrà esaminato un modello prendendo in considerazione un solo consumatore e i beni sottoposti a tassazione e il tempo libero considerato esente.

Modello: con un solo consumatore e tempo libero non tassato.

Il tempo libero non è configurabile come un bene tassabile. Nel caso si introduca nel modello un bene non tassato, il tempo libero, la variazione dell’aliquota di qualunque altro bene produce effetti distorsivi. In questo caso si ommettono dimostrazioni formali e ci si limita ad enunciare e commentare i risultati.

Analizzando il caso di assenza di effetti di sostituzione tra i due beni che sono tassati, si considera che al variare del prezzo di un bene, la domanda compensata del secondo non si modifica. La regola di Ramsey per questo caso assume una forma semplice in cui:

⁄ = e ⁄ =

con pari all’elasticità della domanda compensata al prezzo. Le ultime formule dicono che le aliquote ottimali saranno diverse da bene a bene e funzione inversa delle rispettive elasticità rispetto al prezzo. (BOSI, 2015, p. 226)

L’assenza di effetti di sostituzione rende indipendente l’equilibrio del mercato di un bene rispetto a variazioni dei prezzi di un altro bene. Il risultato di equilibrio parziale dipende, quindi, dall’ipotesi di assenza di effetti di sostituzione tra i beni.

È possibile analizzare il caso in cui siano presenti gli effetti di sostituzione. La regola di Ramsey in questo caso assume una forma più complessa rispetto al primo caso, dato che compaiono le elasticità incrociate, che misurano gli effetti sulla domanda di un bene dovuti alla variazione del prezzo di un altro bene:

⁄ + ⁄ =

⁄ + ⁄ =

Dopo aver rielaborato queste condizioni, evidenziando le elasticità tra il prezzo delle merci e il tempo libero ( ), è possibile esprimerle nel seguente modo:

⁄ > ⁄ se > ⁄ < ⁄ se <

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⁄ = ⁄ =

Da queste espressioni è stata ricavata una regola nota come Regola di Corlett e Hague, secondo cui tassare uniformemente e è ottimale se e solo se i beni sono complementari allo stesso modo rispetto al bene tempo libero non tassato. Poiché il tempo libero non è tassato, l’aumento delle imposte sulle altre merci, riducendo il potere di acquisto reale, spinge a diminuire la produzione di reddito, ovvero si incentiva il consumo di tempo libero. Questo effetto può essere contrastato se le imposte sulle merci sono più elevate su beni complementari al tempo libero e meno elevate per i servizi complementari all’aumento dell’offerta di lavoro. (BOSI, 2015, pp. 226-227)

Le conclusioni a cui giunge principalmente la teoria della tassazione ottima indiretta sono:  La dimensione delle elasticità delle domande compensate e la complementarietà

con il tempo libero sono i due fattori principali dei risultati di base;

 La ricerca dell’efficienza può in alcuni casi sposarsi con l’equità, tassando maggiormente i beni legati al tempo libero, apprezzati dalla fascia più ricca, in altri casi emerge un inevitabile conflitto, essendo a domanda rigida i beni di prima necessità.

4.3. Proposte per una modifica del sistema fiscale