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2.1 La Scuola de’ Gelosi

2.1.3 I personaggi

I personaggi dell’opera sono il frutto di uno studio attento da parte del regista, che ha assolto il compito non semplice di comprendere quali fossero le caratteristiche tipiche ed imprescindibili dell’epoca settecentesca, senza le quali i personaggi sarebbero stati snaturati; a queste ha aggiunto poi un pizzico di modernità, affinché essi potessero entrare nella sfera dello spettatore contemporaneo, senza ovviamente sfociare nell’esagerazione. Di ognuno di loro ha inoltre messo in luce aspetti positivi, come anche punti deboli, che ne fanno soggetti del tutto umani e vicini allo spettatore.

Blasio

Blasio rappresenta in un certo senso “l’uomo all’antica”, sempre sospettoso nei confronti della moglie e poco disposto ad accordarle fiducia e libertà. Si lascia spesso trascinare dalle situazioni e dall’impulso. Pur sembrando talvolta cattivo e burbero nei modi, fondamentalmente rimane un buon uomo. Si è voluto giocare sulla sua contrapposizione con la figura del Conte, sia per un discorso caratteriale, sia per la diversità sociale che

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Ernestina

Donna molto capace, possiede spirito ed ingegno, che sfodera anche per ribellarsi alla sfiducia e alle imposizioni del marito. Si mostra molto indipendente, sempre pronta a dire e fare ciò che pensa, non ha bisogno di intermediari perché sa cavarsela da sola. Si nota anche in questo caso la differenza con la figura della Contessa, nella dimostrazione di un piglio ed un’arguzia che la nobildonna preferisce trattenere. Anch’ella, sempre tenace e sicura di sé, alla fine vacilla ed è preda dei sentimenti.

Il Conte Bandiera

Uomo aristocratico, in lui emergono quieto vivere e tranquillità dettati sicuramente dall’agiatezza della sua vita. Svariati elementi dell’uomo moderno sono rintracciabili nel suo personaggio, abilmente messi in luce dal regista: ci si riferisce ad esempio alla scena in cui si fa acconciare i capelli e si sottopone alla manicure, in cui si ritrova un chiaro quadro di vanità maschile. Anche la sua visione dell’amore e dei rapporti coniugali mette in luce la voglia di essere sempre al centro dell’attenzione altrui e di circondarsi di quante più donne possibile. Tutti i suoi atteggiamenti sono mitigati però da spensieratezza ed allegria che non fanno emergere una figura negativa.

La Contessa Bandiera

È la classica donna aristocratica, sempre composta ed attenta a ciò che succede intorno a lei, a ciò che le persone pensano, tanto da arrivare ad ammonire il marito per il fatto che si accompagna con una donna di rango inferiore. È però sempre mossa da sentimenti sinceri, è una donna di virtù e ha assoluto rispetto per il Conte e gli impegni presi; d’altro canto sa farsi anche rispettare e cerca di dare una lezione al marito. Sebbene si imponga di agire con assoluta razionalità, senza eccedere nei comportamenti impulsivi e tenendo a bada l’ira, talvolta l’agitazione e la rabbia prendono il sopravvento e per calmarsi si affida al “bicchierino”.

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Carlotta

È una cameriera ed inserviente in un certo senso anomala, poiché ha un carattere forte, è sicura del fatto suo e non è disposta a mettere da parte la sua personalità per compiacere e servire i padroni. Non arriva infatti ad adularli nè ad assecondare ogni loro capriccio. Ha invece il coraggio di contrapporsi ad essi, manifestando ad esempio il suo disappunto ad un Blasio colpito da una gelosia ingiustificata, dicendo che se fosse la moglie gli mostrerebbe quanto è stupido il suo sentimento. Sa tenere tutti a bada anche in un momento di confusione totale in cui i padroni si mettono in ridicolo con strepiti ed urla in un luogo pubblico, richiamandoli subito all’ordine.

Lumaca

Servitore capace e fedele, aiuta fin troppo spesso il padrone Blasio e lo supporta anche quando egli diventa esagerato ed ossessivo nei confronti della moglie. Dall’osservazione dei rapporti che intercorrono tra le coppie di coniugi trae però le sue considerazioni: si meraviglia di come il matrimonio possa condurre l’amore alla rovina, quindi pur provando un sentimento per la bella Carlotta, non sa se a questo punto valga la pena concretizzarlo. Emerge comunque una visione più semplice della vita e dei rapporti amorosi, infatti in loro il sentimento della gelosia è molto più contenuto e fa solo da sfondo senza mai prender il dominio sulle persone.

Il Tenente

Può essere considerato la figura chiave nello svolgimento dell’azione. Innanzitutto il Tenente è l’emblema dell’epoca settecentesca, sfodera ed utilizza la ratio, per affrontare ogni questione, senza abbandonarsi a futili sentimentalismi. È proprio attraverso l’uso della ragione che riesce ad orchestrare una struttura perfetta, fatta di finti indizi e provocazioni, che consente di giungere alla dimostrazione della prova d’amore. Tutto ciò è reso possibile dal suo mancato coinvolgimento fisico ed emotivo: se infatti Blasio è sposato con Ernestina, il Conte lo è con la contessa, Carlotta e Lumaca nutrono un interesse più o meno reciproco, il Tenente può definirsi un personaggio asessuato, non prova né desta interessi dal punto di vista sentimentale. Ha la funzione dunque di un personaggio ex machina, di un burattinaio, che avendo una visione d’insieme dall’alto, è in grado di macchinare l’azione a proprio piacimento.

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