• Non ci sono risultati.

PIANO ANNUALE INCLUSIVITA’

CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO

PIANO ANNUALE INCLUSIVITA’

Coordinatore di Classe: mantiene i contatti con la famiglia, coordina la stesura del PDP o del PEP, informa i colleghi, coordina la programmazione con la famiglia .

Singolo insegnante: segnala al coordinatore eventuali casi di deficit o disagio, concorda con la famiglia le modalità di svolgimento dei compiti a casa, fornisce gli strumenti più adatti compensativi e dispensativi, valuta lo studente in chiave formativa.

Famiglia: consegna la certificazione in segreteria, concorda il PDP o il PEP, mantiene i contatti con le insegnanti.

DOCUMENTAZIONE ALUNNI CON DSA E SVANTAGGIO

PDP: E’ il documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra loro predisposti per l’alunno. Si evidenziano gli obiettivi, le esperienze, gli apprendimenti e le attività più opportune. E’ redatto dagli insegnanti curricolari

VERIFICA IN ITINERE: riscontro delle attività programmate con eventuali modifiche ed integrazioni.

E’ redatto dagli insegnanti curricolari

VERIFICA FINALE: riscontro delle attività programmate. E’ redatto dagli insegnanti curricolari (in allegato Decreto Legislativo 13 aprile 2017 n.66)

PIANO ANNUALE INCLUSIVITA’

Il Piano Annuale per l’Inclusività (DIRETTIVA MINISTERIALE 27/12/2013 E CM N° 8/2013) costituisce il fondamento per l’avvio del lavoro dell’anno scolastico. Tale documento raccoglie i piani educativi individualizzati ed i piani didattici personalizzati in un unico contenitore digitale che ne conservi la memoria nel tempo, garantendo la continuità dell’azione educativa e didattica anche in caso di variazione dei docenti e del dirigente scolastico (continuità orizzontale e verticale); inserisce ciascun percorso educativo e didattico in un quadro metodologico condiviso e strutturato, per evitare improvvisazioni e consente una riflessione collegiale sulle modalità educative e sui metodi di insegnamento adottati nella scuola, arrivando a scelte basate sull’efficacia dei risultati in termini di comportamento e di apprendimento di tutti gli alunni in difficoltà. Il Piano è finalizzato all’auto-conoscenza a alla pianificazione, da sviluppare in un processo responsabile e attivo di crescita e partecipazione. Non va interpretato come un “piano formativo per gli alunni con bisogni educativi speciali”, ad integrazione del P.O.F. ma è lo strumento per una progettazione della propria offerta formativa in senso inclusivo, è lo sfondo ed il fondamento sul quale sviluppare una didattica attenta

ai bisogni di ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni, le linee guida per un concreto impegno programmatico per l’inclusione. La redazione del PAI e l’assunzione collegiale di responsabilità in relazione alla sua stesura, realizzazione e valutazione ha lo scopo di:

- garantire l’unitarietà dell’approccio educativo e didattico dell’istituzione scolastica;

- garantire la continuità dell’azione educativa e didattica anche in caso di variazione dei docenti e del dirigente scolastico (continuità orizzontale e verticale);

- consentire una riflessione collegiale sulle modalità educative e sui metodi di insegnamento adottati nella scuola, arrivando a scelte basate sull’efficacia dei risultati in termini di comportamento e di apprendimento di tutti gli alunni

-individuare le modalità di personalizzazione risultate più efficaci in modo da assicurarne la diffusione tra gli insegnanti della scuola e tra scuole diverse;

- raccogliere i piani educativi individualizzati ed i piani didattici personalizzati in un unico contenitore digitale che ne conservi la memoria nel tempo come elemento essenziale della documentazione del lavoro scolastico, non più soggetta alle complessità di conservazione dei documenti cartacei;

- inquadrare ciascun percorso educativo e didattico in un quadro metodologico condiviso e strutturato, per evitare improvvisazioni, frammentazioni e contraddittorietà degli interventi dei singoli insegnanti (ed educatori);

- evitare che scelte metodologiche improvvide, non documentate o non scientificamente supportate, effettuate da singoli insegnanti compromettano lo sviluppo delle capacità degli allievi - fornire criteri educativi condivisi con le famiglie.

- In linea molto generale si ricorda che gli alunni con problemi di apprendimento:

- sono facilitati dalla strutturazione dei contesti e della presentazione dei contenuti dell’apprendimento affinché risultino chiaramente percepibili, scanditi in fasi, riassunti in cartelloni, tabelle, mappe, schemi;

- sono facilitati se la strutturazione delle presentazioni e dei compiti è tale da guidarli ad una corretta percezione di ciò che veicola l’informazione principale;

- sono facilitati dalla presentazione di pochi obiettivi per volta, presentati a piccole unità, di frequente ripetute con leggere varianti;

- devono essere guidati alla generalizzazione, all’astrazione e alla formazione dei concetti attraverso passi ben calibrati e consolidati con cura;

- sono facilitati se affrontano argomenti concreti che ben conoscono e che li interessano e di cui possono fare esperienza concreta;

- essere sostenuti nei passi per cui il supporto è necessario e soltanto per il tempo necessario; la conquista dell’autonomia è il primo degli obiettivi;

- devono essere elogiati per ogni piccola conquista, fortificando l’autostima e il ruolo sociale anche nei confronti dei compagni;

- devono essere sostenuti nell’uso del linguaggio, insegnando loro sia l’uso funzionale del linguaggio nei vari contesti sia l’espressione dei sentimenti, delle emozioni, delle sensazioni e delle riflessioni personali;

- devono imparare a trasferire competenze tra campi affini, a stabilire relazioni d’ordine e di equivalenza, a comprendere i rapporti di causa/effetto, le successioni temporali, l’organizzazione spaziale e le sue rappresentazioni;

- devono essere guidati a potenziare le capacità di attenzione e di memoria a breve e lungo termine.

VALUTAZIONE

- Non si terrà conto degli errori di trascrizione e di ortografia;

- sarà valutato il contenuto e non la forma;

- non verranno corretti errori di spelling, ma quelli relativi al contenuto; - si terrà conto dei livelli di partenza e di risultati ottenuti.

GLI (Gruppo di lavoro per l’Inclusione)

Il GLHI viene sostituito dal GLI coordinato dal Dirigente Scolastico, ne fanno parte tutte le risorse specifiche e di coordinamento presenti nella scuola: funzioni strumentali, insegnanti per il sostegno, AEC, assistenti alla comunicazione, docenti “disciplinari” con esperienza e/o formazione

specifica o con compiti di coordinamento delle classi, genitori ed esperti istituzionali o esterni in regime di convenzionamento con la scuola.

Il GLI svolge funzioni interne ed esterne alla scuola , relative a tutte le problematiche riferite ai BES.

Funzioni interne:

-rilevazione dei Bes presenti nella scuola;

-raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere

-focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione classi;

rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello inclusività nella scuola;

-raccolta e coordinameto delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi;

-elaborazione del Piano Annuale per l’Inclusività;

-elaborazione di una programmazione di inizio anno degli obiettivi da perseguire e delle attività da porre a delibera del Collegio dei Docenti.

Funzioni esterne:

-interfaccia della rete CTS e dei servizi sociali e sanitari territoriali per l’implementazione di azioni di sistema.