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Parete destra

2.4 Il percorso nella Stanza Segreta e la mano di Michelangelo

2.4.3 Parete destra

Passando dalla parete di fondo alla parete destra, si incontrano alcuni disegni molto ravvicinati e a volte sovrapposti che visivamente sembrano essere di mani diverse.

Una gamba

Il disegno più grande è quello di una gamba vista frontalmente, uno schizzo rapido dai segni sicuri che ne dermina i volumi e la musocolatura con pochi tratti decisi.

Per la maestria e l'espressione di questi segni, credo che si possa indicare come opera di Michelangelo.

Esistono disegni dell'artista, precedenti a questo, che ripercorrono lo stesso approccio figurativo alla realizzazione di un particolare come quello di una gamba.

Un'opera grafica in particolare mi sembra possa essere paragonata per il tratto pulito, senza ripensamenti, per l'anatomia tipicamente michelangiolesca, dove i muscoli e l'anatonìmia è molto evidente, dove sono chiaro gli studi pregressi dell'artista che lo hanno condotto a tanta espressività e correttezza.

Mi riferisco agli Studi anatomici del British Museum (1859-6-25-564v) (fig.33) datato intorno al 1504, dove, insieme ad altri soggetti, vi è ritratta una gamba sinistra: nonostante quella della Stanza Segreta sia una gamba destra, è possibile verificarne le analogie. Mi sembra di poter dire che le gambe siano un elemento di studio per il Buonarroti che pone costantemente la sua attenzione sull'analisi anatomica e soprattutto posturale dei corpi e quindi degli arti iferiori e superiori, dedicando loro spesso ingrandimenti e soffermandosi sui particolari degli stessi, indagati da punti di vista differenti. È questo il motivo per il quale gli studi di gambe non abbandonano mai la storia artistica di Michelangelo e

ricorrono nelle sue opere grafiche: cito ad esempio, seppur ottenuti con tecniche differenti, alcuni fogli quali Schizzo di lottatori, gamba e studio di scheletro, caricature, civette,

schemi datato attorno al 1528, nel quale, fra i vari soggetti rappresentati vi è una gamba

sinistra, o ancora, il verso del foglio del Beaux-Arts de Paris (EBA 197) datato intono al 1513, Studi di due gambe e di due figure che lottano, nel quale Michelangelo sofferma la

sua attenzione sulla gamba destra ed in particolare sulla coscia, unico dettaglio che arricchisce con il chiaroscuro.

Le gambe nella Stanza Segreta sono un elemento particolarmente ricorrente, forse proprio perchè nelle intenzioni del Maestro vi era quella di mostrare agli allievi e collaboratori le costruzioni di figura utili alla realizzazione di un'opera, proprio a partire dalle gambe e probabilmente questo mostare e dimostrare, divenne esercizio per gli allievi che, in taluni casi, si misero a copiare quanto fatto da Michelangelo.

Mascherone in rosso

Sovrapposto al disegno della gamba vi è un mascherone in rosso che affronto di seguito insieme agli altri disegni in terra ferrosa.

Figurina di spalle

Alla destra dello studio della gamba, che sembra spuntare da dietro il polpaccio, vi è una figurina che rappresenta un uomo di spalle con la gamba destra protesa in avanti e il braccio sinistro alzato ma che per l'insicurezza del segno e la sua posizione non credo sia realizzata dal Buonarroti. I tratti sono brevi e ripresi costantemente, la costruzione della posizione e dell'anatomia, per quanto volesse essere sommaria, non può essere di Michelangelo. Per sostenere questa ipotesi basterà osservare il divario che sussiste fra questa figurina e quella precedentemente presa in esame Figurina distesa con gambe

accavallate (Fig. IX) o con la figura, analizzata nel medesimo paragrafo, appena abbozzata

nel disegno Cristo al limbo di Casa Buonarroti (n. 35 Fr) (fig.24).

Paolo da Poggetto riferisce questa opera grafica ad uno degli studi di Michelangelo, la

Resurrezione ed in particolare, in questo caso, per un soldato; ma la qualità dello schizzo

mi porta ad escludere la paternità del Buonarroti e pertanto tratterò nuovamente di questo disegno nel prossimo paragrafo.

Figura piegata con la testa fra le gambe

Spostando leggermente lo sguardo più in basso e verso destra, si incontra una parte di muro sul quale i segni sono confusi e sovrapposti, sembra evidente la presenza di più disegni poco leggibili fra i quali però ne emerge uno con chiarezza: una figura vista da tergo,

piegata in avanti con la testa che spunta dalle gambe. L'associazione che Paolo dal

Poggetto ne fa, ritengo sia condivisibile: sembra essere un'anticipazione dell'Acrobata del

Giudizio Universale (Fig. 33b).

Effettivamente la posizione inusuale, che conduce ad uno scorcio profondo e complicato, riconduce ai disegni di Michelangelo, alle sue ricerche posturali, nelle quali il corpo assume posizioni mai scontate che presuppongono un'azione imminente; mi riferisco soprattutto agli studi per la Volta della Cappella Sistina ma anche a disegni più maturi come quelli riferiti alla Resurezione. Si veda ad esempio il foglio di Windsor Castle (The Royal collection / HM Qeen Elizabeth II RCIN 912767r) (fig.22) dove nelle pose dei soldati vi è palese la ricerca di posizioni ardite, visioni in scorcio e corpi sempre torti. I riferimenti all'Acrobata del Giudizio Universale sono palesi e il disegno è di mano

esperta: con pochissimi ripensamenti l'artista riesce a creare una figura complicata, dando il senso del movimento, dell'azione che sta avvenendo dell'energia amanata dal corpo.

Mi allontano però dalla lettura di Paolo dal Poggetto per quanto concerne la lettura dell'immagine: l'autore chiama questa figura Figura piegata con un braccio alzato ma, se quello che lui identifica come braccio dell'Acrobata, fosse veramente pensato come tale, l'autore, a mio parere, non potrebbe essere Michelangelo. I tratti che definiscono il presunto braccio appartengono probabilmente a disegni sottostanti o a parti di disegni non più visibili inquanto ci sarebbe altrimenti un errore strutturale nella costruzione della figura ed in particolare della relazione che intercorre fra il braccio e la testa; il braccio così alzato presuppone una torsione del busto e un'altezza dello stesso che impedirebbero alla testa di comparire fra le gambe. Non credo che si tratti di un errore dell'artista ma semplicemente, convinta che il disegno sia del Bunarroti, ritengo che quei tratti, che dalla schiena salgono verso l'alto, appartengano ad altri progetti e che il braccio dell'Acrobata rimanga nascosto dalla gamba o, per motivi di conservazione, non sia più visibile.

Le gambe di Giuliano duca di Nemours

Procedendo nella visione della parete di destra si incontra il disegno di due gambe, in particolare si tratta delle gambe di Giuliano duca di Nemours. Rispetto a questo disegno ci sono pareri contrastanti sebbene la maggior parte tende a riconoscere la bravura del

disegnatore facendo oscillare la scelta della paternità da Michelangelo al Montorsoli. Marco Collareta ad esempio indica il Montorsoli, o comunque uno scultore come autore del disegno, per la qualità del chiaroscuro e dello scorcio grafico e per il simile modo di trattare il panneggio del San Cosma e delle gambe di Giuliano. Anche Alessandro Parronchi associa questa opera grafica alla mano di uno scuoltore ipotizzando anche Montorsoli che liberamente disegnò prima di concludere l'opera.

Personalmente concordo maggiormente con Paolo dal Poggetto e Frederick Hartt che ne vedono la competenza di Michelangelo: Hartt riflette sulla presenza della spada posata sulle gambe di Giuliano e che in seguito, nella statua, verrà sostituita con un bastone. Questo porta entrambi gli studiosi a ritenere che il disegno murale fosse uno studio per la statua e non la copia della stessa.

Il disegno è realizzato con mano sicura, le gambe, nonostante siano adornate dai calzari e in parte coperte dal panneggio, sono chiare nella loro resa anatomica; è possibile notare una forza espressiva nella posizione, in quella postura che precede l'azione e che dà vitalità alla figura.

Ritrovo, nella realizzazione di questa gambe, dei richiami ai tratti grafici di Michelangelo, sia nella sicurezza con la quale dà vita al componimento, sia nella trattazione delle

ginocchia con linee semplici: soprattutto evidente nel ginocchio sinistro, vi è la resa anatomica attraverso poche linee curve e decise che si ritrovano sia nella gamba appena affrontata all'inizio della parete destra, sia nello studio di riferimento per la stessa , già trattato in questo paragrafo Studi anatomici del British Museum (1859-6-25-564v) (fig.33). Ritengo dunque si possa pensare che Michelangelo abbia lasciato sul muro della Stanza

Segreta questo splendido disegno utilizzato come studio per la sua statua, dove le gambe di

Giuliano “Mostrano il potere sovrano dello stile lineare del masetro”69

Tre mascheroni di profilo- Mascherone in rosso

Sulla parete destra vi sono alcuni disegni in terra ferrosa, sono tutti volti, mascheroni, disegni di teste grottesche che per caratteristiche grafiche associo alla mano di

Michelangelo: le tre teste sovrapposte al ginocchio destro del duca Giuliano e il

69 Frederick Hartt, Michelangelo, the mural drawings, and the Medici Chapel, in C.H.Smyth, Michelangelo

mascherone disegnato sopra il ginocchio di Una gamba.

Credendo possibile la supposizione di Paolo dal Poggetto che riteneva fossero delle decorazioni previste per i ginocchielli credo che, essendo gli unici disegni in rosso ed essendo sovrapposti alla gamba di Giuliano, essi rappresentino proprio un'integrazione decorativa.

Se il mascherone rosso riprende i tratti, come evidenziato da Paolo dal Poggetto, di un modello perduto per uno dei Fiumi fatto da Michelangelo e conosciuto grazie ad una copia di Pierino da Vinci, i Tre mascheroni di profilo (Fig. XXIII) sopra le gambe di Giuliano, sembrano invece assomigliare ad un foglio dall'attribuzione incerta ma che sembra avere radici in un disegno di Michelangelo, lo Studio di figura conservato agli Uffizi (235 F) (fig. 33 b).

In questo schizzo più teste sovrapposte compongono uno studio di grande tensione: cinque profili più o meno espressivi si tendono verso un volto altrettanto grottesco e di profilo che ha sembianze molto simili a quello in primo piano sul muro della Stanza Segreta. Anche la composizione per sovrapposizione ricorre come richiamo evidente, qui però la tensione fisica è inferiore ma la forza espressiva sembra essere la medesima.

Gambe che camminano

Procedendo verso destra si inconrano due gambe cha camminano di grandi dimensioni, l'azione è resa magnificamente: la gamba destra avanza con decisione e la sinistra assume la tipica posizione del piede che sospinge il passo, lo stesso piede puntato a terra già visto in precedenti disegni. Qui, più che il piede premuto, quasi a perno, sul terreno, è un piede che si sta sollevando dopo aver spinto per procedere nella camminata.

La postura di queste gambe trovo sia associabile a Michelangelo: si tratta di un uomo che sta procedendo cambiando direzione: il piede destro indica la strada da seguire e il resto del corpo lo segue, questo implica una torsione di tutta la figura. Quello che Paolo dal

Poggetto analizza come due gambe distinte, io ritengo siano gambe appartenenti alla stessa figura in movimento: non vi sono a mio avviso differenze nel disegno tra una e l'altra, l'unica variante è il chiaroscuro della gamba destra, che non interessa invece la sinistra. Non sono convinta che il chiaroscuro sia di mano di Michelangelo, per quanto ben fatto, resta poco consistente e non crea il classico rilievo dei volumi tipico del Buonarroti.

La fonte luminosa che genera l'ombra portata a destra, non sembra essere presa in

considerazione nel chiaroscuro. Questi sono elementi che lasciano dubbia la realizzazione dell'ombraggiatura che potrebbe essere stata fatta da qualche collaboratore o allievo anche in seguito.

Rispetto alla costruzione anatomica e posturale delle gambe, invece, la mano di Michelangelo mi sembra evidente nel generare quel movimento e quella torsione che è possibile riscontrare nelle sue figure lungo tutta la vita dell'artista.

Facendo un breve percorso dai primi anni del 1500 fino alle opere più vicine ai disegni murali della Stanza Segreta, si può prendere d'esempio alcune figure che ritraggono, se non una postura simile, l'intenzione a generare corpi in azione con una grande forza vitale. Si prenda ad esempio lo Studio di figura per la Battaglia di Cascina del Teylers Museum (A 19r) (fig. 6) dove la posizione aperta delle gambe, nella quale la sinistra avanza sospinta dalla destra, genera una torsione del busto e delle spalle donando alla figura un grande dinamismo. Procedendo negli anni, per la volta della Cappella Sistina, Michelangelo dipinge la Cacciata dal Paradiso Terrestre dove Adamo, seppur abbia una posizione quasi frontale, procede torcendosi con il busto e le braccia per difendersi dall'angelo, anche qui le gambe procedono con un passo simile a quello della Stanza Segreta.

Prendendo in esame disegni contemporanei a quelli murali, nella Caduta di Fetonte di Windsor Castle (RL12766r) (fig. 34), fra le Eliadi che guardano spaventate cadere il giovane, quella sulla destra esprime tutto il dramma dell'azione con una postura che, a partire un'altra volta dalla gamba sinistra che sospinge la destra in un'altra direzione, induce la torsione del busto e il gesto spaventato delle braccia spalancate.

Ritengo pertanto che questo studio possa essere stato compiuto da Michelangelo seppur non vi siano riferimenti espliciti ad opere realizzate in seguito; intendendo l'opera grafica del Buonarroti una pratica di studio delle anatomie e posture umane, credo possa trattarsi di un approfondimento, magari dimostrativo, rivolto ad allievi e collaboratori presenti insieme a lui nella Stanza Segreta.

Profilo

Fra le due gambe appena analizzate vi è un profilo dai tratti incerti dove il segno è discontinuo e definisce un volto dai tratti rigidi simile ad una maschera di legno. Ritengo che questa non sia opera di Michelangelo ma che possa essere inteso come un

tentativo di copia del profilo della Figura femminile in piedi.

Figura femminile sdraiata

Proeguendo sempre verso destra, si incontra una figura femminile semiseduta, elegante ed armoniosa che rilassata, si regge la testa con il braccio sinistro mentre il destro sembra andare dietro la schiena quasi a sostenerne il peso.

Il disegno è lieve, probabiblmente per un fattore di conservazione, sembra aver perso il colore di quei tratti decisi che definiscono la figura. Per le caratteristiche posturali della donna rappresentata, per l' anatomia del corpo robusto e forte dai seni rotondi e distanti, e per la mano sicura che ne delinea l'immagine, ritengo si possa affidare la paternità di questo disegno a Michelangelo.

La posa della figura rispecchia studi associabili al Buonarroti: vi riscontro in essa riferimenti alle statue della Sagrestia Nuova e in particolare alle braccia della Notte che, seppur invertite, risultano molto somiglianti. Le gambe vengono invece studiate in diverse soluzioni, purtroppo una soltanto è ben visibile ed è quella che vede la gamba sinistra piegata sotto quella destra.

L'intenzione di studiare una figura prendendo in esame diverse possibilità grafiche rivolte ad uno stesso elemento, in questo caso le gambe, mi riporta al già citato disegno del Cristo

Risorto di Casa Buonarroti (n. 66 Fr) (fig.25) dove l'artista propone varie possibilità di

soluzioni alternative.

Frederick Hartt sostiene che il disegno della figura femminile sdraiata in questione, sia uno studio per la Notte e, se anche non abbiamo la possibilità di datare con certezza i disegni e la statua, a me sembra che questo possa essere uno studio che evolve dalle sculture della Sagrestia Nuova caratterizzate da torsioni più o meno forti, gambe accavallate, o

quantomento una delle due piegate, dalla posizione di una delle due braccia a sostegno della schiena e da un'anatomia ben definita che, in entrambe le statue femminili, è simile a quella del disegno della Stanza Segreta.

La visione della figura sarebbe infatti speculare rispetto alla Notte o, se si avvalla l'ipotesi sostenuta da Hartt, si tratterebbe di uno studio da un punto di vista nascosto il che farebbe pensare ad una visione principale nella quale la figura chiude la visuale dell'osservatore con il braccio piegato e, immaginandoci un sostegno allo stesso braccio, questo andrebbe ad

impedire la vista sulla scultura per almeno la metà superiore.

Ritengo quindi che il disegno della Stanza Segreta non sia uno studio della Notte ma, come accennato sopra, un'evoluzione che prende spunto da quanto presente nella stanza

sovrastante per arrivare a definire una figura nuova, forse utile, come sostiene Poalo dal Poggetto, alla realizzazione della Leda e il cigno per la sensazione di abbandono e accoglienza che questa figura trasmette.

David

Alzando lo sguardo al di sopra della figura femminile sdraiata, sulla volta è stato fatto un disegno dai tratti veloci, sicuri, composti da linee spezzate che definiscono un probabile David. Per il tipo di linee, la poca continuità del tratto, la frammentarietà nella definizione delle anatomie e per la poca stabilità data alla figura, ritengo che questo non sia un disegno di Michelangelo e come scrive Alessandro Parronchi rispetto ad alcuni studi presenti nella

Stanza Segreta, “non mi sembrano michelangioleschi ma 'svolazzanti'”. Pertanto affronterò

tale disegno nel prossimo paragrafo.

Figura femminile seduta

Procedendo nell'osservazione della parete di destra, si incontra una figura femminile seduta che Paolo dal Poggetto inserisce nel gruppo dei disegni che Michelangelo fece per la realizzazione della Caduta di Fetonte, foglio d'omaggio per il suo amico Tomaso de' Cavalieri.

La donna è seduta, le gambe piegate da un lato, il braccio destro alzato come a pararsi il viso che, rivolto verso l'alto induce lo sguardo nella stessa direzione; le gambe da una parte e il busto che si apre verso il cielo portano ad una torsione del corpo che ritengo sia tipica di Michelangelo.

L'anatomia della donna è michelangiolesca, robusta e vigorosa, dai seni tondi e distanti, il viso è reso nella sua posizione in leggero scorcio, con pochi tratti sicuri, così come l'intera figura viene definita da linee decise e senza ripensamenti.

Il richiamo ad altre opere del Buonarroti, che alcuni studiosi hanno messo in evidenza, riguarda soprattutto Eva tentata nella volta della Cappella Sistina: l'immagine, seppur vista in controparte, riporta la medesima posizione e struttura anatomica, la sola variante è nel

braccio sollevato che, anziché cedere all'offerta del serpente, qui sembra piegarsi verso il capo come per pararsi il viso. Paolo dal Poggetto nota come questa posizione del braccio sia riscontrabile, sempre fra le immagini della volta della Cappella Sistina, nel particolare di uno dei volti della Creazione del Sole e della Luna.

Le caratteristiche grafiche del disegno che senza chiaroscuro, se non per alcune piccole parti, riesce a rendere perfettamente la posizione della donna, la tensione del corpo, l'azione che sta compiendo, credo possano essere la prova che, a realizzare questo disegno, sia la mano di un Maestro e si può supporre possa nuovamente essere inteso come uno studio iniziale, a partire da figure già realizzate, per arrivare a qualcosa di nuovo.

È possibile avvallare l'ipotesi di Paolo dal Poggetto che la vede come una delle Eliadi che assiste alla caduta di Fetonte; potrebbe trattarsi dello studio dell'idea, dell'invenzione di una posizione alla quale poi sappiamo che l'autore ha aggiunto tutto lo spavento e lo

smarrimento del punto di vista delle sorelle che vedono precipitare il fratello dal cielo. Le linee parallele, che coprono in alcune parti il disegno, indicano nuvole e movimento dell'aria al passaggio del giovane e rivelano il fatto che ad essere stato realizzato per primo fu il disegno della figura femminile seduta e, a seguire, quello alla sua destra.

La resa e l'effetto del movimento attraverso linee parallele può essere riscontrato nel foglio di Windsor Castle Caduta di Fetonte (RCIN 912766 r) (fig. 34) dove, arricchita di finezza e ricerca dei particolari, linee curve e più sinuose, si può notare la stessa tecnica grafica. Possiamo pertanto intendere questa parte del muro della Stanza Segreta come un momento di studio per un nuovo disegno che, nella sua evoluzione, possiamo supporre sia divenuto proprio la Caduta di Fetonte.

Figura virile distesa – Fetonte

Alla destra della figura femminile seduta, fra le linee parallele che rimandano alle nuvole,

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