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Partecipazione, integrazione e sostenibilità

3. I CONTRATTI DI QUARTIERE (CDQ)

3.1.2. Partecipazione, integrazione e sostenibilità

- approccio di tipo integrato,carattere negoziale, concertazione - sussidiarietà;

- dimensione locale; pianificazione dal basso - sperimentazione di innovazioni costruttive; - sostenibilità ambientale.

Tra gli aspetti individuati nel bando di gara, alcuni meritano particolare attenzione, anche per la formulazione di criteri per la valutazione dei CDQ (vedi cap 5), per cui se ne approfondiscono i contenuti nei paragrafi successivi.

3.1.2.Partecipazione, integrazione e sostenibilità Partecipazione

La partecipazione è uno dei punti fondamentali dei CDQ e riguarda non solo il coinvolgimento dei cittadini a vari livelli (cooperative sociali, sindacati di inquilini, soggetti privati), ma è estesa ad una serie di attori come gli investitori, che potrebbero avere interesse a muoversi all’interno del quartiere (come ad esempio commercianti, banche, alcune fondazioni che possano vedere in esso un ritorno d' immagine); operatori dell’edilizia residenziale pubblica, (Iacp o Ater) e delle cooperative edilizie; per non parlare di attori istituzionali e rappresentanti della società locale.

In relazione alla partecipazione dei cittadini, le esperienze di progettazione partecipata, o di laboratori di quartiere, sono strumenti utilizzati spesso nei CDQ; tali esperienze confluiscono in una gestione partecipata delle azioni e delle attività; inoltre, per incentivare il continuo scambio di informazioni tra gli attori interessati al processo, sono istituiti veri e propri forum. (ad esempio AG21 ricorre spesso a tali forme di partecipazione).

Per quanto riguarda la partecipazione degli operatori dell’edilizia residenziale pubblica (Iacp o Ater) sono chiamati direttamente in causa dato che gran parte dei finanziamenti dei CDQ sono destinati ad interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente di loro proprietà.

Si tratta di un compito difficile e delicato perché spesso le famiglie continuano a vivere negli alloggi, mentre sono svolti i lavori di manutenzione.

Poiché in molti quartieri la proprietà è frazionata, le ATC coinvolgono i proprietari privati degli alloggi nel ripristino delle parti comuni. Il Comune può delegare all'ATC la realizzazione completa del programma o di parte delle opere pubbliche. Le ATC sono interessate a promuovere i programmi di recupero urbano per riqualificare sia i quartieri più antichi, che richiedono interventi pesanti di risanamento edilizio, sia quelli più recenti, in cui l'elevata morosità nel pagamento dei canoni è spesso sintomo della situazione di conflitto tra le famiglie e la pubblica amministrazione.

Per quanto riguarda i rappresentanti della società locale il riferimento è ai funzionari che lavorano nei servizi pubblici decentrati, i sindacati e le associazioni di categoria, gli enti che gestiscono servizi locali (Agenzia territoriale per la casa, Azienda sanitaria, ecc.), le

scuole, le associazioni dei cittadini, costituite per l'autogestione delle case popolari, per la difesa ambientale, per la rivitalizzazione del quartiere e per l'aiuto ai soggetti più deboli (anziani, disabili, disoccupati, minori); il loro coinvolgimento è concretizzato con la raccolta di suggerimenti, individuazione delle criticità ed esigenze da valutare in fase di approntamento degli obiettivi del programma.

Inoltre, un ulteriore referente è il cosiddetto terzo settore; le imprese "no-profit" e le cooperative sociali che, grazie anche ai sussidi pubblici, hanno messo radici in molti quartieri popolari con le più svariate attività, rivolte all'inserimento sociale dei soggetti più a rischio di emarginazione e rivolte alla gestione di servizi pubblici, come la manutenzione del verde o la gestione di impianti sportivi.

Da queste brevi considerazioni si evince come l’amministrazione comunale, quale promotore del CDQ, assuma un nuovo ruolo nel processo di costruzione del programma, deve saper dialogare con referenti eterogenei, identificare le necessità delle parti in causa, confrontarsi con l’amministrazione centrale (nel caso dei CDQ I l’interazione coinvolge prevalentemente le amministrazioni comunali e il livello nazionale) e anche con quella regionale (nel caso dei CDQ II il processo decisionale e negoziale chiama in gioco le amministrazioni comunali e l’amministrazione regionale); inoltre deve portare a coerenza un sistema di interventi che fanno capo a filiere decisionali e amministrative distinte, definire una specifica area bersaglio come campo d’intervento sul quale far convergere azioni diversificate, gestire un processo attuativo complesso, i cui esiti sono strettamente subordinati alla cooperazione tra diversi soggetti responsabili.

In quest’ottica scaturiscono due constatazioni; innanzitutto che il ruolo del soggetto pubblico è di promotore e coordinatore di un insieme di azioni, per la maggior parte private o pubblico private; e che la partecipazione non è solo una modalità di acquisizione di consenso ma, una forma di legittimazione delle scelte di interesse pubblico.95

Integrazione

I CDQ sono considerati piani integrati, infatti data la loro natura negoziale, implicano una serie di accordi tra vari soggetti pubblici (comuni, regioni, Stato) e tra pubblico e privato (amministrazioni locali, imprese, associazioni, enti no profit, cittadini); inoltre sono necessarie una molteplicità di azioni tra loro coordinate e sostenute da piani di gestione economico-finanziaria che ne denotano il carattere articolato. Oltre a ciò va considerato che, a parte gli obiettivi di riqualificazione edilizia e urbana, il contratto prevede finalità di riqualificazione sociale96 mirata spesso ad interventi nel campo occupazionale, della devianza giovanile, dell’emarginazione, della microcriminalità, dell’esclusione. 97

Inoltre l’integrazione funzionale, è fondamentale nella riqualificazione urbana; ovvero la mixtè funzionale ha lo scopo di creare centralità, attorno a cui ruotano una pluralità di

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D.Venti, “Comunicazione e partecipazione nei programmi di riqualificazione urbana”, in “Rinascimento Urbano”, L’esperienza dei Programmi Complessi in Umbria”, a cura di S.Bosi e A,Aino, INU edizioni, Roma 2005

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L’integrazione delle tematiche sociali all’interno dei CDQ assume un aspetto rilevante, infatti rappresenta un’esigenza del concetto di abitare che è sinonimo di qualità, ovvero integrare esigenze abitative con altri bisogni quali lavoro, salute, sicurezza, relazioni comunitarie.(A.Tosi, 1994).

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interventi con destinazione non residenziale; inoltre, l’integrazione tra residenza e servizi rappresenta il modo per creare nuove polarità e superare la monofunzionalità dello zoning classico.

Sostenibilità

Nei bandi dei CDQ il tema della sostenibilità è interpretato anche come un invito a ricorrere a forme innovative e ecocompatibili di intervento sul patrimonio edilizio, oltre a le caratteristiche di integrazione, partecipazione, attenzione alle tematiche locali, di cui abbiamo parlato.

Nel caso della seconda generazione di contratti, il tema è diversamente trattato nei singoli contesti regionali, attraverso incentivi più o meno consistenti (l’attribuzione del punteggio può variare in ragione delle soluzioni tecniche e costruttive che i proponenti scelgono di adottare).

La coesione che, in linea di principio costituisce un tratto qualificante dei CDQ, risulta di fatto un elemento necessario a soddisfare requisiti di efficacia del programma.

Il coinvolgimento degli abitanti nella definizione di un piano per la mobilità dei residenti, la verifica e la selezione di funzioni in relazione agli spazi da riqualificare e la definizione dei caratteri distributivi di tali spazi (il grado di accessibilità in relazione all’utenza, la superficie in relazione al tipo di servizio o di esercizio che deve essere avviato, la prossimità a funzioni e luoghi specifici del quartiere in relazione a percorsi integrati di attraversamento, uso e vivibilità degli spazi) sono elementi di progettazione che quanto più sono definiti in modo da soddisfare domande e bisogni locali, tanto più presentano caratteri di adeguatezza e pertinenza.

Tali temi si riscontrano soprattutto nelle scelte progettuali relative al sistema abitativo e nella riorganizzazione urbana del quartiere; infatti è al livello progettuale che si concretizzano gli indirizzi di sostenibilità ambientale e sociale che il CDQ intende perseguire.

Infatti, la trattazione delle tematiche relative al verde, ai vuoti urbani, all’accessibilità interna ed esterna, la relazione tra spazi privati e pubblici, la presenza di funzioni diversificate e la loro relazione, la presenza di elementi vegetali, la creazione di movimenti di terreno per migliorare le condizioni microclimatiche, la scelta di sistemi per favorire l’utilizzo dell’illuminazione e della ventilazione naturale, l’utilizzo di sistemi alternativi per il risparmio energetico, la presenza di percorsi pedonali o ciclabili, ecc sono tutte componenti che, all’interno di scelte strategiche e sistemiche, consentono di ottenere un progetto sostenibile nell’accezione più ampia del termine, generando una serie di relazioni e rapporti che favoriscono un miglioramento anche sociale, oltre che ambientale, del quartiere.