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Le piantagioni per pasta di cellulosa

5. IL SISTEMA FORESTALE: POLITICHE, ISTITUZIONI E MERCATI

6.1 Piantagioni e riforestazione

6.1.5 Le piantagioni per pasta di cellulosa

L’industria della pasta di cellulosa e della carta in Cina è in rapida espansione. Sin dal 1990, oltre la metà degli incrementi di produzione del settore pasta, carta e cartotecnica a livello mondiale sono avvenuti in Cina. L’industria della pasta, che prima si basava quasi esclusivamente sui residui agricoli delle colture cerealicole, ora utilizza principalmente legno e carta riciclata. Prima del 2000 solamente il 10% della pasta in Cina era prodotta dal legno; attualmente più della metà della pasta di cellulosa prodotta nel paese deriva da fibra di legno. La Cina ha però una limitata capacità produttiva di fibra di legno, a causa anche delle limitazioni di taglio delle foreste naturali attuate dopo il 1998. Attualmente il paese può fornire circa il 28% della domanda di materia prima per la sua industria della pasta, quindi le importazioni di questo materiale sono in pieno boom. La crescente domanda di legno proveniente da altri paesi incrementa i già noti problemi del disboscamento illegale in Indonesia, Myanmar, Russia e Brasile. Alcune ricerche dimostrano che i grossi produttori mondiali di carta che operano in Cina, stanno sviluppando grandi progetti industriali per la lavorazione della pasta anziché assicurare un preventivo approvvigionamento sostenibile di fibre (WRM, 2009).

Le importazioni di pasta da legno hanno raggiunto i 7,2 milioni di tonnellate nel 2004, principalmente provenienti da Canada, Indonesia, Russia, Brasile e Stati Uniti.

Per fornire più legname alla crescente industria della pasta, carta e cartotecnica, il governo di Pechino ha l’ambizione di espandere notevolmente l’area delle piantagioni dedicate alla sola

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produzione di pasta da cellulosa. Per fare ciò ha investito circa 50 miliardi RMB nel periodo 2002-2015 (AFPA, 2004).

La Cina attualmente ha circa 2 milioni di ettari di piantagioni di eucalipto (Eucalytptus spp.) per la produzione di pasta da cellulosa. La provincia del Guangxi è una delle regioni più ricche di queste piantagioni, con circa 350 000 ettari a dimora, seguite da Guangdong e Hainan. Numerose compagnie estere o multinazionali hanno effettuato piantagioni con eucalipto in queste aree, tra cui la APP (Asia Pulp & Paper), la Oji Paper, la Sino Forest Group, la Sappi, la Feng Lin, la Guangxi Plantation Development Company e la StoraEnso.

La compagnia APP è molto attiva sull’isola di Hainan, dove ha effettuato diverse piantagioni di eucalipto per la produzione di pasta da cellulosa. Le associazioni ambientaliste però denunciano il comportamento di tale azienda, che è accusata di essere responsabile della deforestazione di vaste porzioni di foresta naturale tropicale, anche in aree di riserva naturale, per istituire le proprie piantagioni. Un report governativo dell’Amministrazione forestale di Stato definisce la presenza dell’APP nella provincia dell’Hainan “problematica”.

StoraEnso è una società finno-svedese che produce carta, imballaggi e prodotti forestali a livello mondiale. Il gruppo dispone di 29 000 dipendenti e di 85 stabilimenti di produzione in oltre 35 paesi in tutto il mondo. La società è quotata in borsa e le sedi centrali sono a Helsinki e Stoccolma. Ha una capacità produttiva annua di 12,7 milioni di tonnellate di carta e cartone, 1,5 miliardi di metri quadrati di imballaggi di cartone e di 6,9 milioni di metri cubi di prodotti segati di legno. Le sue vendite nel 2008 sono state pari a 11 miliardi di euro (http://www.storaenso.com/about-us/organisation/china/Pages/default.aspx).

Figura 6.7 Una piantagione di eucalipto della Stora enso nella provincia del Guangxi, per la produzione di pasta da cellulosa (foto: P. Tuohinen, Helsingin Sanomat, 2009)

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StoraEnso ha iniziato la propria attività in Cina nel 1985. Attualmente l’interesse principale di questa azienda nel paese asiatico, oltre alla costruzione di due nuovi stabilimenti all’avanguardia a Suzhou e Dawang, è lo sviluppo delle piantagioni di eucalipto nella provincia del Guangxi (Fig. 6.7), per poter soddisfare la crescente domanda di fibra da legno che richiede il mercato.

L’obiettivo della StoraEnso è quello di sviluppare piantagioni per la produzione di pasta da cellulosa in 180 000 ettari nell’arco di mezzo secolo, nella prefettura di Beihai, nel sud della provincia del Guangxi (Tuohinen, 2009).

Rispetto ad altre multinazionali, la compagnia scandinava si è impegnata a condurre le proprie piantagioni in maniera sostenibile, evitando il disboscamento e la conversione di foreste naturali, impiegando solamente quei terreni con scarso valore ecologico e coinvolgendo attivamente le comunità locali. La società ha chiesto nel 2005-2006 al Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) di effettuare una valutazione degli impatti ambientali e sociali delle proprie piantagioni nel territorio cinese. Questa valutazione ha concluso che le piantagioni non comportano effetti negativi sui fattori ambientali e sociali nella regione. Tuttavia non mancano i problemi e le critiche alla compagnia da parte delle popolazioni locali, supportate dalle loro amministrazioni. La StoraEnso, che ha ottenuto dallo stato i diritti di utilizzo dei terreni per le proprie piantagioni, è responsabile dell’esproprio di molti ettari coltivabili a danno di numerose famiglie che vivono in ambienti rurali sotto la soglia della povertà (Fig. 6.8).

Figura 6.8 Un abitante di un villaggio rurale nella provincia dello Guangxi, di fronte ad una piantagione di eucalipto, da poco messa a dimora dalla StoraEnso (foto: P. Tuohinen, Helsingin Sanomat, 2009).

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La popolazione si lamenta che le compensazioni offerte dai governi locali non sono sufficienti (circa 50 euro all’anno per ettaro espropriato) e accusa le forze dell’ordine locale dei numerosi episodi di violenza messi in atto durante le operazioni di esproprio (Tuohinen, 2009). Una specie arborea ampiamente coltivata per la produzione di pasta da cellulosa, dal nord est al centro sud della Cina, è il pioppo. Stato attuale e dettagli sulla coltivazione su queste piantagioni vengono fornite nel par. 6.4.1.