4. IL CASO STUDIO: IL CDQ DI LUCCA “IL GIARDINO”
4.2. Il progetto del CDQ “Il Giardino”
4.2.3. Soddisfacimento degli obiettivi di carattere edilizio-insediativo
Come detto nel capitolo precedente, le problematiche relative agli immobili, al loro stato di degrado, la necessità di ampliare il patrimonio pubblico di residenze economiche e popolari, l’emergente necessità di dotare gli alloggi di sistemi per il risparmio energetico e la produzione autonoma di energia rappresentano un punto nodale del progetto.
L’amministrazione risponde a tali esigenze proponendo, innanzitutto, la demolizione di 62 alloggi e la ristrutturazione degli altri che, per caratteristiche edilizie e strutturali, possono ancora svolgere la loro funzione abitativa.
Tale intervento coinvolge i primi edifici di proprietà ex-ATER (52 alloggi), realizzati negli anni 50 con materiali poveri che oggi manifestano chiari segni di invecchiamento strutturale, per non
parlare della completa
inadeguatezza alla
resistenza ad azioni sismiche, e agli attuali standard di vita.
Inoltre la demolizione è prevista per 10 alloggi, nella parte centrale del quartiere, di proprietà pubblica, che, a causa dell’esondazione del 2000, hanno riportato danni irreparabili.
La realizzazione
dell’intervento avverrà per fasi, realizzando prima un gruppo di 26
nuovi alloggi di residenza sovvenzionata (vedi fig.7), dove trasferire i residenti dei primi due corpi Ex ATER demoliti. Sull’area, resa libera dopo l’abbattimento, sarà realizzato un
nuovo intervento di 36 alloggi, sempre di edilizia sovvenzionata (fig.8), dove saranno trasferiti sia gli altri residenti del comparto ex ATER, che i residenti nelle case comunali (10 alloggi). Una volta sistemati tutti i residenti nei nuovi edifici, si procederà con la demolizione degli altri due edifici ex ATER.
Per quanto riguarda la crescente domanda di residenze economiche e popolari, che non trova risposta nel mercato e che comporta un’insostenibile lievitazione dei costi per le fasce più deboli, l’amministrazione prevede la creazione di 50 nuovi alloggi (fig.7)di residenza agevolata (ad opera di ERP114) e 36 di convenzionata (ad opera di ERP-fig 9), che si collocheranno in parte al limite Sud quartiere e in parte a quello Est.
Per quanto riguarda gli altri edifici presenti
nel quartiere, sono previste opere di manutenzione straordinaria per migliorarne le caratteristiche estetiche, funzionali.
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Protocollo di intesa Comune di Lucca- ERP s.r.l. quale soggetto gestore dell’edilizia residenziale pubblica per la provincia di Lucca (Delibera G.C. n°168 del 11/06/2004) nel quale si determina:
− il Comune mette a disposizione di ERP, a titolo gratuito, le aree di sua proprietà e consente l’esenzione degli oneri di urbanizzazione e costo di costruzione per le opere da realizzare (50 alloggi di edilizia agevolata in affitto e 36 di convenzionata in vendita) − ERP garantirà al Comune la realizzazione e il trasferimento gratuito delle persone in 62 alloggi da costruire all’interno del CDQ; inoltre consentirà l’utilizzo gratuito degli alloggi da utilizzare come volano per consentire le ristrutturazioni e le demolizioni necessarie.
A seguito della Delibera n°168, Il comune stipula una convenzione con ERP in data 01/07/2004, in cui sono specificati i dettagli dell’accordo.
I 62 alloggi di edilizia sovvenzionata sono progettati con tecniche e materiali coerenti con le nuove esigenze di risparmio energetico, applicando accorgimenti di tipo sperimentale nella progettazione per aumentarne la qualità ecosistemica, architettonica e di benessere ambientale.
A carattere generale tali accorgimenti possono essere riassunti per punti:
- Inserimento di sistemi passivi e attivi funzionali al risparmio energetico; sistemi di tecnologia fotovoltaica per la produzione di energia elettrica pulita.
- Per quanto riguarda gli edifici che non saranno demoliti, si procederà ad una diagnosi sul grado di rispondenza del sistema edificio-impianto, in modo da predisporre una prestazione ottimale dal punto di vista energetico. (modello di certificazione energetica degli edifici)
- I piani residenziali sono previsti dal 1° piano in su, mentre al piano terra sono dislocati solo parcheggi, cantine e locali tecnici; particolare cura è stata riservata all’inserimento di scarpate inerbite con funzione di schermo di autorimesse e cantine, e di “basamento” dell’edificio (L’edificio risulta adagiato su un terrapieno inerbito). Tale soluzione risulta ottimale anche per salvaguardare le abitazioni in caso di esondazione dei canali.
L’architettura proposta sfrutta i principi della bioclimatica e bioarchitettura, sia per la scelta dell’orientamento, sia dei materiali; inoltre è prevista la creazione di “effetti camino”negli
edifici, ovvero la realizzazione di cavedi e logge per
ottenere una
sufficiente ventilazione naturale tesa al raggiungimento di un
maggior benessere soprattutto nel periodo estivo.
Infine sono stati previsti accorgimenti per ottimizzare l’illuminazione interna nei periodi invernali ed estivi e per ottimizzare l’uso degli isolamenti acustici e termici. (come ad esempio la creazione di grandi terrazze nelle zone Sud da destinare a serre, elementi frangisole che ostacolino il passaggio ai raggi solari nei periodi estivi; oppure le coperture coadiuvate da dispositivi atti alla nebulizzazione delle acque meteoriche sulla copertura stessa, ecc).
Relativamente all’uso della tecnologia fotovoltaica, l’inserimento di tali impianti per l’autoproduzione di energia
elettrica “pulita”, ha una diretta conseguenza nella possibilità di ridurre i consumi energetici delle abitazioni, integrando l’energia necessaria al riscaldamento e al condizionamento degli ambienti, alla produzione di acqua calda sanitaria, all’illuminazione delle abitazioni ed al funzionamento degli elettrodomestici.(Fig.11- esempi di pannelli fotovoltaici). Per quanto riguarda invece gli interventi di tipo sperimentale, rivolti all’intero complesso di
intervento, è nata una
collaborazione con la GESAM115
(società che gestisce le reti di approvvigionamento e distribuzione del gas) per la realizzazione di un impianto centralizzato di cogenerazione che non solo fornisce il fabbisogno termico, ma consente di immettere nella rete distributiva una parte di energia elettrica. Il calore prodotto dalla combustione viene recuperato per il riscaldamento e raffreddamento degli edifici e per la produzione di acqua calda.
Con il progetto di cogenerazione elaborato è possibile, quindi, ottenere la produzione di energia elettrica e calore con un unico sistema alimentato a metano, che consente contemporaneamente un risparmio energetico ed un abbattimento delle emissioni di anidride carbonica. Un impianto convenzionale di produzione di energia elettrica ha un’efficienza di circa il 35 %, mentre il restante 65% è disperso sotto forma di calore che, normalmente, non è utilizzato. Con la soluzione proposta, il calore non è disperso, ma recuperato per il riscaldamento ed il raffreddamento degli edifici e per la produzione di acqua calda da utilizzare per usi civili e produttivi.
Sulla base delle tecnologie impiegate e delle condizioni di utilizzo dell’energia elettrica e del calore prodotto, con l’uso della cogenerazione, l’entità del risparmio di risorse energetiche è stato stimato nell’ordine del 35-40% ; in termini ambientali un impianto di cogenerazione alimentato a metano permette, per ogni KWh prodotto, un abbattimento di CO2 pari a 450 grammi, se confrontato con la produzione separata di energia elettrica da parte di una centrale termoelettrica e di energia prodotta da una caldaia convenzionale. Tali interventi combinati mirano ad avere riscontro anche indiretto, ad esempio un minor utilizzo di energia primaria, una ridotta introduzione nell’ambiente di anidride carbonica, l’eliminazione della posa in opera dei tralicci o linee elettriche; tutti elementi che agiscono sicuramente sull’ecosistema presente.
Nell’ambito di una valutazione sintetica del ciclo vitale del prodotto edilizio (Life Cycle Assestement), queste tipologie costruttive edilizie permettono di perseguire un complessivo risparmio energetico, riguardante cioè i costi di produzione dei singoli
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Protocollo di intesa Comune Lucca-GESAM: 19/07/2004
materiali, quelli della costruzione e quelli di gestione, valutato attorno al 18-20% rispetto a quelli tradizionali, con una diminuzione dell’emissione di CO2 del 16% circa.