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CASI STUDIO AZIENDALI 7.1 La Produttori Ortofrutta s.c.r.l.

PASSIVITA’ CONSOLIDATE

(a m.l. termine) 4.078 46,8 4.737 64,4 4.737 34,3 8.836 30,4

TOTALE CAPITALI PERMANENTI 4.366 50,1 5.039 68,5 5.074 36,8 9.234 31,8

DEBITI FINANZIARI (a breve termine) 678 7,8 121 1,6 762 5,5 7.448 25,7

Debiti verso banche 678 7,8 121 1,6 762 5,5 7.448 25,7

Debiti v/soci (compresi i conferimenti) - - - -

Altri debiti finanziari - - - -

DEBITI DIVERSI (a breve termine) 94 1,1 83 1,1 589 4,3 118 0,4

DEBITI COMMERCIALI (a breve termine) 3.524 40,4 1.481 20,1 5.995 43,4 11.478 39,5

RATEI E RISCONTI 57 0,7 627 8,5 1.378 10,0 752 2,6

PASSIVO CORRENTE 4.353 49,9 2.312 31,5 8.724 63,2 19.796 68,2

Tab. 7.2.C - Produttori Ortofrutta S.C.R.L. Bilancio riclassificato

CONTO ECONOMICO N 30/06/96 30/06/97 30/06/98

mln lire % mln lire % mln lire % mln lire %

RICAVI NETTI 22.371 99,8 27.570 99,8 30.284 99,9 41.448 99,9

+VARIAZIONE DELLE RIMANENZE

SEMIL. E PRODOTTI - 0,0 - 0,0 - 0,0 - 0,0

+INCREMENTI IMMOB. MATERIALI

PER LAV. - 0,0 - 0,0 - 0,0 - 0,0

+CONTRIBUTI IN CONTO ESERCIZIO 55 0,2 64 0,2 32 0,1 29 0,1

VALORE DELLA PRODUZIONE 22.426 100 27.634 100 30.316 100 41.477 100

-ACQUISTI NETTI 874 3,9 2.557 9,3 2.794 9,2 8.129 19,6

-VALORE DEL CONFERIMENTO

DEI SOCI 16.598 74,0 23.011 83,3 25.143 82,9 32.516 78,4

-VARIAZIONI DELLE RIMANENZE

MATERIE PRIME 2 0,0 3 0,0 1 0,0 1 0,0

-COSTI PER SERVIZI E GODIM.

BENI DI TERZI 4.393 19,6 2.568 9,3 1.906 6,3 2.195 5,3

VALORE AGGIUNTO OPERATIVO 559 2,5 - 505 -1,8 472 1,6 -1 364 -3,3

-COSTO DEL LAVORO 414 1,8 320 1,2 328 1,1 368 0,9

MARGINE OPERATIVO LORDO 145 0,6 - 825 -3,0 144 0,5 -1.732 -4,2

-AMMORTAMENTO IMMOB. MATERIALI 12 0,1 5 0,0 17 0,1 16 0,0

-SVALUTAZIONE CIRCOLANTE - 0,0 - 0,0 - 0,0 - 0,0

-ACCANT. OPERATIVI PER RISCHI

E ONERI60 0,3 13 0,0 14 0,0 - 0,0

MARGINE OPERATIVO NETTO 73 0,3 - 843 -3,1 113 0,4 -1.748 -4,2

+/-SALDO RICAVI ED ONERI DIVERSI 33 0,1 454 1,6 14 0,0 470 1,1

-AMMORTAMENTO DELLE

IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI 1 0,0 1 0,0 1 0,0 9 0,0

REDDITO OPERATIVO 105 0,5 - 390 -1,4 126 0,4 -1.287 -3,1

+ PROVENTI FINANZIARI 185 0,8 554 2,0 181 0,6 45 0,1

-INTERESSI ED ALTRI ONERI

FINANZIARI 220 1,0 184 0,7 305 1,0 367 0,9

SALDO GESTIONE FINANZIARIA - 35 -0,2 370 1,3 - 124 -0,4 - 322 -0,8

RISULTATO CORRENTE 70 0,3 - 20 -0,1 2 0,0 -1.609 -3,9

+/-PLUS/MINUSVALENZE - 0,0 - 0,0 9 0,0 - 0,0

+/-RIVALUTAZIONI/SVALUTAZIONI - 0,0 - 0,0 - 0,0 - 0,0

+/-SALDO PROVENTI / ONERI

STRAORDINARI - 69 -0,3 21 0,1 - 10 0,0 1.610 3,9

RISULTATO ANTE IMPOSTE 1 0,0 1 0,0 1 0,0 1 0,0

- IMPOSTE SUL REDDITO DELL’ESERCIZIO - 0,0 - 0,0 - 0,0 - 0,0

RISULTATO DI ESERCIZIO =

Rappresentazione grafica

Graficamente è possibile rappresentare la struttura dell’attivo col seguente schema, che evi- denzia la progressiva crescita dell’attivo immobilizzato:

Più analiticamente, lo schema successivo evidenzia la drastica contrazione della liquidità immediata, finalizzata a bilanciare la crescita delle immobilizzazioni e delle liquidità differite. Contrariamente alle aspettative, legate alla crescita dei ricavi, i crediti commerciali risultano straor- dinariamente stabili, il che starebbe ad indicare un dimezzamento dei tempi medi di incasso, mentre crescono, per motivi che converrà approfondire, i crediti diversi.

Le passività sono evidenziate nel grafico seguente, che sottolinea l’eccessiva crescita delle pas- sività correnti (pari a oltre 15 miliardi di lire), l’insufficiente crescita delle passività consolidate e la staticità e l’irrilevanza del patrimonio netto.

0 5000 10000 15000 20000 25000 30000 35000 1995 1996 1997 1998 Liquidità immediate 4374 48 41 60 Liquidità differite 2970 5564 7591 8583 Rimanenze Immobilizzazioni finanziarie 1304 885 79 77

Immobilizzazioni meteriali nette 23 832 6082 19493

Immobilizzazioni immateriali 70 20 4 817 30-06-1995 30-06-1996 30-06-1997 30-06-1998 0 5000 10000 15000 20000 25000 30000 35000 1995 1996 1997 1998 Attivo corrente 7322 5614 7633 8643 Attivo immobilizzato 1397 1737 6165 20387 30-06-1995 30-06-1996 30-06-1997 30-06-1998

L’analisi del conto economico

L’esame dei principali indicatori evidenzia come il Risultato di esercizio sia sempre nullo, il che indica la scelta del pareggio come politica di chiusura del bilancio e quindi della distribuzione del risultato di esercizio attraverso il valore dei conferimenti.

Il Cash flow, per parte sua, risulta quindi modesto ed evidenzia i soli ammortamenti ed accan- tonamenti. Questi, in particolare, appaiono quantificati in misura irrisoria rispetto al valore delle immobilizzazioni, il che mostra una eccessiva e pericolosa esasperazione della politica distributiva di bilancio, tale da compromettere nel tempo la solvibilità dell’impresa.

Il conto economico evidenzia dei valori anomali di gestione; infatti si ha che:

• complessivamente, gli acquisti netti ed il valore dei conferimenti dei soci hanno oltrepassato il 92%

del valore della produzione e raggiunto il 98% nell’ultimo esercizio;

• il risultato corrente, nonostante l’assenza di ammortamenti ed accantonamenti, è negativo per 1,6

miliardi di lire;

• il pareggio del bilancio è raggiunto grazie a proventi straordinari.

Queste azioni sono contrarie al principio della prudenza, che dovrebbero ispirare la corretta gestione economica. Infatti, i proventi straordinari, in presenza di liquidazioni più prudenti, avreb- bero potuto consentire:

1) ammortamenti ed accantonamenti in misura ordinaria, il che avrebbe comportato: a) ammortamento sui fabbricati in misura non inferiore al 3% delle immobilizzazioni:

i) 1997: fabbricati per 4056 milioni, ammortamenti per 120 milioni; ii) 1998 fabbricarti per 9670 milioni ammortamenti per 290 milioni; b) ammortamento sulle altre immobilizzazioni in misura non inferiore al 10%:

i) 1997 immobilizzazioni per 2026 milioni, ammortamenti per 200 milioni; ii) 1998 immobilizzazioni per 9823 milioni, ammortamenti per 980 milioni; 2) Accantonamento a rischi su crediti:

a) 1997 crediti commerciali per 5232 milioni, accantonamento allo 0,5% per 26 milioni; 0 5000 10000 15000 20000 25000 30000 35000 1995 1996 1997 1998 Patrimonio netto 288 302 337 398 Passività cosolidate 4078 4737 4737 8836 Passività correnti 4353 2312 8724 19796 30-06-1995 30-06-1996 30-06-1997 30-06-1998

b) 1998 crediti commerciali per 2752 milioni, accantonamento allo 0,5% per 14 milioni;

Complessivamente queste voci avrebbero potuto dare luogo nell’ultimo biennio ad accantona- menti per 1.630 milioni, 1.284 dei quali nel solo esercizio 1998, dando luogo ad un parziale miglio- ramento dell’equilibrio finanziario.

L’analisi di bilancio per quozienti

Tab. 7.3.A Produttori Ortofrutta S.C.R.L., indici di bilancio

INDICI DI BILANCIO 30/06/95 30/06/96 30/06/97 30/06/98

REDDITIVITA’:

R.O.E. (risultato di esercizio/patrimonio netto) 0,35% 0,33% 0,30% 0,25%

R.O.A. [(Reddito operativo + liquidazioni)/attivo] 192% 308% 183% 108%

R.O.S. [(Reddito operativo + liquidazioni)/ricavi netti] 75% 82% 83% 75%

ROT.CAPITALE INV. = TURNOVER (ricavi netti/attivo) 257% 375% 219% 143%

INDEBITAMENTO

LEVERAGE (patrimonio netto/attivo) 3,30% 4,11% 2,44% 1,37%

INDEBITAMENTO VERSO TERZI

(1-(patrimonio netto + finanziamenti dei soci)/attivo) 49,9% 40,4% 68,0% 84,6%

INDEBITAMENTO BANCARIO (debiti verso banche/attivo) 7,8% 1,6% 5,5% 34,3%

INDICI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE

DISPONIBILITA’ O CURRENT RATIO

(attivo corrente/passivo corrente) 168% 243% 87% 44%

LIQUIDITA’ O ACID TEST

(attivo corrente – rimanenze + acconti)/passivo corrente 168% 243% 87% 44%

COPERTURA DELLE IMMOBILIZZAZIONI

(totale capitali permanenti/immobilizzazioni) 313% 290% 82% 45%

INDICI DI ROTAZIONE

GIORNI DI SCORTA ((rimanenze – acconti)

*365/consumi materie prime) 0,1 0,0 0,0 -

GIORNI DI CREDITO SULLE VENDITE

(crediti commerciali*365/ricavi netti) 39 13 63 25

GIORNI DI CREDITO DAI FORNITORI (debiti commerciali

*365/(acquisti netti + servizi e godimento beni di terzi)) 59 19 73 98

Gestione economica

Il R.O.E. risulta privo di interesse segnaletico. Il R.O.A. ha manifestato a partire dal secondo anno un trend decrescente, legato essenzialmente alla progressiva crescita dell’Attivo al denomina- tore, non interamente compensata dall’aumento del volume dei prodotti conferiti dai soci. I valori assunti dal R.O.S. risultano decisamente modesti, soprattutto se si considera che i valori al numera- tore sarebbero stati ancora più contenuti, qualora la Produttori Ortofrutta s.c.r.l. avesse provveduto ad effettuare gli ammortamenti in misura adeguata.

L’indice di rotazione del capitale investito o turnover evidenzia il più lento sviluppo dei rica- vi rispetto agli investimenti, con un peggioramento dell’indice. Trattandosi di attività di commer- cializzazione di prodotti ortofrutticoli, un valore tra 100 e 200 risulta basso, essendo invece auspi- cabili rapporti superiori a 200; questo indice rivela perciò una sotto utilizzazione dell’investimento, il cui riequilibrio potrà avvenire non appena la cooperativa riuscirà ad impiegare appieno i nuovi impianti.

Il rischio finanziario e gli indici di indebitamento

Il rischio finanziario è espresso dal rapporto di indebitamento (Leverage), il cui valore deve essere £ 1. Nella Produttori Ortofrutta tale indice scende dal 4,1% del 1996 all’1,37% del 1998 ed è quindi enormemente lontano dal valore di riferimento (33%) proposto dalla letteratura. La mode- stia dei finanziamenti da parte dei soci fa sì che l’indebitamento verso terzi sia particolarmente ele- vato, raggiungendo l’84.6%.

Il giudizio negativo relativamente al grado di indebitamento della associazione viene raffor- zato inoltre dalle seguenti considerazioni:

- l’indebitamento verso terzi è in fase di progressivo aumento;

- l’indebitamento bancario è in forte crescita e raggiunge valori relativamente elevati (34,3%);

- è stato precedentemente rilevato un pericoloso indebitamento a breve, evidenziato dal capitale

circolante netto fortemente negativo.

Indici della situazione patrimoniale

Gli indici della situazione patrimoniale della cooperativa considerata confermano la fragili- tà patrimoniale. L’indice di disponibilità o current ratio è fortemente diminuito e si colloca al 43,7%, molto lontano quindi dal valore suggerito in letteratura. L’indice di liquidità, per l’assenza di rimanenze finali, assume il medesimo valore, dimezzato rispetto ai cosiddetti “valori standard”, il che conferma il forte squilibrio patrimoniale a breve.

L’indice di copertura delle immobilizzazioni è riferito ai capitali permanenti nel medio e lungo periodo. Anch’esso rimane in territorio fortemente negativo con un valore del 45,3%. Indici di rotazione

Riguardo agli indici di rotazione, occorre sottolineare come la mancanza di attività alla data di chiusura del bilancio, evidenziata dall’assenza di rimanenze, privi questi indici di gran parte del loro significato interpretativo, relativo al ciclo di produzione ed alla durata media del credito ai clienti e del finanziamento dai fornitori.

I giorni di scorta risultano infatti nulli, mentre i giorni di credito ai clienti possono in que- ste condizioni evidenziare eventuali sofferenze o ritardi di pagamento. Tuttavia i valori contenuti ed il trend in diminuzione mostrano una situazione sotto controllo, tale da non destare preoccupazioni. I giorni di credito dai fornitori mostrano forti oscillazioni, mantenendosi tuttavia su livelli relati- vamente elevati, giustificabili con l’esistenza di soci conferenti tra i fornitori.

Indici ministeriali

Tab. 7.3.B Produttori Ortofrutta S.C.R.L., indici ministeriali di bilancio

INDICI MINISTERIALI Soglia 30/06/95 30/06/96 30/06/97 30/06/98

Risultato Economico >0 1 1 1 1

(Mezzi Propri+Finanziamento Dei Soci)

/ Capitale Investito Netto >0,25 0.501 0.596 0.320 0.154

Totale Immobilizzazioni / Capitale Permanente <1 0.320 0.345 1.215 2.208

Indebitamento Bancario/ Ricavi Delle Vendite

E Delle Prestazioni <0,3 0.213 0.152 0.160 0.338

Oneri Finanziari Netti/ Ricavi Delle Vendite

La soglia fissata relativamente al primo indice mira ad indirizzare le OP verso una gestione eco- nomica responsabile, poiché i soci devono farsi carico di un eventuale andamento sfavorevole della gestione, anche accettando una compressione dei prezzi di liquidazione dei prodotti da essi conferi- ti.

Il caso della Produttori Ortofrutta dimostra, tuttavia, come il risultato economico delle coope- rative di commercializzazione e trasformazione non abbia alcun riferimento con l’efficienza azien- dale. Infatti il risultato di pareggio è ottenuto solo grazie ad una politica di bilancio tutt’altro che pru- dente, a suo tempo evidenziata dal conto economico e così sintetizzabile:

• valore aggiunto operativo negativo per eccesso di valore liquidato ai soci;

• ammortamenti ed accantonamenti pressoché nulli;

• distribuzione dei proventi straordinari ai soci.

La condizione relativa al primo indice dovrebbe quindi ritenersi non soddisfatta, poiché rag- giunta attraverso pratiche poco ortodosse di bilancio.

Il secondo indice cerca di favorire una adeguata capitalizzazione dell’OP, considerando i finan- ziamenti da soci a medio e lungo termine alla stregua di mezzi propri. Anche questo risulta disatte- so nel 1998 con un valore, pari a 0,15, nettamente inferire rispetto alla soglia fissata.

Il terzo indice esprime, con altri, lo stato di equilibrio finanziario della gestione, misurando il grado di copertura delle immobilizzazioni con mezzi propri e passività consolidate. Anche la condi- zione relativa a questo indice risulta non soddisfatta.

Il quarto ed il quinto indice hanno il chiaro obiettivo di moderare il ricorso a fonti onerose da parte delle OP, spingendo i soci a contribuire all’anticipazione della quota del fondo di esercizio, che successivamente verrà rimborsata dall’Unione Europea. Solo il secondo di tali indici risulta soddi- sfatto.

Conclusioni

L’analisi condotta porta alle seguenti considerazioni:

• la situazione finanziaria richiede un periodo di consolidamento prima di affrontare nuovi investimen-

ti senza ricorrere a fonti onerose, poiché il conto economico non è in grado di sopportare una crescita degli oneri finanziari per sostenere nuovi investimenti. Per questo motivo, un eventuale programma operativo presentato dalla OP non dovrebbe prevedere investimenti di una certa consistenza;

• la gestione economica deve trovare un corretto equilibrio tra prezzi di vendita e prezzi riconosciuti ai

soci, al fine di consentire la copertura dei costi di gestione, compresi gli ammortamenti e gli accanto- namenti.

In un eventuale contraddittorio gli amministratori potrebbero sostenere che:

• l’attuale situazione finanziaria è transitoria ed i conferimenti dei soci costituiscono un finanziamento

a medio termine;

• i ridotti margini commerciali derivano dalla volontà di incrementare il volume di affari, per raggiun-

gere rapidamente la piena utilizzazione degli impianti;

• l’esclusione dai piani operativi comporterebbe un danno all’O.P.

Tuttavia poiché i contributi previsti dall’O.C.M. ortofrutta sono destinati ad attività diversa dalla norma- le gestione dell’O.P., la realizzazione di un piano comporterebbe comunque:

• la necessità di una maggiore partecipazione dei soci al finanziamento della cooperativa, sia per miglio-

rarne l’assetto finanziario (con prestiti a medio e lungo termine), sia per finanziare le azioni previste dal programma operativo;

• un incremento dei costi di gestione, cui far fronte con una compressione dei prezzi liquidati ai soci. In ogni caso, allo stato attuale la cooperativa non appare affidabile sul piano patrimoniale, eco- nomico e finanziario. L’esecuzione di un piano operativo può essere autorizzata, quindi, soltanto se la Produttori Ortofrutta s.c.r.l. assume gli impegni necessari per garantire un’adeguata capitalizza- zione della società e una condotta gestionale tale da garantire di riportare la società in una situazio- ne di equilibrio finanziario, supportata da una corretta e puntuale regolarità amministrativa.

7.2 La Ortofrutticoltori Associati s.c.r.l.

La dimensione dell’impresa

La Ortofrutticoltori Associati ha realizzato enormi investimenti nel periodo considerato, tali da decuplicare l’Attivo, con un incremento di 73 miliardi. Anche i ricavi sono fortemente aumentati, quasi triplicati, un risultato eccezionale sul piano commerciale. La minore crescita dei ricavi rispet- to agli investimenti non desta alcuna sorpresa, anzi costituisce una regola, della quale gli ammini- stratori dovrebbero sempre tenere conto nelle previsioni finanziarie di simili investimenti.

Costituisce invece una sorpresa il fatto che l’incremento dell’Attivo non sia dipeso da investi- menti in immobilizzazioni materiali, ma da un cospicuo incremento dell’attività “finanziaria” della cooperativa, per complessivi 64,2 miliardi. Dalla situazione patrimoniale si rilevano infatti:

• la crescita delle immobilizzazioni finanziarie per 12,7 miliardi;

• la crescita dei crediti commerciali per 21,8 miliardi;

• la crescita degli altri crediti a breve per 29,7 miliardi.

Tab. 7.4 Principali indicatori relativi alla Ortofrutticoltori Associati s.c.r.l.

ESAME DELLA SITUAZIONE

FINANZIARIA- PATRIMONIALE 31/12/95 31/12/96 31/12/97 31/12/98

ATTIVO 8.307 42.452 55.731 81.646

RICAVI NETTI 20.217 27.012 38.106 56.167

CAPITALE CIRCOLANTE NETTO

(attivo corrente – passivo corrente) 904 2.430 4.098 -8.518

PATRIMONIO NETTO 51 93 585 1.792

IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI LORDE 133 353 416 626

FONDI AMMORTAMENTO 48 56 144 241

RISULTATO DI ESERCIZIO - - 487 1.223

CASH FLOW (risultato esercizio + ammort + accant.) 97 233 762 1.468

MARGINE DI STRUTTURA

(patrimonio netto - immobilizzazioni materiali) - 34 - 204 313 1.407

MARGINE DI TESORERIA

(attivo corrente – rimanenze - passivo corrente) 904 2.430 4.098 -8.518

Risulta quindi indispensabile approfondire tale situazione. Il bilancio non manifesta infatti una crescita della capacità produttiva che giustifichi l’incremento delle vendite. Ciò nonostante, si assi- ste ad un ampliamento dell’attività commerciale che produce un aumento dei crediti commerciali. E’ bene osservare che, a parità di condizioni contrattuali, i crediti verso clienti avrebbero dovuto sem- plicemente passare da 3 a 9-10 miliardi di lire. La crescita dell’attività commerciale giustifica quin- di un aumento dei crediti e dell’Attivo per 6-7 miliardi di lire, mentre restano da approfondire, tra-

mite un confronto con gli amministratori, le motivazioni che hanno provocato un ulteriore incre- mento dei crediti per 45 miliardi di lire circa.

Risulta inoltre opportuno segnalare la presenza di 9,3 miliardi di liquidità in banca, che dimo- stra l’esistenza di una gestione economica e finanziaria capace di generare liquidità, pur in presenza di una consistente crescita dei crediti.

Le modalità di finanziamento

L’equilibrio finanziario risulta peggiorato, con un capitale circolante netto negativo per 8,5 miliardi, dovuto al finanziamento a breve di crediti a medio termine.